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Autore: Kalix_89    13/09/2011    1 recensioni
Cosa succede se Gokudera è ubriaco? fan fiction scritta per il 5927 Day!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Bere il sakè può essere divertente, ma solo se si è certi di reggerlo bene.

E quella sera a casa di Yamamoto, di bottiglie di sakè ce n’erano parecchie. Erano tutti riuniti nel negozio di suo padre: Ryohei, Bianchi, il dottor Shamal, Reborn, Kyoko, Haru, e naturalmente Gokudera e Tsuna.

Gokudera non avrebbe mai immaginato che gli sarebbero bastati un paio di bicchierini per perdere la lucidità…e di bicchierine aveva bevuti il doppio.

Al contrario, dopo un paio di sorsi, Tsuna aveva diligentemente deciso che l’alcol non faceva per lui.

Era sempre stato un ragazzo prudente, ed era questa una delle tante cose che Gokudera ammirava di lui.

Se gli avessero chiesto quali fossero le altre, avrebbe potuto continuare per un ora. Gli occhi grandi e dolci. La voce leggermente femminile. Il fisico esile. I capelli scompigliati.

Ogni cosa in quel ragazzo gli piaceva. Non aveva deciso di dedicargli la sua vita solo perché era il dovere di ogni braccio destro con il suo boss.

Aveva deciso di dedicarsi a Tsuna perché era LUI: un po’ imbranato, insicuro, indeciso… non avrebbe potuto immaginarsi come braccio destro i nessun altro al mondo.

Forse era colpa di quel sakè che gli era andato alla testa, ma quella sera lo stava pensando più intensamente del normale. E non nel modo in cui lo pensava di solito.

Sembrava che l’ alcol avesse rimosso dal suo cervello ogni inibizione o censura,, forse per questo che d’un tratto iniziò a immaginarsi il corpo di Tsuna nascosto dalla felpa troppo larga. Per un attimo, immaginò di infilare le mani sotto di essa, e l’emozione che lo travolse al pensiero gli provocò un calore sconosciuto.

Fu per questo che, al momento di tornare a casa, prese una decisione.
“Decimo, ti accompagno io a casa” disse, cercando di non far notare che, di tanto in tanto, barcollava leggermente.

A quell’offerta, Tsuna esitò. “Sei sicuro, Gokudera? È tardi”

Lui annuì convinto “è pericoloso farti tornare da solo a quest’ora” stabilì, prendendolo sotto braccio e avviandosi.

“Gokudera, sei sicuro di non aver bevuto troppo sakè?  Sei un po’ strano” chiese Tsuna mentre apriva il cancello.

“Sto benissimo!” rispose Gokudera, battendosi il petto. Ma i riflessi annebbiati finirono per fargli dare un pugno nel suo stesso stomaco.

“Gokudera- kun!” Tsuna scosse la testa. “tu sei ubriaco! !non puoi tornare a casa così. Dormirai da me stanotte”

Lo trascinò fino in camera sua. ”Vieni, stenditi sul letto. Io dormirò per terra.”  si offrì Tsuna

“Non esiste che il decimo dorma per terra!” ribattè Gokudera con foga.

“Gokudera, non agitarti o ti girerà la testa!” disse Tsuna posandogli le mani sulle spalle per farlo stendere sul materasso.

“Allora dormirai anche tu nel letto con me” propose Gokudera, afferrando Tsuna per i polsi. Non si accorse di averci messo troppa forza, e trascinò giù il ragazzo facendolo cadere su di lui.

Tsuna rise, con la sua risata che Gokudera adorava. Era una ristata divertita, e allo stesso tempo imbarazzata quando realizzò la posizione in cui si trovavano.

Ma tornò serio quando guardò Gokudera: lui non rideva. Il suo sguardo era intenso, serio. Non riusciva a capire perché lo stesse fissando in quel modo.

Non ci volle molto per capirlo. Con una agile mossa, Gokudera passò sopra di lui mettendo il ragazzo con le spalle al materasso.

“G-Gokudera-kun” balbettò Tsuna.

“Juudaime” sussurrò Gokudera, prima di avvicinare il viso al suo e baciarlo.

Tsuna spalancò gli occhi: non riusciva a muoversi sotto il peso del ragazzo più grosso di lui; le sue mani forti tenevano i suoi polsi bloccati al letto.

Ma soprattutto, a scioccarlo era il bacino di Gokudera premuto contro il suo: l’intensità del suo desiderio era sconvolgente… era lui a fargli quell’effetto?

La sua lingua cercava freneticamente quella di Tsuna, mentre lo sentì infilare una mano sotto la felpa. Attraversò il suo addome lentamente, con avidità, in ogni centimetro.

Come se in tutto quel tempo  non avesse desiderato altro che toccarlo in quel modo.

E Tsuna non riusciva a fare altro che rimanere lì, paralizzato dallo stupore.

Trattenne il respiro quando la mano di Gokudera si insinuò tra le sue gambe. Si senti sfiorare prima in modo più esitante, poi con tocco sempre più deciso….

…E poi più niente. “Gokudera-kun…?” Tsuna sussurrò incerto.

Guardò il suo braccio destro… e lo vide collassato sul suo petto. Si era addormentato, stordito dall’alcol.

Lo spostò da un lato sfilandosi da sotto di lui, attento a non far rumore, anche se sapeva che non si sarebbe risvegliato facilmente.

 Lo avvolse con le coperte, tirandole su fino alle spalle.

Era quasi certo che, al risveglio, Gokudera non avrebbe ricordato più nulla.

E lui, non gli avrebbe mai detto niente.
   
 
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