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Autore: Solieh    09/09/2011    7 recensioni
“Michiru sei tu quella che posso sfiorare in ogni momento senza esitare,anche se non posso aggrapparmi”. Michiru a volte piange. Poi smette. Capisce.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
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Salve a tutti! Stasera,visto che dalle mie parti ha cominciato a tirare un vento fresco,mi è venuta un'idea...spero di aver avuto un'idea piacevole :)





Io sono come il vento.


Lo dicono tutti. Da sempre.  Cose come “Corri come il vento” o “Quando soffia il vento,sembra che da un momento all’altro tu possa alzarti in volo con lui,e non resti attaccata a nessuno”. Da sempre,ogni volta che queste parole arrivano alle mie orecchie,faccio finta di non sentire che è inevitabile che sia così.

Michiru a volte urla,dice che sono fredda. Dice che non è vero che mi dispiace di farla soffrire. Dice che mi piace che lei pianga. Una volta mi ha urlato che lei è peggio di me,perché anche a lei piace piangere. Quando Michiru fa così,è come se continuasse a ripetere “Haruka,tu sei come il vento”. Mi si stringe il cuore.  
A volte Michiru piange,perché dice che spesso guardo Usagi con occhi strani. Credevo di poterla contraddire almeno su questo,volevo dirle che sono come il vento,quindi è impossibile che mi attacchi a qualcuno. Ma lei ha detto che piange perché i miei occhi che guardano Usagi,sono quelli di chi si è voluto aggrappare a qualcosa. E quel qualcosa non è lei. “Non sono io” dice “è perché solo Usagi,pur non essendo vento,è in grado di volare,vero?”. Cosa avrei dovuto risponderle?
Io sono come il vento. Corro veloce perché nessuno riesca a stringermi tra le mani neppure un attimo,e per non aggrapparmi  a nessuno. Ma il mio correre veloce a volte,ferisce le persone che sfioro.
Quando di notte,Usagi dorme riparata dal vento freddo,nella sua stanzetta,non la posso toccare. Neppure un attimo.


“Michiru sei tu quella che posso sfiorare in ogni momento senza esitare,anche se non posso aggrapparmi”. Michiru a volte piange. Poi smette. Capisce.


Io sono come il vento. Non mi aggrappo a nessuna delle persone che sfioro,né alcuna di quelle persone riesce a tenermi stretta per un attimo. Ma di notte,quando tutti sono chiusi in
casa c’è solo una cosa che posso sfiorare senza che lei mi si aggrappi. Senza aver bisogno di aggrapparmi a lei. È il mare. In qualunque istante posso sfiorarlo,anche di sfuggita. Sono come il vento,io.
  
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