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Autore: DarkAeris    07/09/2011    3 recensioni
[SETTIMA CLASSIFICATA AL CONTEST JUST A YAOI WISH DI AKIRA HARU POTTER]
L è strettamente convinto della colpevolezza di Light. Ma la tranquillità di quest'ultimo lo innervosisce e lo turba in modi che non credeva possibili.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Troverete questo L un po' OOC, ma per un motivo ben preciso. Ho voluto fare in modo che si capisse che l'atteggiamento calmo e tranquillo di L crolla davanti alla sua attrazione per Light. O almeno, è la mia visione di lui! Buona lettura e recensite :)


La stanza buia mi circondava.
L'oscurità mi aveva sempre aiutato a concentrarmi sui miei pensieri e in quella notte anche la musica riusciva a conciliarmi.
Avevo trovato uno spartito di Beethoven nell'appartamento che avevo affittato per il caso Kira e lo stavo suonando al pianoforte da qualche minuto.
Ero nervoso.
Dopo la partita a tennis contro Light mi ero del tutto convinto della sua identità di assassino. Non avevo prove e il ragazzo era maledettamente meticoloso nel coprire le sue tracce.
Eppure ne ero sicuro, lo sentivo dentro le ossa.
Mi alzai lentamente e mi avvicinai alla finestra: il cielo era grigio e la pioggia scendeva lenta sulla città.
Dovevo trovare un modo di incastrarlo, dovevo riuscire a sconfiggerlo, a dimostrare la mia superiorità nei suoi confronti.
La realtà era che quel ragazzo mi metteva in agitazione.
Era furbo, intelligente e aveva un sorriso così impeccabilmente casto.
Avrei voluto smascherarlo, anche solo per togliergli quel ghigno dolcemente finto che aveva sul volto.
Mi passai una mano tra i capelli e andai ad accendere il computer. 
Mi apparvero davanti tutti i dati che avevo raccolto sul caso, ma la mia concentrazione era pari a zero e distolsi lo sguardo.
A quel punto mi accorsi che qualcuno stava bussando alla porta... 
Sussultai e mi alzai in piedi, molto teso. Chi diavolo era?
Nessuno, se non la mia squadra, sapeva dove alloggiassi.
Andai a guardare lo spioncino e mi si bloccò il cuore.
Era Light.
Sgranai gli occhi, improvvisamente terrorizzato.
Non sapevo cosa fare, non era possibile che fosse davvero fuori dal mio appartamento.
Poi decisi di utilizzare tutto il mio coraggio ed aprii al mio nemico. Stava lì, con un sorriso mellifluo e mi fissava.
“Eccomi L, pare che abbia vinto io” e mi diede un pugno sul volto.
Lo afferrai per la camicia e lo buttai a terra, del tutto sconvolto e pieno di rabbia che non sapevo di possedere. Ci picchiammo selvaggiamente, senza senso, fino a quando riuscii a sbatterlo sul muro.
Ci fissammo negli occhi e poi ci ritrovammo a baciarci.
Il caldo era soffocante, la mia pelle bruciava, mentre le mie mani scendevano a toccarlo intimamente, con forza.
Le nostre lingue roteavano e le mie mani affondavano sui suoi capelli, stringendolo e avvicinandolo a me.
Lo voltai di schiena e gli avvicinai il mio sesso, ansimando.
Stavo esplodendo di desiderio. Gli baciai il collo, mordendolo e graffiandogli la schiena, senza fermarmi nemmeno per riprendere fiato. La stanza con quelle pareti color corallo vorticavano, impedendomi di capire più nulla.
Poi riuscii a scuotermi da quel torpore sessuale e, tirando i capelli di Light, lo feci voltare verso di me. 

“Perché sei qui?”
Lui sorrise ancora, infastidendomi come non mai.
“Io non sono qui.”

Mi svegliai di soprassalto, trovandomi davanti al computer, che avevo lasciato accesso.
Respiravo faticosamente e avevo il membro duro come l'acciaio.
Mi alzai in piedi, cercando di prendere fiato, e lanciai tutto quello che trovai sulla scrivania per terra, gridando per la frustrazione.
Dal giorno dopo sarei tornato ad essere posato e tranquillo, ma quella sera potevo sfogare la mia rabbia. Quel diavolo di Kira sarebbe stato sconfitto, dovevo farcela.
Non riuscivo a capire come fosse possibile che quel ragazzo mi sconvolgesse tanto.
Mi guardai i pantaloni rigonfi e sussultai.
Odiavo ammettere che mi eccitava da morire pensarlo.
La mano mi scivolò in basso, sfiorandomi il pene turgido.
Abbandonai la testa all'indietro, chiudendo gli occhi, maledicendo ad ogni tocco il nome di Light.
“Io... ti... scoverò...”
Vidi il volto del biondo apparirmi nella mente e mentre lo penetravo riuscii finalmente a togliergli dalla faccia quello stupido, impertinente sorriso.
   
 
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