Hello to everyone!! Anche questo capitolo è piuttosto breve,purtroppo,ma mi serve da passaggio per quello successivo,che è il più lungo che io abbia mai scritto *_* ... Con molto piacere ringrazio vale_mars e Giulz95 per le recensioni!!! Stavolta la canzone ispiratrice è stata "No Fear" sempre dei The Rasmus...
BUONA LETTURA!! UNA RECENSIONE NON UCCIDE NESSUNO *_* KUSSEN,ALICE...
PS: Nonostante questo capitolo abbia il titolo della storia non è l'ultimo,tranquille,xD...
CAPITOLO
18:
"I'M NOT AN ECHELON...I'M ONLY ME"
"No fear… Destination darkness…”Quando
ebbe finito di porsi ulteriori interrogativi
sulla comparsa di Bryce nella sua vita,ancora una volta,decise che la
sua
mente,in quel momento,aveva ben altre cose a cui pensare. Non voleva
che
quell’incontro rovinasse la magnifica serata che stava
trascorrendo con
Jared,ma non poteva ignorare comunque la cosa. Però avrebbe
rimandato le
preoccupazioni al giorno dopo,ora voleva solo godersi gli ultimi
momenti della
serata con l’uomo che amava. Tornarono a casa soddisfatti
della cena,e anche un
po’ stanchi. Quella era la prima volta che si ritrovavano in
casa da soli,senza
il piccolo,e,soprattutto,senza l’adorabile
Shannon.
Entrarono in camera e si
gettarono di peso sul materasso. Improvvisamente,l’idea di
loro due,soli in
casa, li attraversò la mente come un lampo a ciel sereno.
Non volendo gettarsi
troppo in quei pensieri maliziosi,Alexa si tirò su a sedere
e si slacciò
sgarbatamente le scarpe,per poi gettarle ai piedi del letto e
massaggiarsi i
piedi doloranti. Non amava portare i tacchi, aveva sempre avuto
problemi con le
conseguenze. Menomale che quella sera erano stati principalmente
seduti,altrimenti ora avrebbe avuto i piedi più gonfi di due
palloncini. Jared,in
compenso,si stava togliendo la cravatta e la giacca,preparandosi alla
notte.
Avevano sempre dormito insieme da quando lei si era trasferita,ma
Joseph
dormiva nella culla accanto al loro letto,quindi non potevano mai
dedicarsi a
sé stessi. Ma stavolta la situazione era contraria.
-“Ti
dispiace se vado un attimo in bagno a mettermi
il pigiama?” chiese lei, improvvisamente imbarazzata. Non
riusciva a nascondere
di avere un po’ di… Era forse timore quello che la
stava attanagliando da
dentro,facendole battere il cuore all’impazzata? No,forse non
era timore.
Probabilmente si trattava di sentimenti mai provati,e quindi non era
semplice
identificarli.
-“Figurati!
L’importante è che non mi privi troppo
della tua presenza.” Sull’ultima frase le sorrise
maliziosamente,aumentando
l’imbarazzo. Lei,senza aggiungere altro, si diresse verso il
bagno nel
corridoio con il pigiama in mano. Quando raggiunse la toilette si
guardò
insistentemente allo specchio,cercando di capirsi. Era frustrante non
riuscire
a decifrare ciò che le passava per la testa,o meglio,per il
cuore. Si struccò
bagnando il cotone con l’acqua e strofinandosi con forza le
palpebre,
sfortunatamente lo struccante le faceva bruciare insopportabilmente gli
occhi,e
quindi doveva accontentarsi del metodo più semplice. Quando
la maggior parte
dell’ombretto scomparve,si asciugò il volto.
Poi,con cautela,si tolse l’abito e
si infilò il pigiama che le aveva regalato qualche anno fa
Maika. Era viola,con
sopra disegnati tanti cuoricini lilla. Nonostante fosse a maniche e
pantaloni
lunghi,era di cotone,quindi non avrebbe sofferto il caldo. Una volta
che fu
pronta per la notte,tornò in camera,con lo sguardo basso.
Era sicura che le
donne precedenti di Jared,in quelle occasioni,indossassero delle
vestaglie
sensuali,o perlomeno eleganti ed adatte alla situazione. Inutile dire
che la
cosa la metteva ulteriormente a disagio. Si distese al suo fianco,sotto
le
coperte, con goffaggine incredibile.
-“Ti
vergogni?” le domandò lui stupito,notando il
comportamento inusuale di Alexa. Lei si limitò a tacere e ad
avvicinarsi a lui.
“Perché non rispondi? Ho ragione,vero?”
-“È
solo che magari non sono vestita come ti
aspettavi,e non voglio deluderti.” Solo dopo aver parlato si
rese conto della
stupidaggine che aveva appena detto.
-“Alexa…”
sussurrò il suo nome,afferrandole
delicatamente il mento con due dita,per permetterle di guardarlo negli
occhi.
“Non devi pensare neanche lontanamente una cosa del genere.
L’abito non fa il
monaco. E poi sei esattamente come mi aspettavo, ovvero semplicemente
te
stessa. Non potrei chiedere di più. Capito?” In
risposta lei annuì con un cenno
del capo,per poi posare la testa sul suo petto nudo. In quel momento si
rese
conto che lui era rimasto in boxer. Doveva esserci abituata ormai, dato
che
dormiva sempre solo con l’intimo addosso. Ma quella volta per
lei,era come se
dormisse con Jared per la prima volta. Notava tutti i minimi
particolari che la
presenza del figlio non le permetteva di captare. Il fisico di
Jared,seppur
esile in confronto all’anno precedente,era comunque ben
scolpito e asciutto. Il
suo volto, qualunque espressione assumesse,era a dir poco stupendo.
Certo,non
era perfetto in tutto,ad esempio il labbro superiore era appena
visibile,agli
angoli degli occhi, se ci facevi attenzione, si poteva notare il segno
delle
prime rughe. Ma era proprio quello a renderlo bellissimo,la sua
imperfezione lo
rendeva più “normale” agli occhi di
Alexa. E poi,era perfetto in quell’insieme
di piccoli difetti inutili. Jared,accortosi di essere sottoposto ad un
esame
visivo,le sorrise dolcemente, divertito. Poi,con un gesto
spontaneo,l’avvicinò
a sé,stringendole la vita delicatamente. I loro corpi si
sfioravano in ogni
centimetro. Potevano ascoltarsi a vicenda i battiti sordi dei loro
cuori,e
percepivano ogni minimo respiro. Jared portò un braccio a
circondarle le
spalle, cingendola in un abbraccio. La spontaneità con cui
compieva ogni azione
metteva a disagio la ragazza. Perché lei non riusciva a fare
altrettanto? La
risposta era più semplice di quanto credesse. Bryce era
stato l’unico con cui
si era concessa completamente,e quell’insieme di gesti aveva
paura che
sfociassero in…sesso? Ma no, anche se fosse successo non si
sarebbe trattato
solo di sesso,ne era sicura. Loro si amavano,quindi non avrebbero fatto
sesso,ma
avrebbero fatto l’amore. Pensarla in quel modo la
tranquillizzava un po’.
Scelse di smetterla con le paranoie e di seguire ciò che le
diceva il
cuore,così tutto sarebbe stato più facile.
Istintivamente mise una gamba tra
quelle di lui,dando vita ad un vero e proprio groviglio di gambe,ma la
cosa
piaceva a entrambi,così si sentivano ancora più
vicini. Dopo qualche minuto ,in
cui stavano abbracciati,ad Alexa
venne
caldo. Così si sciolse dall’abbraccio e si mise a
sedere per togliersi il
pigiama. In fondo lui l’aveva vista un milione di volte in
costume ed intimo,e
poi l’aveva vista partorire. Quindi,cosa ci poteva mai essere
di più
imbarazzante? Assolutamente niente. Sotto lo sguardo attento di
Jared,lei tornò
al suo fianco,riavvicinandosi,ma stavolta di sua spontanea
volontà. Come le era
accaduto prima di andare al ristorante,quando Jared l’aveva
baciata vicino alla
macchina, desiderava sentirsi sua e sentirlo suo. Sapeva che lo erano
già, ma
,in quel momento, la semplice certezza mentale non le bastava,voleva
sigillare
il loro amore con ciò che più la spaventava
all’inizio. Lui sembrò leggerle nel
pensiero,fatto sta che, senza rendersene quasi conto,si ritrovarono a
baciarsi
con passione quasi fin troppo eccessiva. Le loro mani,ormai frenetiche
e desiderose
di fare nuove scoperte, scivolavano,a volte incerte e a volte
decise,lungo i
loro corpi. L’imbarazzo iniziale aveva lasciato il posto al
loro amore,che li
stava travolgendo come un uragano. Senza preavviso lei si
ritrovò sopra di
lui,intenta ancora a baciarlo. Poi le dita di Jared sfiorarono appena
il gancio
del reggiseno,ma rimasero ferme,senza compiere azioni affrettate. Al
contatto
Ale rabbrividì appena. Lui si scostò dal bacio
per guardarla negli occhi.
Vedeva che il timore precedente era lì,anche se diminuito.
Così tolse le dita
dal reggiseno,e si limitò a stringerla ancora una volta a
sé. Ma Alexa non
voleva mandare all’aria quella magnifica atmosfera che si
stava creando,così
prese dolcemente una mano di Jared,e la accompagnò nello
stesso punto in cui
era prima, incoraggiandolo in ciò che stava per fare in
precedenza.
-“Sei
sicura?” sussurrò,sentendosi improvvisamente
ansioso. Ora le parti si stavano invertendo,stavolta era lui ad essere
intimidito da quel gesto.
-“Si…”
disse lei in
risposta,per poi sorridere decisa. Fu un attimo,e l’indumento
era scomparso in
qualche angolo della camera. Si trattò di altri brevi
attimi,prima che anche il
resto raggiungesse il reggiseno. Ormai era fatta,quindi tanto valeva
vivere il
secondo. In quel momento le altre cose persero significato,come
succedeva ogni
volta che si trovava con lui,rendendo il tempo una cosa banale e
futile.
L’unica cosa che riuscivano a pensare erano loro due. E
proprio con quel
pensiero ancora fisso in testa, avvenne. Divennero un'unica anima,un
unico
cuore,un'unica persona,un'unica cosa. Secondo loro,il resto
dell’Universo non
si sarebbe accorto che in quel letto erano presenti due persone,non vi
avrebbero fatto caso,perché il loro amore aleggiava su di
loro,come una luce
indistinta,rendendoli una cosa sola. Accadde tutto con una dolcezza
infinita,ed
una volta finito rimasero abbracciati e continuarono a farsi mille
coccole,fino
ad addormentarsi beati e felici. Quella notte sarebbe rimasta per
sempre
impressa nella mente di entrambi,solo il pensiero che potessero
dimenticarla li
faceva sorridere inconsciamente. Il sonno fu tranquillo,e nella stanza
continuava a regnare l’atmosfera delicata di prima.
La
mattina successiva,il primo a svegliarsi fu
Jared,ancora incredulo di ciò che era accaduto poche ore
precedenti. Era stato
diverso dal solito,con le altre provava solo piacere,ma con Alexa
provava molto
di più del semplice piacere fisico. Sentiva di amarla come
non gli era mai
successo con nessun altra prima. Rimase a fissarla, era deciso ad
aspettare il
suo risveglio. Voleva vedere come i suoi occhi si schiudevano
appena,prima di
svegliarsi completamente. Voleva guardare quella donna ,che aveva
aspettato
tanto ,riprendere “vita”. Dovette aspettare circa
una mezz’ora prima che
accadesse. Poi,con un lieve battito di ciglia,la ragazza
aprì lentamente gli
occhi,per incatenarsi subito a quelli di lui. Le guance si colorarono
appena,intimidite
da quello sguardo profondo che lui le rivolgeva.
-“Ti
Amo.” le sussurrò piano,come se dovesse
rimanere un segreto che solo loro potevano conoscere. Era la seconda
volta che
glielo diceva. Erano passati tre mesi da quando era avvenuto la prima
volta.
Ma,come quella volta, quelle due semplici parole la fecero sciogliere.
-“Ti
Amo.” ribadì anche lei. Prima di sigillare
quella confessione con un casto bacio a fior di labbra. “Ma
ora dobbiamo
prepararci ed andare a prendere Joseph da tua madre. E,tra
poco,dovrebbe
rientrare anche tuo fratello.”
-“Uffa…”
mugolò come un bambino. “Volevo stare
ancora un po’ con te.”
-“Anche
io,ma nostro figlio ci aspetta. E non voglio
che Shannon ci trovi con le mani nel sacco.”
-“Giusto,hai
ragione,anche se non c’è nulla di male
se una coppia fa…” la mano di Alexa gli
impedì di terminare la frase.
-“Non
dirlo,preferisco che rimanga come un segreto.
È più romantico.”
-“Ma
lo sai che io non sono tanto romantico.”
-“Appunto,quindi
fai un piccolo sforzo per me.”
-“D’accordo,ma
solo perché sei te eh!”
-“No!
Davvero? E io che credevo di essere un
Echelon!” lo prese in giro,ridendo.
-“Sul
serio? Ora sei un Echelon?” domandò
lui,ridendo e rimanendo serio allo stesso tempo.
-“No,I’m
not an Echelon…I’m only me.”
-“Hai
ragione,ed è per questo che ti amo.”
In
quel momento,l’incontro con Bryce al ristorante
la sera prima,sembrava un ricordo ormai lontano.