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Autore: _Mio_Smile_    08/09/2011    4 recensioni
La luce filtrava dai miei occhi, anche se erano chiusi. Il canto degli uccelli conciliava il mio sonno ma ad un certo punto fui del tutto sveglio.
Sentii sulla pelle un tocco che conoscevo bene. Lo avrei riconosciuto tra mille.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kyoya Ohtori, Nuovo personaggio, Tamaki Suoh
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 Ero nel mio posto preferito a sonnecchiare, le mani incrociate dietro la testa. Ero sotto un baobab (l’unico presente a Tokyo) in un angolo del parco dell’istituto Ouran.
La luce filtrava dai miei occhi, anche se erano chiusi. Il canto degli uccelli conciliava il mio sonno ma ad un certo punto fui del tutto sveglio.
Sentii sulla pelle un tocco che conoscevo bene. Lo avrei riconosciuto tra mille. Aprii gli occhi.
Sorrisi.


*
 

 

Mi trovavo su una panchina del parco della scuola, una delle più lontane per evitare il caos che facevano le ragazze vedendo un host, quando vidi il ragazzo biondo più famoso – e bello – dell’istituto sgattaiolare tra i cespugli per dirigersi da qualche parte. Decisi di seguirlo. Mi avviai con tutta calma perché faceva tanto di quel rumore che lo si sentiva da 500 metri.
Ogni tanto si girava per vedere se qualcuno lo avesse seguito ma io mi nascondevo dietro i cespugli dove lui era inciampato poco prima.
Si fermò quando arrivo davanti ad un maestoso baobab. Ci si avvicinò, poggiò una mano sulla corteccia liscia e bisbigliò qualcosa che non capii. Aveva il sorriso sulle labbra. Mi avvicinai di più. Senza farmi vedere, salii su un ramo di quel baobab: lui si era sdraiato e avevo chiuso gli occhi.
Mi accomodai meglio sul ramo che avevo scelto e abbassai lo sguardo per vedere cosa stesse facendo Tamaki.
Lo contemplai mentre guardava le nuvole; quando si appoggiò al tronco con la schiena e cominciò a giocare con i capelli color del grano; quando i suoi occhi fissarono il cielo.
Poi chiuse quei suoi zaffiri lucenti. Scivolai lungo il tronco e, facendo attenzione a dove poggiavo i piedi, mi misi accanto a lui. Molto lentamente mi inginocchiai e posai le mie labbra su quelle carnose di Tamaki.
Aprì gli occhi.
Quando mi staccai, sorrise.


 

*

 

“Kyouya…”
Gli feci un sorriso e mi misi a sedere. Con la mano indicai il posto vicino a me.
- Vieni qui … - Lui si accomodò e passò un braccio intorno alle mie spalle.
- Come hai fatto a trovarmi?-
- Ti ho visto. Ti guardavi intorno circospetto e volevo sapere perché.- mi rispose lui, avvicinandomi di più a sé.
- Ma se sono stato attentissimo a non fare rumore!- mi voltai verso di lui, incredulo.
- Stai scherzando vero? Facevi così tanto rumore che ti si sentiva da 500 metri e in più sei anche inciampato!- Cercava di non ridere, ma non gli riusciva molto bene.
- Non è vero! Non è vero! – cominciai ad agitare le braccia su e giù e a farfugliare cose senza senso.
Kyouya prima sorrise, poi incrociò le braccia ed infine divenne proprio serio. Allora mi fermai.
- Perché quella faccia seria?- pigolai.
- Mi rendi difficile il lavoro se ti agiti in quel modo … -
- Lavoro? Quale lavoro?-
Mi bloccò i polsi e mi baciò finché non ebbe più fiato.
-Questo lavoro .. – disse in un sussurro al mio orecchio.
- Potresti lasciarmi i polsi? Mi fai male … - gli chiesi, girando la testa. Ero paonazzo, me lo sentivo.
- Se prometti di fare il bravo, si- mi baciò il collo e, quando lasciarono i miei polsi, le sue mani mi tolsero giacca e camicia.
- Kyouya non … - non mi lasciò finire. Mi baciò con passione e le sue mani mi toccavano nei punti giusti facendomi gemere. Mi mordicchiò il lobo dell’orecchio e subito dopo mi lasciò una scia di baci che arrivavano fino al ventre.
Indugiò.
Poi alzò gli occhi e mi guardò.
- No … Kyouya. Io non … -non riuscii a continuare così girai il viso in modo da non vedere i suoi occhi neri come onice che mi leggevano dentro come se fossi un libro aperto.
Sospirò.
- D’accordo.- mi diede un ultimo bacio, inforcò gli occhiali che aveva tolto in precedenza e si rialzò.
Mi rivestii e rimasi seduto con gli occhi bassi. Sentivo il suo sguardo su di me così alzai la testa.
Mi tendeva la mano.
- Andiamo dai!-
La afferrai e gli schioccai un bacio sulla guancia.
- Grazie … - diventai bordò
- Ehi, guardami … - mi prese il mento tra due dita. –Non fa niente, a me va bene così … - mi baciò dolcemente – prima o poi sarai pronto e allora andremo fino in fondo … -
Deglutii.
- Ok, va bene. Andiamo?- mi affrettai ma Kyouya mi riprese per la vita.
- Dove credi di andare? Ci andiamo insieme alla prossima lezione!-
- D’accordo … - gli passai un braccio dietro la schiena.
- Se ti lasciassi andare in giro da solo ti scipperebbero e la cosa non mi va per niente giù … - disse a denti stretti. Si stava riferendo a Kuze, che ci provava con me ogni volta che Kyouya non c’era. Io ovviamente gli avevo detto tutto.
- Uffa! Ti ho già detto mille volte che lui non mi interessa! – misi il broncio.
- Lo so, era solo per ribadire che sei solo mio.
Nonostante cercassi di rimanere imbronciato, mi scappò un sorriso.
Era una bella sensazione sentirsi amati.
Peccato che non sarebbe durata a lungo.

 

  
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