Noah entrò in camera di sua figlia cercando di fare il meno rumore possibile. Si avvicinò al lettino dove la bambina dormiva placida, rannicchiata sotto le coperte.

“Becky,” le sussurrò nell'orecchio. “Svegliati, tesoro. E' ora.”

“M-ma io ho sonno,” mugugnò la bambina aprendo gli occhi lentamente.

“Lo so, ma hai promesso che ci avresti aiutati. Eli è già in cucina che ci aspetta.”

Becky fece un enorme sbadiglio e con riluttanza si mise a sedere. Noah sorrise, la prese in braccio e le disse: “Brava la mia piccola.”

Fuori era ancora buio, ma dalle finestre si poteva intravedere il sole che stava sorgendo lentamente tra i grattacieli di New York.

Facendo attenzione a fare il meno rumore possibile i due attraversarono l'appartamento ed entrarono in cucina, dove un bambino di circa sette anni si trovava arrampicato su uno sgabello intento a guardare un libro di ricette vegane.

“Allora, cosa cuciniamo alla mamma?” domandò Noah facendo sedere Becky accanto al fratello e guardando anche lui il ricettario. “Questa torta sembra buona, voi che ne dite?”

I bambini guardarono la ricetta che il padre stava indicando, poi si guardarono tra di loro e annuirono decisi.

“Allora, al lavoro!” esclamò Puck, aprendo il frigo alla ricerca degli ingredienti necessari.

“Papà,” lo chiamò Becky. “C'è qualcosa che non va.”

“Dimmi tutto, piccola,” disse voltandosi. “Qual'è il problema?”

“Mancano i pancakes!” rispose la bambina. “Non possiamo fare una colazione di compleanno senza i pancakes! Tu e la mamma li fate sempre per me ed Eli!”

“E' vero!” concordò Eli che stava cercando delle ciotole di plastica.

“Lo so, ” replicò Noah. “Ma lo sapete che la mamma non può mangiare i pancakes. Ci sono le uova e il latte.”

Sul volto della bambina si formò immediatamente un'espressione delusa.

“Ehi!” disse ad un tratto Eli. “C'è la ricetta che lo zio Kurt ha creato apposta perché potesse mangiarli anche lei! Deve essere da qualche parte nel suo libro delle ricette.”

Becky si illuminò di colpo e corse ad abbracciare il fratello maggiore. “Eli, sei un genio!” disse.

Noah prese il libro di ricette della moglie e trovò immediatamente quello che stava cercando. Lesse velocemente la ricetta.
“Non è facilissima,” commentò quando ebbe finito. “Ma non sarà certo questo a fermare noi Puckerman, giusto?”

I due bambini sorrisero e si diedero il cinque, poi iniziarono a seguire le istruzioni che Noah dava loro istruzioni sul da farsi.

Rachel Berry avrebbe dormito molto volentieri un altro po', ma dei rumori inquietanti provenienti dalla cucina, la costrinsero ad alzarsi dal letto. Si infilò in fretta vestaglia e pantofole e corse a vedere che cosa stava succedendo.

Mai avrebbe immaginato di trovarsi di fronte uno spettacolo del genere: la cucina era letteralmente sommersa di farina, sul bancone c'era una massa incredibile di ingredienti per dolci e sul pavimento c'era un enorme macchia di quello che Rachel sperò non fosse sciroppo d'acero.

“Ma che cosa è successo qua dentro?” fu l'unica cosa che riuscì a dire, guardando suo marito e i figli, i cui pigiami erano macchiati di più o meno tutto ciò di commestibile che si trovava in cucina.

“BUON COMPLEANNO!” gridarono tutti in tre coro. Eli e Rebecca si fecero in avanti portando un piatto pieno di pancakes ricoperti di sciroppo e con in cima una piccola candelina rosa.

“Li abbiamo fatti noi,” affermò orgoglioso Eli.

“Sì e papà ci ha dato una mano,” spiegò la bambina.

“E nel forno c'è una veganissima torta di carote,” aggiunse Noah piegandosi in avanti per dare alla moglie un bacio.

“Mm.. Noah, sei pieno di farina!” si lamentò la donna allontanandosi.

“Già,” disse l'uomo con tono di scuse, passandosi una mano sulla nuca. “Abbiamo avuto un piccolo incidente..”

“Però i pancakes sono buoni!” assicurò Rebecca porgendo alla madre il piatto.

“Ne sono sicura, amore, ma lo sai che la mamma non può mangiarli...”

“Ma abbiamo usato la ricetta vegana di zio Kurt!” esclamò Eli.

“Avete usato quella ricetta?” Rachel guardò sbalordita Noah. “Ma è difficilissima! Per questo non l'avevo mai fatta! Per forza la cucina è ridotta in questo stato pietoso..”

“Non ti preoccupare: ho già convinto i bambini ad aiutarmi a pulire,” la rassicurò il marito. “Ora mangia quei maledettissimi pancakes, Rachel!”

“Papà!” lo riprese Becky scandalizzata.

“Scusa, piccola. Volevo dire: ora mangia questi fantastici pancakes, amore.”

Rachel si sedette al bancone e con aria sospettosa ne tagliò un pezzetto e se lo mise in bocca. Masticò lentamente e dovette riconoscere che erano davvero buoni, anzi fantastici!

“Sono favolosi!” esclamò dopo aver ingoiato il boccone.

“Evvai!” gioirono in coro suo marito e i bambini.

La donna continuò a mangiare, ignara dello sguardo malizioso con cui la stava guardando Noah.

“Bambini,” disse ad un tratto l'uomo con un sogghigno. “Non pensate che la mamma sia un po' troppo pulita?”

Rachel alzò lo sguardo e vide che il marito reggeva con aria minacciosa una ciotola piena di farina.

“Non ci provare, Noah!” esclamò indietreggiando. “Non ci provare! Non ci...”

Troppo tardi! L'uomo ne aveva già versata una buona parte sulla testa della moglie, i cui capelli ora erano completamente bianchi.

La donna non ci pensò due volte a ricambiargli il favore e in pochi minuti genitori e figli erano stati coinvolti in un'epocale battaglia con la farina.

Quando tutti e quattro furono esausti, si accasciarono per terra, non riuscendo però a smettere di ridere.

“Ehi, cos'è questo odore?” domandò d'un tratto Rachel sentendo una leggera puzza di bruciato.

“CAVOLI! LA TORTA!” gridò Noah allarmato correndo verso il forno. Tirò in fretta e furia la teglia fuori dal forno, ma purtroppo sulla parte superiore del dolce si era già formata una patina scura e bruciacchiata.

“Che peccato!” esclamò Rebecca delusa.

“E' anche il dolce preferito della mamma,” commento Eli grattando la parte bruciata con il cucchiaio, forse sperando di renderlo ancora commestibile.

“Mi dispiace tanto, Rachel,” disse Noah. “Stavamo organizzando questa cosa da tanto e ci tenevamo tanto che il tuo compleanno fosse perfetto e invece è stato un disastro..”

“Shh,” lo azzittì Rachel mettendogli un dito sulle labbra. “Non è assolutamente vero. E' tutto perfetto.”

Ed era vero! Certo era coperta di farina dalla testa ai piedi, la cucina era in condizioni spaventose e avrebbe dovuto fare cinque lavatrici per mandare via quelle macchie dai pigiami dei figli, ma poteva affermare con certezza che quello era..

“..il miglior compleanno di sempre,” concluse, dando al marito un bacio appassionato.