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Autore: Prof    08/09/2011    1 recensioni
Colpì per una seconda volta la spalla del danese, con un’energica pacca, probabilmente con l’intento di riscuoterlo un po’ da quell’umido torpore. “Forza, andiamo.” Biascicò. “Qui si crepa dal freddo.”
“E dove?”
Inghilterra si strinse nelle spalle. “È importante?”

Raccolta di dieci capitoli sul rapporto di Inghilterra con Danimarca.
Dedicata a lady Aethalflaed, zia per adozione e fuco per vocazione, per un giorno di fine estate come un altro.
[01. La mia parte intollerante] [02. Questione di gusti] [03. Illusion] [04. Strange Neighbors] [05. E adesso dove andiamo?] [06. Undisclosed Desires] [07. If I lose myself]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Danimarca, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hetalia - questione di gusti - danelaw Titolo: Questione di gusti
Genere: comico, slice of life
Rating: verde
Note: un po' (?) in ritardo, ma alla fine sono giunta, e questo è l'importante, giusto? ^^' Altra fanfic leggera leggera (oh, questo mi ha passato l'ipod! xD); questa volta c'entrano le muse, direttamente dal film di Hercules.




Questione di gusti





“Noi siamo le muse…”

Poche note accattivanti e quelle prime parole cantate soavemente ebbero il potere di congelare Inghilterra sulla soglia del salotto, in mano la sua tazza di tè bollente.
Allungò lo sguardo oltre il divano dove Danimarca si era appena spaparanzato, fino a focalizzarlo su cinque figurette bianche che si muovevano sullo sfondo nero della televisione.
Strizzò gli occhi una, due, tre, volte. Senza nemmeno rendersene conto, sul suo volto era comparso il tipico mezzo sorrisetto da ‘mi stai prendendo per il culo, vero?’.
No, non ci poteva proprio credere. No, non era umanamente concepibile.

Danimarca intanto, ignaro del turbamento dell’inglese, dondolava allegramente la testa al ritmo della canzone.

Inghilterra represse a fatica un basso ringhio di irritazione pura.
Non era mai stato tipo da film e, a parte i più importanti, si poteva dire che fosse completamente ignorante in tal campo. Non era mai stato neppure tipo da vedere un film, un qualsiasi film, in mattinata – lui aveva cose ben più importanti da fare, invece che perdere tempo con simili scempiaggini.
Ma quando quel mattino, poco prima che la sveglia potesse suonare, Danimarca si era fiondato in camera sbraitando la buona novella che ‘non avrebbero dovuto presenziare alla riunione delle dieci’ e che quindi ‘potevano pure vedersi un film, che tanto lui ne aveva un mucchio, visto che erano già svegli’, nel suo stato di semi-incoscienza (dato che lui, a differenza di altri, fino a cinque secondi prima era stato tutto tranne che sveglio) era stato quasi felice di racimolare un ‘okey’ per il danese.

Ora, sparita la gran parte dei fumi del sonno, Inghilterra si poteva rendere conto in che diavolo di situazione si era cacciato.
Avanzò fino a raggiungere il fianco del divano, per poi guardare di sbieco il suo ospite.
Danimarca  non lo notò manco per caso, troppo preso nel seguire il ritmo di quella stupida canzoncina.
La cosa non giovò per nulla all’umore appena incrinato dell’inglese, che infatti sbottò: “Che diavolo di roba è quella?” aggiungendo con zelo massicce dosi di veleno in ogni singola sillaba.

Oh, a Inghilterra non piacevano neppure troppo i film. Anzi, Inghilterra detestava cordialmente quelle cose chiamate cartoni animati. Ma proprio li detestava, dal cuore (forse perché il signor Disney non recava sul passaporto una nazionalità a lui gradita).
 
Danimarca non diede segno di aver ben interpretato il tono della domanda. Anzi, non si voltò neppure verso Inghilterra, rispondendogli distrattamente, gli occhi incollati allo schermo.
“E’ Hercules! Me l’ha prestato Europa. Dice che è l’unico modo per farmi entrare in testa  i miti greci!”
Si ferma un attimo, le parole in sottofondo che scivolano veloci dal televisore.
“Non credo che fosse un complimento.” Conclude, senza per altro variare la sua faccia serena.
 “Nemmeno io.” Inghilterra sospira, rassegnato. “Che ne dici allora se guardassimo qualcosa di più intelligente?” Tipo, non so, qualche cosa che preveda il prendere a calci certi francesi. Oh, quei film si che gli piacevano!

Finalmente Danimarca si degnò di dargli un’occhiata – anche se veloce; il film stava scorrendo, non poteva perdersi pezzi importanti!
“Oh, suvvia! Non essere noioso! E’ simpatico!” E senza aspettare le rimostranze piccate che sarebbero sicuramente giunte, catturò Inghilterra per l’avambraccio per poi trascinarlo, privo di ogni scrupolo, di fianco a lui, sul divano.
Completò l’opera ancorandolo a sé passandogli il braccio attorno alle spalle, come a dire ‘prova adesso a schiodarti da qui’.

Inghilterra provò, davvero ci provò, a lagnarsi – soprattutto perché fu un miracolo se il tè non si rovesciò, ma fu prontamente zittito.  
Alla fine, fu costretto a vedersi tutto il film. E non gli dispiacque nemmeno tanto.


   
 
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