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Autore: verachan    07/05/2006    4 recensioni
Una ragazza dai capelli scuri allungò il braccio e spense la sveglia a forma di gallo che si trovava sul comodino a fianco del letto. La ragazza si alzò di malavoglia e cominciò a camminare facendo un suono gutturale di puro fastidio ad ogni passo. Indossava un pigiama a strisce verticali blu e bianche che non aveva niente di femminile ma a prima vista morbido e caldo.
Genere: Romantico, Azione, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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MISSIONE: PROTEGGERLA

 

Cap. 1: la vera missione comincia ora

 

 

* SVEGLIA! PICCOLA KANA! E’ TARDI! SVEGLIA! *

 

Una ragazza dai capelli scuri allungò il braccio e spense la sveglia a forma di gallo che si trovava sul comodino a fianco del letto. La ragazza si alzò di malavoglia e cominciò a camminare facendo un suono gutturale di puro fastidio ad ogni passo. Indossava un pigiama a strisce verticali blu e bianche che non aveva niente di femminile ma a prima vista morbido e caldo.

Aprì la porta del bagno e cominciò a spogliarsi per fare la doccia e svegliarsi del tutto. Poco dopo era già asciutta e pronta per vestirsi ed andare a scuola.

Ultimamente, la sua vita calma e tranquilla era diventata movimentata grazie all’entrata in scena di un ragazzo che frequentava la sua stessa classe. A prima vista poteva sembrare un ragazzo normale, ma Kaname sapeva che non lo era per niente.

K - Non è altro che un maniaco della guerra, stupido e imbronciato!- pensava la ragazza tra se e se mentre si dirigeva versoi l’istituto Jindai.

– Ehi Chidori! – un ragazzo dai capelli castani e ribelli le si avvicinò di corsa. Indossava la sua solita divisa scolastica nera perfettamente abbottonata fino al colletto. Nulla poteva far capire che fosse un soldato professionista.

K – Ehi Sousuke! Ti sei alzato presto stamattina! – La ragazza guardava di fronte a se senza rivolgere lo sguardo al suo vicino.

S – Veramente sei tu che ti sei alzata presto questa mattina. Io appena ho notato che ti sei svegliata ho cominciato a prepararmi –

K – Ma eri già sveglio! Quindi ti sei alzato prima di me! QUINDI ti sei alzato presto ! –

La ragazza stava cominciando a perdere la pazienza. Non lo sopportava quando si comportava da stupido. Arrivarono alla meta che quasi si scannavano. Però Kaname non riusciva a spiegarsi come mai, quella che perdeva la pazienza era sempre e soltanto lei. Sousuke continuava a rispondere inespressivo, senza far trasparire un briciolo di sentimento.

Lentamente arrivarono alla classe della 4^ sezione del 2^ anno, la loro classe. Ad aspettarli un’allegra e sempre gioiosa Kyoko.

Ky – Piccola Kana! Sagara! Siete venuti presto stamattina! –

K – Sono io che mi sono svegliata presto questa mattina. Questo maniaco della guerra mi ha visto e mi ha seguito! – La ragazza aveva usato un tono scherzoso in quella frase.

S – Chidori, stai sbagliando. In realtà io era già sveglio prima di te –

K – Ma fa come vuoi, guarda” Mi hai stufato...–

“Quei due sono sempre gli stessi! Sono appena arrivati in classe e già fanno baccano! Bah…” pensò Kyoko assistendo a quella scena.

K – ORA BASTA! – L’urlo della ragazza risuonò nella classe, seguito da un colpo di hirasen sulla testa di Sagara.

S – Chidori, mi hai fatto male… -

K – Non me ne frega niente! Ma vuoi smetterla di comportarti così?? Sousuke, sei uno stupido!! – e detto così sistemò la cartella sulla sedia, si diresse verso la porta e uscì dall’aula in preda al nervosismo.

S – Non riesco a capirla –

Ky – Sagara, questo è perché tu hai una mente ristretta, molto ristretta! – disse la giovane rivolgendosi a Sousuke che ancora si teneva la testa dolorante.

Ky – Dovresti provare ad essere più comprensivo! E datti una svegliata!! –

S – Io sono sempre sveglio –

Ky – Si si certo…comunque datti una mossa! Abbiamo educazione fisica in prima ora! –

S – ricevuto! –

I due ragazzi cominciarono ad incamminarsi tranquillamente verso la palestra.

 

K – Uffa! Ma si può essere più stupidi! * come fa a non accorgersi di quello che provo per lui? Stamattina mi sono alzata presto apposta per comprargli un dolce che ho visto esposto ieri sera. Ma lui ha pensato bene di seguirmi, e così finish sorpresa!* -

La ragazza si stava cambiando per l’ora d’educazione fisica ripensando a ciò che era successo poco prima. Lei sapeva di provare qualcosa per quel fissato di roba militare che non faceva altro che pensare alla guerra. Ma per lei era molto più di questo. Era carino, anzi bello. Con quegli occhi color dell’acciaio. Grigi e impenetrabili ma capaci di rubarti il cuore con un solo sguardo. E lui ne aveva rivolti tanti di sguardi a Kaname che lei aveva cominciato ad amarlo. E che dire dei suoi capelli, castani, lucidi, e a prima vista morbidi, bramosi di essere toccati. Il suo viso composto, sobrio, pulito. L’unica cosa che poteva stonare era quella dannata cicatrice sulla sua guancia sinistra, ma poco contava. Il suo carattere così maturo, adulto, sicuro di se. La ragazza era talmente presa dai suo pensieri che, andando verso il campo di basket inciampò su un pallone, sbucciandosi un ginocchio. Ciò non sfuggì agli occhi dell’oggetto dei suoi pensieri appena arrivato in palestra, che si precipitò subito a soccorrerla.

S – Chidori! Come stai? Tutto bene?! –

Il ragazzo era visibilmente preoccupato per ciò che era appena successo.

K – Si sousuke però…ahi…credo di essermi fracassata la rotula… -

S – non preoccuparti, ti porto in infermeria –

Detto questo la prese in braccio il più delicatamente possibile e si diresse verso l’infermeria. Nel percorso incontrarono Kyoko che si era subito interessata alla ferita dell’amica. Ma Kaname cercò di liquidarla subito dicendo che avrebbe dovuto informare il professore Kanhata dell’accaduto per non avere l’assenza.

I due erano in corridoio, ora deserto a causa dell’inizio delle lezioni. Lei era nelle sue braccia forti, rassicuranti. Non avrebbe dovuto pensarlo, ma era eccitante sentirsi totalmente nelle sue mani. Appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo sfiorandogli il collo con le labbra morbide. Sousuke era in imbarazzo anche se non lo dava a vedere, ma dentro di se si sentiva fremere ad ogni respiro tiepido della ragazza. Non sapeva il perché ma quella situazione gli piaceva, gli piaceva da morire e il suo corpo si muoveva lentamente per la paura che quella situazione si finisse. Non aveva mai provato quella strana sensazione d’agitazione fisica, ma era una sensazione strana... Finalmente arrivarono in infermeria ma sfortunatamente l’infermiera Hakashi non era ancora arrivata.

S – Chidori, senti, tu adesso ti siedi qui, mentre io cerco qualche cosa per disinfettare la ferita… -

Disse indicandole uno sgabello

K – Ti ringrazio Sousuke… -

S – Ma figurati! –

Rispose a tono elevato cercando dappertutto un po’ d’acqua ossigenata. Finalmente la trovò insieme a del cotone. Li prese e si diresse verso la ragazza seduta. Cominciò col disinfettare la sbucciatura del ginocchio con molta cura e maestria.

K – Sousuke, non saprei come fare senza di te! Riesci a fare tutto. Anche a disinfettare le ferite –

S – In campo di battaglia e soprattutto in Irac, dove le guerre civili sono all’ordine del giorno, saper disinfettare una ferita è importante tanto quanto saper usare un fucile –

K – Il solito fissato…comunque sia, sei davvero grande! –

Il ragazzo continuava con calma e molta attenzione a disinfettare la ferita della ragazza che continuava a fissarlo affascinata dal suo modo di fare. Delicato, premuroso.

Doveva proteggerla, si, ma dai terroristi ma non da una sbucciatura, eppure era una cosa istintiva per lui partire a difenderla da qualsiasi piccola o grande situazione di pericolo.

S - *Sono un soldato! E so quali sono le mie missioni e i miei doveri, ma qui la cosa sta andando oltre mi sa…* -

Depose un largo cerotto sulla ferita prima di alzarsi e gettare il cotone e la carta del cerotto nel cestino della carta straccia.

Vedendo il suo profilo serio e composto ma affascinante, Kaname non potè fare a meno di arrossire.

Le piaceva da morire quel ragazzo fissato con la guerra ma ugualmente accattivante e affascinante da impazzire.

K - *Quant’ è bello, oh mio Dio, il suo profumo…così maschile…*-

La ragazza chiuse gli occhi per un attimo pe4r godersi a fondo quell’incredibile sensazione di benessere che provava inalando l’odore di Sousuke. Dopo 5 secondi li riaprì, non voleva che lui la vedesse e credesse che stava dormendo. Ma…...quel silenzio….Il rumore dei loro respiri…...una voce nella sua testa….delle frasi e dei numeri cominciarono a stamparsi nella sua mente, mentre quella voce diventava sempre più forte e incomprensibile. Immagini della sua infanzia cominciarono a passarle davanti come un treno impazzito che sta per deragliare…la morte di suo madre…...il pianto…le lacrime di suo padre….La nascita della sorella, causa della morte della donna…...

Un’ incredibile dolore alla testa la colpì, che non potè fare a meno di tenersi la testa tra le braccia.

Sousuke se ne accorse e subito, preoccupatosi si rivolse alla ragazza…

S – Chidori! Cos’ hai? –

K – Non lo so, Sousuke! Delle immagini…dei numeri…una voce….Aiutami ti prego, Sousuke! –

Sousuke capì di cosa si trattava dato che era lì per quello, per proteggerla, perché era una….whispered….e le sue capacità stavano per esplodere in lei. Il ragazzo la riprese in braccio con molta delicatezza e fermezza…

S – Ti porto a casa… -

K – No!! Ma che dici?! Dobbiamo andare a lezione!! –

Il ragazzo la guardò con uno sguardo profondamente turbato, solo lui poteva sapere come farla stare meglio…almeno per il momento…

S- Chidori, è una questione più grande di me e di te!! Più importante e pericolosa di quanto possiamo immaginare, chidori… -

K – Mah! Sousuke, di che parli?! Quale questione?! Cosa mi nascondi?!! –

S – Te ne parlerò appena arrivati a casa…per ora è meglio togliersi dalla circolazione…è meglio per entrambi…. –

 

 

 

 

“ Ciò che ti nascondo è una cosa che non poteva più essere nascosta….Per tè sarà una terribile rivelazione…per me forse l’inizio della vera missione…non posso sapere cosa accadrà in futuro ma cercherò di starti accanto anche in questa terribile prova che la vita ci mette davanti…il destino ha voluto che fossi io ad esserti accanto in questo difficile passo della tua vita….Non so cosa potrò fare ma ti prometto che….Ci sarò….”
  
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