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Autore: _aXeL_VIII_    12/09/2011    5 recensioni
Allora, questa Fanfiction è su una coppia che amo particolarmente, la UsaxBelarus.
Parla della caduta delle torri gemelle (volevo aggiungerla ieri ma non ho avuto il tempo).
Spero che la storia vi piaccia e vi emozioni.
Quindi, non mi resta che augurarvi una buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Bielorussia/Natalia Arlovskaya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11 September 2001 – New York


Un raggio di sole attraversa la finestra.
Un odore di pancake che alleggia nell’ aria.
La televisione accesa trasmette i cartoni animati della mattina.

<< Alfred!  Sbrigati che altrimenti farai tardi al lavoro!  >>

La donna che parla è intenta a preparare la colazione per i figli.

<< Buongiorno  Natalia!  >>

L’ uomo arriva dietro la bielorussa e la circonda con le braccia, stringendola in un abbraccio.
Lascia un bacio sulle guance candide.

<< Sei in ritardo, come ogni mattina.  >>

Natalia rimprovera il marito, tuttavia sulle sue labbra color rosa  è dipinto un dolce sorriso.
<< Good morning dad!  >>

I due bambini salutano assieme il padre, mentre la madre gli posa dei pancake nei piatti.

<< Good morning  Gabriel, good morning Seraphine  >>

Alfred bacia i due sulla fronte, tra le risate dei bambini.
A quel punto il campanello suona e Natalia si reca alla porta per aprire.
Sull’ uscio di casa si trovano due uomini, uno più alto, l’ altro di qualche centimetro più basso.

<< Buon giorno Ivan, buon giorno Arthur. Vi chiamo subito Al.  >>


<< Spasibo sestra  >>
La donna  arriva fino alla cucina per chiamare Alfred,  occupato a guardare i cartoni assieme ai figli.

<< Al, ci sono Ivan e Arthur che ti stanno aspettando. Su!  >>

<< Arrivo tesoro!  >>

L’ uomo , alzandosi dalla sedia, si dirige verso la porta d’ entrata, in compagnia della moglie.
Un attimo prima di andare via la moglie lo bacia accarezzandogli il viso.


<< Mi raccomando, stai attento!  >>


<< Tranquilla Nat! Fare il vigile del fuoco non è poi questa gran cosa. Non succederà nulla, come sempre poi! E ricordati che io sono un eroe!  >>

Il ragazzo, facendo l’ occhiolino alla bielorussa , la bacia stringendola a sè.

<< Allora vado! A dopo! E ricordati che ti amo!  >>


<< Da, ti amo anche io!  >>
 
 
Alcune ore dopo
 
Natalia, intenta a preparare il pranzo assieme alla sorella, ascolta distrattamente il telegiornale.
Tra una risata e l’ altra dei bambini, però, una notizia giunge all’ orecchio della bielorussa.

<<  Pochi minuti fà c’è stato un attentato alle Torri gemelle a World Trade Center.
Un aereo si è schiantato contro uno dei grattacieli, causando così un esplosione.
I vigili del fuoco sono immediatamente corsi sul posto...  >>

La bielorussa si blocca di colpo, girandosi verso la televisione.
Quello che Natalia ha appena sentito dalla tv le fa gelare il sangue nelle vene, ricordandole che Alfred era stato assegnato a quella zona di New York.

<< Yekaterina, tieni d’ occhio i bambini .  >>

Queste le semplice parole che pronuncia la donna prima di precipitarsi fuori di casa, correndo verso le Torri gemelle.


World Trade Center- Torri Gemelle
 
In pochi minuti la ragazza si trova sotto le torri.
Lo spettacolo che le si presenta davanti agli occhi è raccapricciante.
Uno dei grattacieli è immerso in una nube di fumo e fiamme.
Persone che per salvarsi si buttano giù dai piani più alti, finendo così per schiantarsi al suolo.
La bielorussa corre verso la torre colpita per cercare suo marito, finchè un altro viglie la blocca.

<< Lasciami! Devo andare da mio marito!  >>


La donna cerca di farsi strada bloccando i polsi del vigile.

<< Mi dispiace, ma non può...Natalia?  >>

Natalia alza il viso per guardare il pompiere, che fino a quel momento non aveva guardato, e si accorge che è suo fratello Ivan.

<< Cosa ci fai qui sestra? È pericoloso! Dovresti...  >>

Il russo non finisce nemmeno la frase che un boato si sente nell’ aria.
I due fratelli si girano in tempo per vedere la torre colpita cominciare lentamente a crollare.
Altra gente si butta dal palazzo, preferendo una morte del genere piuttosto che rimanere vittima delle fiamme.
Lacrime cristalline rigano le guance ora pallide della giovane.
Il fratello la porta verso di sè, stingendola al suo petto per proteggerla.
Il grattacielo crolla, alzando un’ immensa nube di fumo grigio e una raffica di vento, che trascina con sè detriti della torre.
Pochi secondi dopo tutto era finito.

Quando la ragazza alza il viso dal petto del fratello attorno a lei si stende un deserto di polvere.
Guardandosi attorno vede gente accasciata a terra che piange, si ripara dai pezzi di cemento caduti dall’ edificio, oppure che giace a terra senza vita.
Altri pompieri accorrono per  assistere le persone in difficoltà.

<< Ivan? Dov’ è Alfred?  >>

il fratello risponde con un iniziale silenzio.


<<  Sinceramente non lo sò Nat...era andato ad aiutare gli altri verso la Torre..ma non sò dove esattamente.. Potrebbe anche esserci il richio che sia rimasto imprigionato sotto delle macerie...  >>

<<  Come ‘ non sò esattamente’? Come puoi dirmi questo Ivan!?  >>

La ragazza urla contro il russo, sconvolta da quello che ha appena detto.
 
<< Adesso vediamo che succede! Gli altri vigili si sono messi a togliere le macerie per cercare i superstiti...   >>

<< O mio Dio.... Ti prego..ti prego fà che Alfred stia bene...  >>
 
Tre ore dopo
 
 
La ragazza stà aiutando, assieme ad altre persone, la gente rimasta ferita dal crollo, finchè le si avvicinano Arthur ed Ivan.
 
<< Natalia... Abbiamo trovato Alfred...  >>

Le labbra della donna si piegano in un sorriso, che però svanisce poco dopo.
C’è qualcosa, nella voce, nella espressione dei due, che preoccupa terribilmente la giovane.


<< Cosa è successo...  >>

<< ......Si è...Si è sacrificato per salvare una bambina dal crollo...Ci dispiace Nat...  >>

Gli occhi di Natalia si gonfiano di lacrime, che cominciano a scenderle sul volto.
Una stretta la prende al cuore, dandole l’ impressione che non battesse più.
No.
Non può essere vero.
Lui non può essere morto.
La giovane ignora i due, e comincia a camminare verso le macerie del palazzo.
La camminata si trasforma in una corsa.
Più volte rischia di inciampare dovendo salire e scendere su pezzi di cemento.
Ad un certo punto lo vede.
Il corpo del suo amato disteso a terra, vicino a due pompieri.
Corre e in pochi secondi arriva.
Quando lo vede, lì, vicino ai suoi piedi, le gambe non le reggono,  facendola cadere a terra.
Con le mani, delicatamente, stringe a sè il corpo freddo e sanguinante di Alfred.
Un pianto disperato la coglie, mentre viene abbandonata  dalla persona più importante della sua vita.




11  September 2011- New York dieci anni dopo
 
 
<<  Seraphine, sei pronta?! Forza andiamo!   >>


<< Rassegnati mamma... Ci metterà sempre un’ eternità a prepararsi! >>


<< Gabriel, non dire così!  >>

Dalle labbra di Natalia esce una leggera risata, ed in quel momento la figlia esce dalla stanza.

<< Eccomi eccomi!  >>

La ragazzina sbuffà ed apre la porta di casa uscendo, seguita poi dalla madre e dal fratello.
Poco dopo, con la macchina, arrivano al cimitero.
Camminano per i prati verdi, e arrivano in cima ad una collinetta.
Nell’ aria alleggiava un profumo di erba appena tagliata.
Ai piedi dei tre una lapide, con un nome ed una frase incisi sopra.


- Qui giace Alfred F. Jones, viglie del fuoco, ma soprattutto eroe che diede la sua vita per la propria gente. -
 
Gli occhi di Natalia diventano lucidi, come ogni volta che rileggeva quella frase.
Si inginocchia, lasciando sulla tomba un mazzo di fiori bianchi, legati assieme da tre fiocchi di color Rosso Bianco e Blu, gli stessi colori della bandiera americana.

<< Sono passati dieci anni, ma la vita continua. I bambini crescono, mi sarebbe  piaciuto che gli avessi visti  crescere anche tu...  >>


La bielorussa si gira, guardando i figli che stanno giocando vicino alla macchina parcheggiata.

<< Ti amo Alfred e ti amerò per sempre.  >>


 
   
 
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