_Your
Guardian
Angel_
La
voce che
uscì dall’altro capo del telefono fece
rabbrividire il ragazzo, una voce tetra
e gelida.
-Abbiamo
noi
la ragazza. Se vuoi rivederla viva vieni alla stazione di Hozanji senza
farlo
sapere a nessuno. Ti controlliamo ragazzo. Hai massimo
un’ora, ripeto alla
stazione di Hozanji, da solo.-
Subito
dopo
la chiamata terminò ed Heiji senza pensarci un minuto di
più si rimise a
correre verso la stazione della metropolitana più vicina,
nella speranza di
trovare subito un treno che portasse verso est, verso Hozanji. Se
ricordava
bene bastava prendere la metro e poi prendere il treno, ma non era
sicuro di
riuscire a trovarne uno in così poco tempo.
Corse
senza
considerare il dolore lancinante che provava in qualsiasi parte del
corpo,
arrivò fino in stazione dove si precipitò in
biglietteria.
Prese
il
treno per miracolo, entrando mentre le porte si chiudevano e subito si
appoggiò
alla parete del convoglio per riprendere fiato. Ad Ikoma sarebbe dovuto
scendere e dopo una decina di minuti a piedi doveva riuscire a prendere
la
coincidenza a Toriimae.
Ce
la doveva
fare.
Doveva
riuscire a salvare Kazuha.
Il
viaggio
proseguì senza intoppi, mentre il cuore di Heiji quasi si
abituava a quel numero
spropositato di battiti causati dalla
tensione. Quando sentì la voce meccanica
all’interno del convoglio che
annunciava che la prossima fermata sarebbe stata
“Hozanji” sentì un tuffo al
cuore. Scese cauto dal treno, iniziando a guardarsi in giro alla
ricerca
dell’uomo che l’aveva chiamato.
La
stazione
però era deserta, le poche persone che erano scese con lui
dal treno erano già
scomparse andando dritte verso la loro meta. Un po’
demoralizzato Heiji si
sedette su una panchina per decidere sul da farsi.
Lo
squillo
del telefono lo fece sussultare, Heiji lo prese dalla tasca irrequieto
e lesse
il nome della persona che lo chiamava: “Kazuha”.
Un
tuffo al
cuore.
Rispose
con
voce tremante:
-Pronto?-
-Bravo,
sei
arrivato in tempo. Prendi il treno che sta arrivando ora sul binario
dove sei
seduto e scendi alla terza fermata. La tua amichetta potrà
vivere ancora un
po’. Vieni a prenderla nella parte nord-ovest del bosco che
troverai
all’estremità della città.-
Heiji
ascoltava senza fiatare, cercando di captare dei suoni che gli
facessero capire
se Kazuha fosse effettivamente con quel uomo, ma come sottofondo
regnava il
silenzio.
-Hai
capito
ragazzo?-
Chiese
la
voce dall’altro capo, Heiji rispose deciso:
-Si,
arrivo.-
Balzò
sul
treno in partenza al binario stabilito e iniziò a scrutare
fuori dal finestrino
con aria preoccupata.
La
terza
fermata arrivò velocemente, quindi scese dal treno,
uscì dalla stazione e si
mise a cercare il sole. Non appena vide in che posizione si trovava
alzò il
polso su cui portava l’orologio e fece coincidere la
direzione del sole con la
lancetta delle ore. Dopo di che osservò il punto che cadeva
a metà tra la cifra
12 del quadrante e la lancetta delle ore e si mise a correre nella
direzione
opposta, in quanto la direzione da lui trovata con l’orologio
indicava il sud.
Mentre correva diede un’altra occhiata al sole: tramontava
alla sua sinistra,
quindi doveva prendere l’uscita del paese che avrebbe trovato
alla sua sinistra,
per andare ad ovest.
Sfiancato
dalla corsa arrivò al margine del bosco e subito
iniziò a guardarsi in giro per
trovare dove fosse quella ragazza che gli stava tanto a cuore.
La
vide.
Era
seduta
ai piedi di un albero a cui era legata con grosse corde. La testa era
appoggiata alla spalla e gli occhi erano chiusi.
Un
altro
tuffo al cuore ormai stanco di Heiji.
Il
ragazzo
si precipitò verso la ragazza, prendendole il viso tra le
mani tremanti. Si
sentiva pulsare piano il cuore della ragazza grazie ad una vena sul
collo.
Heiji sorrise felice nel costatare che era soltanto svenuta e decise di
slegarla. Ma proprio mentre prendeva le corde per cercare di sciogliere
il nodo
che le teneva unite sentì un forte dolore alla testa e un
attimo dopo vide
tutto nero.
***
Si
svegliò
in un capanno illuminato da una lampadina che penzolava dal soffitto.
Guardò
attorno a lui mentre la vista tornava nitida sbattendo le palpebre
più volte.
Era probabilmente un capanno per gli attrezzi, infatti qualche pala e
un
rastrello erano ammucchiati in un angolo. Innanzitutto Heiji
controllò di
essere solo e quando si accorse di una presenza alle sue spalle si
spaventò
sussultando.
-Heiji!!
Ti
sei svegliato?-
Una
voce a
lui famigliare, anche se incrinata da una velatura di angoscia, lo fece
tranquillizzare e lui rispose:
-Kazuha!!
Stai bene??-
-Sisi-
Lo
tranquillizzò subito lei – E scusa..-
-Per
cosa?-
Domandò
immediatamente il ragazzo non capendo dove volesse arrivare
l’amica.
-Per
aver
detto che il mio portafortuna è uno stupido ricordo di
infanzia.. Perché Heiji
io ti..- La ragazza si interruppe perché non trovava le
parole. O forse perché
non aveva il coraggio di pronunciare le uniche parole che le venivano
in mente
in quel momento.
-Lascia
stare quello Kazuha!! L’importante è che tu stia
bene e che non ti abbiano
toccata!-
Affermò
imperioso Heiji. Sul volto della ragazza spuntò un sorriso
sincero e rispose,
ora più tranquilla anche lei:
-No,
non mi
hanno toccata.. Stavo tornando a casa da scuola ed ero sovrappensiero
per
quello che mi avevi detto e ad un certo punto un uomo mi si
è avvicinato e mi
ha chiesto chi fossi. Io gli ho risposto in modo brusco e non gli ho
detto
nulla, allora penso mi abbiano addormentata perché mi sono
svegliata qui..-
Spiegò
lei,
mentre Heiji ascoltava attentamente.
-Quindi
tu
hai visto in faccia il tuo rapitore?-
Chiese
Heiji
preoccupato, Kazuha ci pensò un po’ su e rispose:
-Si,
ma non
ricordo quasi nulla di lui.. Indossava degli occhiali da sole ed era un
uomo
corpulento.. Ah!! Ma perché sei pure tu qui??-
Chiese
come
se questo pensiero fosse passato in quel momento per la prima volta
nella sua
mente. Heiji, sorpreso, rispose:
-Beh,
perché
il tuo rapitore mi ha chiamato e io sono venuto a salvarti!-
-Ah,
quindi
hai avvisato mio padre e tra poco vengono a liberarci!-
Affermò
felice Kazuha, ma non ricevendo una conferma dal ragazzo chiese
titubante:
-Vero..?-
Heiji
deglutì, rendendosi conto solo in quel momento di cosa
avrebbe dovuto fare.
-E’
colpa
tua.-
Sbottò
irritato pensando che quando c’era di mezzo
l’incolumità di quella ragazza lui
non capiva più nulla.
-Perché?-
Chiese
Kazuha con un tono tra il sorpreso e l’irritato.
-Perché
ero
troppo concentrato sul fatto che tu stessi bene per pensare a quella
cosa.-
Rispose
secco Heiji rendendosi conto solo dopo del significato delle parole che
aveva
appena pronunciato. Le guance di Kazuha si imporporarono e un sorriso
imbarazzato si stampò sul suo viso e tra i due cadde un
silenzio quasi
imbarazzante.
Fu
Kazuha a
rompere quel silenzio chiedendo con tono incerto:
-Heiji..
Come facciamo ad uscire da qui? E quando tornerà il rapitore
cosa ci farà?-
Il
ragazzo
ci mise qualche secondo per rispondere, poi con tono calmo disse:
-Secondo
i
miei calcoli tra poco torneranno a vedere se ci siamo svegliati. Vedi
quel
mozzicone di sigaretta? Sta asciugandosi solo ora e considerando il
freddo che
fa saranno un paio d’ore che è stato lasciato li.
Io sono arrivato a Hozanji
verso le quattro, se ora guardi la luce che filtra dalla finestrella
puoi
intuire che è quasi il tramonto, sono quindi passate un paio
d’ore dal mio
arrivo. Probabilmente ha fumato quella sigaretta quando mi ha portato
qui e
presumibilmente tra poco tornerà a vedere se mi sono
svegliato.-
Heiji
si
fermò qualche secondo per pensare, poi riprese:
-Quando
entrerà tu farai finta di essere ancora addormentata, in
questo modo se mi
slegherà e in quel momento tu dovrai riuscire a farti legare
meno stretta di
ora, in modo che quando uscirà riuscirai a slegarti e
scappare..-
-E
tu?-
Chiese
angosciata Kazuha, Heiji le strinse la mano legata affianco alla sua e
rispose:
-Io
me la
caverò.-
-No
Heiji io
non ci sto!! Potrebbe farti di tutto!-
Replicò
Kazuha con le lacrime agli occhi.
-Quando
ti
sarai liberata scappa verso il paese, noi dovremmo essere nei pressi
del monte Ikoma,
quindi se vai verso est dovresti trovare il paese. Li chiama tuo padre.-
Il
tono di
Heiji era duro. Kazuha doveva riuscire a scappare, non poteva
permettere che
lei si trovasse in pericolo.
La
ragazza
era invece contrariata da questa decisione del ragazzo. Non voleva
lasciarlo da
solo, doveva aiutarlo a scappare con lei, non si sarebbe mai perdonata
il fatto
di lasciarlo indietro.
Kazuha
però
non fece in tempo a ribattere che i due ragazzi sentirono una chiave
girare
nella serratura.
-Fai
finta di
dormire.-
Sibilò
Heiji
a Kazuha. La ragazza, capendo che non poteva ribattere nulla per la
mancanza di
tempo, appoggiò la testa sulla spalla e chiuse gli occhi.
La
porta si
aprì lentamente sotto gli occhi vigili di Heiji.
-Oh,
il
principino di è svegliato..-
Disse
il
nuovo arrivato con voce roca, evidentemente rovinata
dall’alcool. Heiji lo
fissò: quel uomo gli ricordava qualcuno, ma non riusciva a
focalizzare chi.
L’uomo
tolse
gli occhiali da sole e guardò il ragazzo con disprezzo.
-Il
figlio
del capo della polizia di Osaka e la figlia del capo ispettore.. Una
coppia
alquanto interessante..-
-E’
per
questo che ci hai rapiti?-
Chiese
Heiji
con tono sprezzante. L’uomo scoppiò in una risata
e rispose:
-Come
sei
sveglio ragazzino, vedo che le voci su di te e sulla tua perspicacia
sono
fondate..-
Heiji
sorrise sicuro di se e disse calmo:
-E
so anche
che tu ci hai rapiti per poter ricattare la polizia di Osaka. Tu sei il
fratello di Shintaro Miyamoto, il noto criminale che è stato
arrestato pochi
mesi fa, non è vero?-
L’uomo
scoppiò nuovamente a ridere ed Heiji sentì un
brivido corrergli lungo la
schiena per la viscidità di quella risata.
-Hai
indovinato ragazzo. Sono suo fratello Atsushi Miyamoto
e voglio liberare mio fratello.-
-Quindi
hai intenzione di lasciarci liberi?-
Chiese
speranzoso Heiji, ma l’uomo lo fissò con quello
sguardo viscido che lo
contraddistingueva e rispose:
-Ovviamente
no. Morirete tutti e due. Soprattutto te ragazzino, ormai sai troppe
cose.-
Kazuha
iniziò a tremare ed Heiji le prese la mano, senza farsi
vedere dal rapitore,
stringendola nella sua e iniziando ad accarezzarla con pollice.
-Ma
la ragazza non sa nulla. Perché uccidere anche lei?-
-Perché
potrebbe ricordarsi il mio volto.-
Rispose
quello secco.
-Allora
è a causa della tua incompetenza che hai mostrato la tua
orribile faccia.-
L’uomo
tirò un pugno ad Heiji facendogli sbattere la testa sulla
colonna con cui era
legato.
Il
ragazzo lo guardò con uno sguardo di sfida e disse:
-Potrai
anche eliminarmi, ma la tua puzza di marcio ti farà
raggiungere dalla polizia.-
Kazuha
sussultò sentendo Heiji sbattere un’altra volta
contro la colonna,
probabilmente colpito da un altro pugno.
-Ragazzino,
vedo che vuoi porre fine alla tua vita velocemente.-
Disse
Atsushi prendendo Heiji per la maglietta ed avvicinandolo alla sua
faccia. Per
tutta risposta Heiji lo guardò con uno sguardo di
superiorità, che fece perdere
ancora di più le staffe all’uomo.
-Sbaglio
o il caro fratello che vuoi tanto liberare ti considerava un buono a
nulla?
Forse vuoi liberarlo per poter farti dire dove abbia lasciato i soldi
di quella
rapina che ha fatto..-
-Non
sono un buono a nulla!! I piani erano tutti miei, tutti studiati nei
minimi
dettagli. È stato quello li a prendersi tutti i meriti
dandomi del buono a
nulla perché l’ho fatto catturare..
Perché anche questo era previsto!-
Gli
occhi dell’uomo erano iniettati di sangue e il fiato che
puzzava di alcool
continuava ad entrare prepotente nelle narici di Heiji. Il ragazzo,
sicuro di
se, sapeva che facendolo arrabbiare in quel modo, l’uomo
avrebbe voluto
ucciderlo. Ora non restava che riuscire a fargli compiere il delitto
fuori da
quel capanno, in modo che Kazuha potesse fuggire.
-Sicuro
che non sia stata un tuo errore di calcolo? In fondo succede a tutti di
sbagliare.-
Chiese
Heiji in tono di sfida. Atsushi
perse le staffe e tirò un altro pugno al
ragazzo, il quale incassò in silenzio. Dopo di che il
rapitore slegò
velocemente Heiji e lo portò fuori dal capanno in cui erano
rinchiusi, pronto a
porre fine alla sua vita.
Kazuha
rimase li, sola, con le mani slegate grazie al trucco raccomandatole da
Heiji.
La
ragazza tremava: cosa poteva fare??
Come
poteva far in modo che quel uomo non facesse del male ad Heiji?