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Autore: DamselInDistress_92    07/09/2011    0 recensioni
Tratta di Joe e la sua canzone See No More. Joe lasciò la sua ragazza Emma, poichè quest'ultima lo tradì. Emma cercherà di tornare con Joe. Joe è ancora innamorato di lei, ma sta con un'altra ragazza, Julie. Come andrà a finire tra i due? Ritorneranno insieme?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE STORM



Pioveva a dirotto. Il cielo si illuminava ad ogni lampo seguito da un tuono devastante. Stavo nel letto con la coperta tirata fino alla bocca e la stringevo forte. Avevo paura, nonostante l'età. I temporali mi avevano sempre spaventata e ogni volta mi addormentavo con le mie amiche quando c'erano.
Improvvisamente suonò il telefono di casa, e mi sembrò di essere in un film horror. Avevo perfino paura di rispondere, magari era la ragazzina di "The Ring" o Krueger che mi avvisava al telefono che appena mi sarei addormentata sarebbe comparso nel mio sogno. Decisa e insicura alzai la cornetta del telefono posto sopra il comodino accanto al letto.
-Pr-pronto?
Balbettai. Sentii una risata.
-Lo sapevo.
La voce di Joe si udì chiara e limpida.
-Joe!
Non avevo neanche la forza di essere fredda o di rinfacciargli la storia del matrimonio perché avevo troppa paura.
-Con chi sei? Con Aria o con Stella? O magari con tutte e due?
Rise ancora una volta.
-J-joe sono sola.
-Davvero? Immagino starai tremando …già si sente dalla tua voce.
-Sì, ho paura.
Joe esitò un attimo, poi disse con voce timorosa:
-Vuoi che venga lì?
Ci pensai su, poi dissi:
-Ok.
Riattaccai e attesi il suo arrivo.
Intanto il tempo peggiorava sempre di più e io stavo per svenire.

Dopo circa mezzora sentii suonare il campanello, mi feci coraggio e scesi ad aprire. La corrente era andata via, così avevo preso una candela dal mio comodino, in modo che mi facesse strada nel buio.
Giunta alla porta dissi timorosa:
-Sei t-tu?
Joe rise ancora.
-Dai apri Emma!
Io arrabbiata aprii.
-Cos'è questo muso lungo?
Mi chiese una volta serio.
-Forse siete tu e il tuo sarcasmo!
-Ma sai che io scherzo tesoro!
-Non chiamarmi co..
Non finii la frase perché arrivo un tuono fortissimo tale da farmi abbracciare Joe d'un colpo. Quanto mi erano mancate le sue braccia, ormai erano passati quattro mesi da quel fatidico giorno, dal giorno del suo "matrimonio".
Poi salimmo su piano piano nella mia stanza e mi sedetti nella stessa posizione precedente nel letto, Joe rimase a fissarmi di fronte.
La candela accesa sul comodino riscaldava e illuminava l'ambiente, ed ora che c'era lui tutto mi sembrava meno pauroso.
-Che fai lì?
Gli chiesi.
Lui si avvicinò al letto.
-Mi sembra strano che io ora mi metta accanto a te. Non trovi?
Riflettendoci era vero.
-Vorrai stare tutto il tempo lì impalato a guardarmi? Non mi sei utile così!
Joe ammiccò uno sguardo malizioso e si mise accanto a me abbracciandomi.
-Non farti venire strane idee, ovviamente!
-Ovviamente no.
Ridemmo e poi gli dissi:
-Grazie Joe.
-Figurati!

Stemmo per circa un'ora abbracciati. La mia mente pensò a un miliardo di cose, cose che mi fecero ragionare, così esclamai:
-Joe…cosa siamo io e te? Che senso ha stare così? Comportarsi così? Non ti sei stufato?
Il temporale si era calmato, ero tornata in me.
-Che ti prende ora? Siamo stati così bene finora ed adesso te ne esci con questa cosa? Sei strana eh!
Joe mi levò il braccio da dosso.
-Io non sono strana! Sto cercando di chiarire le cose!
Joe si alzò dal letto arrabbiato.
-Lo sapevo che era una cattiva idea venire qui!
-Non cambiare discorso! Fai sempre così!
Mi alzai anche io furiosa. Iniziammo a litigare.
-Cosa vuoi Emma? Ti ricordi come mi hai lasciato al matrimonio? Io ero innamorato di te!
-Smettila Joe…tu sei innamorato di tutti! Amavi me ma amavi anche Julie…vuoi deciderti per una buona volta? Sei ridicolo!
-Mi hai chiesto di venire per litigare? Volevi un po' sfogarti con me?
-Dico sei scemo?!? Tu mi hai chiamato imbecille!
-Adesso ne ho abbastanza! Vado via!
Si precipitò per le scale verso la porta. Urlai dall'uscio della mia stanza:
-E non chiamare più!
Adesso ne avevo abbastanza.



  
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