A/N: mentre leggete, vi consiglio di ascoltare una di queste canzoni degli SHINee: Quasimodo, Love Pain o The Name I Loved
 

È passato un anno da quando mi hai lasciato, ma ti ho ancora davanti ai miei occhi, come se ti avessi visto solo poco tempo fa.
Continuerò ad illudermi che tornerai da me. Voglio crederci. È l’unica cosa che mi fa continuare ad andare avanti. Non a vivere. Ho smesso di vivere dal momento in cui te ne sei andato.
Sono intrappolato dentro di te. Certo di sopportare un altro giorno ma il mio cuore è stanco. È sempre più difficile stare senza di te.
Non provo rabbia nei tuoi confronti, non ti odio. Non potrei mai. Mi sento solo completamente svuotato. Trascino il mio corpo con l’unico intento di incontrarti di nuovo. Ma non ti trovo.

Cosa stai provando in questo momento? Senti quello che sento io? Soffri allo stesso modo? E quando te ne sei andato, cos’hai provato?
Mi chiedo ancora quale sia la ragione per la quale hai deciso di lasciarmi solo, in questa casa piena di ricordi. Non riesco a capirla. Ma forse, anche se me l’avessi spiegata, non sarebbe cambiato nulla. La mia sofferenza sarebbe rimasta.

Vedo la nostra foto in quella cornice. L’abbiamo scattata in quei giorni che erano così felici e spensierati, quando pensavamo che tutto sarebbe andato per il meglio, quando vedevamo il nostro futuro insieme.
Dovrei liberarmi di quella foto; vedere noi due, abbracciati e sorridenti, non fa che farmi starmi peggio. Non riesco a trattenere le lacrime. Mi trovo a soffocare in un pianto silenzioso che non riesco a placare.
Vorrei cancellare quelle pagine piene di ricordi. Lo farò oggi. No, non riesco, non ce la faccio. Sento solo dolore nel mio cuore. Ti cerco, ancora una volta.
Ti ricordi? Quando ero triste, mi stringevi forte al tuo petto, mi sussurravi parole di conforto mentre mi tranquillizzavi passandomi una mano tra i capelli. Ti cerco invano in questa casa. Non sei più qui a consolarmi. Non ci sei più tu che, preoccupato, asciughi le mie lacrime con le dita. Sono solo.
Le mie lacrime si confondono con la pioggia.

Mi sembra di sentire ancora aleggiare il tuo profumo in questa casa. Mi sembra di riuscire a respirarlo. Ma non è possibile. Troppo tempo è passato da quando sei stato qui. Esiste solo nel mio cuore.

Rimango sveglio la notte, osservo il cielo. Nero. È privo di risposte, non riesco a trovarvi nessun conforto.

Ricordo il nostro primo incontro. Ero rimasto subito colpito dai tuoi occhi. Ero affascinato dal modo in cui parlavi, in cui ti comportavi. Mi ero immediatamente perso nel tuo sorriso, timido ed amichevole, nella tua voce calda.

I ricordi si susseguono uno dopo l’altro nella mia mente. Fanno male, ma non riesco a fermarli. Vorrei tornare indietro per rivivere con te quei momenti. Mi sembrava tutto così perfetto allora. Ci sentivamo invincibili, pronto a sfidare il mondo intero. Noi due insieme, io e te.
Oggi è tutto cambiato, non esiste più un “noi”.
Cerco di fermare i ricordi, come sto facendo con le mie lacrime. Non ci riesco. Provare a cancellarti fa ancora più male.

Ripenso al nostro primo bacio, quella sera, sotto il cielo stellato, mentre mi riaccompagnavi a casa. Ricordo ancora quello che ho pensato, quello che ho provato nel sentire le tue labbra sulle mie. Ho chiuso gli occhi in quel momento, volevo sentire il tuo sapore. Ricordo come tenevi le tue mani sul mio volto, come mi sfioravi la pelle, come rabbrividivo quando mi toccavi.
Ricordo come sapevi essere passionale e subito dopo dolce e premuroso.

Mi manca tutto questo.

Mi manca il modo in cui mi facevi addormentare e svegliare.
Te lo ricordi ancora? La sera, stretti nello stesso letto, mi rannicchiavo contro di te e, dopo un tenero bacio, mi coccolavi fino a quando non mi addormentavo. E al mattino ti svegliavi prima di me e rimanevi lì, fermo, ad osservare la mia espressione serena mentre ancora sognavo. Poi, mi davi un leggero bacio sulla punta del naso e mi sussurravi, “Svegliati Bumie”.
Ogni volta che mi chiamavi così, mi facevi sentire le farfalle nello stomaco. Solo tu usavi quel nomignolo, mi faceva sentire di appartenerti, ero solo tuo.

Amavi camminare tenendomi per mano, quasi come se avessi paura mi portassero via, lontano da te. Mi sentivo così protetto e sicuro in quella stretta, camminavo deciso, sapendo che mi avresti difeso da qualsiasi pericolo.

Mi manca il modo in cui mi abbracciavi stretto, quasi impedendomi qualsiasi movimento. Mi manca il modo in cui sussurravi alle mie orecchie e il modo in cui approfittavi di ogni situazione per accarezzarmi e stare vicino a me.

Ricordo la prima volta che abbiamo fatto l’amore. Mi sembra di sentire ancora le parole che pronunciasti con dolcezza per rassicurarmi e farmi tranquillizzare. Non posso dimenticare il modo in cui ti sei dolcemente preso cura di me, assicurandoti che stessi bene. Ma soprattutto, non potrò mai cancellare dalla mia memoria il tuo sguardo affettuoso e, allo stesso tempo, sicuro.
Questa era una delle cose che mi piaceva di te: sapevi essere sensuale e provocante, al punto che mi facevi perdere il controllo su me stesso quando mi sfioravi il collo con le tue labbra, e poi, sapevi scioglierti in un caldo e tenero bacio.

Amavo il modo in cui ti soffermavi ad osservarmi con i tuoi grandi occhi attenti, quasi come se tutto quello che era intorno a noi fosse improvvisamente scomparso.
Mi perdo in questi ricordi. Mi sembra di soffrire di meno. Poi, però, svaniscono, torna la realtà ed il dolore, qui, vicino al cuore.

Fatico a respirare. Ho bisogno di aria fresca. Esco. Mi scontro con le persone che camminano verso di me. In ognuna di loro, mi sembra di vedere te. Ma è solo un’illusione.
Decido di passare davanti a quel bar che amavi tanto.
Sei lì, seduto ad un tavolino. Vorrei correrti incontro per urlarti il mio dolore, ma non lo faccio. Resto lì, fermo, in attesa che tu ti accorga di me. Trattengo le lacrime, mi rendi incapace di fare qualsiasi cosa.
Alzi lo sguardo, mi vedi. Aspetto uno di quei sorrisi che mi regalavi sempre. Prego che questo miracolo avvenga. Ma non succede. Abbassi gli occhi e ti volti dall’altra parte.
Mi sento mancare l’aria, è come se mi avessero tolto l’ossigeno.

Te lo ricordi? Te lo ricordi il nostro amore? Non scordartelo, ti prego.
Perché un amore irraggiungibile è ancora amore.
Persino piangere mi risulta difficile.
Vorrei che finisse tutto, vorrei porre fine al mio tormento. Non riesco più a convivere con questo dolore.
Ma non ce la faccio, non ho questo coraggio.
La speranza che un giorno tu possa tornare è ancora accesa. È una fiamma che non si spegnerà mai.
Solo il ricordo di te mi permette di continuare a respirare.

Per essere me stesso, per tornare a vivere, ho bisogno di te. E anche se mi hai fatto soffrire, anche se mi hai fatto stare male, quello che provo non è cambiato. Il mio amore per te continua a vivere.
Ricordo quando tutto quello che potevo fare era amarti. E ora, anche se mi hai lasciato qui, solo, continuerò ad amarti, senza riserve. Voglio tornare ad essere quel fiore che sbocciava con il tuo amore.
E nell’attesa di stringerti ancora tra le mie braccia, mi cullo nei nostri ricordi.
 
 

A/N: premetto che ODIO le angst con tutto il cuore, non sono mai riuscita a capire come un autore possa far soffrire i suoi personaggi. Poi una sera mi è venuta l’ispirazione per scriverne una, e mi sto ancora chiedendo come abbia potuto fare una cosa del genere. Dico subito che questa sarà la prima e ultima volta che ne scrivo una, perché non avete idea della tristezza che mi è venuta a scriverla. Mai più una Jongkey del genere XD
Spero abbiate notato che alcune frasi le ho prese da alcune canzoni degli SHINee (quelle che vi ho consigliato all’inizio) e dalla canzone cantata da Jonghyun, “A Million Roses”