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Autore: pralinedetective    04/09/2011    0 recensioni
Poi smette di gridare; così, d’improvviso.
(Grazie al cielo, ho proprio bisogno di riposare~)
Genere: Dark, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Una vecchia fict che ho ripreso in mano senza pensarci troppo.
I personaggi sono, nell’ordine: Yogi, Tsukumo, Kiki, Hirato, Eva, Jiki.

Buona lettura~


















Il principe lotta per la salvezza dell’innocente, chiude nei pugni guantati i rovi che fanno di tutto per sopraffarlo. Le spine feriscono, le ferite piangono, e la voce gira, gira, gira – da oltre cento anni la principessa attende il suo arrivo: (ti aspetti anche che risponda?)
Poi smette di gridare; così, d’improvviso. (Grazie al cielo, ho proprio bisogno di riposare~)

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Un giorno nacque una bella, bellissima bambina, il cui destino era quello di trasformarsi in una splendida ragazzina, un’avvenente giovane, una misteriosa donna.
Il tempo non feriva la pelle di porcellana, quindi erano le lacrime a pugnalarla al petto, più volte, a tradimento: perdere se stessa o lasciare che fosse il mondo a perderla di vista, dandola per scontata, contandola nella rosa di ciò che purtroppo sarebbe esistito per sempre?

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Non voleva essere troppo intelligente, questo la avrebbe resa sola – non voleva essere troppo affascinante perché temeva la boria, non troppo buona né cattiva perché la gente si sarebbe presa gioco di lei. Voleva semplicemente essere qualcosa, però non riusciva a scoprire se stessa. Insultava gli altri, in attesa d’incontrare le parole che avrebbero dato un senso a tutto.
“Genio del male? Scontato, ma mi piace.”

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Non aveva mai pensato fuori dal proprio lavoro, anzi, non aveva una vita che non coincidesse con esso: ogni cosa facesse doveva rientrare in uno schema più grande, e tutto si inseriva alla perfezione nel Grande Progetto. Le reazioni erano calcolate – anche il non farsi prendere prima del tempo era ovviamente parte di tutto.
«Hai sentito di tutte quelle ragazze scomparse? Ho i brividi al pensiero…»
Nulla, del Progetto, ti vieta di auto-compiacerti di fronte a simili parole.

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Non avrebbe mai trovato un uomo in grado di competere con la sua potenza, né una ragazza abbastanza morbida e onesta da rispondere al suo ideale. Avrebbe sofferto sempre, per sempre, però era troppo forte per domandarsi di piegarsi un poco e riconoscere l’amore che provava per quella piccola bugiarda, prenderla per il braccio e convincerla a non andarsene. Mai.

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Perché doveva essere tanto difficile affrontare la realtà apertamente?
Perché aveva questo profondo, intimo, indispensabile bisogno di qualcosa che lo aiutasse – una spintarella che di innocuo non aveva nulla, a sopportare anche la sola presenza di altri esseri umani? Uomini e donne, bambini, ragazzine che continuavano a ciarlare di cose senza senso, amore, soldi, ideali, potere, virtù, morte, bellezza?
Inspira ed espira, riempi i polmoni e annebbia il cervello.

«In cosa posso esserle utile?»

 

 

Circus è magia e disperazione,
personaggi dalle qualità più disparate
che si divertono a impazzire insieme,
ancora, e ancora, e ancora...
Non hai bisogno di referenze:
ti servono solo un corpo da abbandonare
e giovani menti da corrompere.

Allora, vuoi provare?

  
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