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Autore: Eterocromia    09/09/2011    2 recensioni
«Wishing for someone else's happiness
means someone has to be cursed to suffer as much. »
{Buon compleanno,Gokudera. 5927}
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NdA: l’arco temporale nel quale è ambientata questa oneshot è particolare; è sì,situata all’inizio il giorno del compleanno di Gokudera -9 settembre- ma è anche il giorno prima (riassumo brevemente senza spiegare troppo,e attenzione spoiler X°°) della loro entrata nella Future Arc,dove Tsuna “muore”. Spiegato questo piccolo dettaglio,vi ringrazio se continuerete a leggere! <33 Ovviamente le recensioni sono sempre gradite >w<
P.S. la melodia che viene citata tra un po’ è esattamente questa http://www.youtube.com/watch?v=HX5kJ11Mdbs
vi prego di ascoltarla!


SLEEPLESS BEAUTY
«Wishing for someone else's happiness
 means someone has to be cursed to suffer as much.
»
L’amore divora ogni possibilità di bene per sé stessi; incatena le vittime tra le note della disperazione e li fa inginocchiare sulle spine dei rimpianti,li induce a cantare un requiem che rievoca loro tutti i peccati di cui elegantemente si adornano. Ma chi ama,chi ama per davvero,ignora tutto ciò,e nel buio della sua prigione d’incanto,prega una composizione di speranza e di felicità per coloro per cui stanno scontando quella pena di morte.
Peccato che,egli affogherà tra le sue infinite lacrime,perché il sorriso falso di cui si veste non è abbastanza forte da essere la scialuppa di salvataggio di un cuore.
E’ questo il destino di chi ama in silenzio.


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La delicata aria settembrina iniziava a farsi spazio danzando nell’allegro caldo estivo,portando man mano nel suo cammino la calma e la tristezza necessarie per intrecciare una veste adatta per quel mese che andava nascendo. Le semiassenti brezze fresche s’insinuavano tra le tende del giovane Gokudera,disteso realmente sul suo candido letto,ma anche disteso tra i suoi pensieri. Era preoccupato,benché i lineamenti del suo volto non lo mostrassero; sembrava assopito in una fantasia lontana,giacché il viso era calmo e privo di tempesta. Si crogiolava cercando una risposta nella sua visione del domani; temeva,in quei momenti,di non poter più rivedere il suo Decimo. Aveva paura che d’un tratto il suo sorriso potesse spegnersi,e la pelle sottile e fragile dipingersi d’un bianco cadavere; che il suo cuore non battesse più per lui.
Gokudera si spostò verso la finestra,portando le ginocchia al petto,troppo confuso dalla paura. Desiderò più volte che il tramonto acquoso si bloccasse in quel momento,e che mai arrivasse la silenziosa alba.
Come un suono ovattato,dei leggeri colpi lo risvegliarono parzialmente da quel supplizio,e cercò di ricomporsi,voltandosi verso la porta.
«Avanti.»
La porta si aprì senza provocare alcun rumore,e la figura di Tsuna apparse impacciata e timida come sempre. Fece capolino nella stanza dipinta dal tramonto con un pacchetto in mano,e lentamente si avvicinò al letto di Gokudera,tremando appena. Si sedette,facendo attenzione alle gambe esili dell’altro,poi riuscì a poggiare lo sguardo tra gli occhi dell’altro,e sorrise con dolcezza.
«B-buon compleanno,Gokudera-kun!»lasciò che per qualche secondo,l’ambra dei suoi occhi si sciogliesse a pieno nel verde giada dell’altro; mai avrebbe avuto la possibilità di guardarlo in tale modo,e dentro di sé Tsuna pianse una preghiera. Tornò alla realtà quando scorse il sorriso imbarazzato del suo braccio destro,che si faceva pian piano spazio sul volto bagnato dal tramonto,e gli porse il pacchettino azzurro,che era riuscito a fare con cura.
«M-ma Juudaime,non dovevi---insomma,già che ti sia ricordato del mio compleanno mi da immensa felicità.»
Tsuna insistette con delicatezza,depositando il pacchetto tra le mani dell’altro. Quelle mani..pregò ancora per ciò che non avrebbe mai avuto,nella sua anima scheggiata dal tempo.
Nell’aria si sentiva unicamente il rumore della carta che veniva tolta dal regalo,con estrema dolcezza per un tipo come Gokudera,che fece attenzione a non rovinare quella semplice cosa –che,seppur solo carta,era stata modellata dal suo Decimo,che si era impegnato per fare un perfetto pacchetto.
I suoi occhi si spalancarono di più alla vista di ciò che aveva davanti. Era un piccolo,meraviglioso carillon di cristallo,che alla luce del tramonto catturava il colore rossastro e lo deponeva sul corpo di entrambi. In quel momento,pensò che fosse la cosa più bella che gli avessero mai regalato; gli occhi giada di Gokudera ispezionarono a lungo le sfaccettature infinite di cristallo,finché non si decise ad ascoltare il segreto che celava. Il Decimo lo precedette,portando le sue delicate dita ad azionare il meccanismo.
La melodia che riempì la mente di entrambi era talmente delicata ed inverosimile da non sembrare vera,una composizione talmente irraggiungibile e dalle mille interpretazioni che offuscò la mente di Gokudera per tutta la sua durata. Gli parve di ascoltare il pianto silenzioso del cielo,che affranto dalla sua grandezza si rovinava per permettere alla tempesta di fare irruzione; per permettere alla tempesta di essere felice.
La melodia terminò,e continuò con la tenera voce di Tsuna,leggermente spezzata.
«Volevo regalarti qualcosa che mi rappresentasse,qualcosa con cui io avessi potuto essere sempre con te..ti prego di ascoltare questa preghiera per scacciare i tuoi incubi,reali e non. Ti prego di ascoltarla quando hai paura,per calmarti,per far sì che io sia sempre con te.»
La figura di Tsuna non aspettò che Gokudera rispondesse,e si avvicinò al suo volto,poggiando le piccole labbra sulla sua fronte,inspirando il profumo dei suoi capelli,per portarlo sempre con sé. Chiuse gli occhi e pregò nuovamente,mentre pian piano il tramonto lasciava spazio alla ballata della notte. Scivolò poi a lasciargli un tenero bacio sulla guancia,e scomparve velocemente dalla stanza,mentre il carillon aveva rubato i raggi della luna ancora rossastra e li stava dipingendo sul volto arrossato di Gokudera.



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Quella volta,Gokudera pregò di essersi sbagliato,di starsi preoccupando inutilmente. Ma le lacrime ghiacciate gli dettavano altro,mentre stringeva le mani all’altezza del cuore,quasi chiuse in una preghiera. Era ora rinchiuso inutilmente nel corpo di un adulto,inginocchiato di fronte a ciò che non avrebbe mai voluto che accadesse,di fronte al futuro che non sarebbe mai potuto esistere. Piangeva come non aveva mai pianto,e le sue lacrime davano voce al carillon che,sotto di lui,cantava senza fine quella preghiera.
Gokudera ci era finito anche lui,in quella prigione senza uscita.
Così,si era inginocchiato di fronte ad una realtà che non voleva accettare,e aveva lasciato che le catene lo intrappolassero in quel supplizio eterno che gli spettava.
E pregò,in silenzio,di fronte alla tomba della persona che aveva accettato di amare.


Proprio come Tsuna aveva fatto,dal loro primo incontro.
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E’ per te,Kai.
Grazie per essere il mio Gokudera,grazie di esserci.
Grazie di tutto.
Con amore,
Giù.

  
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