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Autore: Kicchina    11/09/2011    1 recensioni
[59->27][Introspettivo; OneShot]
"Ciò che lo rendeva diverso, ciò che lo faceva, ai suoi occhi, apparire come l'unico degno del ruolo di Decimo, non erano il suo aspetto, la sua forza o tanto meno le sue capacità di leader."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome: In A Way You Can't Understand
Characters: Gokudera Hayato; Sawada Tsunayoshi – 59->27
Rating: Verde
Avvertimenti: Introspettiva; OneShot
Disclaimers: Gokudera e Tsuna appartengono ad Akira Amano
Word Count: 680
Note: Cavolo era una vita che non scrivevo e la prima cosa che ne viene fuori è un qualcosa di non meglio definito sui sentimenti di Gokudera nei confronti di Tsuna *scioccata*
Pazienza, ce ne faremo una ragione. Commentate se leggete, eh~♥


In A Way You Can't Understand




Ciò che lo rendeva diverso, ciò che lo faceva, ai suoi occhi, apparire come l'unico degno del ruolo di Decimo, non erano il suo aspetto, la sua forza o tanto meno le sue capacità di leader.
Gokudera lo sapeva bene, l'aveva saputo fin dal primo istante in cui l'aveva visto, che Tsuna non possedeva nessuna di quelle qualità.
Il suo corpo era piccolo e gracile, a vederlo non incuteva alcun tipo di timore. Era imbranato e spesso incapace di occuparsi anche solo della propria stessa incolumità. A scuola aveva voti bassissimi ed il suo cervello assimilava le informazioni molto più lentamente di quanto non fosse normale.
Inoltre era di natura codardo, si spaventava anche per le cosa più stupide e, in situazioni quotidiane, mancava completamente di polso, sempre il primo a nascondersi quando l'atmosfera si faceva pericolosa.
Gokudera lo sapeva perfettamente, e non era certo sua intenzione provare a negarlo, che il Decimo, nei suoi quattordici anni di vita, non era cresciuto in modo tale da essere definibile il perfetto candidato a prossimo boss della più influente famiglia mafiosa d'Italia.
Però Tsuna poteva imparare.
Ne era convinto, aveva la certezza che quel ragazzino incapace potesse diventare il meglio che si fosse in grado di sperare. Perché lui aveva qualcosa che nessun altro possedeva.
Glie lo leggeva negli occhi quando, spaventato, si preparava alla battaglia. Lo vedeva nei suoi movimenti quando assieme a lui e Yamamoto rideva e si rilassava. Lo sentiva nelle sue parole quando rimproverava i bambini o balbettava dinanzi alla sorella di Ryohei.
Lo aveva percepito con chiarezza assoluta quello stesso giorno in cui aveva deciso di diventare il suo braccio destro, e continuava ad avvertirlo nella maniera naturale in cui, lentamente, quasi senza che lo stesso Gokudera se ne accorgesse, lo cambiava. Lo trasformava in una persona migliore.
Tsuna aveva la forza per tenere unita la famiglia, aveva le capacità per migliorarla e purificarla.
I Vongola di Sawada Tsunayoshi erano i Vongola perfetti e solo lui era in grado di renderli tali.
Il Decimo boss, il suo boss.
L'uomo al cui fianco aveva deciso di combattere, per la cui sicurezza voleva un tempo morire, assieme al quale - per il quale - desiderava ora vivere.
Gokudera, in qualità di braccio destro, aveva davanti agli occhi ben chiaro il quadro completo dell'intera essenza di Tsuna. Ed era per questo, esattamente per questo, che sapeva che lui era l'unico in grado di ricoprire il ruolo di Vongola Decimo.
E chi non lo conosceva bene come lui, chi non riusciva a vedere la sua grandezza, non era importante. Andava bene finché dinanzi a lui avesse continuato a brillare in modo così abbagliante.
Se non l'avessero preso sul serio ci avrebbe pensato il suo braccio destro a far tacere chiunque, se non l'avessero trattato con rispetto avrebbero dovuto fare i conti con lui.
Tsuna non doveva preoccuparsi di nulla, fino a quando fosse rimasto sé stesso sarebbe andato tutto bene.
Gokudera aveva votato la sua intera vita a camminare al suo fianco, a proteggere la sua stessa esistenza. Avrebbe sorriso per lui quando per Tsuna fosse stato impossibile, esattamente come il Decimo piangeva per lui ogni qual volta le lacrime si rifiutavano di lasciare i suoi occhi. L'avrebbe sorretto con tutte le sue forze quando le sue gambe non avessero resistito più al peso di quel futuro, proprio come lui stringeva la sua mano nella propria quando il suo passato tornava a fargli tremare le dita. Avrebbe distrutto per lui ogni tipo di ostacolo, lo avrebbe aiutato a far fronte ai dolori che lo attendevano, sarebbe rimasto al suo fianco, similmente a come Tsuna gli era sempre stato accanto.

Se era per quel Decimo, se era per Sawada Tsunayoshi, avrebbe fatto questo ed altro.
Quel cielo così grande da accogliere chiunque, quel cielo così limpido da farti sentire puro al solo guardarlo, l'avrebbe protetto per tutto il corso della sua vita.
Avrebbe continuato a proteggerlo anche per il resto dell'eternità se gli fosse stato concesso.
Restare al fianco del Decimo fino alla fine dei tempi, non avrebbe potuto desiderare di meglio.










  
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