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Autore: _Shadow_96    09/09/2011    2 recensioni
C’è chi sogna di essere invisibile
E chi nell’invisibilità ci vive e vorrebbe uscirne.
Elena si sente sola e a scuola i suoi amici la prendono in giro
Tutto però cambia quando incontra Marco...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarà che mi hai cambiato la vita...


Salveee,
ok lo so che vi sto annoiando ma ci tengo molto a questa fan fiction perchè c'è molto di me . Questo non vuol dire che la protagonista sono io, assolutamente. È una fan fiction romantica con basso raiting quindi accessibile a tutti. Non voglio darvi anticipazioni quindi non mi dilungo molto. Mi farebbe enormemente piacere ricevere una recensione di qualche lettore.
Un bacio e buona lettura, sperando che vi piaccia
A.M.

Tutto può cambiare

C’è chi sogna di essere invisibile
E chi nell’invisibilità ci vive e vorrebbe uscirne.
Il mio nome è Erica e la mia vita è cambiata in una sera.

***
 
Ero la classica secchiona tutta libri e merendine. Portavo la taglia 46 ma per cercare di nascondere i chili in più indossavo pantaloni taglia 48 che poi mi facevano sembrare una sciatta. Odiavo tutto del mio corpo dagli occhi, visto che ero miope e senza occhiali sembravo una talpa, alla punta delle unghia dei piedi troppo piccole. Insomma, ero quella che i compagni di classe chiamano “Cozza” per non usare altri aggettivi.
Ero così influenzata dal giudizio delle persone da arrivare al punto di non andare al mare per non farmi vedere in costume. Invisibile, sola e triste erano gli aggettivi con i quali mi definivo e a nulla serviva cercare di abbinare i vestiti, lavarmi i denti e spazzolarmi i capelli ogni giorno per averli lisci e lucenti sarei sempre stata una cozza per i miei amici. Era il giorno del ballo e, anche se non avevo ricevuto inviti, la mia mamma premurosa e ossessiva aveva deciso che avrei dovuto parteciparvi. Cavolo 18 anni, ancora vergine, che sfigata. Indossai il vestito verde acqua che comprai con mia mamma e i tacchi, mi truccai e lisciai i capelli. Appena arrivata non feci neanche tre passi che un ragazzo di corsa mi diede uno spintone facendomi cadere a terra. Non so quanto forza di volontà ci volle per non piangere ma sicuramente molta visto che volevo sotterrarmi dall’imbarazzo.
 
«Ehi va tutto bene??» Quasi sobbalzai quando una voce calda e vagamente familiare giunse al mio apparato uditivo. Sistemai i capelli e strofinai le mani una con l’altra ,per eliminare i residui di polvere, prima di alzare gli occhi e mi trovai davanti al ragazzo più bello e intelligente della scuola nonché presidente d’istituto Marco Palchetti.
Marco aveva la media del nove in tutte le materie tranne in tre dove aveva dieci ossia matematica, latino e fisica. Io nonostante fossi una secchiona non sarei mai riuscita a raggiungere i suoi risultati straordinari. Eccelleva anche nel campo della musica suonando in una prestigiosa orchestra della zona ed era il ragazzo più figo di tutta la scuola: capelli castano chiaro, occhi verde smeraldo e sorriso che stendeva rendendo tutte le ragazze sue ammiratrici con uno sguardo. Ognuna di loro avrebbe fatto carte false pur di trovarsi nella mia imbarazzante situazione«Su prendi la mia mano, ti aiuto» Confusa e viola dalla vergogna presi la sua mano e feci tutto il possibile per non appoggiarmi troppo a lui. Se anche avessi pesato un quintale lui non si scompose anzi mi sorrise e mi porse di nuovo la mano«Marco Palchetti tu sei? »
 
«Erica, Erica Daponte»
 
«Erica hai davvero un bel nome sai? Anche mia sorella si chiama così. È un nome a cui tengo molto» cercai di sorride e mi guardai intorno.
 
«Beh grazie mille per l’aiuto davvero, non dovevi»
 
«Di solito non lascio ragazze così carine sedute sul marciapiede ma se vuoi per te farò un’eccezione»
 
«Oh beh grazie mille» borbottai battendo una mano sulla gonna in caso i eventuali residui di polvere.
 
«Oh figurati, c’è una sola condizione»
 
«E sarebbe?? »
«Che il marciapiede in questione sia quello sotto casa tua mentre aspetti che ti passi a prendere venerdì per andare al cinema» lo guardai spalancando gli occhi e la bocca: il ragazzo più figo della scuola mi invita ad uscire con lui…??
 
«Ahah è uno scherzo molto divertente, bravo. Credevo che fossi una persona seria ma mi sbagliavo» senza attendere la sua replica mi allontanai ed entrai nel mio secondo inferno personale. Ovviamente nessuno mi notò, né mi prestò attenzione lasciandomi così per tutta la sera rintanata in un angolo della sala con un bicchiere di cocktail analcolico tra le mani.
 
«Oh ma guarda chi c’è? Erica la Cozza, si è anche truccata»
 
«Smettila Carla non è il momento»
 
«Avete sentito ragazzi!! » urla con la sua voce stridula e da oca per richiamare l’attenzione su di se, e su di me« Erica la Cozza si è messa in ghingheri c’è qualche scoglio che vorrebbe farla attaccare?? » dopo una serie di brusii e cenni negativi Carla tornò a voltarsi verso di me guardandomi con la sua faccia da Barbie«Sei una povera stupida, avresti fatto meglio a restartene a casa. Ragazzi ripetete con me!! Erica la Cozza, Erica la Cozza» serrai le mani e cercai di evitare alle lacrime di uscire ma quando fra tutte le facce che mi osservavano ridendo e prendendomi in giro vidi il viso dispiaciuto di Marco non ce la feci e scappai di corsa fuori dalla scuola. Piangevo mentre camminavo con gli occhi talmente gonfi e appannati per le lacrime da non sapere neanche in che direzione stessi andando.
 
«Erica!! Erica fermati!! » riconobbi subito la voce che mi chiamava e dopo essermi strofinata gli occhi aumentai il passo. Non bastò perché pochi secondi dopo lui mi afferrò per il braccio e mi abbracciò lasciandomi sfogare«Ehi tranquilla» mi rassicurò per venti minuti e si offrì anche di portarmi in un bar per un bel frappè al cioccolato.
 
«Grazie» dissi semplicemente arrivati sotto casa mia« se non ci fossi stato tu io…Mi dispiace per essermi comportata da stronza. Sei una brava persona» mi voltai per entrare in casa ma anche stavolta lui mi fermò e mi fece voltare
 
«Tu mi piaci. Ti osservo per i corridoi da mesi, so gli orari delle tue lezioni, che ti piace il cappuccino col cioccolato e che sei una fan delle bollicine marroni. So che sei intelligente, ti piace studiare e sei gentile, educata, seria e piena di valori e so che sei bella anche se non lo credi e gli altri non te lo fanno credere io so che lo sei perché quando ti vedo io penso che sei bellissima e non solo fuori ma anche dentro e so che ora, in queste due ore con te, sono stato talmente bene che se non mi concedi un appuntamento venerdì mi faccio bocciare»
 
Lo guardai per qualche secondo e quando vidi che i suoi occhi erano seri annuii e mi avvicinai per baciargli la guancia «Venerdì alle 19 sotto casa mia, passi a prendermi tu?? »
 
«Sul serio?? » lui mi sorrise, mettendomi KO
 
«Mmh» mugugnai non fidandomi della mia voce
 
«D’accordo, buonanotte» senza che me ne rendessi conto le sue labbra si poggiarono sulle mie in una morbida carezza inconsapevoli che quello fosse il mio primo bacio. Ancora frastornata e felice lo salutai con la mano ed entrai in casa col cuore in gola e le gambe di gelatina.
 
****
Il venerdì alle 18 e 30 ero già pronta. Avevo indossato un paio di jeans nuovi della mia taglia ,scoprendo che forse non ero così grassa come credevo, una camicetta e una maglietta beige a maniche lunghe. Continuavo a battere il piede nervosa sul pavimento fino a quando non sentii il suono del campanello preceduto dal rombo di una moto. Afferrai la borsa e mi catapultai fuori di casa. Marco era lì bello come il sole con un giubbotto di pelle nera, jeans blu e maglietta rossa. Mi indicò il casco e mi aiutò a salire in moto.
 
«Reggiti» adorai il vento fra i capelli e il calore della sua schiena. Scegliemmo una commedia e ci divertimmo un sacco ridendo e lanciandoci pop corn nonostante i numerosi richiami degli altri e all’uscita mentre passeggiavamo mi sorpresi quando lui mi prese per mano e poi sorrise come per chiedermi il permesso. Mi limitai a ricambiare la stretta e il sorriso avvicinandomi un po’ di più. Parlammo di tutto e di niente imparando a conoscerci meglio.Due mesi dopo in seguito a una serie di appuntamenti, telefonate e massaggini si presentò a casa mia con dei cioccolatini e un anellino chiedendomi di essere la sua ragazza, mai mi sarei aspettata che mi avrebbe messo anche la fede, al dito. Marco mi aiutò a credere in me stessa, mi insegnò ad amare e ad essere amata ma soprattutto a volermi bene, mi fece ridere e quando gli donai la mia prima volta lui mi sorrise felice e prima di baciarmi mi sussurrò quel Ti amo che da tanto aspettavo stringendomi in lacrime subito dopo aver fatto l’amore mentre lo ringraziavo di avermi salvato. Mi regalò due figli bellissimi e una vita piena d’amore, sorrisi e gioie. Certo i litigi non sono mancati, ma litigare è così bello quando poi fai pace.

***
È per tutto ciò che Marco mi ha regalato che ora sono qui sulla sua tomba a piangere e a sperare di poterlo raggiungere presto per essere di nuovo la principessa triste e il suo cavaliere innamorato.

«Sarà che mi hai cambiato la vita, Marco»

  
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