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Autore: SailorMercury84    13/09/2011    7 recensioni
Song fic basata su testo di Enjoy the Silence dei Depeche Mode con protagonisti la mia coppia del cuore: Ami e Taiki.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ami/Amy, Taiki | Coppie: Ami/Taiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Sicuro ma confuso.
 


"Questa guerra non finirà mai... troveremo davvero la Principessa? E se così non fosse? No Taiki, non c'è tempo per buttarsi giù, devi combattere, combattere per il tuo pianeta, per far sì che su Kinmoku torni a splendere il sole... "
 
Raccogliendo la sua arma a forma di stella, Sailor Star Maker rivolse gli occhi al cielo notturno puntinato da piccole sorgenti luminose come la luna.
Si voltò poi verso coloro che l' avevano aiutata a sconfiggere il nemico, e con sguardo cupo ma riconoscente annuì: 
 
- Grazie Sailor Moon, grazie Sailor Mercury... -
 
- Credo sia la prima volta che ci ringrazi, di solito non ammetti intromissioni, in quella che chiami la "tua guerra", Star Maker... ne sono felice! -
 
La guerriera di Mercurio porse timidamente la mano verso Star Maker che aveva già sciolto la trasformazione per riprendere le sue sembianze di ragazzo. Ma Taiki indietreggiò di fronte a quella mano tesa che in lui sortiva l' effetto di un'odiosa calamita, alla quale in realtà non voleva rinunciare.
Lo sguardo di Sailor Mercury assunse  un'espressione dispiaciuta e turbata: per lei era stato già molto difficile superare la sua timidezza per stringere la mano di quel ragazzo che le faceva palpitare il cuore, vedersi poi rifiutare, fu un duro colpo da sopportare. Dal canto suo, Taiki Kou, la guerriera stellare, si sentì cedere di fronte a quello sguardo così aperto, sincero e limpido, che gli chiedeva un semplice contatto, ma non volle ubbidire al suo cuore, non lo avrebbe mai fatto, non avrebbe mostrato nè agli altrì nè a se stesso che in fondo era debole davanti ad una ragazza. C'erano cose ben più importanti a cui pensare, c'era la sua guerra.
 
- A posto così, non c'è bisogno di tanti convenevoli,  Mercury. -
 
Così dicendo, Taiki diede le spalle alle due guerriere, per tornare dai suoi fratelli, a casa.
Sailor Mercury lottò con se stessa per trattenere quelle lacrime salate che spingevano sotto la pelle per fuoriuscire dai suoi occhi azzurri; la sua sensibilità non le consentiva di sopportare quell'atteggiamento così freddo da parte di lui. Lui.
 
- Ami, stai bene? Taiki è proprio un cafone! -
 
Sailor Moon si affrettò a circondare la sua amica in un affettuoso abbraccio, e mentre una lacrima le rigava una guancia, Ami rispose:
 
- Sì Bunny, stai tranquilla... sto bene. -
 
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Quella notte, per la prima volta un senso di colpa trafisse il petto di Taiki, che non riusciva a prendere sonno, e continuava a guardare da dietro la finestra il cielo blu, dove le stelle sembravano creare la forma di un viso, di quel viso che lo metteva sempre a disagio con se stesso. Era il viso di Amy.
 
"Che cosa devo fare?"
 
Sospirò e tornò a stendersi sul letto cercando di prendere sonno, ma quel viso, quell'immagine così bella e invadente, quello sguardo dispiaciuto, non facevano altro che occupargli la mente. Però da un'altra parte della memoria, c'era il suo bel pianeta, ormai distrutto. C'era davvero tempo per l'amore? C'era davvero tempo da perdere sulla Terra? Perché non inseguire due sogni contemporaneamente? Amare lei e salvare il proprio pianeta. Era possibile? Eppure Taiki, era sempre stato sicuro di quale fosse il suo obbiettivo, perché una semplice ragazza invece, lo rendeva tanto confuso?
 
In preda a mille dubbi e a mille pensieri che gli martellavano il cervello, Taiki decise di seguire il suo istinto per una volta, così si alzò frettolosamente dal letto, si vestì e uscì sbattendo la porta che fece svegliare i suoi fratelli.
 
Taiki corse a più non posso, percorrendo quelle strade che conosceva perfettamente e che lo condussero di fronte a quella porta che conosceva altrettanto bene, nonostante non avesse mai avuto il coraggio di bussare. Si fermò a prendere fiato, fece un ultimo sospiro ad occhi chiusi, e si avvicinò sempre di più alla porta bianca; più si avvicinava e più sentiva i battiti accelerare, poteva sentire le sue pulsazioni dentro alle orecchie, dentro al cervello, dentro la pelle, e nelle vene, dove il sangue aveva iniziato a scorrere più veloce, provocandogli una strana, piacevole sensazione.
 
"Dio mio, non sarò mica emozionato?!"
 
Iniziò pian piano a titubare; un altro passo, e la porta sarebbe stata a dieci centimetri da lui, ma qualcosa  lo trattenne:
 
"Maledizione Taiki, che diavolo sei venuto a fare qui? Non c'è tempo per queste cose! Chi se ne frega se lei c'è rimasta male, sei così egoista da aver dimenticato quale sia la tua missione? Non saranno mica due occhi azzurri a farti cedere?"
 
Cuore o ragione? 
Lui era quello sicuro, quello che criticava Seiya perché non doveva avere a che fare con Bunny! E adesso riusciva persino a capire quello che provava il fratello... quel sentimento era una cosa così irresistibile da confoderlo? 
 
"No, non io, non Taiki Kou".
 
Fece marcia indietro, pentendosi di essersi abbandonato ai suoi sentimenti, e con il caos nella testa, fece per andarsene, quando sentì la sua voce, così dolce e inconfondibile:
 
- Taiki! - 
 
Amy era rimasta tutto il tempo ad osservarlo dalla finestra, dietro alla tenda. Anche lei non era riuscita a dormire e aveva osservato il cielo, che con le sue stelle disegnava un viso, secondo lei perfetto.
Poi lo aveva visto realmente, e le sembrò che delle scosse di immensa gioia le percorressero ogni parte del corpo; aveva avuto la sensazione che il cuore le esplodesse fuori dal petto quando lo aveva visto arrivare. Quando capì però che lui stava per andarsene, non aveva resistito, e si era fiondata fuori dalla porta, nel tentativo di fermarlo. Beh, c'era riuscita.
 
- Taiki aspetta! -
 
Lo chiamò ancora una volta prima di raggiungerlo lentamente.
 
- Che diavolo vuoi Amy, non si può più nemmeno passeggiare di notte in santa pace? -
 
Il Taiki ragionevole e sicuro aveva ricominciato a mettergli le bende sugli occhi e a chiudergli il cuore in un un bauletto ben sigillato.
 
La ragazza era sorpresa, non sapeva come comportarsi con lui, a volte intuiva di piacergli, ma pensava che forse era solo la sua immaginazione, visto che la trattava sempre con estrema freddezza.
Una cosa però era certa, Taiki non era lì per caso come voleva farle credere, e così osservò:
 
- Fino a prova contraria, sei nel cortile di casa mia, sei venuto per dirmi qualcosa? -
 
Disse quelle parole tutte d'un fiato, sforzandosi enormemente di essere il più naturale possibile e mostrandosi quasi indifferente, mentre la voce le tremava come il suo cuore che batteva all'impazzata.
Il ragazzo sgranò gli occhi per un secondo, sentendosi colto in flagrante, e con maggior irruenza  alzò il tono della voce:
 
- Senti bene, sono venuto qui per dirti di smetterla tu e le tue amiche, di mettervi in mezzo ad affari che non vi riguradano. Con i nemici ce la sappiamo cavare da soli, non abbiamo bisogno di voi. Quindi ti avverto, non voglio più vedervi sul campo di battaglia, chiaro?! Smettila di fare la ficcanaso Amy! -
 
 
 
- Io... io... ti detesto! Ma come ti permetti di venire qui a dirmi una cosa del genere, dopo che io e Bunny oggi ti abbiamo salvato?! E poi... vattene! -
 
Ami si voltò verso la porta, distrutta dalla rabbia e dalle lacrime, ma Taiki non resistette, in quel momento il sentimento, il dispiacere nell'aver ferito proprio lei che avrebbe voluto vedere sempre sorridere, fece sì che il cuore sfondasse quel maledetto baule, così la raggiunse e le cinse le spalle da dietro stringendola forte a se, così forte da farle quasi male. Mentre il silenzio, un silenzio fatto di sentimenti li avvolgeva facendoli rimanere immobili in quella posizione, Taiki sentì un fresco profumo di acqua espandersi nell'aria, e chiuse gli occhi, lasciandosi inebriare dalla frescura della notte e dal sapore nuovo di quei sentimenti.
 
Era combattuto, spesso era sicuro, altre volte era confuso. Lei era l'amore, il suo pianeta era la gioia di vivere. Sentì nella sua testa, delle note, dettate dal cuore e dalla ragione, note che si trasformarono in parole, in una canzone che recitava così:
 
 
Words like violence   (Parole come violenza)
Break the silence   (Rompono il silenzio)
Come crashing in 
Into my little world   (Arrivano schiantandosi nel mio piccolo mondo)
Painful to me   (Sono dolorose per me)
Pierce right through me  (Mi penetrano direttamente)
Can't you understand 
Oh my little girl   (Non puoi capire ragazzina)
 
... Un giorno la guerrà e la violenza colpirono il mio pianeta, avvolto da una silenziosa pace, irrompendo in quella quiete, provocandomi un immenso dolore, quello di perdere la mia terra, la mia gente. Ma tu non puoi capire, mia piccola Amy, anche se...
 
All I ever wanted   (Tutto ciò che voglio)
All I ever needed   (Tutto ciò di cui ho bisogno)
Is here in my arms   (E'qui fra le mie braccia)
Words are very unnecessary  (Le parole sono superflue)
They can only do harm  (Possono solo far male)
 
 
... anche se sei tu quello che voglio, di cui ho bisogno adesso, realmente. Non c'è bisogno di parlare, perché se parliamo roviniamo tutto, sono capace di farti del male quando mi rivolgo a te...
 
Vows are spoken  (Le promesse sono fatte) 
To be broken   (Per essere infrante)
Feelings are intense  (Le emozioni sono intense)
Words are trivial   (Le parole sono banali)
Pleasures remain   (I piaceri rimangono)
So does the pain  (Così fa la paura)
Word are meaningless  (La parola è insignificante)
And forgettable   (E obliabile)
 
... avevo giurato a me stesso che sarei stato diverso, diverso da Seiya che ama una donna, io mi ero ripromesso che non ci sarei mai cascato in una cosa del genere, perché credevo che l'unica cosa importante per me fosse questa guerra... ma le promesse in fondo, non sono fatte per essere infrante? Ecco, questo lo penso da quando ti ho vista la prima volta e adesso lo confermo ancora di più. Come al solito mentivo a me stesso, nascondendo questo sentimento così profondo, sotto stupide parole, ferendoti e dicendoti cose che non meritavi di sentire. Però adesso, le parole non servono, non ti ferirò ancora una volta, adesso voglio solo stringerti a me, per farti dimenticare le cose crudeli che ti ho detto perché...
 
All I ever wanted  (Tutto ciò che voglio)
All I ever needed  (Tutto ciò di cui ho bisogno)
Is here in my arms  (E'qui fra le mie braccia)
Words are very unnecessary  (Le parole sono superflue)
They can only do harm  (Possono solo far male)
 
... tutto ciò che desidero è qui fra le mie braccia, sei tu, e non ti parlerò più in quel modo, voglio solo vederti felice e non ferirti con i miei discorsi idioti, che nascondono invece questo sentimento per te, quindi adesso...
 
Enjoy the Silence    
 
... godiamoci questo silenzio.
 
Amy si voltò per rimanere di fronte al ragazzo, ormai non sentiva più niente, se non una felicità irrefrenabile; le sembrava di aver sentito quelle parole che il cuore di Taiki le aveva suggerito nella mente. Era sicura, le aveva sentite chiare e forti, così provò a dire:
 
- Le hai sentite anche... -
 
- Shhh... godiamoci questo silenzio. -
 
La ragazza sorrise, con i suoi occhi luminosi, dove si rifletteva la brillantezza delle stelle, poggiando la testa sul petto di Taiki che riprese a stringerla forte, e godendosi veramente, quel momento in silenzio, dove tutto ciò di cui aveva bisogno era lì, fra le sue braccia.


Note e commenti:

Con questo song fic ho partecipato al contest indetto dal forum http://bunnymarziofanforum.forumcommunity.net/
Spero vi sia piaciuta questa mia seconda song fic (anche se in realtà è stata scritta prima de "Il mio Angelo") ^^
Ho anche apportato delle piccole correzioni grazie ai suggerimenti delle amministratrici del forum Demy e Marziolina ;)
Attendo vostri commenti e vi aspetto sulla pagina facebook dove troverete le mie storie e tutti i miei disegni 
http://www.facebook.com/pages/SailorMercury84-Disegni-e-Fanfiction-/169990373071040
Grazie a tutti!
SailorMercury84

 
   
 
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