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Autore: buddhaforniki    05/09/2011    2 recensioni
Micheal aveva avuto il coraggio di presentarsi dopo tutto quello che era successo, dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutto quello che aveva distrutto.
Frank non lo voleva, non voleva la sua presenza addosso. Voleva solo mandarlo via, ma non ci riusciva.
Gerard, invece, avrebbe fatto di tutto per non farlo soffrire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Piiiiccola one-shot. Beh, il fatto di Pedicone mi ha scossa un po', perciò..ecco a voi! E' la prima FF che scrivo (e finisco!) e che pubblico su efp :3 Siate clementi! :D
Frank, Gerard e tutti i My chemical romance non mi appartengono e blablabla (un sogno che si avvera, scrivere sta roba!) ^^ Buona lettura ;)

Trust no one. Or maybe..just you!


Micheal era di fronte a Frank, fuori dal tour bus. Aveva avuto la faccia tosta di presentarsi dopo il loro primo concerto senza di lui, dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutto quello che aveva distrutto e il chitarrista lo odiava ancora di più per questo. Pedicone aveva il viso contratto in una smorfia, sembrava quasi dispiaciuto, triste. Cercò di trovare il coraggio per iniziare a porgergli le sue scuse, per cacciare via le parole di quel discorso che aveva provato e riprovato nella sua testa. “Mi dispiace Frank,” sibilò “mi dispiace davvero tanto! Io non sono quel tipo di persona, non so cosa mi sia preso. Io…tu mi conosci Frank!” alzò di poco lo sguardo per incontrare gli occhi del piccoletto ma lui non lo stava guardando. Aveva un sorriso tirato e guardava lontano scuotendo la testa. “Frank..” lo chiamò aspettandosi una qualunque risposta. Iero si passò una mano sul viso “Non..non ci provare, ok?Non parlarmi come se ti aspettassi il mio perdono perché non lo avrai!” la sua voce iniziava a tremare, aveva paura di cedere davanti a lui e non voleva mostrarsi debole come invece era. “Tu..io non ti conosco affatto!” si girò dall’altra parte e si mise le mani sui fianchi chinando la testa per sbollire la rabbia. “Ti prego Frank, non fare così..mi dispiace tanto, ma tu sei ancora il mio migliore amico!”
“No! Non lo sono. Tu..tu mi hai rubato anche l’amicizia che avevamo.” Voleva ferirlo, voleva rinfacciargli quella storia per sempre e farlo sentire un verme. Voleva fargli male come aveva fatto con lui. Ma era sempre lui quello che sanguinava. Era sempre lui a soffrire.
I suoi occhi iniziarono ad arrossarsi e a riempirsi di lacrime. Sbattè violentemente le palpebre per farle uscire. Stava cedendo. Si stava mostrando debole di fronte al nemico, ma non poteva fare altro. Si coprì la faccia con le mani grandi e tatuate e iniziò a singhiozzare. Sentiva tutti i pugnali conficcati sulla sua schiena da una vita entrare più a fondo nella sua carne. Poteva sentire perfino il sangue colare sulla sua pelle. Era distrutto. Voleva solo mandare via il suo ex migliore amico e continuare a piangere da solo.
Micheal si avvicinò lentamente a quella figura piccola e illuminata debolmente dalla luce di un lampione quasi fulminato. Gli posò una mano sulla spalla, accarezzandolo. Voleva farsi credere, parlargli tutta la notte e farsi perdonare.
Frank invece non lo voleva. Non voleva la sua presenza addosso, non voleva quella mano su di lui, voleva solo che se ne andasse. Ma non riusciva neanche a parlare.
Iniziò a scuotersi e a muovere la testa a destra e a sinistra.
Vattene!Vai via! Pensò cercando la forza di dirlo davvero.
Pedicone per conto suo cercò di abbracciarlo.
“Vattene!” gli urlò, con il viso pieno di lacrime. “vattene!” disse di nuovo, più piano.
“Frank..fammi spiegare!” lo supplicò il batterista.
“Hai sentito cos’ha detto?” Gerard sbucò dall’oscurità, minaccioso. “Va via Pedicone, prima che faccia qualcosa di cui potrei pentirmi.” Gli sputò rabbioso.
“Gerard, senti..lascia che gli parli, io voglio solo scusarmi..lui è il mio migliore amic..” Il rosso lo aveva steso. Un pugno dritto in piena faccia e il batterista era caduto per terra massaggiandosi il naso. Stava perdendo sangue e guardava il suo ex leader sconvolto. Frank era impressionato tanto quanto lui. Per quel che ne sapeva non aveva mai fatto a botte con nessuno, tanto meno era stato lui a darle a qualcuno.
“Non farti più vedere, sono stato chiaro?” Gerard prese Frank per mano e lo portò dentro al tour bus. Mikey e Ray li raggiunsero, avendo assistito alla scena da lontano.
“Frank..Gerard..” dissero piano. Volevano essere d’aiuto, stavano male nel vedere il loro piccoletto soffrire così. In fondo loro non erano mai stati più che colleghi con il traditore. Frank invece..aveva sempre avuto un legame particolare con i batteristi, prima Bob, ora Pedicone. Ma questa volta l’aveva presa male, era arrabbiato, stravolto, distrutto e loro non sapevano cosa fare, come aiutarlo.
“Andate, ci penso io a lui” sussurrò Gerard ai suoi compagni. I due annuirono e uscirono dal bus.
Il più grande prese la faccia del piccoletto tra le mani, guardandolo negli occhi. Il suo sguardo era spento e liquido a causa delle lacrime. Frank riprese a piangere nascondendo il viso nel petto del suo salvatore. Gerard lo abbracciò forte “Shh, ci sono io, Frank. Ci sono io.”  Il moro si strinse ancora di più tra le sue braccia, tremando. “Ehi, Frankie, andrà tutto bene, ok?Ci sono io..e non ti lascio. Non ti lascio Frank!”
Eppure l’hai già fatto. Frank ricordò quando l’aveva fatto, quando aveva sposato Lyn-z. Era distrutto quasi quanto lo era ora. E sentì il suo cuore stringersi dolorosamente.
“Non farlo mai più, ti prego.” Gli disse. Il grande si irrigidì, capendo quello che voleva dire, sentendosi un po’ responsabile se Frank ora stava così, ma sollevato perché poteva consolarlo come nessun’altro avrebbe potuto fare. “Non lo farò, sono qui per te e non me ne vado.” Premette le sue labbra contro la fronte del suo amico che continuava a tremare sempre di più, sempre più forte.
“Ehi, ehi, calmati, ok?” disse sfregandogli le mani sulle sue braccia. “Che ne dici se ci stendiamo un po’, così ti rilassi, eh?” Il piccolo annui lentamente e venne condotto il quel buco di letto. Si sistemarono l’uno vicino all’altro. Frank poteva sentire il battito del suo cuore da quella posizione. Gerard invece iniziò ad accarezzargli la testa, stringendolo a sé. E il moro si calmò un po’. Era grato a Gerard per averlo tolto da quella situazione, per averlo difeso come faceva sempre. In effetti lo amava, non aveva mai smesso. Per questo era lieto che fosse stato lui ad aiutarlo. Era felice di essere con lui in quel momento perché sapeva che era l’unico che poteva salvarlo anche da sé stesso. Voleva dirglielo, sussurrargli ora un ti amo leggero e vero ma più di tutto voleva sentirselo dire, voleva sentire che lui sarebbe stato lì per aiutarlo per sempre.
“Gerard..?” lo chiamò.
“Ehi, piccolo, che c’è?” lo guardò per poi stampargli un bacio sulla fronte.
“..dimmi..dimmi che mi ami” si bloccò e poi prese coraggio e continuò “dimmi che mi ami e che mi amerai per sempre.” Gerard asciugò con un polpastrello una lacrima che iniziava a scendere dall’occhio nocciola di Frank. Poi gli sorrise.
“Ti amo, Frank e ci sarò per sempre.”
Il moro si alzò sui gomiti con un po’ di fatica e lo baciò. Piano, con tutta la calma del mondo, sentendo il sapore del suo amato su di lui. Poi si staccò, sempre più lentamente e gli soffiò un ‘grazie’ sulle labbra.
Frank sapeva che con Gerard al suo fianco, sarebbe stato bene. Per sempre.

Se siete arrivate fin qua, è già un passo avanti :D Grazie!
xo niki :)
  
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