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Autore: sam_dannson    10/09/2011    0 recensioni
Non so quanto senso abbia questa fanfic ma davvero non potevo fare a meno di ripensare al fatto che anche la sesta stagione di Supernatural è finita e dovrò aspettare decisamente TROPPO per la settima. Così ho deciso di buttare giù semplici momenti della storia dei personaggi modificandoli un pò e creando un Dean "leggermente" più sentimentale del solito ma che finalmente pone sopra a tutto il fratello. Anche sopra al "suo" Cass. Vi incoraggio a inserire altri momenti "familiari" dei Winchester. Qualsiasi intervento sarebbe molto apprezzato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Supernatural PROVA Nonostante fosse ormai quasi il tramonto, la luce del sole era ancora intensa e Sam fu costretto a schermarsi gli occhi con la mano per non rimanere accecato. "Dean, non voglio incolparlo di nulla ma tutte le prove che abbiamo sono contro di lui... devi almeno permetterci di indagare. Non è da Cass comportarsi così." Dean scosse la testa per l'ennesima volta. Era testardo e quando voleva aveva anche la capacità di ignorare la realtà per quanto questa gli si presentasse davanti agli occhi.
"E' nostro amico. Dovremmo avere fiducia in lui, dovremmo ascoltare quello che ha da dire". Sam lo guardò sconsolato "Sai che non possiamo permettercelo. Non ora". Il fratello riusciva sempre a infastidirlo con quel suo atteggiamento prepotente e impulsivo ma questa volta, decise, non gli avrebbe permesso di prendere il controllo della situazione. "Per l'ultima volta Dean, Bobby è d'accordo con me e io non ho intenzione di dare un altro pizzico di fiducia a quell'angelo fino a quando non avremo una prova della sua lealtà. Discussione chiusa."
 "Lo vedremo" mormorò l'altro prima di voltargli le spalle e rientrare nella vecchia casa della rimessa Singer ricordandosi di sbattere rumorosamente la porta.
Sam rimase ancora per un pò a guardare il vuoto nel punto in cui il fratello era scoparso così teatralmente. Era arrabbiato, furioso. E lo era ancora di più perchè sapeva qual era il motivo. Cass forse era connesso in qualche modo a Crowley o forse no ma il fratello stava apertamente anteponendo la fiducia nell'angelo a quella per lui e questo lo faceva stare male. Era un tarlo che lo rodeva dentro da molto tempo ormai. Ogni volta che sentiva Dean parlare di Cass come un grande amico, un parente quasi, si chiudeva in se stesso, turbato dalla gelosia che lo assaliva implacabile. Eppure sono io suo fratello, non dovrei preoccuparmi. Dean sa quello che fa e non metterebbe mai nessuno davanti a me. Ne ho avuto la prova in passato. Eppure, per quanto cercasse di combatterlo con questi pensieri, il terrore di essere rimpiazzato continuava a perseguitarlo.
Dopo qualche altro istante di immobilità si riscosse e fece per tornare anche lui in casa ora che l'oscurità iniziava a salire. Improvvisamente rabbrividì. L'aria si era fatta più fredda o era una sua impressione? Qualcosa non andava; si sentiva osservato e, se aveva imparato qualcosa negli anni che aveva seguito il padre e il fratello a caccia di creature mostruose, era che la fiducia nelle proprie sensazioni faceva spesso la differenza tra la vita e la morte, così estrasse la pistola guardandosi intorno circospetto. Si appostò dietro all'Impala parcheggiata nella rimessa da Dean qualche ora prima. Azzardò una sbirciata attraverso i vetri dei finestrini sporchi di terra ma non vide niente. Dopo una breve ispezione potè constatare che l'intera rimessa era vuota; forse si era trattato davvero solo di un'impressione. Attese ancora un pò, poi entrò in casa voltandosi un'ultima volta per controllare. Niente. Tutto tranquillo. O almeno lo era fuori; dentro la situazione era diversa. Il fratello era immerso in una discussione con Bobby e  a quanto pare nessuno dei due ne voleva sapere di utilizzare un tono normale. Sam decise di restarne fuori per evitare di far scoppiare una rissa proprio ora che avevano più bisogno di restare uniti. Andò direttamente nella camera che divideva con Bobby per dormire e, cercando di non ascoltare le pesanti accuse che volavano al piano di sotto, lentamente si addormentò.

...qualche giorno dopo...

"Cass, è vero?". La domanda era stata pronunciata quasi in un singhiozzo e la risposta dell'angelo tardò ad arrivare. "E' vero. Ma l'ho fatto per voi, l'ho fatto per te, Dean".
Dean scosse la testa, fece per dire qualcosa, poi guardò Sam, chiuse gli occhi e sospirò. "Non farti più vedere, Cass".
"Non ho fatto nulla di male, lo giuro. Mi serve quel potere per fermare Raffaele, poi rimetterò tutto a posto, te lo prometto, Dean." rispose quello con voce triste ma ferma.
"Non lo capisci? Hai sbagliato perchè non ti sei fidato di noi, non c'hai chiamati quando ne avevi bisogno. Tu, tu eri parte della mia famiglia, Castiel e mi hai deluso, mi hai lasciato solo." L'angelo piegò la testa un'ultima volta come per chiedere scusa, poi sparì con il consueto rumore di battito d'ali. La stanza era gelida e per qualche motivo a Sam tornò in mente la sensazione che aveva avuto qualche giorno prima nella rimessa. Un'intuizione lo colpì come un pugno. "Ci stava osservando, per tutto il tempo! Ci spiava, per questo non siamo riusciti a arrivare a Crowley. Quel bastardo..."
"Non parlare così di lui, Sam." mormorò Dean "Mi ha davvero lasciato solo" continuò poi parlando più che altro a se stesso.
Ma appena ebbe pronunciato quelle parole, Sam alzò lo sguardo incredulo "Solo? Famiglia? Dean. ma che diavolo ti prende? IO sono la tua famiglia, Bobby lo è. Cosa devi tu a questo angelo traditore, cosa ha fatto per te che non abbia fatto io?"
Dean lo guardò, "Era un fratello per me..."
"Tu ce l'hai già un fratello! IO sono tuo fratello, Dean!" lo interruppe urlando Sam "sono mesi che ti parlo dei miei dubbi su di lui e tu non hai fatto altro che ignorarmi. Ne abbiamo passate davvero troppe per perdere in questo modo la fiducia l'uno nell'altro. Io mi ero illuso di aver ottenuto la tua, ma evidentemente mi sbagliavo. Comunque va bene, seguilo, dagliela vinta per l'ennesima volta."
"Ti ha riportato indietro dalla morte..." provò a difenderlo Dean.
"SENZA ANIMA" a questo punto Sam era davvero infuriato. "Senti, ti ho dato la possibilità di scegliere, hai scelto lui. Divertitevi a trascinare tutto ciò che c'è di malvagio su questa terra. Ma non avrete nessun aiuto da parte mia." Con queste parole, uscì dalla stanza a grandi passi lasciando dietro di sè un'atmosfera di gelo.

...prima della fine...

"Sam, non puoi avercela con me per sempre. Avanti, ti ho già chiesto scusa" disse ancora Dean spiazzato e rattristito dal muro di silenzio che il fratello aveva innalzato dalla sera del litigio. Si era sentito inutile, si era sentito tradito dall'angelo che aveva imparato a conoscere e a apprezzare come uno di famiglia, come un fratello. Questo fino a poco tempo prima. Ora capiva. Sapeva cosa provava Sam quando lui si ostinava a prendere le difese di Castiel; esattamente come si era sentito lui quando il fratello si era fatto abbindolare da quel demone. Ruby gli aveva portato via il suo Sammy e gli aveva procurato parecchie notti insonni. Così aveva deciso di scusarsi, ma lui non voleva sentir ragioni.
Il silenzio regnò per un pò. Erano demoralizzati e stanchi. Per l'ennesima volta gli angeli erano arrivati prima di loro e avevano scoperto come aprire le porte del Purgatorio. Dean rabbrividì al pensiero di come si sarebbero procurati il sangue di vergine necessario per completare il rituale. No. Decise, Castiel non è niente di quello che pensavo. Si trovavano ora di fronte al corpo dell'amica di Bobby, incerti sul da farsi. Un'altra vittima innocente di una guerra che non doveva essere combattuta sulla terra, una guerra che non avrebbe avuto vincitori ma solo vinti e vittime, tutte innocenti e molte, troppe umane. Un rumore di battito d'ali dietro le loro spalle li fece voltare di scatto. "Castiel. Tu hai fatto questo?" chiese Dean quasi sputando il nome del traditore. Quello non rispose subito, poi disse "Non mi interessa cosa pensi, Dean. Tornatevene a casa, lasciatemi sconfiggere Raffaele, non lo ripeterò un'altra volta."
"Bene. Perchè conosci già la risposta." rispose sfacciato Dean.
"Avrei preferito non doverlo fare" sospirò allora Castiel scomparendo improvvisamente. I tre cacciatori si voltarono di scatto e lo videro comparire dietro le spalle di Sam. Dean non fece in tempo a urlare un avvertimento, che l'angelo sfiorò le tempie del fratello con le dita gettandolo a terra. Il tempo sembrò fermarsi per un istante e qualcosa di spezzò allora in Dean. Cass aveva fatto l'impensabile, aveva fatto del male a Sam. Dean poteva sopportare tutto, dolore, privazioni, una vita senza senso passata a correre dietro a mostri senza nome, ma non questo. Non poteva tollerare anche un secondo senza suo fratello, e, quando lo vide crolare a terra in preda agli spasmi, capì. Capì che non avrebbe mai potuto pensare a Castiel come a un fratello, perchè la sua famiglia era il ragazzo che giaceva ora ai suoi piedi privo di sensi, lo stesso che gli aveva salvato la vita un miliardo di volte anteponendo sempre la sua salvezza alla propria, l'unico per il quale sarebbe morto e risorto ogni giorno per l'eternità. Non avrebbe dovuto paragonare nemmeno per un istante quella creatura priva di sentimenti al suo Sammy e ora se ne pentiva amaramente. Probabilmente l'ultimo ricordo che il fratello avrebbe avuto di lui sarebbe stato il litigio. L'orrore si impossessò del suo corpo quando realizzò che avrebbe potuto non svegliarsi mai più.
"Che cosa gli hai fatto, figlio di puttana?!" urlò a Castiel che aveva assunto un'espressione addolorata ancora più insopportabile dell'impassibilità che regnava sul suo viso da qualche tempo.
"Ho fatto l'unica cosa che mi assicurerà che tu non mi metta i bastoni tra le ruote mentre cerco di salvare il mondo, Dean. Ho spezzato il muro che Morte ha costruito nella sua testa per racchiudere i ricordi dell'inferno. Se mai si dovesse svegliare, ricorderà tutto. Ma quando tornerò vedrò di rimetterlo in piedi. Sempre se farai il bravo." aggiunse con una smorfia.
"Sei uno schifo. Non sei diverso da tutti gli altri. Sam era tuo amico. Io lo ero." continuò a urlare Dean ormai completamente disperato.
"Ho fatto quello che doveva essere fatto. E tu mi hai costretto, quindi prenditela con te stesso se cerchi qualcuno su cui sfogarti. Mi raccomando Dean, niente scherzi, o Sam muore" lo ammonì, e sparì lasciando un grosso vuoto incolmabile nel petto di Dean che si accasciò a terra abbracciando la testa del fratello svenuto. Perdonami Sammy pensò prima di sollevare il corpo e depositarlo con cautela nalla macchina. Castiel l'avrebbe pagata anche per questo.






  
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