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Autore: MoonlightDreamer    07/09/2011    7 recensioni
Avril è una ragazza come tante.
Ha un fidanzato, una vita normale.
Ma nelle sue vene scorre il sangue di una Tinwë, un popolo di donne guerriere, antico quanto potente.
E Galbatorix non può lasciarsi sfuggire un'arma del genere.
Tra spionaggi, amori, battaglie all'ultimo sangue e nuove amicizie, Avril dovrà decidere qual'è la parte giusta con cui combattere: Se quella del suo padrone o quella del suo amore.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno.




Sabato sera, Teirm.
 
Avril Jessasdaughter sbatté il piede per terra, impaziente. Era possibile che i buoni a nulla toccassero sempre a lei? Ryan la stava aspettando, non poteva certo perdere tempo con un ragazzino imbranato che non riusciva nemmeno a dire tre parole di seguito senza balbettare.
Ovviamente, Avril sapeva perché facevano così. Lei era bella. Aveva i capelli biondi e lisci, lunghi fino alla vita e gli occhi di un verde-azzurro così intenso da sembrare pietre preziose. Era minuta certo, arrivava sì e no al metro e sessantotto, ma non ci faceva troppo caso. Se la bassa statura era il prezzo per la sua bellezza, poco male. Avrebbe potuto nascere nel Surda, o tra quei topi di fogna dei Varden, per esempio, che continuavano a infastidire quell’anima santa del re Galbatorix, bruciando e uccidendo chiunque fosse dalla parte giusta, ovvero quella dell’Impero. Bah, a lei non importava più di tanto. Finché a Teirm non succedeva niente, non vedeva come avrebbe dovuto occuparsene. Lì era tutta la sua vita, e non vedeva perché le sarebbe dovuta interessare quella degli altri.
Finalmente, riuscì a capire cosa stava blaterando il ragazzino.
« M-mi dispiace d-disturbarti, ma mio fratello Zayn si chiedeva s-se potevi vederti c-con lui, questa s-sera.» 
« Tutto qui? Dieci minuti per dirmi quattro parole in croce? Lo sai che ho di meglio da fare che ascoltare dei cupidi balbuzienti? Sparisci, sgorbio.»
Detto questo, girò i tacchi e non aspettò nemmeno la risposta.
Era quasi arrivata a casa di Ryan quando una voce troppo familiare le risuonò nella mente.
Avril, torna immediatamente a casa! Non voglio che vai in giro a quest’ora. Hai venti minuti, poi ti verrò a cercare!
La ragazza sbuffò, scacciando un moscerino che svolazzava lì intorno. Avere una matrigna era già una cosa odiosa, averne una che sapeva usare la magia era ancora peggio!
Beh, il suo ragazzo, non che futuro marito (Avril ci teneva a specificarlo ogni volta. Lì a Teirm era raro che le ragazze di diciotto anni fossero già promesse a qualcuno) poteva aspettare. Non aveva nessuna intenzione di rovinarsi le unghie per pulire le stalle.
 Arrivò a casa appena in tempo: Madeleine, la sua matrigna, era in piedi davanti alla porta e scrutava i passanti con occhio critico.
«Madeleine, sono qui! Non ti preoccupare troppo per me, o ti verranno le rughe intorno agli occhi.» le urlò la ragazza, sorridendo. Doveva fare buon viso a cattivo gioco, o sarebbe sicuramente rimasta in punizione. Ormai, la donna la puniva anche se metteva una sciarpa che non si abbinava al vestito.
Entrò nella casa e come al solito restò affascinata dalla sua lussuosità.
Poche persone ormai potevano permettersi certe comodità, ma fortunatamente suo padre Ermèt era il favorito del Signore di Teirm.

Era quasi ora di cena quando suonarono le campane dell’allarme.
I Varden! Fu il primo pensiero di Avril, scattando in piedi con talmente tanta foga da rovesciare la poltrona sulla quale si era seduta. No, i Varden non potevano attaccare una città così vicina all’impero. Vide suo padre correre come un matto per la casa, urlando ordini ai servi a destra e a manca, e l’assalì l’ansia. E ora?
Si affacciò alla finestra, e vide la gente riversarsi sulle strade, corpi trapassati da lame malvagie accasciarsi a terra, senza rialzarsi.
Piena di terrore, corse verso la sua camera, con l’intenzione di chiudersi lì dentro fino a che non fosse finito l’assedio, ma suo padre non le permise di mettere in atto il suo piano.
Le prese il braccio e la trascinò di peso fuori dalla casa.
 Sempre tenendola per il braccio, la condusse per le viuzze di Teirm, una volta pulite e profumate, ora piene di corpi riversi per terra e il puzzo del sangue che ormai era intriso nell’aria fredda della notte.
Non sapeva dove fossero Madeleine, Ryan, le sue amiche, non sapeva dove la stava portando suo padre.
Ad un tratto, vide Ermèt cadere, trafitto da una freccia. Non fece in tempo a distinguere altro, perché qualcosa le colpì la nuca, e il buio inghiottì ogni altra cosa.




Angolo Autrice:
Vi prego, abbiate pietà! Sono ancora alle prime armi :')
Allora, la Fic si svolge verso la fine di Brisingr. Murtagh si è ipoteticamente unito ai Varden, e Galbatorix è nella ... cicoria fino al collo.
Tra poco dovrebbe uscire il quarto libro, che probabilmente mi rovinerà tutti i piani T.T
Ditemi che ne pensate, se volete. Sennò... Beh, nessuno vi obbliga :)
Un bacio! Ci vediamo al prossimo capitolo!
.::Ellie::. 
 
  
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