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Autore: Lelli 91    04/03/2004    4 recensioni
Eccomi di nuovo qui con un'altra storia che, stavolta, vedrà protagonisti Kai e Lilian. Per scoprire l'identità di questa ragazza non vi resta che leggere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti ed eccomi di nuovo qui con un'altra ficcy!!! ringrazio Onda, Giursy e Chibichan che hanno commentato la mia 1^ storia e tutti coloro che leggono (anche senza commentare) ora vi lascio! godetevi la mia 2^ storiella! big kisses!
Lelli 91

Kai camminava piano avanti e indietro, riflettendo. La sua mente era immersa nei ricordi di quando viveva confinato al monastero, per quanto la sua memoria danneggiata glielo permettesse. Ormai i Mondiali erano finiti, era libero di fare ciò che voleva, e l'ultimo dei suoi desideri era ritornare in quella specie di carcere asfissiante, ma c'era ancora qualcosa che lo legava a quell'edificio... già, ma cosa? Poi un debole ricordo, un'immagine sfocata che aveva continuato a vivere in lui, in un angolo remoto della sua mente senza che lo sapesse...
si trovava in una delle tante celle di isolamento del monastero, una di quelle destinate per quelli messi in punizione; ricordava il motivo per cui si trovava li, era una delle tante volte in cui aveva cercato di avvicinarsi a Black Dranzer senza successo...poi sentì qualcuno che sibilava piano per cercare di attirare la sua attenzione.
voce = pssst, Kai! riesci a sentirmi?
era la voce di una bambina, a Kai parve di averla già sentita ma non ricordava a chi appartenesse, poi, senza che fosse lui a deciderlo la sua bocca si aprì e parlò, la sua voce era più infantile.
Kai = sei tu, Lilian?
Lilian... ora ricordava! quella voce apparteneva a Lilian, l'unica sua amica ai tempi del monastero!
Lilian = si, sono io! ti ho portato da mangiare!
Kai = non dovevi, e se poi ti scoprono?
Lilian = non mi importa, l'importante é che...Ahhh!
Kai = che ti succede? perché hai urlato?
Guardia = bene, guardate un po' chi abbiamo qui! una mocciosetta venuta a portare la cena ad uno dei puniti...
La guardia rise, una risata agghiacciante!
Kai = no, Lilian!
Guardia = non preoccuparti per la tua amichetta, verrà con me a fare una visitina a Vorkov!
Kai = no!!!
Tutto intorno a lui divenne sfocato e si dissolse, adesso era più grande, si trovava in un corridoio del monastero, assieme a Lilian, correvano. Ad un tratto da un corridoio alla loro destra venne fuori una guardia che bloccò Lilian per un braccio. Kai si voltò a guardare, preoccupato.
Kai = Lilian!
Lilian = non preoccuparti per me! Scappa! Salvati fin che sei in tempo!
Da dietro la guardia ne spuntarono altre tre, Kai, a malincuore, si voltò e ricominciò a correre. Quando fu fuori dal monastero...
Kai = (Lilian, ti prometto che tornerò per liberarti!)
si voltò e cominciò nuovamente a correre.
Come aveva potuto dimenticare, dimenticarsi di una delle sue pochissime consolazioni infantili, della sua unica amica, l'unica per la quale aveva provato altri sentimenti al di fuori dell'odio...(Prima di incontrare i Blaid Brackers, è logico… Nd Autrice) Ora sapeva perché era legato ancora al monastero, e sapeva perché doveva tornarci; aveva una promessa da mantenere, e non intendeva certo tirarsi indietro... In fondo non gli importava di come sarebbe stata presa la sua seconda fuga! Ma c'era una cosa che l'opprimeva: e se in quegli anni Lilian fosse cambiata? Se fosse diventata una macchina fredda e spietata come tutti gli altri? Tante domande si affollavano nella sua mente, ma l’importante era tornare, e rivedere Lilian. Non gli importava altro. Nient’altro.

Una ragazza dai capelli lunghi, lisci e castani e dagli occhi verdi come smeraldi stava rannicchiata sul suo letto, in quella piccola stanza fredda, illuminata solo da una feritoia nel muro di pietra, abbracciandosi le ginocchia. Si voltò a guardare il letto vuoto accanto al suo.
Lilian = Kai dove sei? Torna da me, ti prego...
Era stufa di stare sola! Viveva dentro quella prigione da quando riusciva a ricordarselo. All'inizio riusciva a sopportare tutte le torture più atroci e le condanne più pesanti, perché sapeva di avere Kai accanto, nel bene e nel male, e sapeva che, fino a quando sarebbero stati assieme, avrebbe avuto una spalla su cui piangere e il conforto di un abbraccio affettuoso... ma adesso lui era lontano da lei, lontano dalla Russia... si alzò e si diresse verso la stretta feritoia, cercando di intravedere quel cielo più blu che mai attraverso i suoi dolci occhi verdi. Aspettava con ansia il ritorno di Kai, chiedendosi quando sarebbe tornato e avrebbe potuto riabbracciarlo, non sapendo che quel giorno era già arrivato.

Kai salì sull’aereo diretto in Russia, dopo un caloroso saluto a Takao e gli altri. Ma ormai il gruppo si era sciolto, e non sarebbe servito a niente rimanere. Si accomodò sul sedile, e scrutò un ultima volta il Giappone mentre si allontanava. Poi iniziò a ricordare il suo passato, da piccolo, al monastero. Ricordò di quando Lilian, dopo aver perso contro di lui, gli chiedeva la rivincita , di quando giocava a bey blade contro i suoi compagni e ricorreva a qualsiasi mezzo pur di vincere... Quando gli presero il Bit Power dell'aquila rossa e lo modificarono creando black dranzer…Ma un episodio in particolare.
Kai era piccolo, e si allenava da solo. Poi sentiva un gemito sommesso e scopriva la piccola Lilian. A quei tempi ancora non si conoscevano.
Kai = Bimba, perché piangi?
Lilian = Non sto piangendo!
Disse intimorita asciugandosi in fretta le lacrime.
Kai = Ma se si vedo lontano un kilometro!
La bambina lo guardò dritto negli occhi e scoppiò in un pianto disperato.
Lilian = ti prego non dire a Vorovf che ho pianto! Non voglio essere messa in punizione!
Kai la guardò, dapprima severamente, poi venne intenerito dalle lacrime della bambina e sorrise compassionevole. Si sedette accanto a lei.
Kai = prometto che non lo dirò a nessuno, ma tu devi dirmi perché piangi.
Lilian = piango perché sono stufa, voglio andarmene da questo postaccio!
Kai = anche io non ne posso più di vivere qui!
Lilian = ma tu non piangi...
Kai = perché io sono un maschio, ma comunque anche a me, ogni tanto, viene voglia di piangere...
Cercava di rassicurarla e consolarla. Ma le lacrime della bambina non accennavano a diminuire.
Kai = come ti chiami?
Lilian = mi chiamo Lilian.
Kai = bene; senti, Lilian, non piangere, il tuo viso è troppo dolce, e non voglio vederti soffrire...
Lei lo fissò esterefatta a smise di piangere. Kai si alzò.
Kai = ora devo andare... comunque se avessi voglia di confidarti con qualcuno, ci sono sempre io!
Cominciò ad allontanarsi.
Lilian = come ti chiami?
Kai si bloccò, si voltò e le sorrise.
Kai = il mio nome é Kai.
Si voltò e riprese a camminare.
Kai arrossì violentemente domandandosi come avevano fatto quelle parole ad uscirgli di bocca. Ma era vero che Lilian aveva un viso molto dolce...
Kai = (Lilian, sto arrivando!)
Arrivato al monastero...
Vorkov = Kai! Sono contento di vedere che sei tornato! Dopotutto... sapevo che in fondo non hai mai pensato seriamente di voltarci le spalle... ho fatto riservare la nostra camera migliore per te, in attesa del tuo ritorno...
Kai = no, non la voglio! Voglio che tutto sia come l'ho lasciato tanti anni fa, e rivoglio la mia camera n 73!
Vorkov = vabbé, fai un po' come credi....
Kai percorse un lungo corridoio buio, si avvicinò ad una porta di metallo con scritto un 73 nero.
Kai = (camera n 73, non é cambiato niente, spero solo che...)
Aprì la porta e si ritrovò in una piccola camera fredda, illuminata solo da una feritoia nel muro di pietra. Si voltò quasi subito per richiudere la porta, quando un rumore di vetro in frantumi lo fece sobbalzare. Si voltò di scatto e restò letteralmente senza fiato. Davanti a lui una ragazza di circa la sua età, lo fissava allibita. Era molto bella, alta un po' meno di lui, aveva dei lunghi capelli castani, sciolti, tenuti in ordine da una fascetta bianca e degli occhi color verde vivo; indossava un golfino di lana, color panna, molto ampio ed una gonna di jeans, molto ampia ed abbastanza lunga. Accanto a lei per terra c'erano i resti di un bicchiere di vetro, frantumato.
Lilian = K-Kai...
Kai = Lilian!
Lilian scoppiò in lacrime e gli si gettò al collo, lui le accarezzò i morbidi capelli.
Lilian = sapevo che saresti tornato! Non ho mai smesso di sperare...
Kai = non piangere, su! Ricordi cosa ti ho detto la prima volta che ci siamo incontrati?
Lilian lo fissò e gli fece un sorriso enorme. Si era fatta proprio una bella ragazza.
Kai = sai che sei molto cambiata? Stentavo quasi a riconoscerti!
Lilian = anche tu! solo gli occhi sono rimasti gli stessi!
Kai = Lilian...
Lilian = Sì?
Kai = Eehmm…tu…cioè…io…oh, insomma! Ti andrebbe di scappare da qui con me?
Lilian rimase pietrificata da quella proposta.
Kai = Lilian, io ti voglio bene, ma odio la condizione di isolamento di questo posto e so che anche tu la pensi come me... sono tornato solo per te, per portarti via, in modo che noi due potessimo vivere insieme fuori di qui!
Lilian = Kai…io…
Kai = Puoi avere tutto il tempo che vuoi per decidere, Lilian….
Lilian = Ma io non sono indecisa, anzi, io ho già deciso! Accetto, verrò via con te!
I due si sorrisero radiosi, in quell'istante in camera irruppe Yuri.
Yuri = Kai, c'é Hito che ti vuole vedere...
Kai = arrivo!
Si voltò e raggiunse Yuri sul ciglio della porta, quest'ultimo riprese a camminare allontanandosi dalla camera, Kai si trattenne ancora un attimo.
Kai = A stasera, Lilian…
Kai si voltò e se ne andò. Quella notte Lilian e Kai si alzarono ed uscirono dalla camera in punta di piedi ma molto in fretta. Zaino in spalla, i due si incamminarono, ma un rumore sinistro fece scappare un urlo alla ragazza. Kai le mise una mano sulla bocca, ma ormai era tardi: erano stati scoperti. Corsero a perdifiato, scesero in fretta e furia le scale, continuando a correre, senza fermarsi; ma non appena misero piede fuori dal monastero, si ritrovarono davanti tutte le guardie che puntavano loro delle mitragliette.
Guardia = bene, bene…abbiamo due fuggitivi…siete in trappola, mocciosi…
4 “monaci” piuttosto corpulenti, si avventarono sui due ragazzi e li portarono in una delle tante celle di isolamento.
Lilian = Kai…ho paura…
Kai = Fidati di me, andrà tutto bene...
In quel momento entrarono Hito, Vorkov e i Demolition Boys.
Hito = Kai Hiwatary, nipote ingrato, ho capito subito che non eri tornato per unirti a noi, dopo che ti sei rifiutato di possedere Black Dranzer ed ho fatto mettere delle telecamere per tenerti d’occhio…
Kai = come avrei potuto tornare da te?! Dopo tutto quello che hai fatto a me…e ai miei amici…
Hito = stare con quel branco di idioti ti ha rammollito, Kai..
Kai = come osi parlare male di loro?!
Hito = siamo in un paese libero, io posso dire ciò che penso…
Kai gli sputò in pieno volto.
Kai = se è per questo, anche io…
Lilian = no, Kai!
Hito = piccolo insolente…me la pagherai molto cara…ti farò torturare sotto gli occhi della tua cara amichetta, e godrò mentre la vedrò piangere guardandoti mentre ti contorci dal dolore…(Sadico! Nd Lilian) fatelo frustare!
Comparvero 4 guardie munite di fruste che strapparono la maglia a Kai e lo frustarono; circa alla 12 frustata, il povero blader russo, cacciò un urlo.
Hito = fa male, vero nipote?
Lilian = Kai!!! Perché?
Alla 30 frustata, Kai cadde a terra stremato. Lilian gli fu subito accanto.
Lilian = Kai! Ti senti bene?
Kai = non devi preoccuparti! Ce la faccio…
Lilian = ma non è giusto…
Una guardia la prese e la scostò violentemente, bloccandole gli arti. Un altro monaco frustò nuovamente Kai, ma in modo più violento. Un urlo disumano ruppe il mistico silenzio del monastero. Kai stramazzò al suolo, privo di sensi.
Lilian = KAAAAAIIII!!!! ORA BASTA!!! KAAAIII!!!
Una luce fortissima invase la stanza fiocamente illuminata, proveniva dalla tasca della gonna di Lilian. La ragazza ne estrasse un bey azzurro, il suo bit chip brillava…ne venne fuori un’imponente creatura, un BIT POWER. Rappresentava un cigno argenteo.
Vorkov = un…un…
Lilian = attacca SILVER SWAN (trad: swan = cigno in inglese Nd Autrice)
Una luce accecante, poi buio…
Due ore dopo, Lilian aprì gli occhi. Si ritrovò adagiata morbidamente su un lettino di un ospedale. Accanto a lei c’era Kai.
Kai = finalmente ti sei ripresa…
Lilian = Kai! Ma come…
Kai = siamo in un ospedale di Mosca…
Lilian = e Vorkov? Hito? I ragazzi?
Kai = Vorkov e mio nonno sono in prigione, i ragazzi sono ritornati a casa…certo che il tuo Bit è proprio una potenza…mi sa che dovrò stare molto attento…se la tua rabbia ti porta a tanto…
Lilian = non è stata la rabbia…la forza dell’amore mi ha dato la forza per reagire…
Kai = a…amore..?
Lilian gli prese le mani.
Lilian = si, Kai, amore…io ti amo…ma forse tu…
Abbassò in fretta lo sguardo, ma Kai le sollevò il mento permettendo così ai suoi occhi color nocciola di penetrare in quelli color verde vivo di lei.
Kai = anche io ti amo, Lilian…
Entrambi abbassarono le palpebre, avvicinarono i loro volti e si baciarono teneramente, mentre i loro cuori si fondevano, diventando una cosa sola. Adesso erano finalmente felici, insieme…
  
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