A quella santa donna che sempre mi sopporta. I'll never say goodbye -Ehi.
Angolino autrice.
Alla mia migliore amica.
Al meglio oscuro fuccio.
Come se fosse necessario annunciarsi, Blaine Anderson. Come se non avessi riconosciuto i tuoi passi dal corridoio., pensò stizzito.
Prese un quaderno, valutò per un attimo cosa farne e lo lanciò nello scatolone accanto al letto. Poi continuò risolutamente ad ignorare il ragazzo appoggiato al muro, lo sguardo piantato a terra.
Blaine fece qualche passo avanti e si sedette accanto a Kurt, che per tutta risposta si irrigidì più di quanto fosse umanamente possibile.
L'Usignolo allungò una mano a sfiorargli la guancia. Kurt strinse così forte il pugno che si conficcò le unghie nel palmo della mano, poi prese a mordicchiarsi il labbro inferiore senza riuscire ad evitare a qualche lacrima di sfuggire per l’ennesima volta ai suoi occhi.
-Kurt.
Il giovane prese in considerazione la possibilità di scoppiare a piangere sulla spalla del suo ragazzo e cominciare a singhiozzare istericamente ripetendo che no, no, non voleva andare via; poi, un rimasuglio di dignità gli fece evitare la scena madre, tirò su col naso e riprese a tormentare il bordo del copriletto.
-Kurt, pensavo ne avessimo discusso a sufficienza. Noi non ci separeremo mai. Te lo prometto. Tornerai al tuo vecchio liceo, d’accordo, ma…
La voce piena di buon senso di Blaine fece perdere a Kurt ogni ancoraggio alla ragione. Gli si gettò tra le braccia, piangendo.
-Ho paura, Blaine. Ho paura, paura.
L'altro sorrise, iniziando ad accarezzare piano i capelli del suo amore, stringendolo forte.
-Paura di cosa? Di Karofsky? Mi sembravi convinto, quando mi hai raccontato del vostro patto nell’ufficio del--
Avvertì la testa di Kurt scuotersi contro la sua spalla e si fermò.
-No. E allora di cosa? Sono sicuro che i tuoi compagni ti aspettano a braccia aperte…
-Ho paura di doverti dire addio.
Questa affermazione cadde nel silenzio. Per qualche secondo nessuno parlò. Quando lo fece, la voce di Blaine era incrinata da un vago risentimento.
-Stai delirando, Hummel? Mi pareva di essere stato chiaro.
Lo scostò dalla sua spalla, costringendolo a guardarlo fisso negli occhi. In realtà aveva già capito, e sorrise.
Gli incorniciò il volto con le mani, avvicinandosi lentamente.
-Tu non mi dirai mai addio, Kurt. Né te lo dirò io. Ti ho cercato ovunque e non ti lascerò andare via da me, per quanti siano i kilometri che ci separano. Per quanto lunghe siano le ore che dovremmo passare divisi.
Kurt si dipinse in viso una smorfia che poteva anche passare per un sorriso e balbettò:
-Sono un idiota, vero?
Blaine si morse la lingua per evitare il sì che gli era salito spontaneo alle labbra e scosse la testa.
-Sei solo nervoso. E anche se sei felice di rivedere i tuoi vecchi compagni, ti spiace lasciarci. È normale, ma ti piace farne un dramma, come al solito.
Il giovane sbuffò e annuì. Blaine gli fece l‘occhiolino, incoraggiante, e si chinò a baciarlo lentamente sulla bocca; non chiuse gli occhi, mentre disegnava con la lingua il contorno delle sue labbra, poi si fermò e appoggiò la sua fronte a quella del compagno, senza interrompere lo scambio di sguardi che sapeva lo avrebbe tranquillizzato una volta per tutte.
-Non mi dirai mai addio.
Kurt annuì ancora una volta, come se ormai non fosse capace di fare nient’altro, e si raggomitolò ancora nell’incavo della spalla di Blaine.
Poi, finalmente, sorrise.
La mia prima Klaine! La mia prima Klaine! *saltella*
Sì, è banalissima e terrificante, but who cares?
In realtà dovrei pubblicare una Furt e la cara Joey mi odierà per questo cambio di bandiera... ooooh beh.
Enjoy, recensite e non siate cattive. Non troppo, almeno.