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Autore: SkyIsBlueck    11/09/2011    2 recensioni
Il latte è una forma di vita intelligente e dispettosa, capace di bollire solo se ti distrai.
Quarta classificata pari merito al contest "Crea il tuo personaggio" di Ray08
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Farewell
Nickname: __Flipper__
Genere: Sentimentale, malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti:
One shot
Introduzione: "Il latte è una forma di vita intelligente e dispettosa,
capace di bollire solo se ti distrai.
"
Pacchetti scelti: F (Farewell - Guccini), Blu (Luca), Arancione (Molly),
7 (ragazza solare), 16 (Ragazzo intelligente)
Nota dell'autore(facoltative): Il corsivo rappresenta le frasi della canzone,
le “teorie” di Luca provengono da “Tutta da rifare”
di Giorgia Würth e da “Mi piaci così” di Francesco Gungui.



Farewell



La voglia di vivere, che scoppia un giorno e non spieghi il perché, poi svanisce a poco a poco, come la nube di un'esplosione. E, proprio come un'esplosione, spesso lascia dietro di sè morti e feriti.

Non è oggi il giorno, non è qui il luogo, non è questo il momento, ma rivedersi era come rinascere ancora una volta, guardare il tuo sorriso che ogni volta mi entrava nel cuore quando aprivi la porta del mio appartamento con le chiavi che ti avevo dato, e io nascondevo i libri di storia della musica e del cinema, perché: "Io non parlo con i secchioni", e poi mi sorbivo la ramanzina: "Finisci la scuola, vieni all'università con me a ottobre, ci trasferiamo entrambi!".

Ma a me lo studio non importava, non mi interessa nemmeno adesso; a scuola devi parlare latino e greco, calcolare i vettori e studiare le formule; io voglio scrivere un libro con le mie teorie e guadagnarci quel poco che basta per camparci un mese, se va bene due, finchè non riesco a scrivere il secondo e così via. Ne ho tante di frasi idiote che alla fine hanno un senso, e se riuscissi a metterle tutte in fila una con l'altra, riuscirei anche a scrivere una cosa seria.

 E sentire i tuoi passi che arrivavano, il tuo buonumore sparso nell'atrio, un saluto alla volta. L'ammirazione che scatenavi in tutti quelli che ti incontravano: "È sempre così allegra, beata gioventù!"; e sorridevi, e sapevi sorridere, sempre e a tutti.

Quando entravi in casa neanche mi salutavi, ma subito chiedevi: "Che teoria abbiamo oggi?" e ogni giorno ne cercavo una diversa, a volte me le preparavo, altre improvvisavo: "Il latte è una forma di vita intelligente e dispettosa, capace di bollire solo se ti distrai.", "Dio è un amministratore di condominio in vacanza, ci sono quelli che pensano che tanto non tornerà mai e fanno ciò che vogliono, e ci sono quelli che fanno i bravi perché sono assolutamente certi che tornerà.". Poi giù al bar dove ci si ritrova, tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino, religione del tirare tardi e aspettare mattino. Giorni a chiedersi tutto cos'era, vedersi ogni sera.

La città addormentata non è mai stata così tanto bella come in quelle sere confuse, dimenticate, bevute e ricordate, quando ci ritrovavamo ad aspettare l'alba sotto le fronde di "Eldar l'albero guardiano", come lo chiamavi tu. Era facile vivere allora ogni ora. Ma stupiti e felici, quasi per caso, dopo mesi di parole scambiate che sembravano un codice nostro per tutt'altri discorsi, scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo, che c'era altro da donarci l'un l'altra, a parte sorrisi e teorie. Ci sembrava d'avere trovato la chiave segreta del mondo.

Però la chiave si è inceppata, e forzarla non ha fatto altro che spezzarla nella toppa. Ottobre è arrivato, e davvero non eravamo più quegli eroi pronti assieme ad affrontare ogni impresa, improvvisamente tutte le promesse che ci eravamo fatti non contavano più, eravamo come due foglie aggrappate su un ramo, in attesa che l'autunno ci facesse ingiallire e cadere. Tu l'università in un'altra regione, io litigare coi miei perchè non volevo nemmeno un diploma, solo soldi per l'affitto finchè qualcuno non fosse stato disposto a pubblicarmi.

Ogni giorno mi spedivi una mail, tutte le sere ti chiamavo per dirti una nuova teoria, e tu mi ricompensavi con un sorriso così grande da arrivare persino via telefono. Ma non fu facile volersi bene, restare assieme, o pensare d'avere un domani e stare lontani. E il peccato fu creder speciale una storia normale. Un giorno, poi due, tre, il telefono squillava a vuoto, la mail non arrivava e il tuo sorriso era destinato qualcun altro.

Oggi però, che finalmente ti rivedo, tutto puoi fare meno che sorridere, nè a me nè a chiunque altro. Tanti motivi avresti avuto per tornare qui: scappare dallo smog, prenderti una vacanza, magari anche solo vedermi per un secondo... Invece hai deciso di tornare solo oggi, vestita di nero, triste, che esci dalla chiesa dando la mano a tua madre. Non sono entrato, non la conoscevo abbastanza bene da sapere se erano parole vere o di circostanza. Sono qui, sotto Eldar, immaginandoti lasciare la mano di Grazia per abbracciare quella ragazza bionda che ho visto entrare con te (chi è? Perché siete legate così tanto da portarla qui, oggi? Le vuoi più bene che a me?), e decido di andarmene anch'io. Via da qui, da chi mi chiede dov'è quella ragazza così sorridente, se magari un giorno tornerà, e capire qual è il mio posto nel mondo. Magari manca una sedia.

Lascerò questa città, questo stato, questo mondo, non tornerò finchè non ci avranno dimenticati. Non lascerò tracce né di me né di noi. L'unico segno della nostra presenza sarà una scritta poco sopra le radici, il tuo nome inciso da me e il mio impresso da te. Perché una Molly e un Luca saranno sempre una accanto all'altro, vedranno i bambini giocare nell'erba e sentiranno l'albero crescere e portarli sempre più in alto. Una Molly e un Luca che però non ci rappresentano più, due nomi che ormai sono solo tagli sul legno. Vorrei raccontarti questo mio pensiero, forse un tempo ti avrebbe commosso, ma ora è inutile, credo, perché ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me.
 








IV° a parimerito Farewell- _Flipper_


Grammatica e sintassi: 7/10 punti
Lessico: 7/10 punti
Originalità: 11/15 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 11/20 punti
Utilizzo del prompts/canzone: 5/5 punti
Punti bonus: 2/5 punti (velocità)
Giudizio personale: 7/10 punti
Per un totale di: 50/75 punti.

Inizio partendo dalla grammatica. Fai alcuni errori che potresti evitare grazie ad una lettura più accurata. Ad esempio all'inizio scrivi dietro di se, quando dovresti accentarlo, mentre scrivi finché con l'accento grave invece che con l'acuto. C'è qualche imprecisione con la punteggiatura e qualche passaggio non troppo chiaro. Sommamente però la sintassi non è sbagliata.
Il lessico è lineare, semplice ma non per questo scarno. Brava.
Questa storia ha una buona originalità; certo l'innamoramento scoperto piano piano e poi la fine di una storia sono temi molto abusati, ma rivisti nella chiave di una separazione per studi e mancanza di diploma, acquista un non so che di particolare. Un qualcosa di originale lo ha dato la ragazza bionda: mi ha colpito molto il fatto che Luca si chieda chi sia, che rapporti abbia con Molly, e se lei le vuole bene più di quanto lo vuole a lui. Mi sarebbe piaciuto un approfondimento su di lei!
Parlando dei personaggi: riesco a vedere in Luca quell'intelligenza particolare di cui sono dotate solo alcune persone, quella capacità di vivere bene la vita, l'essere brillanti nelle cose. Devo dire che mi è piaciuta la sfumatura che hai dato a questa peculiarità del carattere; Molly invece l'ho vista solo come un personaggio di contorno, permettimi la critica. E' vero, dalle descrizione si vede che è una ragazza allegra e solare, ma avrei preferito che fosse più descritta. E' questo quello che è mancato: un'introspezione maggiore, una descrizione più accurata, quel qualcosa che avrebbe reso i personaggi più vicini e palpabili.
Hai usato la canzone in un modo pressoché perfetto. Le frasi di Guccini si amalgamavano perfettamente alla storia, e sei riuscita a creare una trama seguendo bene le parole del cantautore. Complimenti ;-)
Posso dirti che la storia mi è piaciuta, ma che allo stesso tempo mi ha delusa. Non so, avrei preferito che tu la allungassi, inserendo più descrizioni, una migliore introspezione dei personaggi e ampliando anche la trama. E' come se tutta la storia scorresse via troppo velocemente, e non c'è neanche il tempo di apprezzarla in pieno.
In conclusione, questa è una storia con ottimi potenziali, che non sono stati sfruttati pienamente.
   
 
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