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Autore: Nackros    05/09/2011    2 recensioni
Quando arrivammo al porto di Anchorage erano appena sorte le prime luci dell'alba.
[...]
Non c'era vento, ma l'aria pungente attraversava senza alcuna difficoltà la stoffa della giacca.
Salutai tutti e quando fummo al completo ci preparammo per l'imbarco.
[...]

E se i nostri personaggi fossero ambientalisti in missione nel mar Artico per evitare il massacro delle balene?
Primo tentativo di long-fic... Siate clementi, vi prego ;P
Dal capitolo 8:
«Senti Izzy...» disse richiamando la sua attenzione, «io e Duncan abbiamo paura che quella donna voglia veramente lanciare la fiocina. Se prendesse la balena la ucciderebbe... Noi non vogliamo che succeda, quindi pensavamo di usare dei fumogeni per impedire che qualcuno la veda e la uccida. Noah, però, non vuole che li usiamo... Puoi aiutarci a convincerlo? »
Quando finì il suo discorso mi premetti il palmo della mano sulla fronte.
Izzy si voltò nella mia direzione con un'aria di rimprovero.
«Perché non vuoi usare i fumogeni, vuoi uccidere la balena?» domandò incrociando le braccia.
Scorsi Duncan dare una leggera gomitata a Gwen, ed entrambi soffocarono una risatina.
Era piuttosto snervante.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gwen P.oint O.f V.iew


L'aria fredda mi congelava il corpo, ma l'adrenalina che mi scorreva in corpo mi donava un calore sufficiente per resistere a quel freddo pungente che si infilava insistente tra le pieghe dei vestiti.
Ci stavamo avvicinando sempre di più alla baleniera.
Neanche l'altra volta avevamo osato andarci tanto accanto.
Da quella distanza sembrava ancora più enorme.
Bridgette, Dj e Courtney si erano appena calati in acqua con l'unico gommone rimasto.
L'altro era affondato dopo l'attacco dell'ultima volta.
Ed era proprio questa la cosa che temevamo di più; che ci attaccassero nuovamente.
Avevo la macchina fotografica appesa al collo, mentre con la mano reggevo la telecamera, pronta a riprendere qualsiasi cosa.
Nonostante cercassi di ignorarlo, sentivo il mio cuore battere ad un ritmo martellante nel petto.
Ogni tanto alcune folate di vento mi facevano socchiudere gli occhi, ma il mio sguardo rimaneva sempre puntato verso il nostro gommone che pian piano si avvicinava sempre di più ad un balena che nuotava tranquilla, ignara della minaccia al suo fianco.
Un forte senso di ansia mi comprimeva lo stomaco. La paura di rivivere le immagini della scorsa volta era tanta.
Non ricordavo di aver mai visto tanto sangue in vita mia.
Non pensavo neanche fosse possibile vederne così tanto.
Più la distanza tra di noi ed il nostro nemico diminuiva, più un odore pungente e nauseabondo mi riempiva le narici.
Sperai con tutto il mio cuore che quella volta andasse bene.
Dubitavo che si sarebbero permessi di puntarci addosso la fiocina come la scorsa volta.
Era stato rischioso per loro compiere un gesto tanto folle.
Nel caso ci avessero colpiti sarebbero finiti in grossi guai vista la presenza di filmati ed altre immagini pronti a testimoniare il tutto.
Ma il fatto che già avessero osato fare una cosa simile la prima volta non ci rassicurava più di tanto.
Quella gente era pazza e forse non avrebbero esitato a ripetere una simile azione.
Dal nostro gommone Dj, Bridgette e Courtney iniziarono a lanciare getti d'acqua con delle apposite pompe.
La scorsa esperienza ci aveva insegnato che gridare attraverso altoparlanti di interrompere la caccia non sarebbe servito a molto.
Per questo eravamo passati ad un metodo più offensivo.
Gli spruzzi iniziarono ad impedire una buona visuale della posizione del cetaceo e a bordo della baleniera si poté udire subito un forte vociare.
Non si riusciva a capire esattamente cosa dicessero.
Le parole sembravano un misto tra giapponese e inglese. 
Ad un certo punto dal ponte dell'enorme mostro metallico notai una figura sporgersi e fissare intensamente nella mia direzione.
I capelli lunghi e neri, il corpo visibilmente alto e snello, nonostante fosse nascosto sotto i pesanti indumenti, e lo sguardo duro e deciso... Mi ci volle un attimo per riconoscerla.
 Era la stessa donna che l'altra volta non aveva esitato a puntarci la fiocina contro.
Quando i miei occhi incontrarono i suoi ebbi come un sussulto.
Poi la notai spostare il suo sguardo verso un punto alle mie spalle che iniziò a fissare intensamente.
Mi voltai per scoprire quale fosse la causa di tale interesse e vidi il nuovo arrivato raggiungermi sul ponte.
Quando mi girai nuovamente la donne era sparita.
Duncan nel mentre si era posizionato al mio fianco e, dopo aver osservato la scena circostante, mi rivolse un'occhiata interrogativa.
«Stiamo cercando di evitare che ammazzino quella balena» spiegai veloce, come in risposta a quella sua espressione.
Lui annuì e continuò a scrutarsi intorno.
Una domanda mi sorse spontanea.
«La conoscevi quella donna sulla baleniera?» chiesi.
«Chi?» mi rispose.
«Quella che prima ti stava fissando, con i capelli lunghi...»
«Non capisco chi intendi, non conosco nessuno che lavori in una di quelle navi. Perché?»
«Oh niente» dissi vagamente cercando di nascondere l'imbarazzo causato da quella stupida domanda, «mi sembrava solo che prima ti stesse guardando... Tutto qua.»
«Avrò fatto colpo» rispose facendo spallucce.
«Ah, sicuramente» sbuffai sarcastica.
Ma chi cavolo avevamo pescato in mezzo al mare? Magari sarebbe stata una battuta divertente, ma non in quel momento. 
Ero troppo tesa per mettermi a ridere così lo ignorai, concentrandomi sull'immagine della balena che, indifferente a tutto, sembrava non avesse intenzione di muoversi da lì.
«Ehi, ma quella non è la ragazza di prima?» esclamò improvvisamente Duncan, indicando Courtney alle prese con un getto d'acqua.
«Sì» sbuffai.
 Lui ridacchiò, poggiando i gomiti al parapetto.
«Deve avere un bel caratterino».
«Ha un bel caratterino» precisai io, «ti conviene fare attenzione se non vuoi che provi a tirarti un altro schiaffo».
 «Vedrò di ricordarmelo. Piuttosto...» continuò, «avete intenzione di tirargli acqua ancora per molto?»
«Perché? Non abbiamo molte altre alternative... »
«Non potete usare dei fumogeni?»
«Non ne abbiamo, il nostro budget era troppo basso...»
«Non ci credo, è impossibile che non ne abbiate neanche uno!»
«Beh, alcuni ci sarebbero, ma sono solo da utilizzare nelle emergenze, tipo come è successo a te» spiegai.
«Non potreste usarli comunque?»
«Non potremmo...» risposi mordicchiandomi il labbro.
«Ma questa non è un'emergenza?»
«Beh, diciamo che in teoria si intendono altri tipi di emergenza, però, in effetti...»
«In effetti...?» mi incitò a continuare lui.
Sospirai.
Del resto erano di più le possibilità che quella balena venisse uccisa, che il fatto che la nostra nave affondasse.
«...In effetti hai ragione» conclusi.
«Adoro quando tutti sono d'accordo con me». 
Alzai gli occhi al cielo e feci finta di ignorare quella sua ultima battuta. 
«Vieni, seguimi» dissi iniziando ad incamminarmi verso la cabina di comando, «Andiamo ad esporre le tue sfavillanti illuminazioni a Noah» aggiunsi sarcastica.
Lui mi rivolse un sorriso soddisfatto, e subito mi seguì. 




Salve a tutti!
Dopo dei secoli torno ad aggiornare.
Scusatemi veramente tanto per il ritardo, ma con questo caldo la voglia di scrivere è ben poca
e l'ispirazione è ancora di meno.
Pensavo che con l'arrivo dell'estate sarei riuscita a scrivere di più, invece
 mi rendo conto che passo veramente poco tempo al computer.
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.
Ci vediamo al prossimo! ;
)


   
 
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