Storia di un
Sempliciotto e di
una Sirena
Splendeva il sol sull’ampio mar
e soffiava il vento piano,
mentre l’onda, per provar,
mormoreggiava invano.
-Guardate là, c’è una sirena!
Per andare a prenderla, e veloce,
munitevi di esca e di catena;
di tappi poi, per annullar la voce.
Ha biondi capelli, ha guance di pesca;
le mani bianche, la bocca vermiglia;
gli occhi han lo sguardo da gatta
moresca
che prima ti incanta, poi ti piglia.-
Ma a guardare, ohimè, non c’era niente!
Forse era invisibile, o celata;
o magari, più semplicemente,
l’avvistatrice s’era sbagliata.
Ma un giovane sempliciotto e coraggioso
raccolse l’occorrente e si armò;
e malgrado il tempo fosse nuvoloso,
a cercar la sirenetta se ne andò.
Camminando veloce tra gli scogli
in ogni dove si metteva a guardare,
ma giunse fino al masso dei Tartogli
senza che l’ebbe potuta trovare.
Ma ecco – sentite ora il prodigio strano!
Dall’acqua azzurra emerse una testa,
poi un bel corpo, tendente una mano,
con aria abbattuta e quasi mesta.
Avea lui usato l’esca, e ora la catena:
in quattro e quattr’otto tutta la
legò;
ma prima che prendesse i tappi, la sirena
versò una lacrima e parlò:
-Ascolta la parola, buon
garzone!
Nel mare sono grande
principessa,
e non sono tornata al mio cantone
solo perché ho la coda dalle pietre oppressa.
Tu sei buono e piacente, io bellina;
liberami e ti farò mio consorte,
ché ti darò eterna vita marina
con un bacio; non la morte!-
Oh gioioso giorno! Voi che avreste fatto?
Lei fu libera, poi se lo
baciò;
mentre sbocciava amore dal bel patto
la coppia arcigiuliva se ne andò.
Ma quanto furon tristi tutti i paesani,
madre, padre e spasimante, la locandiera figlia!
Credendo lei l’avesse ucciso di sue mani,
tutti versavan torrenti dalle ciglia.
Ma la più triste fu l’anziana avvistatrice,
che si lamentava forte sulla rena:
-Ohimè! Nella cucina d’una
pescatrice
nulla è meglio dell’olio di sirena!-
Splendeva il sol sull’ampio mar
e soffiava il vento piano,
mentre l’onda, per provar,
mormoreggiava invano.
Buonsalve a tutti! Ed ecco qua la storia più sciocca del mondo, una poesia
su un giovane che per caso trova l’amore legato a uno
scoglio. Okay, così sembra ancora più sciocca, meglio non dire niente... :)
Spero che sia piacevole e carina, forse un po’ buffa, e che non
sentiate di aver buttato via inutilmente un minuto della vostra vita per averla
letta. E
spero anche che abbiate voglia di dire cosa ne pensate, che per me è importante assai :)
Goodnight and Goodbye to all!