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Autore: Ciambelsa    06/09/2011    4 recensioni
La canzone usata è Tra La Luna E La Tua Schiena de I Ratti della Sabina, caaaanzone meravigliosa *__*
La scena si svolge in una stazione per gli autobus, i protagonisti sono Trent e Gwen alle prese con il freddo di Toronto a Dicembre mentre aspettano un dannato autobus che non vuole proprio arrivare. Buona Lettura! ((: p.s. le scritte messe tra parentesi [] sono i commenti del cervello di Trent (:
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono qua, anche stasera,
Sono venuto qua, ho corso un po’ e sono qua col fiato corto
e col cappello messo per storto


T: Incredibile! Ce l’ ho fatta davvero! Non mi sento più le gambe, ma che dico, non mi sento più nulla, ma sono qui, tutto trafelato e sudato, nonostante sia Novembre e a Toronto faccia un freddo cane.
G: Eccolo. Quasi non ci speravo più. E invece eccolo qui il mio bel principe, col cappello a sghimbescio e tutto sudato. È sempre meraviglioso.
 
Sono qua, passavo di qua per caso, ti dirò,
sono ridicolo, lo so,
ma che m’ importa se parlo da solo anche stavolta!

 
T: [Trent, Trent, smettila! La stai guardando con troppa insistenza, manco fossi suo fratello!] Hai ragione. CI lavoro solo insieme, questo non ti autorizza a fissarla così, a guardarle i suoi meravigliosi capelli corvini con ciocche blu, i suoi fantastici occhi, il suo nasino così dolce, i suoi lineamenti così spettacolari che mi mandano fuori di testa… [Sì, ok, hai chiarito il concetto. Ora atteggiati come se non te ne importasse nulla, bravo, così, e ripeti con me: Sono qui per caso, passeggiavo soltanto e ho deciso casualmente di prendere l’ autobus!] Sì, certo, come no. [Ah, e sveglia cervellone, stai parlando da solo!] Cavolo! Ora chissà cosa penserà di me!
G: Sento i suoi meravigliosi occhi verdi addosso, cavolo, starà pensando a quanto sono ridicola! Ti potevi truccare un po’ di più! Possibile che è tuo collega da due anni e ci hai parlato solo pochissime volte? Sei un’ idiota! Lo guardo di sottecchi, ha una strana espressione e sta biascicando qualcosa… Ora è arrossito violentemente e mi guarda! Distolgo subito lo sguardo. Quant’ è carino!
 
Sono qui, e si fa presto a dire il coraggio,
si fa presto a pensarlo e poi chissà, se tu di me,
te ne
seiaccorta…
 
T: Cavolo. Ha ridacchiato. Sono uno stupido. Mi considera un cretino, non mi nota, sono invisibile. Un ameba, ecco cosa mi considera! Non ho proprio speranze… meglio aspettare l’ autobus in silenzio.
G: Ora non mi guarda più. Uffa. Sono invisibile per lui, sono solo una stupida darkettona da sfottere. Ma quando arriva il mio autobus?
 
Che è fermo il traffico sulla tangenziale,
e io qui che muoio per poterti dire:
per favore, mi daresti il tuo indirizzo, ho una lettera d’ amore!
per favore, mica me lo fai un sorriso, che ci scrivo una canzone?

 
T: Ecco perché questi dannati autobus non arrivano! C’ è un traffico tremendo, che fortuna! Posso stare più tempo vicino a lei! Occupo il tempo guardandola e sento la mia tasca scottare. Dentro c’ è una canzone che ho scritto per lei, pensando al suo meraviglioso sorriso… Quante volte sarò passato davanti casa sua con l’ intenzione di mettere questo foglio pieno di amore e di speranza nella sua cassetta delle lettere… purtroppo, da bravo stupido, non ho mai trovato il coraggio.
G: Accidenti, qui fa un freddo cane, e a stare seduta sto veramente congelando. Solo la mia borsa è calda, perché contiene un po’ del mio immenso amore, che a volte ha bisogno di uscire… dentro una piccola tasca, ben nascosta, c’ è la poesia che ho scritto pensando a Trent… in realtà pensando al suo sorriso. Le mie amiche dicono che sono pazza, ma io guardo moltissimo il sorriso in una persona, che deve essere dolce, sincero e aperto. Insomma, un sorriso da Trent! Giuro che appena troverò il coraggio gliela metterò sotto la porta di casa. Appena avrò il coraggio.
 
per favore, mi diresti che ore sono, così sento la tua voce?
 
T: Non è possibile che sento la voce della donna che amo solo quando parla alle riunioni! È tremendo! [Sei tremendo, Trent]. Dovrei parlarle con qualche scusa…
G: Oltre al suo super sorriso (e al suo super tutto!) ha anche una voce assolutamente meravigliosa. Sembra che ti accarezzi… quando canta, poi, è come se ti tenesse in una spirale in cui resteresti per sempre. Quando finisce vorresti gridare, No! Ancora, ti prego! Ho i brividi solo a pensarci…
 
Sono qua, ti sono a un passo e non ci credo,
chiedo permesso e ti siedo accanto,
alla fermata, adesso, io e te soltanto

 
T: Gli autobus passano uno dopo l’ altro, piano piano se ne vanno tutte le altre persone. Siamo soli. Non posso credere alla mia fortuna. Dai, Trent, dai! Mi siedo accanto a lei. [Ok,ok, calmati Trent, fai un bel respiro profondo e sintonizzati sul canale Ho Un Cervello E Lo So Usare, non osare iniziare a balbettare!] –Hey, ciao Gwen!- [Bel saluto, complimenti.] Stai zitto un po’!
G: Maledetto autobus! Io devo andare a casa! Ormai la fermata è deserta, rimaniamo solo io e lui. Faccio appello a tutta la mia forza telepatica e gli ordino: Dai, Trent, fooorza, siediti qui, vicino a me… dai, forza! Funziona! Si sta avvicinando! Ecco,  bravo, siediti! Si è seduto! Si è seduto! Sì,sì,sì! A stento mi trattengo dal cominciare a ballare una danza sfrenata. –Ciao, Trent!-
 
Siamo qua, aspettiamo l’ autobus io e te, sembriamo veri,
però che mi aspetto, per casa mia ne sono già passati cento!
Sono qua anche stasera, sono rimasto qua,
il tuo è arrivato, hai preso tutto e sei salita,
e io, cretino, non ti ho manco salutata.

 
T: -Come va?-
-Bene, grazie, a te?-
-Benone!-
-Bene!-
Analizzo la nostra “conversazione”. Cavolo, sono un caso perso. Non so che dirle, accidenti! Dai Trent, muoviti! Dille qualcosa! Non puoi lasciar passare trecento autobus per casa tua per una conversazione del genere! Vai, Trent, vai! Oh, no! È appena arrivato il suo autobus. Traditore! Lo fisso con odio, sperando che gli si blocchi il motore, gli si rompano le ruote, in un malore del conducente… Niente. Lei prende il suo zaino, mi guarda e sale. E io rimango nel gelo di Toronto, solo. [Ben ti sta].
G: Cavolo! Perché proprio adesso la mia famosa loquacità ha deciso di congelarsi come questa panchina? Stupida Gwen! Pensa a qualcosa da dire! Ok, ok, ci sono… aspetta… ma quello è il mio autobus! Prendo la mia roba e salgo, senza nemmeno salutarlo. Ora devo solo andare a casa a piangere per la figuraccia. Sei.Una.Stupida.
 
Che scorre il traffico, sulla tangenziale,
e io qui che sogno un giorno di poterti dire:
Per favore, mi potresti un po’ abbracciare, che qui fa un freddo cane!
Per favore, che mi presti un po’ i tuoi occhi, io qui ho finito il sole?

 
T: [Sei un idiota! Te la sei lasciata scappare! Mai sentito dire Carpe Diem? Tu avresti bisogno di un cartello segnaletico per capire il momento, figuriamoci prenderlo!] Sono davvero moltomolto stupido. [Almeno lo riconosci]. Ora, proprio mentre guardo il suo autobus allontanarsi, mi vengono in mente le cose giuste da dire, le cose che le vorrei cantare da quando l’ ho vista sorridere… il mio cervello è congelato, proprio come Toronto. Comincio a correre.
G: Vorrei tornare indietro, da lui. Ora sì che saprei cosa dire! Accidenti, Gwen, hai veramente un tempismo orrendo! L’ autobus si ferma. Cavolo, maledetto traffico! Le porte si aprono e sale una persona. Trent. È lui, non sto sognando! –Trent!- Ha un’ espressione strana sul volto, determinata.
-Gwen, perdonami. Sono uno stupido che non trova mai le parole, ma sto morendo dalla voglia di dirti che mi piaci da morire. Non ho mai trovato il coraggio di dirtelo, e tante volte sono stato stupido oppure non ci sono proprio stato, ma…- Per quante cavolate sta dicendo mi tocca farlo stare zitto. Col bacio che gli vorrei dare da quando l’ ho visto. Sono felice, sono al settimo cielo, perché il mio grande, enorme amore è ricambiato. Anche le dark possono essere felici. Tutto il tragitto verso casa mia lo passiamo abbracciati, guardandoci negli occhi, per una volta contenti di essere senza parole.
 
Per favore, ti potresti addormentare, che io ti vorrei guardare!
Per favore, che mi spiegheresti mai la differenza tra la luna e la tua schiena, che io non la so vedere?

 
T: La mezz’ ora più felice della mia vita. Mi sembra un sogno che mi abbia baciato, non mi sembra vero. Non posso crederci che una creatura così bella voglia proprio me! Le sue labbra, poi, sono così morbide e profumate… è meravigliosa. L’ autobus si ferma, lei dovrebbe scendere, io sono lontanissimo da casa mia. Mi prende per mano e mi lancia uno dei suoi sorrisi. Sento le gambe ridursi in gelatina. –Vieni a casa mia, dai!- Eh?
G: L’ ho appena invitato a casa mia. Non per farci chissà che cosa, ma so che lui è lontanissimo da casa sua, e voglio godermelo un altro po’. –Dai, non mordo! Solo per riscaldarci un po’, non preoccuparti!- Lui accetta e io mi sento felice come non mai. Quant’ è bello! Saliamo nel mio bell’ appartamentino abbracciati, gli offro un po’ di vino mentre cucino, ma nessuno dei due vuole staccarsi dall’ altro, così rimaniamo sempre nelle braccia l’ uno dell’ altro. Poi ci accuccioliamo sul divano, la mia felicità è alle stelle, non mi vorrei mai staccare da lui! I nostri corpi sembrano fatti appostaper stare abbracciati, le nostre labbra non dovrebbero mai staccarsi, ma sono talmente stanca che mi addormento tra le sue braccia forti e calde.
T: Quanto è bella. Addormentata su di me la guardo e la accarezzo. È assolutamente bellissima. La ammiro estasiato. Ormai mi nutro di lei. [Cosa sei, un cannibale?] La maglietta le si è un po’ alzata, la sua pelle è bianchissima e liscia. Magnifica. Lei è ciò che la luna era per i poeti. È la mia ispirazione, la mia Musa, l’ unica cosa che mi fa continuare a suonare, a sognare. La mia luna personale che ora dorme serena tra le mie braccia. La prendo e la porto nel letto, poi mi ci sdraio accanto e passo tutta la notte a guardarla. Sono completamente ubriaco di lei, non credevo fosse possibile amare tanto una persona, eppure eccomi qui, sveglio per guardarla. Lei è la mia eccezione, la mia luna, la mia ispirazione.
[Bravo, Trent, hai fatto la cosa giusta. Allora completamente stupido non sei].
♪♪♪♪♪♪♪♪♪
in onore alla mia adorata Tra La Luna E La Tua Schiena… Spero vi sia piaciuta! Lasciate una traccia di voi, una piiiiiiiccola (buona o cattiva) recenzioncina non ha mai e poi mai ucciso nessuno. (:
Ella. 
  
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