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Autore: Il_Coso    07/09/2011    4 recensioni
Poesia (poemetto?) che racconta della storia di un ragazzo sempliciotto che parte per catturare una sirena avvistata da una donna del suo villaggio:
-Ha biondi capelli, ha guance di pesca;le mani bianche, la bocca vermiglia; gli occhi han lo sguardo da gatta moresca, che prima ti incanta, e poi ti piglia...
Chi resisterebbe al suo fascino?
E lui, resisterà?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sirena

Storia di un

Sempliciotto e di

una Sirena

 

Splendeva il sol sull’ampio mar

e soffiava il vento piano,

mentre l’onda, per provar,

mormoreggiava invano.

 

-Guardate là, c’è una sirena!

Per andare a prenderla, e veloce,

munitevi di esca e di catena;

di tappi poi, per annullar la voce.

 

Ha biondi capelli, ha guance di pesca;

le mani bianche, la bocca vermiglia;

gli occhi han lo sguardo da gatta moresca

che prima ti incanta, poi ti piglia.-

 

Ma a guardare, ohimè, non c’era niente!

Forse era invisibile, o celata;

o magari, più semplicemente,

l’avvistatrice s’era sbagliata.

 

Ma un giovane sempliciotto e coraggioso

raccolse l’occorrente e si armò;

e malgrado il tempo fosse nuvoloso,

a cercar la sirenetta se ne andò.

 

Camminando veloce tra gli scogli

in ogni dove si metteva a guardare,

ma giunse fino al masso dei Tartogli

senza che l’ebbe potuta trovare.

 

Ma ecco – sentite ora il prodigio strano!

Dall’acqua azzurra emerse una testa,

poi un bel corpo, tendente una mano,

con aria abbattuta e quasi mesta.

 

Avea lui usato l’esca, e ora la catena:

in quattro e quattr’otto tutta la legò;

ma prima che prendesse i tappi, la sirena

versò una lacrima e parlò:

 

-Ascolta la parola, buon garzone!

Nel mare sono grande principessa,

e non sono tornata al mio cantone

solo perché ho la coda dalle pietre oppressa.

 

Tu sei buono e piacente, io bellina;

liberami e ti farò mio consorte,

ché ti darò eterna vita marina

con un bacio; non la morte!-

 

Oh gioioso giorno! Voi che avreste fatto?

Lei fu libera, poi se lo baciò;

mentre sbocciava amore dal bel patto

la coppia arcigiuliva se ne andò.

 

Ma quanto furon tristi tutti i paesani,

madre, padre e spasimante, la locandiera figlia!

Credendo lei l’avesse ucciso di sue mani,

tutti versavan torrenti dalle ciglia.

 

Ma la più triste fu l’anziana avvistatrice,

che si lamentava forte sulla rena:

-Ohimè! Nella cucina d’una pescatrice

nulla è meglio dell’olio di sirena!-

 

Splendeva il sol sull’ampio mar

e soffiava il vento piano,

mentre l’onda, per provar,

mormoreggiava invano.

 

 

 

 

 

 

Buonsalve a tutti! Ed ecco qua la storia più sciocca del mondo, una poesia su un giovane che per caso trova l’amore legato a uno scoglio. Okay, così sembra ancora più sciocca, meglio non dire niente... :)

Spero che sia piacevole e carina, forse un po’ buffa, e che non sentiate di aver buttato via inutilmente un minuto della vostra vita per averla letta. E spero anche che abbiate voglia di dire cosa ne pensate, che per me è importante assai :)

Goodnight and Goodbye to all!

  
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