Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Samantha_    05/09/2011    0 recensioni
Ciao a tutti! Ho scritto questa storia più che per la pubblicazione per me stessa, ed era un piccolo sfogo personale. Scrivo di me perché nella scrittura trovo sollievo.
Buona lettura!
Samantha_
Dal testo:
Ho graziosi occhi verdi, capelli castani, e la totale incapacità a far fronte a una relazione seria.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




First: love sucks





Ci risiamo. Fisso il vuoto per un istante, cercando di scrollare via pensieri scomodi, scomodissimi. Ogni tanto, mi capita di avere delle specie di “rivelazioni”.
Non mi invidiate, fanno schifo. Di solito, si tratta di piccoli dettagli che il mio cervello unisce, elabora, e mi presenta sotto forma di pensieri. Pensandoci bene, sono più dei colpi dritti al cuore, che mi rendono consapevole di qualcosa che è rimasto latente per chissà quanto tra i miei emisferi.
Dannato cervello.
La “rivelazione” in questione è una sciocchezza, stavolta. Ma sì, non è il caso di darle peso. Ok, sto mentendo a me stessa. La cosa mi spaventa a morte.
Mi alzo in piedi accigliata e comincio a camminare furiosamente, avanti e indietro, nella mia stanza.

Coraggio, Matilde” - dico a me stessa - “ci sarà una soluzione”.
È sempre la stessa storia. Tutto cominciò... Ma che dico. Niente è cominciato, così ci sono nata.
Ho graziosi occhi verdi, capelli castani, e la totale incapacità a far fronte a una
relazione seria.
Da che mondo è mondo, ricordo di aver sempre avuto questo problema. Diciannove anni, tre dei quali passati a frequentare ragazzi. La mia relazione più lunga è stata di cinque mesi e mezzo. Avevo quindici anni, lo lasciai due volte e mi fidanzai con un altro ragazzo, nel frattempo. Quindi, non sono proprio cinque mesi; ma è stata comunque la relazione più lunga che io abbia mai avuto. Il che è tutto dire.

Non hai ancora trovato quello giusto” penserete voi. E magari avete anche ragione. Con quello giusto non ti chiedi neanche se “è quello giusto”, perché te ne accorgi e basta – credo. Con “quello giusto” hai le farfalle allo stomaco ogni volta che lo vedi, sobbalzi quando senti il suo nome, perdi completamente la testa. Lobotomia gratis, yuhu. Con “quello giusto” alla fine ti ci sposi pure. Rabbrividisco: io e parole come sposa, matrimonio e finché-morte-non-ci-separi non andiamo molto d'accordo.
È naturale” penserete voi. È normale, ho diciannove anni, tutta la vita davanti a me. E che sarà mai? Un paio di relazioni finite male, non è la fine del mondo.
No, infatti. Non ancora, almeno.
Non mi ritengo affatto una ragazza normale, con delusioni normali. Non cerco il vero
amore, – quello famoso del “ragazzo giusto”- quella roba non fa per me. Il vero amore, secondo me, è una vera fregatura. Lo dico sempre alle mie amiche: “Non innamoratevi, è la fine. Neanche ve ne accorgete e siete in gabbia, farfugliate smancerie e parlate solo di lui. Poi, rimanete fottute. Un bel giorno, vi lascia per una più carina, più “formosa”, o semplicemente, vi dice che si è stufato di voi”.
Matilde, quanto sei cinica!”
Tz, cinica, io. Ho solo capito una grande verità. L'amore fa schifo.

E allora perché ti lamenti tanto delle tue relazioni disastrose?"
Giusta osservazione. È presto detto: io non cerco il
vero amore, cerco lo stare bene con una persona unito a un pizzico di complicità e serenità tra fidanzati.
Visto? Non chiedo molto. Tutto qui.
Per ogni ragazzo nuovo, mi illudevo di aver trovato tutto ciò.
Mi metto a sedere sul letto, la faccia sconsolata mi cade tra le mani. Alzo lo guardo: lì, come a deridermi, nella scrivania, troneggiano i peluche regalatimi da ex ragazzi. Uno, due, tre... quattro. Sono stati gentili però, non trovate?
Sposto lo guardo sulla libreria. Sorrido guardando i palloncini, ormai praticamente sgonfi, che sfoggiano la scritta “Buon Compleanno” con vari 18 qua e là. Ah, che bei ricordi. Regalo di amici, quello. Senz'altro bei ricordi!
Tremo.
Quelle maledette rose che ci fanno ancora lì?
Sono un mazzo di rose appassite – come il sentimento che provavo per
lui – che sono decisamente da buttare via. Mi alzo e le afferro; le guardo un'ultima volta prima di gettarle via. Erano state un bel regalo. Inatteso. Stupendo.
Scrollo le spalle e do un'occhiata alla scrivania; regna il caos. Prendo una borsa che non uso da qualche giorno con l'intenzione di riporla nell'armadio.
Grave errore.
Lo apro, e la prima occhiata cade su una borsetta di un colore vivace, costosissima e ormai dimenticata – come quello che provavo per
lui. L'ho sempre detestata; quando me la regalò, sfoggiai un sorriso a trentadue denti dicendo di adorarla.
Poverino, non ha proprio gusto. Devo ricordarmi di venderla su eBay, magari mi ci faccio qualche soldo.
Mi risiedo, frustrata. Ora anche la stanza ce l'ha con me. Forse perché non la pulisco mai. Mentre mi abbandono a pensieri filosofici, su quanto l'amore sia strano, inaccessibile, complicato, volubile – sto parlando dell'amore o di
me? - sobbalzo al trillare isterico del mio cellulare.
Amore, scendi :)”
Arrivo :)” - rispondo.
Cerco di darmi un contegno.
Andiamo a capire qualcosa di questa nuova relazione.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Samantha_