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Autore: Demone Angelico    05/09/2011    1 recensioni
Dopo vari decenni, si scopre che in realtà Rhapthorne, il signore dell' oscurità è sopravvissuto alla distruzione e sta tornando più forte che mai. Ora sta a Francisco, figlio di Medea e dell'eroe che un tempo lo sconfisse, a distruggere completamente quel maledetto mostro.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Francisco rimase sbalordito dalla rivelazione, non si sarebbe mai nemmeno vagamente sognato di dover combattere contro Rhapthorne.
Quando tornarono a casa, si preparò al viaggio. Si ricordò che con suo padre c’erano altre tre persone, quindi anche lui doveva trovare dei compagni di viaggio.
Ma per prima cosa doveva armarsi per partire: essendo stato addestrato da suo padre all’utilizzo di qualsiasi arma, oltre che alla magia, era difficile scegliere.
Alla fine scelse l’arma preferita del padre, che era anche la sua: la lancia del re.
Una lancia che suo padre aveva trovato lungo la strada per il santuario dei Dragoviani, dove aveva scoperto di avere un nonno, che, nonostante l’età, è ancora vivo.
Insieme alla lancia prese lo scudo, l’armatura e l’elmo del re. Con sé prese inoltre il sonaglio di carica che, a detta del padre aumentava la forza di un gruppo o di un singolo se usato durante una battaglia, e la spada regale, che, aveva imparato a sue spese, lanciava un potente incantesimo.
Così si preparò con anche un paio di elisir degli elfi nella borsa.
Aveva saputo poi, da fonti certe, che Angelo e Jessica si erano spostati ad Alexandria, città natale di lei.
Il padre non lo sapeva ancora, ma glielo avrebbe fatto dire da qualcuno o meglio gli avrebbe mandato entrambi una volta passato da lì.
Sapeva anche che avevano avuto un figlio e che riuscisse a controllare a meraviglia l’arte dei bastoni magici ,della magia e, come il padre, la magnifica arte del tiro con l'arco.
Come regalo di commiato, suo padre gli regalò una delle sue squadre di Affamigerati mostri: i suoi amati ciclopi, i Rottamatori.

Partito da Trodain, cavalcando un Koguar grazie alla campana di Baumren, fece tappa a Farebury, per salutare Etan.
Ma lo trovò armato fino ai denti con armi che in passato gli aveva regalato, e che erano state decentemente affilate dal fabbro della città.
Si erano allenati tanto insieme fuori dalle mura della città, Francisco con la lancia, Etan con l’ascia.
Poi aveva dovuto lasciar perdere, ma si ricordava ancora come si combatteva contro i mostri.
Per la sua passione, ovviamente prima aveva chiesto il consenso del padre, il principe aveva regalato al suo migliore amico l’Ascia barbarica, la migliore ascia esistente.
Essa veniva da uno dei viaggi del padre, ma in realtà gli era stata regalata dal suo amico Yangus, patito delle armi pesanti.
Con l’aiuto del principe, Etan era riuscito a padroneggiare l’uso di quell’arma.
Con indosso il mantello scuro, lo scudo dell’orco e un elmo cornuto, il veggente, il primo compagno di Francisco, partì con lui alla volta di Alexandria.
Durante il viaggio incontrarono poche difficoltà, in quanto avevano già le armi più potenti che erano in circolazione e non.
Perciò si preoccupavano poco dei mostri. Ma gli capitò purtroppo di imbattersi in qualcosa di decentemente forte: un branco di koguar neri, composto da sei elementi.
Li circondarono, ma il principe usò il sonaglio di carica aumentando la forza sua e di Etan. Dopodichè usò la spada regale che rilasciò una tempesta di fulmini molto intensa.
Mentre Francisco distraeva i koguar, il suo amico usava pietrascia per fare fuori i felini.
Quelli che non morivano fulminati perdevano, letteralmente, la testa.
Finito l’effetto dell’utilizzo della spada, il principe si preparava ad affrontare i restanti tre koguar con la lancia.
Il primo lo uccise con un Colpo fulminante, che impalò il koguar in aria, mollata la lancia estrasse la spada regale e tranciò in due il koguar nero che gli si era avventato contro.
Il terzo fu di Etan che, da dietro, gli piantò l’ascia nella schiena.
Liberate le armi dai cadaveri dei mostri e ricoperti di sangue, ripresero la strada.
Quando arrivarono ad un fiumiciattolo, però si fecero un bagno si per lavarsi sia per lavare le armature.
Ma mentre il primo bagno lo facevano loro, un mostro, uno Scrigno a molla, rubò armature, scudi ed elmi.
Francisco allora chiamò i Rottamatori, che uccisero senza difficoltà lo scrigno. I proprietari delle armature le lavarono con zelo e le indossarono di nuovo, belle, pulite e splendenti. Ripresero nuovamente il cammino e finalmente arrivarono ad Alexandria, città con la più potente strega e il miglior arciere del mondo.

  
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