Disclaimer: la storia
appartiene a countrybutterfly.
L’originale la trovate qui.
Rating: Giallo (per il
linguaggio… più o
meno)
Personaggi: Dave Karofsky,
Kurt Hummel; no
Kurtofsky
Warning/Spoilers: Giusto per
stare tranquilli diciamo
che ci sono spoiler delle prime due stagioni Glee e dei libri
– e film – di
Harry Potter
Disclaimer: Non possiedo
né Glee né Harry Potter
Riassunto: Kurt Hummel
è l’Harry Potter di Dave
Karofsky…
Note:
- Non ho
davvero idea da dove salti fuori questa cosa… spero solo vi
possa piacere
- Dato che
non ho idea da dove venga questa storia, non sono esattamente sicura di
cosa ne
farò… probabilmente la modificherò
più avanti. Se qualcuno ci vede qualcosa, me
lo faccia sapere =)
- Non credo
sia necessario specificarlo, ma non si tratta di un crossover, ho solo
usato
Harry Potter come riferimento letterario.
- Ho postato
questa storia anche sul mio nuovo LJ (nickname:
kosherrainbow… sì, mi ha
fregata, però mi piace e mi sta aiutando a sistemare alcune
cose sulle quali
forse tornerò a lavorare)
The Puckhead's
Tale
Paragonarli
a Harry Potter e Voldemort sarebbe fin troppo facile. Cavolo,
è più che sicuro
che alcuni di quei babbei del Glee Club l’abbiano
già etichettato come il
cattivo della storia che non ha fatto altro minacciare e provare a
distruggere
il loro piccolo mondo fatato (anche se secondo lui quel ruolo
spetterebbe di
diritto alla coach Sylvester). Ciò non toglie che non sia
comunque piacevole
vedersi paragonato senza via di scampo al ragazzo destinato a diventare
il più
temibile mago oscuro di tutti i tempi. Però magari quello
è un paragone che si
sono limitate a fare solo le persone che hanno ricevuto una granita in
faccia
da parte sua.
Probabilmente
per tutti gli studenti del McKinley è più facile
associarlo a Draco Malfoy: il
cattivo ragazzo che si limita a cercare di essere popolare e a cui non
interessa altro. Sì, potrebbe anche vedersi nei panni di
Draco Malfoy dato che
entrambi hanno un grosso peso sulle spalle* ma non fanno altro che
parlare e
darsela a gambe alla prima difficoltà. E’
leggermente meglio che essere il
Signore Oscuro, ma non molto.
A ogni
modo, da qualunque prospettiva si voglia leggere la storia, Kurt Hummel
è e
rimarrà Harry Potter: il ragazzo d’oro che non va
in cerca di guai ma che sono
questi ultimi a trovarlo, quello che si rialza e continua a credere in
se
stesso, anche se il resto del mondo sembra essere costantemente contro
di lui.
E’ il ragazzo coraggioso e di talento che cerca sempre il
buono in ogni
persona, anche quando queste non lo meritano. Gli piace pensare che se
Kurt
Hummel è sempre stato Harry Potter, lui avrebbe potuto
essere Neville. Due
persone esattamente agli antipodi ma solo perché il destino
ha scelto di
manifestarsi in modo leggermente diverso. L’uno avrebbe
potuto vivere la vita
dell’altro, ma anche se così fosse stato, Neville
sarebbe sempre rimasto il
ragazzo cicciottello che suda troppo facilmente, che non è
mai abbastanza bravo
in quello fa, ma che ha avuto le palle di maneggiare una spada e dare
un calcio
in culo a Voldemort.
Se
però
deve vestire i panni di un Serpeverde, allora a Dave Karofsky
piacerebbe essere
il Severus Piton di Kurt *Potter* Hummel (e… no. Non per la
questione della
madre di Kurt, anche perché sarebbe alquanto inappropriato).
Gli piace l’idea
del cattivo ragazzo - anche se in realtà non lo era affatto
- che tutti
reputavano tale solo perché temeva di perdere tutto
ciò che aveva, se solo
avesse rivelato quel segreto che in fondo lo rendeva così
speciale. Non pensa
che qualcuno possa comunque capire qualcosa da quello che ha fatto,
farà o sta
ancora facendo… in fondo è solo uno studente
dell’ultimo anno. A tutti sembra
andar bene vederlo come un cattivo ragazzo, e finché questo
significa avere un
qualche ruolo nella vita di Kurt Hummel… beh, è
più di quanto potesse chiedere.
Chissà, magari un giorno Kurt scoprirà la
verità, ma si spera in circostanze
migliori e che non prevedano una truce morte per Dave al momento della
grande
rivelazione.
***
Dave
alzò
lo sguardo dall’angolo in cui si era nascosto e vide Kurt
davanti a lui che lo
sovrastava. Ciò che però gli sfuggiva era se la
domanda di Hummel fosse un
insulto alle sue capacità intellettive.
“Già”
risposte Dave in modo implicito, facendogli notare che teneva in mano
una copia
del settimo libro.
Il cantante
sembro riflettere per qualche secondo ma poi non riuscì a
trattenersi dal
domandargli: “Libro preferito?”
“Che
domanda del cazzo…”
“Personaggio
preferito, allora…”
“Non
che
questa sia molto meglio” disse facendo però
sbuffare Kurt esasperato “Forse
Neville” riuscì comunque a rispondergli, pur di
dire qualcosa. Rispondere a lui
però aveva significato rispondere in qualche modo anche a se
stesso e in cambio
ricevette uno sguardo d’approvazione da parte di Kurt prima
che la voce degli
altri membri del Glee Club iniziassero a chiamarlo, temendo per la sua
incolumità.
“E il
tuo
chi è?” domandò Dave fermando Kurt che
si era allontanato da lui di qualche
passo con l’intenzione di raggiungere gli altri.
“Di
personaggio?” chiese conferma Kurt mentre rifletteva
“Piton…” rispose poi.
Sembrava quasi in procinto di spiegargli il perché ma
Hudson, affiancato da
Puckerman ed Evans, si erano oramai avvicinati e Dave non voleva
mettersi nei
guai. Forse Kurt stava per dire che Piton era l’ultimo dei
suoi personaggi
preferiti o che il damerino della Dalton aveva qualcosa da ridire sul
maestro
di Pozioni… o forse Kurt era lì, lì
per confessargli che nutriva un affetto
sincero per quel tipo oscuro, poco raccomandabile ma che si era
rivelato essere
il migliore fra tutti.
A Dave non
importava quale delle alternative fosse. Se qualcuno avesse voluto
paragonarlo
al personaggio di un libro, a lui Piton sarebbe andato benissimo.
Note della
traduttrice:
*
l’autrice
penso si riferisse al compito di Draco di uccidere Silente (HP6).
Ho scelto
di lasciare il titolo in inglese perché
l’equivalente della traduzione di puckhead
non mi piaceva. Puckhead è
un’espressione che sta a indicare gente che beve birra
economica e passa le
serate a guardare esclusivamente partite di hockey in tv… un
loser sportivo.
Tradurla è
stato strano perché l’ho sentito come un racconto
molto americano (ed è palese
che io sia sintonizzata meglio sulla frequenza UK che USA)
però l’idea alla
base è davvero troppo bella.