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Autore: FlyingEagle    08/09/2011    6 recensioni
"Quella è la prima volta, Santana. Una delle tante, in una vita piena, ma la più importante."
One-Shot dal punto di vista di Santana. Spero leggerete e commenterete
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Per la prima volta...




Quella è la prima volta, Santana. Una delle tante, in una vita piena, ma la più importante.
Ricordi le altre prime volte perfettamente, ma con freddezza, con distacco, con disgusto, quasi.
Il primo bacio, che sapeva troppo di patatine fritte, la prima pomiciata in piena regola, la prima volta che hai fatto sesso, troppo presto, quando ti sei sentita fuori posto, e non avevi, ad ascoltarti, nessun altro se non i sedili polverosi dell'auto di quel tale il cui nome non ricordi più, mentre borbottavi sommessamente un lieve rifiuto, in preda alla paura, prima di lasciar cadere di nuovo la coltre sul tuo cuore.
Ora sei lì, sdraiata, gli occhi sbarrati nel buio soffocante della sua stanza, il fiato sospeso, ad aspettare lo schiaffo della realtà, il dolore, la disillusione, la noia, come succedeva sempre dopo ogni volta prima di quella prima volta, quando ti sdraiavi nel buio come allora, ad ascoltare qualcosa che non voleva proprio arrivare ma che continuavi a cercare. Qualcosa che, inaspettato, inatteso, indesiderato era arrivato proprio allora, quando avevi smesso di cercarlo e, anzi, non volevi più trovarlo, pronta a respingerlo con violenza.
Eppure eccolo, tu l'hai sentito, quel battito furtivo, irregolare, impertinente, che è scappato, sfuggito dal tuo petto, in una situazione imbarazzante, contro ogni logica. Lei è accanto a te, ne senti il calore senza bisogno di toccarla, la sua presenza è più incombente, ingombrante che mai, così indispensabile!
Nel buio non distingui alcuna forma, eppure hai la certezza che lei stia sorridendo, nascosta in quel buio amico e foriero di segreti inconfessabili, lei, così calda e dolce, il viso angelico rivolto verso di te, rimasto così da quando stava per addormentarsi e i capelli biondi sparpagliati sul cuscino.
Ti sembra che tutto ti parli, che tutto ti sorrida, e ti senti più spaventata che mai, più impotente che mai. “Come fermare questo battito?” Pensi furtivamente, a bassa voce, quasi spaventata che lei possa sentire i tuoi pensieri, mentre la guardi così immersa nel sonno, sdraiata tra mille volute di lenzuola, il corpo nudo e rilassato sotto di esse.
È un muscolo involontario, il cuore e benché biologia non sia la tua materia preferita, lo sai, ma non pensavi certo fosse di questo che si trattava. Quella sera avete riso, avete scherzato, mentre guardavate la TV abbracciate l'una a l'altra, i vostri cuori così vicini.
La sua dolcezza muoveva la tua che, in risposta, veniva fuori dal punto più nascosto di te. Sei stata dolce, l'hai stretta a te, l'hai cullata, e quando vi siete baciate hai capito che qualcosa non andava.
Il calore che solitamente ti attanagliava nella parte bassa del ventre, questa volta, ti aveva serrato il cuore in una morsa ferrea, impedendoti di respirare correttamente, bruciandolo con vigore; cercavi di recuperare aria, respirando più profondamente, ma il male che ti prendeva sembrava peggiorare e la stretta serrarsi ad ogni boccata inevitabilmente satura del suo profumo.
Vi siete baciate a lungo, molto più a lungo del solito, perché non eri sicura fosse una buona idea continuare, quella sera così strana, in cui la luna non c'era, l'universo sembrava ammiccarti e convincerti della segretezza e dell'autenticità della vostra passione e i sui baci ti parlavano di cose che non capivi ma che volevi ugualmente. La guardavi con una strana espressione che si rifletteva nei suoi occhi, chiari e luminosi.
La osservavi a lungo, la desideravi, ma non finiva lì il discorso, purtroppo. Sentivi lo stomaco in subbuglio, mentre percepivi il suo sorriso sulle tue labbra e ti accorgevi che era mille volte meglio che guardarlo e basta, provasti il desiderio di accarezzarle il viso e così facesti, lievemente.
Lei aveva fissi su di te quei suoi occhi incredibili e tu non riuscivi più a pensare.
Avevi la mente annebbiata, come mai prima, sentivi di poter fare di tutto, a patto che lei fosse rimasta con te, lì, tra le tue braccia.
La guardasti per molto e lei non diede segni di impazienza, continuò a ricambiare il tuo sguardo, come intavolando un'intensa conversazione di cui, però, non riuscivi a cogliere esattamente il contenuto, sapevi solo che aveva qualcosa a che fare con quello strano, dolcissimo, calore che si stava espandendo dentro di te.
Riprendesti a baciarla, cercando di separare i pensieri concreti, i ricordi impellenti di lei che ti sorrideva, lei che ti abbracciava, della sua pelle pallida che accarezzava la tua, scura ed ambrata, da ciò che stavi facendo in quel momento, strappando il nome da quel corpo che stavi esplorando con le mani, le labbra, gli occhi...
Ma non ci riuscivi, continuavi soltanto a vedere lei, la sua innocenza, la sua bontà, la sua purezza, il suo essere così adorabilmente fuori da ogni schema.
Tutti questi pensieri, e molti altri, si riversarono, con la forza di un fiume in piena, in te, nel momento in cui ti ritrovasti nuda su di lei che, nuda a sua volta, stringeva le tue mani che avevi legato alle sue, come mai, prima di allora, le avevi permesso di fare. Il tuo corpo era invaso da un lieve formicolio mentre la tua bocca, dopo aver tracciato i contorni del corpo dell'altra, continuava a baciare il ventre della bionda, spostandosi inesorabilmente verso il basso.
Da quel punto potevi sentirne l'odore, la tua eccitazione cresceva con la sua, mentre quel nodo al centro del petto si stringeva e si arroventava. Speravi con tutto il cuore non si trattasse proprio di quello, più favorevole ad un attacco di cuore, ma pronta ad ignorare i segni evidenti che gridavano con forza.
Ogni sospiro dell'altra ti serrava la gola e toglieva il fiato, avevi il battito accelerato e la testa, poggiata sul suo addome, ti scoppiava; ma le mani, quelle mani, non volevano lasciar andare le sue.
Alla fine scendesti con la bocca a regalarle il piacere più dolce, e anche quando decidesti di aiutarti con una mano, l'altra non lasciò la sua.
Succedette così, con una mano che stringeva la sua e l'altra che la prendeva, mentre la guardavi negli occhi ansimare, gemere, con quel sorriso disarmante, e quello sguardo così intenso fisso su di te, la luce dei lampioni in strada che, entrando dalla finestra in una sottile lama, bastava ad illuminare nient'altro che il suo viso e i suoi capelli biondi, sparsi tutt'intorno alla sua testa.
Fu allora che te ne rendesti conto.
Un battito di troppo, il calore che invadeva il tuo petto sincronizzato al tuo cuore accelerato. Ti ridesti da quei ricordi pervasa da un misto di paura ed eccitazione e guardi la tua mano ancora intrecciata alla sua.
Tu, Santana Lopez, per la prima volta hai fatto l'amore.


Scusate se fa schifo, ma questo è come immagino il momento in cui Santana ha capito di amare Britt. Ovviamente è dal suo punto di vista e ho una mezza idea di raccontare lo stesso avvenimento anche dal punto di vista di Brittany, ma ci penserò, è complicato farlo senza cadere nella banalità! ù.ù per il momento lascio il punto di domanda. Ad ogni modo, anche se ho la bruttissima sensazione che la terza stagione ci tradirà ç_ç ( ma io sono pessimista di natura), negandoci il tanto agognato Brittana, rimetto le mie speranze in quest'ultima e spero bene!
Aspetto recensioni, consigli e critiche. Amerò per sempre chi lascerà un commentino, ricordate che è sempre bello sentirsi amati...
Scherzi a parte, grazie a chi legge tanto quanto a chi commenta e a chi ha avuto il coraggio di leggere fin qui nonostante le mie strazianti divagazioni! XD scusate, non riesco a farne a meno u.u.
  
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