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Autore: jessica80    10/09/2011    4 recensioni
Il re si avvicinò di più all'insolente mortale continuando a fissarla. La donna poteva sentire il fiato di lui mescolarsi al suo.
- Sarah rilassati, io non ho fatto proprio niente al tuo… amico. -
Dopo tredici anni Sarah torna nell'Undergroud per riprendere qualcuno che lui ha rapito.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Molti, molti anni dopo…
 
L'anziana signora osservava il grande giardino della sua casa. Attraverso la finestra chiusa vedeva il suo riflesso colpito dalle gocce di pioggia che cadevano e si infrangevano sul vetro, rigandolo come lacrime che scendevano lente.
Chiuse gli occhi un istante, un solo momento, per poi riaprirli. Lui non c’era.
Si era quasi aspettata di rivederlo vicino alla siepe, mentre potava le sue rose. Avrebbe voluto incrociare di nuovo il suo sguardo mentre andava a prendere la macchina parcheggiata e la salutava con la mano. E invece erano trascorse solo poche ore dal suo funerale, dall’ultimo addio.
- Nonna, forse dovresti sederti, è stata una giornata faticosa.-
Si voltò lentamente, suo nipote era appoggiato con indolenza alla cornice della porta e le sorrideva teneramente.
- Hai ragione caro, è stata una giornata molto dura.-
La donna si avvicinò alla poltrona con passo lento, spostò la coperta di lana turchese dal cuscino per poggiarla ordinatamente sullo schienale e si sedette. Si portò una mano sulla schiena, cercando di raddrizzarsi, per come poteva.
- Ohi ohi ohi, la mia povera vecchia schiena…-
Voltò lo sguardo e, da sopra il tavolino che si trovava vicino alla poltrona, prese una foto. Era quella di suo marito scomparso da pochi giorni, eppure sembrava fosse passata un'eternità. Accarezzò la cornice d’argento, era fredda e rigida sotto le sue dita, come un cristallo...
Rivide per un istante i momenti felici della sua vita, i suoi ricordi...
Suo nipote le si era avvicinato, si chinò delicatamente su di lei e le prese una mano ormai segnata dal tempo.
- Nonna, cerca di riposare, sei molto stanca.-
La donna appoggiò la foto sulle ginocchia e con la mano accarezzò una guancia di suo nipote.
Brian era giovane, la pelle come seta. Ma lei non poteva sentire del tutto tale morbidezza; le sue dita ormai erano segnate da macchie scure, e le rughe del tempo ne avevano irrimediabilmente guastato la sensibilità.
Abbassò la mano e con lo sguardo accarezzò ancora una volta l’immagine di suo marito.
- Brian, ti ho mai parlato del labirinto?-
Il ragazzo rise di cuore, era così bello, così simile a suo nonno.
- Sì nonna, me ne hai parlato un sacco di volte. Anche il nonno me ne parlava sempre. Mi avete raccontato di come non sopportavi più lo zio Tobias e mi avete parlato di come i goblins l’avevano rapito. So tutto anche sui tuoi amici che non hai più rivisto. Il nonno mi diceva sempre che voi due vi siete conosciuti e innamorati grazie alla tua passione per le favole.-
La donna prese la cornice che era ancora poggiata sulle sue ginocchia e la ripose con delicatezza sopra il tavolo. Guardando ancora quell’immagine tirò un sospiro, prima di rivolgersi a suo nipote sorridendo.
- Favole eh? Tuo nonno ti ha mai svelato chi fosse il re dei goblins?-
Il ragazzo diventò serio, piegando la testa da un lato. Continuando a fissare l’anziana donna negli occhi si sedette per terra, vicino alla poltrona, a gambe incrociate. Era stupefacente come, malgrado la longeva età, sua nonna avesse ancora tanta lucentezza smeraldina nello sguardo.
- No nonna, perché me lo chiedi? Si trattava solo di una fiaba.-
L’anziana signora strinse i braccioli della poltrona e si chinò leggermente verso il nipote.
- No Brian, nulla è mai ciò che sembra. Ricordalo! Ora mettiti comodo perché ti racconterò una storia molto, molto lunga.-
 
*** *** ***
 
- E così ci siamo promessi di restare insieme per tutta la vita e di non lasciarci mai più.-
L’anziana donna terminò di parlare asciugandosi una lacrima con il dorso della mano. Il sole era già tramontato da un po’ e attorno a lei si era radunata tutta la famiglia. L’avevano ascoltata in religioso silenzio; i suoi figli Christian con la moglie Katherine, Louise con il marito David, e  Jason, seduti sulle sedie e i nipoti Roger, Brian, Tessa e Vanessa seduti per terra. Erano tutti commossi da quel racconto e alcuni di loro non erano riusciti a trattenere le lacrime.
Jason si alzò in piedi e si avvicinò a sua madre sedendosi al suo fianco, sul bracciolo della poltrona. Le prese dolcemente la mano guardandola con tenerezza.
- Tu e papà siete stati fantastici. Genitori meravigliosi e nonni premurosi e attenti. Papà ti amava alla follia e fino all’ultimo sei stata la cosa più splendida che gli fosse mai capitata. Lui lo diceva sempre: “mia preziosa…”, “mia dolce Sarah…”, non perdeva mai occasione per ribadirlo. Tu hai ricambiato il suo amore con tutta te stessa e sono sicuro che prima o poi vi rincontrerete.-
Sarah appoggiò l’altra mano su quella di suo figlio.
- Sì Jason, vostro padre mi ha amata con tutto il suo cuore di un amore vero e puro. Per uno come lui non è stato facile invecchiare, scoprire le rughe che giorno dopo giorno si accentuavano sul suo viso, i capelli che perdevano il loro oro per lasciare posto all’argento. Oh… voi non lo sapete ma per Jareth, il re dei goblins, è stata una dura lotta vedersi affievolire il petto muscoloso per fare spazio a una leggera pancetta”.-
Risero tutti, restando composti.
- Ma io lo adoravo anche per questo, per aver saputo accettare i limiti umani con serenità e amore per tutti noi.-
Ci fu un lungo silenzio disturbato solo dal ticchettio di un orologio, anche la pioggia aveva smesso di cadere. Nessuno osava fiatare, nessuno osava muoversi.
Sarah sorrise a tutti loro, guardandoli negli occhi uno ad uno.
- Miei cari ragazzi, per me si sta facendo tardi ed è meglio che vada a dormire.-
Si alzò dalla poltrona con fatica, aiutata da Jason e da Tessa che nel frattempo si era avvicinata a sua nonna.
- Aspetta nonna, ti aiutiamo noi.-
- Grazie miei cari ma preferisco andare nella mia stanza da sola. Voglio bene a tutti voi.-
E lentamente, si avviò verso la sua camera.
 
Sarah era distesa sul suo letto, stanca. La pioggia che fino a poco tempo prima si era fermata, ora aveva ripreso a cadere.
Voltò lentamente la testa verso il comò pieno di cornici che proteggevano i suoi ricordi più belli. Una foto del suo matrimonio, una giornata a cavallo, le nascite dei figli e dei nipoti, le scampagnate in famiglia. Tutta la sua vita era girata intorno a lui.
Sentì le labbra tendersi in un sorriso mentre chiudeva gli occhi esausta, addormentandosi.

*** *** ***

Donne, come sicuramente avrete capito, la mia storia sta giungendo al termine.
I ringraziamenti di rito li riservo per il chappy finale che, ovviamente, è già bello che scritto!!!
Un abbraccio affettuoso a tutte
J.

  
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