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Autore: _YeongWonhi_    11/09/2011    2 recensioni
"A volte,prima di riuscire a raggiungere la felicità,bisogna passare momenti difficili,dolorosi. Quest'ultimi,una volta che saranno stati affrontati,lasceranno lo spazio alla pace,alla gioia,alla Vita..."
Allora,i nostri protagonisti dovrebbero essere al settimo cielo,ma non è così. Lei,una ragazza di nome Alexa,dona il suo aiuto alle persone,facendo volontariato....Loro,sono un gruppo di nota fama...Ma dietro quei sorrisi apparenti,che sono costretti a donare alla gente,si celano delle verità devastanti...Cosa c'entrano loro con la giovane donna? Delle difficoltà respiratorie porteranno Jared alla sede dove lei offre il suo aiuto. Tutto ha inizio al Rock in Roma.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello to everyone!! Anche questo capitolo è piuttosto breve,purtroppo,ma mi serve da passaggio per quello successivo,che è il più lungo che io abbia mai scritto *_* ... Con molto piacere ringrazio vale_mars e Giulz95 per le recensioni!!! Stavolta la canzone ispiratrice è stata "No Fear" sempre dei The Rasmus...

BUONA LETTURA!! UNA RECENSIONE NON UCCIDE NESSUNO *_* KUSSEN,ALICE...

PS: Nonostante questo capitolo abbia il titolo della storia non è l'ultimo,tranquille,xD...


CAPITOLO 18:

                "I'M NOT AN ECHELON...I'M ONLY ME"

                                                                                                                                                                      "No fear… Destination darkness…”

Quando ebbe finito di porsi ulteriori interrogativi sulla comparsa di Bryce nella sua vita,ancora una volta,decise che la sua mente,in quel momento,aveva ben altre cose a cui pensare. Non voleva che quell’incontro rovinasse la magnifica serata che stava trascorrendo con Jared,ma non poteva ignorare comunque la cosa. Però avrebbe rimandato le preoccupazioni al giorno dopo,ora voleva solo godersi gli ultimi momenti della serata con l’uomo che amava. Tornarono a casa soddisfatti della cena,e anche un po’ stanchi. Quella era la prima volta che si ritrovavano in casa da soli,senza il piccolo,e,soprattutto,senza l’adorabile  Shannon. Entrarono in camera e si gettarono di peso sul materasso. Improvvisamente,l’idea di loro due,soli in casa, li attraversò la mente come un lampo a ciel sereno. Non volendo gettarsi troppo in quei pensieri maliziosi,Alexa si tirò su a sedere e si slacciò sgarbatamente le scarpe,per poi gettarle ai piedi del letto e massaggiarsi i piedi doloranti. Non amava portare i tacchi, aveva sempre avuto problemi con le conseguenze. Menomale che quella sera erano stati principalmente seduti,altrimenti ora avrebbe avuto i piedi più gonfi di due palloncini. Jared,in compenso,si stava togliendo la cravatta e la giacca,preparandosi alla notte. Avevano sempre dormito insieme da quando lei si era trasferita,ma Joseph dormiva nella culla accanto al loro letto,quindi non potevano mai dedicarsi a sé stessi. Ma stavolta la situazione era contraria.

-“Ti dispiace se vado un attimo in bagno a mettermi il pigiama?” chiese lei, improvvisamente imbarazzata. Non riusciva a nascondere di avere un po’ di… Era forse timore quello che la stava attanagliando da dentro,facendole battere il cuore all’impazzata? No,forse non era timore. Probabilmente si trattava di sentimenti mai provati,e quindi non era semplice identificarli.

-“Figurati! L’importante è che non mi privi troppo della tua presenza.” Sull’ultima frase le sorrise maliziosamente,aumentando l’imbarazzo. Lei,senza aggiungere altro, si diresse verso il bagno nel corridoio con il pigiama in mano. Quando raggiunse la toilette si guardò insistentemente allo specchio,cercando di capirsi. Era frustrante non riuscire a decifrare ciò che le passava per la testa,o meglio,per il cuore. Si struccò bagnando il cotone con l’acqua e strofinandosi con forza le palpebre, sfortunatamente lo struccante le faceva bruciare insopportabilmente gli occhi,e quindi doveva accontentarsi del metodo più semplice. Quando la maggior parte dell’ombretto scomparve,si asciugò il volto. Poi,con cautela,si tolse l’abito e si infilò il pigiama che le aveva regalato qualche anno fa Maika. Era viola,con sopra disegnati tanti cuoricini lilla. Nonostante fosse a maniche e pantaloni lunghi,era di cotone,quindi non avrebbe sofferto il caldo. Una volta che fu pronta per la notte,tornò in camera,con lo sguardo basso. Era sicura che le donne precedenti di Jared,in quelle occasioni,indossassero delle vestaglie sensuali,o perlomeno eleganti ed adatte alla situazione. Inutile dire che la cosa la metteva ulteriormente a disagio. Si distese al suo fianco,sotto le coperte, con goffaggine incredibile.

-“Ti vergogni?” le domandò lui stupito,notando il comportamento inusuale di Alexa. Lei si limitò a tacere e ad avvicinarsi a lui. “Perché non rispondi? Ho ragione,vero?”

-“È solo che magari non sono vestita come ti aspettavi,e non voglio deluderti.” Solo dopo aver parlato si rese conto della stupidaggine che aveva appena detto.

-“Alexa…” sussurrò il suo nome,afferrandole delicatamente il mento con due dita,per permetterle di guardarlo negli occhi. “Non devi pensare neanche lontanamente una cosa del genere. L’abito non fa il monaco. E poi sei esattamente come mi aspettavo, ovvero semplicemente te stessa. Non potrei chiedere di più. Capito?” In risposta lei annuì con un cenno del capo,per poi posare la testa sul suo petto nudo. In quel momento si rese conto che lui era rimasto in boxer. Doveva esserci abituata ormai, dato che dormiva sempre solo con l’intimo addosso. Ma quella volta per lei,era come se dormisse con Jared per la prima volta. Notava tutti i minimi particolari che la presenza del figlio non le permetteva di captare. Il fisico di Jared,seppur esile in confronto all’anno precedente,era comunque ben scolpito e asciutto. Il suo volto, qualunque espressione assumesse,era a dir poco stupendo. Certo,non era perfetto in tutto,ad esempio il labbro superiore era appena visibile,agli angoli degli occhi, se ci facevi attenzione, si poteva notare il segno delle prime rughe. Ma era proprio quello a renderlo bellissimo,la sua imperfezione lo rendeva più “normale” agli occhi di Alexa. E poi,era perfetto in quell’insieme di piccoli difetti inutili. Jared,accortosi di essere sottoposto ad un esame visivo,le sorrise dolcemente, divertito. Poi,con un gesto spontaneo,l’avvicinò a sé,stringendole la vita delicatamente. I loro corpi si sfioravano in ogni centimetro. Potevano ascoltarsi a vicenda i battiti sordi dei loro cuori,e percepivano ogni minimo respiro. Jared portò un braccio a circondarle le spalle, cingendola in un abbraccio. La spontaneità con cui compieva ogni azione metteva a disagio la ragazza. Perché lei non riusciva a fare altrettanto? La risposta era più semplice di quanto credesse. Bryce era stato l’unico con cui si era concessa completamente,e quell’insieme di gesti aveva paura che sfociassero in…sesso? Ma no, anche se fosse successo non si sarebbe trattato solo di sesso,ne era sicura. Loro si amavano,quindi non avrebbero fatto sesso,ma avrebbero fatto l’amore. Pensarla in quel modo la tranquillizzava un po’. Scelse di smetterla con le paranoie e di seguire ciò che le diceva il cuore,così tutto sarebbe stato più facile. Istintivamente mise una gamba tra quelle di lui,dando vita ad un vero e proprio groviglio di gambe,ma la cosa piaceva a entrambi,così si sentivano ancora più vicini. Dopo qualche minuto ,in cui stavano abbracciati,ad  Alexa venne caldo. Così si sciolse dall’abbraccio e si mise a sedere per togliersi il pigiama. In fondo lui l’aveva vista un milione di volte in costume ed intimo,e poi l’aveva vista partorire. Quindi,cosa ci poteva mai essere di più imbarazzante? Assolutamente niente. Sotto lo sguardo attento di Jared,lei tornò al suo fianco,riavvicinandosi,ma stavolta di sua spontanea volontà. Come le era accaduto prima di andare al ristorante,quando Jared l’aveva baciata vicino alla macchina, desiderava sentirsi sua e sentirlo suo. Sapeva che lo erano già, ma ,in quel momento, la semplice certezza mentale non le bastava,voleva sigillare il loro amore con ciò che più la spaventava all’inizio. Lui sembrò leggerle nel pensiero,fatto sta che, senza rendersene quasi conto,si ritrovarono a baciarsi con passione quasi fin troppo eccessiva. Le loro mani,ormai frenetiche e desiderose di fare nuove scoperte, scivolavano,a volte incerte e a volte decise,lungo i loro corpi. L’imbarazzo iniziale aveva lasciato il posto al loro amore,che li stava travolgendo come un uragano. Senza preavviso lei si ritrovò sopra di lui,intenta ancora a baciarlo. Poi le dita di Jared sfiorarono appena il gancio del reggiseno,ma rimasero ferme,senza compiere azioni affrettate. Al contatto Ale rabbrividì appena. Lui si scostò dal bacio per guardarla negli occhi. Vedeva che il timore precedente era lì,anche se diminuito. Così tolse le dita dal reggiseno,e si limitò a stringerla ancora una volta a sé. Ma Alexa non voleva mandare all’aria quella magnifica atmosfera che si stava creando,così prese dolcemente una mano di Jared,e la accompagnò nello stesso punto in cui era prima, incoraggiandolo in ciò che stava per fare in precedenza.

-“Sei sicura?” sussurrò,sentendosi improvvisamente ansioso. Ora le parti si stavano invertendo,stavolta era lui ad essere intimidito da quel gesto.

-“Si…” disse lei in risposta,per poi sorridere decisa. Fu un attimo,e l’indumento era scomparso in qualche angolo della camera. Si trattò di altri brevi attimi,prima che anche il resto raggiungesse il reggiseno. Ormai era fatta,quindi tanto valeva vivere il secondo. In quel momento le altre cose persero significato,come succedeva ogni volta che si trovava con lui,rendendo il tempo una cosa banale e futile. L’unica cosa che riuscivano a pensare erano loro due. E proprio con quel pensiero ancora fisso in testa, avvenne. Divennero un'unica anima,un unico cuore,un'unica persona,un'unica cosa. Secondo loro,il resto dell’Universo non si sarebbe accorto che in quel letto erano presenti due persone,non vi avrebbero fatto caso,perché il loro amore aleggiava su di loro,come una luce indistinta,rendendoli una cosa sola. Accadde tutto con una dolcezza infinita,ed una volta finito rimasero abbracciati e continuarono a farsi mille coccole,fino ad addormentarsi beati e felici. Quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mente di entrambi,solo il pensiero che potessero dimenticarla li faceva sorridere inconsciamente. Il sonno fu tranquillo,e nella stanza continuava a regnare l’atmosfera delicata di prima.

La mattina successiva,il primo a svegliarsi fu Jared,ancora incredulo di ciò che era accaduto poche ore precedenti. Era stato diverso dal solito,con le altre provava solo piacere,ma con Alexa provava molto di più del semplice piacere fisico. Sentiva di amarla come non gli era mai successo con nessun altra prima. Rimase a fissarla, era deciso ad aspettare il suo risveglio. Voleva vedere come i suoi occhi si schiudevano appena,prima di svegliarsi completamente. Voleva guardare quella donna ,che aveva aspettato tanto ,riprendere “vita”. Dovette aspettare circa una mezz’ora prima che accadesse. Poi,con un lieve battito di ciglia,la ragazza aprì lentamente gli occhi,per incatenarsi subito a quelli di lui. Le guance si colorarono appena,intimidite da quello sguardo profondo che lui le rivolgeva.

-“Ti Amo.” le sussurrò piano,come se dovesse rimanere un segreto che solo loro potevano conoscere. Era la seconda volta che glielo diceva. Erano passati tre mesi da quando era avvenuto la prima volta. Ma,come quella volta, quelle due semplici parole la fecero sciogliere.

-“Ti Amo.” ribadì anche lei. Prima di sigillare quella confessione con un casto bacio a fior di labbra. “Ma ora dobbiamo prepararci ed andare a prendere Joseph da tua madre. E,tra poco,dovrebbe rientrare anche tuo fratello.”

-“Uffa…” mugolò come un bambino. “Volevo stare ancora un po’ con te.”

-“Anche io,ma nostro figlio ci aspetta. E non voglio che Shannon ci trovi con le mani nel sacco.”

-“Giusto,hai ragione,anche se non c’è nulla di male se una coppia fa…” la mano di Alexa gli impedì di terminare la frase.

-“Non dirlo,preferisco che rimanga come un segreto. È più romantico.”

-“Ma lo sai che io non sono tanto romantico.”

-“Appunto,quindi fai un piccolo sforzo per me.”

-“D’accordo,ma solo perché sei te eh!”

-“No! Davvero? E io che credevo di essere un Echelon!” lo prese in giro,ridendo.

-“Sul serio? Ora sei un Echelon?” domandò lui,ridendo e rimanendo serio allo stesso tempo.

-“No,I’m not an Echelon…I’m only me.”

-“Hai ragione,ed è per questo che ti amo.”

In quel momento,l’incontro con Bryce al ristorante la sera prima,sembrava un ricordo ormai lontano.

   
 
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