Ore 12.35.

Ho appena finito di seguire un’interminabile lezione di lingua tedesca. Certo che a volte l’Università sa essere davvero sfiancante. Non che non mi piaccia studiare, ne che non mi piaccia l’indirizzo di studi che ho scelto, però a volte seguire certe lezioni diventa un’impresa titanica. La testa che cade sul petto mentre guardi con aria totalmente assente quello che dovrebbe essere il tuo professore ma che i tuoi sensi annebbiati dal sonno ti impediscono di mettere realmente a fuoco. Che poi a me non piace nemmeno più di tanto dormire. Mi sveglio sempre molto presto la mattina, ma verso l’ora di pranzo l’abbiocco in classe mi assale puntualmente. Ripongo nella borsa il libro che non ho degnato di uno sguardo ma che avevo tenuto aperto sul banco nella speranza che per osmosi mi passasse qualche informazione necessaria per superare questo maledetto esame. Le sue pagine bianche imploravano di essere scarabocchiate di informazioni preziose,appunti utili e non solo disegni e parole sarcastiche dei miei amici. Vabbè, sai quante lezioni ancora ci saranno tanto. Mi piace la mia borsa: è enorme e rossa. Mi piace davvero. E piace anche a lui. Me lo disse il primo giorno che ci siamo incontrati. Eravamo in pullman,entrambi diretti in una qualche aula per il nostro primo giorno di università. Lui studia fisica però, non è portato per le materie umanistiche. Insomma,qualcosa di me gli piace. La borsa è già qualcosa. E pensare che io invece odio il suo zaino,tutto rovinato dai morsi del suo gatto. Vabbè, in compenso però mi piace tutto il resto di lui. Il suo naso un po’ storto, il suo modo poco curato di pettinarsi e anche la sua mania di mangiarsi le unghie. Il che è un peccato visto che ha delle mani bellissime. E’ da tanto che desidero essere toccata da quelle mani. Io non ho mai avuto un ragazzo prima d’ora. No,non ho nemmeno mai baciato nessuno se è questo che vi state chiedendo. Non ho mai incontrato nessuno per cui valesse la pena concedersi. E non intendo solo fisicamente,anzi: mentalmente soprattutto non ho intenzione di darmi via al primo stupido che passa. Ma con lui ci sono cascata. Cavoli,vorrei vedere voi alle prese con quello lì! Ha una dolcezza nello sguardo che non avrei mai pensato nemmeno nelle mie più rosee previsioni di trovare in un essere umano di sesso maschile (femminile men che meno visto come sono vipere le donne). E invece lui ce l’ha. E mi porta a chiedermi perché dovrei essere proprio io a meritarmi tutto questo ben di Dio? Accidenti a lui,non mi ero mai fatta tutti questi problemi. Non per un ragazzo almeno. Pensa che sto iniziando a guardarmi allo specchio con sguardo supplichevole domandandomi perché non mi sono state create delle tette più grandi. Cavoli, chiunque mi abbia creato sapeva che ai ragazzi piacciono le ragazze prosperose, perché mi ha condannato a propormi sul mercato sentimentale con una pianura padana al posto del seno? Non è merce che attira clienti insomma. Sì,che bei discorsi cretini vero? Ma tranquilli,poi rientro in me e mi dico: ma se lui è davvero così speciale come dici perché dovrebbe davvero tener conto delle dimensioni del tuo petto? Mammamia,non ne posso più di essere schiava della mia testa che non ragiona più a causa dell’amore. Io pensavo di essere completa così com’ero, di non aver bisogno certamente di un uomo per sentirmi a posto con me stessa. Ma la vita è così, appena raggiungi quella che ti sembra una consapevolezza sicura, bam, eccoti servito un evento che rimette in discussione tutto. Ma tutto sommato sono contenta che ci sia questo ‘evento’. Lui è un valore aggiunto alla mia vita, e sono contenta di poter avere a che fare con una persona così interessante. Sperando che un giorno si decida a prendere l’iniziativa con me. Perché sì, sarà una cosa infantile, ma la mia inattaccabile certezza in questo momento è che noi siamo fatti l’uno per l’altra. Se per me è così evidente non può che esserlo anche per lui no? E se proprio non ci arriverà da solo mi farò avanti io. Non voglio perdere quest’occasione. Assolutamente no.