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Autore: Pattz95    08/09/2011    1 recensioni
“Se proprio vuoi andare,fai pure. Non mi cambierà la vita” Queste sono state le fatidiche parole uscite dalla mia bocca cinque minuti prima del tuo addio.
Credevo di essere forte,credevo di riuscire ad incassare anche quest’altro colpo. Credevo anche di non essermi innamorata..Ma ognuna di queste tesi è crollata la sera stessa in cui tutto è finito.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Se proprio vuoi andare,fai pure. Non mi cambierà la vita” Queste sono state le fatidiche parole uscite dalla mia bocca cinque minuti prima del tuo addio.
Credevo di essere forte,credevo di riuscire ad incassare anche quest’altro colpo. Credevo anche di non essermi innamorata..Ma ognuna di queste tesi è crollata la sera stessa in cui tutto è finito.

Sono passati 3 anni ormai chiunque sarebbe riuscito ad andare avanti ,a farsi un’altra vita,io ci ho provato. Ho passato intere nottate fuori con le amiche in una birreria,sono entrata in uno strano giro.Mi sono ritrovata anche in uno Night club pur di andare avanti e cambiare vita,ma a quanto pare non cambia nulla dentro me. Persino mia madre dice che i miei tentativi sono vani,ma io non mollo. Non è possibile,non ha senso.. Non posso passare nottate a ricordare ogni attimo della nostra storia,e il mio cuscino è stanco di assorbire tutte le lacrime versate. E sono anche stanca di alzarmi la mattina e fare finta di niente continuando a condurre la mia vita sballata. Non ho più rivisto il tuo volto dopo quella volta e credevo di non rivederlo mai più,fino a questa mattina.
Ero in metro e tra la folla,la borsa mi si è aperta e i libri che avevo dentro mi sono caduti. Un ragazzo di buon cuore mi ha aiutato a raccoglierli e dopo mi ha offerto un caffè. Ma sì,tanto cosa cambia..uno in più uno in meno.. Gli lascio il mio numero e mi assicura che si sarebbe fatto sentire. Non so a quanti ragazzi ho dato il numero in questi anni. Storielle di una serata e via,giusto per soddisfare i miei bisogni fisici. Torno in stazione e mi siedo. Il treno tarda di una mezz’ora,come al solito. Mentre sono intenta a cercare le mie Marlboro nella borsa ormai sottosopra,sento qualcuno avvicinarsi. -E’ qualcuno che vorrà sedersi,o qualche ragazzetto stupido che vuole provarci.- Mi dico. “Scusa hai d’accendere?” “Certo..”Rispondo.
Mi giro e ti vedo. Resto con l’accendino in mano a fissarti. Non può essere vero..mi avevano detto che avevi cambiato città e invece sei qui. “Giulia..” “Diego..” Restiamo a fissarci. “Come va?” mi chiedi. -Come vuoi che vada..da quando te ne sei andato sono cambia,o almeno CERCO di cambiare ma non ci riesco perché ho solo e sempre te in questa cazzo di testa.- avrei voluto risponde e invece.. ” Si va avanti..tu?” “Anche io me la cavo..” “Bene..” inizio a dondolare..sembro una psicopatica,quindi accendo la sigaretta e aspiro un lungo tiro. “Mi avevano detto che ti eri trasferito..a Bologna se non sbaglio..” “Tutte balle..non so chi l’abbia messa in giro questa voce. Dovevo partire si,ma non per Bologna...mio zio mi aveva offerto un lavoro ma ho rifiutato..” “ Come mai?” chiedo con troppa curiosità. “Avevo un po’ di cose in sospeso qui..” “Capisco.”
In realtà non capisco..cosa può  mai avere in sospeso qui? Qualche storia sicuro.. Dalla galleria si sente lo stridio dei freni del treno  mi alzo e aspirando l’ultimo tiro butto la cicca in mezzo ai binari dove,un secondo dopo,passano i vagoni della metro. “E’ stato un piacere Diego..” dico dirigendomi verso le porte. “No aspetta Giù..Devo parlarti.” Il cuore si ferma per un secondo,rimango immobile avanti alle porte aperte e ai “biip” che avvisano la chiusura di quest’ ultime. Non so se salire o meno. Quando avrò un’altra possibilità di parlare con te e dirti tutto,o magari di parlare con te e basta?Mi giro quando le porte si chiudono e ti guardo.  “Parlare con me? E cosa avresti da dirmi dopo 3 anni?” “E’ di questo che voglio parlare..accetti un mio invito a mangiare un boccone?Tanto ormai la metro è andata..”.

Parliamo prima del più e del meno poi mentre io addento una patatina inizi a parlare “Ricordi prima,quando dicevo che avevo delle questioni in sospeso qui? Bhè in realtà ne ho solo una..sei tu.” “E perché sarei in sospeso? Tu hai deciso di chiudere non io. Fosse stato per me..” Inizio a dire poi mi blocco continuo a masticare. “Fosse stato per te?” “No niente continua..” “Non credere che mi sia dimenticato di te Giulia,non lo pensare mai. E’ stato il periodo più bello della mia vita quello vissuto insieme a te. Ma era un po’ che mi sentivo confuso,i miei sentimenti non erano più gli stessi. Neanche ora so cosa provo in realtà..” “ E allora cosa stiamo a fare qui scusa? Perché mi hai trattenuto? “ “Per capire se tu tieni ancora al nostro rapporto o meno..” mi blocco. Lo sto per fare,sto per esplodere e non ho voglia di fermarmi. Devo cacciare tutto,adesso o mai più. “Certo che tengo al nostro rapporto! Ho SEMPRE tenuto al nostro rapporto ma tu non lo hai capito. Dietro a quella frase fredda come il ghiaccio di quel Marzo maledetto di 3 anni fa c’era un mondo che crollava. C’era una ragazza che stava dando delle conferme a tutte le emozioni che provava,c’era una ragazza che sognava un futuro migliore rispetto alla vita di merda che ha condotto nella sua adolescenza. E quel futuro migliore lo immaginavo solo con te Diego. Fosse stato per me,quando dicesti che era tutto finito, avrei iniziato ad implorarti di non andare via. Ma non l’ho fatto. Ho ascoltato quella piccolissima parte orgogliosa di me che non era mai venuta fuori in 17 anni della mia vita,ed ho sbagliato. Ho cacciato l’orgoglio nel momento sbagliato e solo dopo me ne sono resa conto. Tu non hai idea delle pazzie che ho fatto pur di dimenticarti. Sono arrivata anche ad entrate in un Night club pur di cambiare vita..” tiro sul con il naso..ho gli occhi lucidi e tu ascolti senza dire una parola sei assorto dal discorso,quasi sbalordito. ”..Ma è stato tutto inutile. Perché nulla è riuscito a farmi cambiare,nulla è riuscito a farmi dimenticare..” mi fermo e guardo il piatto. Non ho voglia di guardarti negli occhi,sento le guance arrossire e non voglio vedere il tuo sguardo compassionevole sul mio viso non ne ho proprio voglia. Di scatto mi alzo e afferro la borsa,sto per andarmene. Ho fatto una cazzata a rimanere e gettare fuori tutto quello che non ho detto in tre anni. Un’enorme stronzata.  Brava Giulia,brava. “Dove vai Giulia?! Aspetta!” Mi blocchi per il braccio e mi stringi forte “Mi sei mancata anche tu..” Ti bacio.
Non so perché lo faccio,so che è sbagliato ma ho bisogno di un tuo bacio. Ho bisogno di sentire il calore della TUA pelle sulla mia ,ho bisogno di sentire il tuo profumo addosso. Ho bisogno di te ora più che mai. E’ uno dei nostri soliti baci. Non dolce,e neanche romantico. Passionale,di quelli che si vedono in televisione. Di quelli che ti tolgono il respiro. Un bacio..desiderato si,questa è la parola giusta. “Seguimi” mi sussurri all’orecchio. Andiamo in un piccolo appartamento vicino alla stazione. So cosa intendi fare e io non ti fermo,perché anche io voglio. Ho fatto tanti di quegli errori buttandomi nel letto di sconosciuti,ora che sono con te perché non dovrei? Mi baci di nuovo,questa volta con più veemenza e inizi a spogliarmi. Via la maglia. Avvinghi le mie gambe intorno ai tuoi fianchi e mi sbatti contro il muro. Intanto Apri la porta e ti appoggi ad un mobiletto all’ingresso. Via i pantaloni. Sbottono la tua camicia poi mi accorgo che i bottoni sono troppi e che non ho nessuna voglia di perder tempo quindi,li rompo con un unico scatto. Sbottono i pantaloni e rimani solo in boxer. Intanto il mio reggiseno e il mio tanga non so dove siano andati a finire e non m’interessa sinceramente. Immagino noi due avvinghiati,ancora. Di nuovo dopo così tanto tempo. Mi porti sul letto e in quel momento è come se rivivessi tutto da capo. Tu che mi baci la pancia e massaggi il ventre e la coscia. Sali arrivando ai seni e al collo,lecchi un po’ e poi di nuovo giù al ventre. La mia schiena s’inarca e i gemiti aumentano e le mie mani si perdono nei tuoi capelli scuri e morbidi come sempre. Prendo la tua schiena e ti giro. Ora sono sopra di te. Inizio a baciarti il collo e poi scendo piano sul petto. Mordo il lobo sinistro e poi le tue labbra carnose,quelle labbra che mi sono mancate davvero tanto. Apro le gambe e mi siedo sopra di te. Ti guardo e mi perdo nei tuoi occhi. Mentre tu entri dentro me,ci guardiamo come non facevamo da troppo tempo. Quegli sguardi colmi di parole,quelli che ci bastavano a stare bene. Ci godiamo il momento in tranquillità. Tu mi sei mancato si,ma mi accorgo che anche io ti sono mancata. Perché abbiamo lasciato perdere tutto? Perché non ci siamo cercati? Perché ho ascoltato quella maledetta parte d’orgoglio?! Ma non voglio pensarci ora,ora che tutto ciò che desideravo è qui. Le spinte diventano più forti e raggiungiamo l’apice insieme,come sempre.Mi baci e rientri dietro di me,più e più volte.
E’ tardi pomeriggio,a svegliarmi è il telefono. -Driiin..driin-  apro gli occhi e li strofino mi alzo dal letto e,schiarendomi la voce rispondo. “Pronto,mamma?” “Giulia ma dove sei finita?! Ti aspettavo per pranzo..mi hai fatto venire un colpo! E’ da un’ora che provo a rintracciarti! “ “Scusa mà hai ragione. Ho dimenticato di avvisarti sono rimasta da Laura a mangiare,dobbiamo finire un progetto..Rientro verso le 19 ok? Stai calma è tutto apposto.” “D’accordo,non fare tardi per cena che sai tuo padre com’è..ci tiene a queste cose.” “Si mamma non ti preoccupare non farò tardi. A dopo,un bacio.” E stacco. Mi giro,guardo il letto e non ci sei. Ci sono solo io,nuda,avanti ad uno specchio con un bigliettino. E’ ripiegato con cura e sopra c’è scritto “Per Giulia”. Lo sapevo,sapevo che saresti andato di nuovo via lo dovevo immaginare . Apro il bigliettino e inizio a leggere:
“Non credere che sia andato via abbandonandoti ancora. Se aspetti una ventina di minuti sono lì. Non andare via.
Diego”.
Senza che me ne accorgessi,le mie labbra si allargano in un sorriso. Recupero la mia biancheria e l’indosso. Non ho voglia di vestirmi,quindi metto la tua camicia,ormai senza bottoni. E inizio a girare per casa. Ci sono tutte foto tue con degli amici. In una ci sei tu con due ragazzi a Barcellona,in un'altra sempre tu con gli stessi ragazzi a Parigi e in nella terza ed ultima.. Ci siamo io e te fuori al Central Park. Il viaggio dei miei 18 anni. Mentre osservo per bene la foto la porta si apre. “Sei sveglia “ dici sorridendo. Hai il braccio destro dietro alla schiena e avanzi verso di me con aria felice,sollevata. “Buongiorno! “ “’Giorno! Peccato che siano le cinque del pomeriggio!” Ridiamo insieme “Cos’hai portato? Dei cornetti per colazione?” “No qualcosa di meglio..” porgi il braccio destro avanti alla mia faccia. Sono due biglietti aereo,solo andata,per Londra. “Vieni con me..” “Ma Diego non posso..ho l’università..il lavoro..” “Ma è solo per qualche mese,ho trovato un lavoro lì ecco perché non sono andato a Bologna.Dovevo prima chiarire con te e poi sarei partito..” “ E se non mi avessi incontrato questa mattina saresti partito senza risolvere nulla?” “Assolutamente no..prima ti avrei cercata.” “Ma..io non capisco Diego davvero. Tu mi hai lasciata 3 anni fa. Tu hai voluto prendere questa decisione,perché tornare indietro proprio ora?” “Bella domanda..perchè ora? Perché solo ora mi sono reso conto di quanto sono stato coglione a lasciarti andare. Ero confuso fino a questa mattina credimi,non sapevo cosa fare ma ero certo che solo rivedendoti avrei trovato una risposta. E..ecco.. io  credo di amarti Giulia” mi dici con uno sguardo che parla da solo. I miei occhi s’inumidiscono e ti abbraccio forte “ Ti amo anch’io Diego..tanto.” “Che stupidi che siamo stati..” un minuto di silenzio passato ad ascoltare il tuo respiro affannato. “Promettimi che non mi lascerai mai più sola..ti prego..” “ Te lo prometto,mai più” e riprendiamo da dove avevamo lasciato qualche ora prima.
  
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