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Autore: Lady H    06/09/2011    7 recensioni
Mustang vorrebbe dire una cosa molto importante e personale a Edward, ma Envy non condivide l'idea, cosa farà Ed? Ci sono allusioni alle coppie RoyxEd e EdxEnvy. Spero vi piaccia! (non so esattamente come scegliere il genere, accetto suggerimenti)
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Envy, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non dico che è la mia prima Fanfic perchè sarebbe una balla. Tuttavia è la prima che scrivo dopo anni di inattività e soprattutto è la prima che pubblico su internet. Apprezzerò ogni recensione (sia complimenti che critiche) e giuro che cercherò di migliorarmi nelle mie prossime pubblicazioni.

Alludo ad un amore di tipo omosessuale quindi se la cosa urta qualcuno è pregato di non leggere.

I personaggi non sono miei (appartengono ad Hiromu Arakawa) e non ho scritto questa storia a scopo di lucro.

Ringrazio chiunque legga questo mio scritto e spero sia gradito.


Transparent

Lo sbatte al muro con forza cercando di soffocarlo senza successo, per quanto il colonnello si sforzi… è un homunculus e chissà quante pietre rosse conserva nel suo esile corpo atletico. La sua condizione di pseudo immortalità metterà in seria difficoltà l’uomo quando Envy si sarà stancato di giocare, perché lui che li guarda attonito sa bene che sta solo giocando. L’alchimista d’acciaio li sta guardando immobile contro al muro, scosso da tutti quegli avvenimenti. Un attimo prima Mustang lo teneva per le spalle contro a quel muro, lo guardava negli occhi e diceva di dovergli dire una cosa molto importante, lì nel suo ufficio, a quell’ora tarda… molto, troppo vicino. Poi Envy ha fatto irruzione dalla finestra e ora… lottano, da un tempo incalcolabile, secondi, forse minuti. Ora Mustang lo tiene contro al muro con un braccio sulla gola come per sfondare la trachea dell’esserino pallido e esile.
-Hey, piccoletto…
Edward si volta a guardare con gli occhi vuoti il ragazzo che lo ha chiamato tra i denti stretti del suo sorriso beffardo, nessuna reazione, nemmeno alla parola “piccoletto”.
-Acciaio corri! Chiama qualcuno!
Il colonnello tenta di riportarlo alla realtà quando l’homunculus con un leggero spintone lo sbalza dall’altra parte della stanza. Envy fa qualche passo, si trasforma nel colonnello e con tono canzonatorio ripete
-Acciaio corri!
torna alla sua normale forma e continua con il suo solito sorriso guardando il colonnello a terra in mezzo ai vetri rotti
-…chiama qualcuno… non vorrai veramente che se ne vada? Poi come farai a confessare il tuo profondo segreto, eh?!
L’uomo sbianca all’idea che quell’essere spregevole davvero sappia cosa voleva dire ad Edward pochi istanti prima. Envy allarga il suo sorriso ed esasperando le movenze esclama
-Uh, il tuo sguardo mi implora! Mi esibirò! Non so dire di no ai fan!
strizzando l’occhiolino si trasforma nuovamente nel colonnello e con la voce dell’uomo dai capelli corvini suggerisce
-…impara come si fa da un professionista.
si avvicina ad Edward che sta ancora contro al muro senza capire realmente cosa sta accadendo, posa una mano guantata sulla guancia del biondino e con l’altra gli scosta un ciuffo di morbidi capelli dal viso
-Edward…
solleva lentamente il mento del ragazzino così da guardarlo nelle iridi dorate “più le guardi da vicino e più sono belle…” il suo sguardo si addolcisce e avvicina il suo volto a quello del piccolo alchimista, fino a sentire il suo profumo delicato e il suo respiro sul suo volto
-Ed… volevo dirti che…io ti-aaaaaah ma che cazzo fai!! Idiota!
-Allora il dolore lo senti… mostro.
Il colonnello mette una particolare enfasi sul termine “mostro” dopo che in piedi a qualche metro dal’homunculus gli ha lanciato una scheggia di vetro che ora è conficcata profondamente nel suo braccio sinistro. Envy estrae e la lancia fuori dalla finestra per poi voltarsi verso Mustang con sguardo crudele e ringhia
-Mustang… bastardo…avresti potuto colrpirlo!
e si lancia sul uomo come un animale in una lotta corpo a corpo. Ed può chiaramente capire chi dei due è l’homunculus nonostante il loro aspetto sia identico: le evidenti tracce lasciate nel pavimento dai pugni di uno dei due Mustang non lascia spazio a dubbi riguardo alla forza disumana della creatura. Ed si avvicina ai due e li guarda: Envy è furioso e potrebbe togliere la vita all’uomo in qualunque momento.
-Basta.
I due continuano a lottare senza ascoltarlo
-BASTA!
Il silenzio cala subito nella stanza ormai distrutta. Entrambi coi pugni a mezz’aria lo guardano immobili, lo sguardo di Ed si sposta dagli occhi di Mustang a quelli del finto Mustang.
-Ritrasformati…subito.
Il tono del ragazzo non ammette repliche e l’homunculus subito riprende le sue efebiche sembianze, tiene il colonnello per il colletto della camicia e il pugno a mezz’aria in direzione del volto dell’uomo. Dal canto suo l’uomo lo tiene saldamente dalle spalle e era pronto a tirare una testata in pieno viso al suo sosia.
-…e ora basta.
Ed si china di fianco a loro e li libera l’uno dalla presa dell’altro, sotto lo sguardo incredulo dei due. Roy ha il volto pieno di tagli e la divisa sgualcita mentre Envy ha un solo livido che scompare rapidamente dalla suo zigomo. I due si siedono a terra a fissare il muro davanti a loro mentre Ed va a cercare un kit di primo soccorso per sistemare il colonello.
-…Homunculus.
-..mh?
Envy ruota i suoi occhi viola fino a intravedere la divisa blu dell’uomo alla sua sinistra.
-…perché ubbidisci ad Acciaio?
-tu perché l’hai fatto?
Il colonnello resta in silenzio mentre Envy lo guarda e dopo pochi secondi continua
-appunto… per me è lo stesso.
-Eccomi. Avete fatto i bravi?
Il sorriso di Edward fa il suo ingresso trionfante nella stanza distrutta. I due sbuffano: avrebbero volentieri continuato a rovinarsi di botte durante la sua assenza. Edward si inginocchia a lato dell’uomo e inizia a tamponare i tagli con una soluzione disinfettante facendolo sobbalzare leggermente ad ogni tocco. Envy li guarda per molto tempo senza dire nulla. Nonostante il dolore l’uomo dagli occhi scuri sembra felice delle cure che Edward gli presta. Envy si alza, si stiracchia e dice
-Ok ora basta sdolcinatezze. Addio nanerottolo.
-CHI SAREBBE COSì PICCOLO DA ESSERE SCAMBIATO PER UNA PULCE NANA?!
Envy sorride saltando giù dalla finestra già rotta e scomparendo nel buio della notte. Di lì a poco viene posizionato l’ultimo cerotto e l’uomo si rialza per mostrare al ragazzino che sta bene ed è in forze.
-Ora torna a casa.
Edward è serio mentre parla e non lo guarda negli occhi come suo solito.
-No, prima rimetterò a posto questo casino…
afferma l’uomo guardandosi attorno e il ragazzino scuote la testa.
-Sei troppo stanco, va a casa e riposati, io ci metterò un secondo.
-Acciaio, posso aiutarti, poi se vuoi ti accompagno a casa…
-Colonnello. Mi lasci solo.
Non l’aveva mai visto così determinato ad essere lasciato solo e quindi annuendo prende il suo impermeabile nero e se ne va lasciando il ragazzino solo nel suo ufficio disastrato. Ha bisogno di riflettere: troppi sospetti in un solo giorno. Prima Mustang che doveva dirgli una cosa molto importante, poi Envy… voleva interrompere il momento, per poi  irritare il colonnello con quella ridicola scenata… eppure, in quel suo breve monologo, quando l’aveva guardato negli occhi… qualcosa di reale c’era.
-uff… ho bisogno di un bicchiere d’acqua prima di trasmutare questo disastro.
Si dirige nell’ufficio dei sottoposti dove un piccolo distributore rifornisce tutto il gruppetto dei subordiati di acqua potabile, fondamentalmente per il caffè. Riempito un bicchiere se lo gusta riflettendo ancora sull’accaduto. Envy poteva uccidere il colonello, ci è mancato poco. Ma soprattutto una domanda gli ronzava in testa da quando i due si erano affrontati: la causa della lotta… era lui? Si stavano per uccidere per lui? Non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere a Mustang se era davvero così, e Envy…chissà quando l’avrebbe rivisto. Prende un secondo bicchiere d’acqua e si dirige nuovamente verso l’ufficio del colonnello quando sente uno scricchiolio nella stanza dove aveva avuto luogo la lotta. “Cos’è stato? Forse un ladruncolo ha approfittato della finestra rotta… Beh questo muro sarà una sorpresina simpatica per lui…”. Dopo aver trasmutato un muro per chiudere la finestra rotta Edward sente solo una parola provenire da dentro la stanza…
-…cazzo…
Subito riconosce la voce dal timbro femminile di Envy ed entra per trovarlo in mezzo alla stanza con una scheggia di vetro in mano. Edward lo guarda
-che ci fai qui?
-Da fuori ho sentito che avresti riparato la stanza…
-…quindi? Vuoi uccidermi?
Envy abbassa lo sguardo leggermente
-…io…non so realmente come funzioni... ma ho pensato che forse senza questo saresti stato a corto di materiale…
L’homunculus sorride leggermente, non il suo solito sorriso ironico ma un sorriso diverso, più triste e avanza verso Ed con la mano aperta a reggere una grossa scheggia di vetro sporca di sangue. Edward la guarda e poi guarda Envy incredulo.
-Se avessi dovuto cercarla al buio, tra i cespugli… forse ti saresti tagliato…
Il ragazzo continua a guardarlo e prende la scheggia dalle sue mani.
-Grazie.
-Prego…beh…ora vado…
ma voltandosi pesta accidentalmente uno dei pezzi di vetro che ricoprivano il pavimento della stanza quasi ovunque
-Aahn…
Ed lo guarda mentre si siede sulla scrivania impolverata per togliere la scheggia invisibile nel sangue che sgorga dalla ferita. Dovrebbe richiudersi da sola ma non con la scheggia ancora dentro.
-Aaah…merda…
Dopo svariati tentativi dolorosamente senza successo l’homunculus sembra propenso a tagliare il piede, Edward a questo punto si avvicina e si inginocchia
-Posso aiutarti?
-Sembravi più felice mentre leccavi le ferite a Mustang…
Il tono di Envy è crudele mentre Edward lava via il sangue con il bicchiere d’acqua che ancora teneva in mano e risponde
-Lo ero… e vuoi anche sapere perché?
Afferra una garza e con quella cerca di afferrare saldamente la piccola scheggia mentre il sangue ricomincia a sgorgare. Envy risponde acido
-So benissimo che preferisci lui a me.
Edward sorride e con un colpo deciso estrae la scheggia.
-Ecco fatto!
Si alza e risistemando il materiale del kit continua
-In realtà ero felice perché tu stavi bene.
Envy lo guarda sorpreso, non può credere alle sue orecchie…e infatti
-COSA?
Ed gli sorride
-Tu non avevi nessuna ferita… tu dopo ogni combattimento stai sempre bene.
Detto questo il biondino batte insieme le sue mani e poi le appoggia al pavimento riportando rapidamente la stanza intera alla normalità, come se nulla fosse mai accaduto in quell’ufficio. Envy ammira il restauro con profonda stima, mentre i ragazzo gli si avvicina.
-Dai ora vieni a casa, ti preparo qualcosa da mangiare.
-oh…ma noi homunculus non abbiamo bisogno di mangiare.
-Vi fa male mangiare?
-No… solo non è il caso…
-E allora vieni a casa che ti preparo qualcosa di caldo da mangiare: avrai preso freddo vestito così a cercare quel pezzo di vetro.
Ed sorride offrendo la sua mano che ben presto Envy afferra e si incamminano lungo i corridoi del Quartier Generale di Central City.
  
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