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Autore: crownless    06/09/2011    3 recensioni
Per il compleanno della mia scimmia. "Si guardarono così a lungo che non seppero acciuffare il tempo che scorreva, incastrato tra le loro mani unite, e le bocche così deliziosamente vicine, l’adorabile schiocco delle labbra che si abbandonavano solo per qualche istante, prima di ricongiungersi - Arthur non si sentiva mai sazio."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Alla mia scimmia, per il suo compleanno.
ti amo.





Shhh


Arthur tracciò in silenzio con le dita il contorno del viso di Merlin, osservando i suoi occhi blu socchiudersi, le ciglia nere riflesse sulle guance incavate. Fece scivolare l’indice ed il medio sugli zigomi pronunciati, poi sulle labbra dischiuse. Gli occhi del Principe erano concentrati, azzurri e splendenti, colmi di vita ed emozioni.
Era come tuffarsi dentro un lago limpido, sotto il cielo sgombro di nuvole, quando il sole scotta e rinforza la terra.
Con un sospiro, Merlin disse Arthur con un tono di voce che l’erede al trono mai aveva sentito; un fuoco caldo, confuso e delizioso li si sciolse nello stomaco e chinandosi su di lui, il silenzio a disegnare corone sulla pelle morbida di Merlin. Gli baciò piano la bocca, le dita ora tra i capelli corti e scuri.
Lo sentì ancora sospirare, caldo sotto di lui, trepidante e calmo. Le mani affusolate di Merlin si aggrapparono alla sua pelle, ed Arthur si crogiolò nella sensazione di averlo tra le braccia, i respiri in uno solo.
Muto, congelato e bruciante al contempo, Arthur gli baciò un sopracciglio, poi passò al collo -un mormorio confuso di Merlin-; soffermò le labbra sulla fronte del proprio servitore, sul naso, il mento; carezzò e tirò quelle enormi, ridicole, adorabili orecchie sentendolo sbuffare divertito. Succhiò la pelle della mascella, e gli ansiti che Merlin gli donò gli fecero scoppiare ed incendiare il sangue nelle vene.
Merlin
Questi aprì lentamente gli occhi, spicchi di cielo blu a divorargli il cuore, completamente. Si guardarono così a lungo che non seppero acciuffare il tempo che scorreva, incastrato tra le loro mani unite, e le bocche così deliziosamente vicine, l’adorabile schiocco delle labbra che si abbandonavano solo per qualche istante, prima di ricongiungersi - Arthur non si sentiva mai sazio. Voleva dirgli tante cose. Fargli capire, che lui sapesse... Merlin lo fissò con occhi estremamente lucidi, brividi sotto pelle che il Principe non cercò neanche di fermare, e sorridendo -quel sorriso, quello- gli mormorò soltanto, prima di baciarlo, “Shhh, mio asino”.

Nel silenzio confortante, quel mio era così giusto che Arthur dovette imporre al suo cuore di fermarsi, maledizione, perché lo sentiva furioso e scalpitante, come una belva  ingabbiata, desiderosa soltanto di uscire e baciarlo ancora - e si avventò silenzioso su quelle morbide labbra - su quel maledetto, magico sorriso che gli faceva ribollire lo stomaco e la testa, ogni pensiero si spezzava incredulo, il petto fremente-, assaporandolo, lambendolo con una dolcezza che non sentiva di avere, ma con Merlin era inevitabile; Merlin, l’irriverente, testardo, coraggioso e leale Merlin - sempre presente, sempre al suo fianco -- sempre era la parola che il cervello di Arthur automaticamente associava a quel viso, a quel sorriso -ancora, sotto le sue labbra-, a quegli occhi espressivi, pagliuzze dorate sotto al sole, mio dio - Arthur annegava in un blu devastante e incantevole.

In silenzio, lo fissò ancora. Ed in silenzio, di nuovo, gli ripeté che lo amava.


In silenzio, gli occhi di Merlin risposero per lui, assieme al suo sorriso.


fine
  
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