Anime & Manga > Code Geass
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Autore: Anna Veronica    05/09/2011    4 recensioni
L'idea da cui scaturisce questa FF sicuramente sarà balenata per la mente di tutti coloro che hanno seguito dall'inizio fino alla fine Code Geass. La sua semplicità è disarmante... Se Shirley non fosse morta e, invece di escluderla per non farla soffrire, Lelouch avesse ammesso i suoi sentimenti per lei cosa sarebbe successo? Prendendo spunto da fatti che sono presenti nella seconda serie ho voluto riadattare il finale... Non è presente la presa al potere di Lelouch, ma ci sono eventi che combaciano con l'originale... (mi scuso già per l'approssimazione con cui è scritta)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lelouch Lamperouge
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La storia parte esattamente dal momento in cui Shirley viene colpita a morte...

 

Nessuno avrebbe dovuto saperlo, in quel momento nella testa di Rolo continuavano a risuonare quelle parole. Lelouch se ne era andata da poco, la giacca ancora imbrattata di sangue e aveva lasciato come sempre al fratello (forse dovremmo dire presunto fratello) il compito di ripulire tutto; ma appena il ragazzo si era chinato sul corpo della giovane aveva notato che non era ancora fredda, il battito se pur debolissimo c'era ancora... Shirley era ancora viva. Avrebbe potuto lasciarla lì, visto che era stato lui a sparare quello che credeva il colpo mortale ma invece....
Senza pensare per un solo istante a cosa sarebbe potuto accadere, Rolo issò sulle sue fragili spalle il corpo della ragazza, corse giù per le scale a perdifiato, si infilò in una serie di passaggi sotterranei e appena uscì in strada fermò il primo taxi. Diede indicazione all'autista di dirigersi al primo ospedale ma non salì nell'auto.
Perchè l'aveva fatto? Perchè salvare l'unica possibilità che c'era affinchè tutto il progetto andasse a monte? Forse per le parole... si erano state quelle, Shirley non aveva paura di morire, l'avrebbe fatto 10, 100 volte perchè sapeva che prima o poi sarebe tornata dalla persona che amava e, nonostante Lelouch non lo ammettesse a se stesso, anche lui provava lo stesso per lei.
Quando a Rolo gli era stato assegnato il caso aveva studiato la personalità, di quello che avrebbe dovuto essere suo fratello maggiore, per mesi e aveva riscontrato una fermezza nelle decisioni e una crudeltà nelle azioni che lasciavano ben poco spazio ai sentimenti, ma in tutto quello aveva notato una discrepanza, una discrepanza che si chiamava Shirley. Fino ad allora non era riuscito a capire come mai non l'aveva eliminata, in fondo rischiava di diventare incontrollabile come Euphie, ma c'era qualcos'altro... quel qualcosa che lo aveva fermato e che aveva fermato persino Rolo.
Nessuno avrebbe dovuto sapere... e così Shirley fu portata al primo ospedale che era nelle vicinanze, dopo ore di sala operatoria riuscirono a salvarle la vita (e anche la spina dorsale), non trovarono documenti e il fatto che dovesse rimanere in coma farmacologico fece in modo che pochi si interessassero della ragazza dai capelli rossi.
Come potevano daltronde, un'altra sfortunata ragazza aveva preso il suo posto, sul tavolo dell'obitorio la madre di Shirley si disperava per quella che credeva essere sua figlia, i compagni informati dell'accaduto non credevano alle loro orecchie e poi c'era Lelouch... ormai avrebbe portato avanti il suo piano contro tutti e tutto, nessuno l'avrebbe capito e nessuno avrebbe potuto colmare quella voragine che si era aperta nel suo cuore.

 

 

Due mesi dopo...
Ci vollero un mese di cure perchè Shirley riprendesse coscienza, un altro mese perchè riuscisse ad andarsene con i suoi piedi dall'ospedale. Nel frattempo Rolo era morto e nessuno poteva ridarle quello che aveva perso, per il nuovo mondo lei non esisteva, non aveva più documenti, nè casa nè qualcuno con cui parlare.
Tutto era tremendamente nebuloso, i dottori avevano detto che era arrivata in condizioni gravissime, ferita da arma da fuoco c'era scritto sulla cartella clinica... Rolo che le sparava, Lelouch che piangeva e poi il buio. Appena uscita dal grande ospedale vide campeggiare sopra di se una bandiera che non ricordava essere quella di Britannia... era la bandiera del Giappone. Che cosa si era persa???

 

Cinque mesi dopo...
La brezza marina gli scompigliava i capelli... Non c'era nessuno, quella solitudine che aveva provato i mesi precedenti tornò a fargli visita. Non era bastato prendere, battaglia dopo battaglia, il controllo di gran parte dei territori giapponesi, non bastavano le folle in delirio al suo passaggio per colmare quella solitudine che mai lo abbandonava.
Solo quando aveva capito che avrebbe potuto diventare il capo del mondo si era reso conto che nemmeno quello sarebbe bastato per appagarlo. Avevano dovuto morire madri, fratelli, sorelle, amici e ... tutto per capire che non era la gloria quella che cercava. Gli anni che rimpiangeva di più erano quelli del liceo, quando ancora quel tarlo della rivoluzione non aveva preso possesso della sua mente.
Lelouch era semplicemente crollato, aveva passato una vita nel dimostrare che poteva farcela, che era forte abbastanza, ma alla fine il destino gli aveva presentato il conto. Susaku lo aveva sostituito e C.C. Lo aveva liberato da quella maledizione, il Geass era passato al suo più caro amico che sicuramente sarebbe stato in grado di sopportare meglio quell'immensa pressione.
Sull'isola dove si era rifugiato sventolava la bandiera giapponese, che però non era stata merito suo, le guerre avevano lacerato e incattivito la Britannia ma avevano anche fatto capire quanto la diplomazia fosse l'unica strada percorribile. Nessuno in quel luogo sapeva chi egli fosse, tutti lo conoscevano come un ragazzo taciturno che viveva vicino alla scogliera... Nessuno sapeva che in realtà quello era il loro eroe Zero.

 

Nove mesi dopo...
Pianse, le lacrime scesero copiose, il gusto di sale le ricordò quante volte lo aveva fatto. Davanti a se c'era una lapide con il suo nome, era in mezzo alla lapide di suo padre e a quella di sua madre, morta appena una settimana prima della sua dimissione dell'ospedale. Ad un tratto sentì dei passi dietro di lei, una ragazza mingherlina dai grandi occhiali che quali le coprivano l'intero viso... era Nina. Io lo occhi si incrociarono, il mazzo di fiori bianchi che la ragazza teneva in mano cadde rovinosamente a terra, in un gesto che non ricordava appartenesse all'introversa amica di liceo appassionata di scienza, si abbracciarono senza dire una parola.
- Sapevo che qualcosa non andava... nessuno credeva al tuo suicidio.- Nina cominciò a raccontare davanti a una tazza di cioccolata fumante, in quello che era il bar dove trascorrevano i pomeriggi finita la scuola. - Suicidio?- Shirley cominciò a ricordare... Lelouch, il Geass, Rolo...
Nina le disse di come si erano svolti gli ultimi mesi, parlava in modo fluido, con una sicurezza inaspettata, poi ad un tratto tirò fuori dalla borsa un pezzo di carta, ci scarabocchiò un indirizzo e un numero telefonico e glielo porse: - Lo troverai qui. Ti sembrerà strano ma siamo diventati amici. Rolo prima di morire gli aveva rivelato che eri viva, così ogni settimana mi manda dei fiori, espressamente per te, con la speranza che un giorno andassi al cimitero e ti trovassi, proprio come è accaduto oggi.- Gli occhi di Shirley si riempirono di nuovo di lacrime, stava parlando di Lelouch, strinse il biglietto come se avesse paura di perderlo.
Ci mise due giorni nel trovare un aereo per l'isola dove Nina le aveva detto abitava Lelouch, guardare sui nuovi documenti i suoi dati anagrafici a volte la faceva ancora squotere... era come se una parte di se fosse veramente morta quel giorno di tanti mesi prima.

 

Casa (Shirley)
Quando l'aereo atterrò ci fu un attimo in cui Shirley dovette concentrarsi per capire esattamene dov'era e cosa stava facendo... Fu solo un istante, poi tutto sembrò facile e immediato. Un taxi corse veloce dall'areoporto fino al centro della piccola città posta lungo la cosa.
Case colorate, profumo di fiori e pesce, era il giorno del mercato e le piccole viee brulicavano di persone, si fece strada a fatica trascinandosi dietro la valigia, forse eccessivamente piena.
Quando arrivò alla casa con il numero civico indicato da Nina le sembrò che il cuore le si fermasse, posò la valigia e a fatica fece i pochi gradini che la dividevano dall'entrata, bussò ripetutamente ma nessuno rispose. Sconsolata diede un'occhiata al retro della casa... un paesaggio magnifico le si aprì davanti agli occhi, il mare cristallino bagnava una spiaggia candida incastonata da scogliere color pece. Fece qualche passo fino a toccare la sabbia, si tolse i saldali e assaporò quella sensazione sotto i piedi.
Una folata di vento le sconpigliò i capelli, cercò di metterli in ordine ma fu costretta a voltarsi e fu allora che lo vide... Alto, magro, i capelli leggermente più lunghi di quanto ricordasse... Lo aveva trovato.

 

 

Casa (Ending)
Era giorno di mercato, dopo essersi rifornito di frutta e verdura tornò alla sua abitazione per la spiaggia come amava fare ormai da qualche mese. Ad un tratto un vento inaspettato lo colse alla sprovvista facendogli cadere parte dei sacchetti che portava in mano, quando si rialzò scorse in lontanaza proprio vicino a casa sua una figura... Pian piano si avvicinò e la vista divenne più chiara, un vestito giallo pallido svolazzava ovunque, scoprendole le gambe, i capelli erano dello stesso colore di cui non sembrava aver dimenticato nemmeno una sfumatura.Quando la riconobbe gettò a terra la spesa, corse come se ogni secondo perso fosse un secondo in cui l'avrebbe persa, la strinse forte tra le braccia, il suo profumo, la sua pelle... Shirley era di nuovo sua. Nessuno dei due tentò di fermare le lacrime, quando finalmente si guardarono negli occhi Lelouch disse solamente: - Sei tornata da me.- e la baciò.

  
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