Un’Estate passata con il suo profilo stampato con l’inchiostro indelebile nella mia mente, il suo profumo che mi seguiva ovunque io andassi, le sue parole dolci sussurrate tra un bacio e l’altro, il sogno in cui ci siamo rinchiusi per quasi due mesi, evadendo dalla noiosa e ripetitiva realtà, illudendoci che sarebbe durata per sempre.
 
« Ciao amore. »
Un bacio, veloce, quasi casto rispetto a quelli della scorsa serata. Solo a ripensarci un brivido percorre la mia schiena ed il mio cuore – traditore – inizia a battere più forte.
« Cosa vuoi? Se sei qui anche oggi solo per le mie labbra, puoi anche andartene. Stai diventando monotono anche tu. »
 
Nessuna dichiarazione sdolcinata, nessun impegno. Io a casa avevo il mio fidanzato ad attendermi, probabilmente anche lui aveva qualcuno di importante. O magari solo qualche amante, noiosa e banale, alla ricerca di ulteriori attenzioni che a lui dovevano sembrare senz’altro superflue. Forse è per questo che tra noi due è andata bene: io cercavo qualcuno con cui divertirmi, con cui scappare dalla normalità; lui voleva solo una ragazza facile.
 
Un ghigno gli si dipinge rapidamente in faccia, mentre con la sua dannata voce sensuale, sottolineando una ad una le parole appena pronunciate, mi prende in giro, mi provoca:
« Non mi sembrava di essere stato con te solo per le tue labbra ed i tuoi baci, ieri sera. Tu che dici, tesoro? »
Oh, si fotta. Non rispondo neanche, preferisco arrivare subito al punto:
« Domani parto. »
In pochi attimi la sua espressione divertita fa posto ad un qualcosa di mai visto prima sul suo volto: sgomento, quasi.. paura. Devo averlo proprio preso in contropiede.
« Parti. – assapora lentamente la parola con la sua bocca, ancora incredulo. Poi sorride – Stai scherzando. E’ la tua testa che è partita, proprio qualche secondo fa. »
« Pensala come ti pare. Domani mattina torno a casa. »
E solo ora capisce che sono realmente seria, che non lo sto prendendo in giro.
 
Chissà cosa dirà il mio attuale fidanzato quando scoprirà che mi sono fatta un altro. Perché sì, lo scoprirà. Non so ancora quando, ma sarà una cosa molto piena di pathos, quasi da romanzo. Mi punterà il dito contro, ricordandomi quanto sono stata ingiusta con lui, quanto io sia troia. Ma lo so, ne sono consapevole; sono così e non cambierò. Mi lascerà ed allora sarò libera di scivolare e cadere tra le braccia di un altro, magari anche più carino, che si commuoverà alla mia triste storia su come il mio ex mi abbia maltrattata e poi abbandonata, per poi consolarmi con un bacio e, perché no, una buona notte di sesso. E poi sarò io a scendere elegantemente dal suo letto ed andarmene, non lui a cacciarmi la mattina dopo.
 
« Suppongo vorrai un adeguato addio. »
« Ma che bravo, bella deduzione. Sì, voglio il mio addio. »
Cerco di sorridere, ma quello che mi esce assomiglia di più ad un ghigno perverso.
« Bene. Allora cercherò di darti l’addio che non ti saresti mai aspettata. »
Come no. Non mi spreco neanche ad inarcare un sopracciglio, non ce n’è bisogno perché lui capisca quello che penso, deve essere scritto a chiare lettere su un display non poco evidente sulla mia fronte:
“Certo, idiota. Ci conto”
Mi chiedo però come faccia un display ad esprimere tutto il sarcasmo che dovrebbe accompagnare quelle parole.
 
 
« Ti amo. »