Tu ami gli uomini.
Come DIAVOLO ci riesci?
Fosse per me morirebbero tutti, nessuno escluso.
Neppure io stesso.

Lo osserva con rinnovato odio, ricambiato.
Ha davanti la sua copia, precisa in ogni minimo dettaglio. Se non fosse per lo sguardo direbbe di essere davanti a uno specchio.
Perché lo sguardo che lo osserva è diversissimo dal suo.
Se lui guarda il mondo con divertimento e sarcasmo l' altro fa l' esatto opposto.
A lui il mondo fa schifo e gli sta stretto. Per questo vorrebbe distruggerlo.
“Se potessi ucciderei pure me stesso.”
Alza i polsi, mostrandoli fasciati. Sono il simbolo del suo odio, perché non può fare altro.
“Finché non potrò uscire da qui. Lo sai anche tu, Orihara.”
Sentirsi chiamare per cognome gli fa impressione.
“Perché non mi chiami per nome, Hachimenroppi?”
“Perché anche tu non lo stai facendo.”
Hanno lo stesso nome, Izaya. Condividono tutto, tranne loro stessi.
“Come puoi continuare ad amarli? Loro ti odiano!”
“Un giorno lo faranno, lo so.”
“Che cazzata! Sai benissimo che, dato come ti comporti, nessuno ti vorrà!”
“Tu pensi forse di poter ottenere dei risultati migliori dei miei?”
“Almeno io non fingo.”
Fingere. Che. Tutto. Vada. Bene.
Quel sussurro fa male, fin troppo. Come una lama.
Quella che entrambi stanno puntando alla gola dell' altro.
“Dura accettare la realtà, eh, Orihara?”
“Faresti meglio a stare zitto, Hachimenroppi.”
Hachimenroppi abbassa il coltello, alzando le spalle.
“Perché, avresti davvero il coraggio di uccidermi?”
Ride, avvicinandosi alle spalle di Izaya, abbracciandolo da dietro.
“Avresti il coraggio di uccidere te stesso?”
Un solo bacio, due labbra che si odiano e che si mordono. Sa di odio e insulti, quel bacio.
Gli occhi rossi di Hachimenroppi osservano quelli castani di Izaya, forse per la prima volta con un sarcasmo dietro che non sfugge al ragazzo.
“Dici di amare tutti, eppure odi te stesso. Com'è possibile?”
Izaya si allontana, chiudendo gli occhi.
“Finché essere me stesso significa essere te allora non potrò fare altro.”
E apre gli occhi sul soffitto della sua camera, sdraiato a letto, nudo. Al suo fianco Shizuo, addormentato.
Faresti meglio a ricordare ciò, Orihara.
Io odio tutti, io e te compresi. Shizuo non è un' eccezione.
Non ci metterò molto a distruggere tutto. In fondo, qualcosa lo sto già rovinando.
“Izaya? Cosa c'è?”
Due occhi rossi osservano il ragazzo biondo, sorridendo in maniera strana.
I polsi fasciati sono macchiati di rosso.
In mano ha un solo coltello.
“Non c'è nulla, Shizuo.”
Solo, potresti morire?

Nota notosa.

La sottoscritta non ama complicarsi la vita, no. Infatti ha utilizzato la versione da film horror di Izaya. Evviva.
Costui si chiama Hachimenroppi Izaya. Per gli amici Roppi.
Che nome assurdo.
Comunque, è la versione più simile ad Izaya: stesso abito, solo con il pelo della giacca e gli occhi rossi.
Una versione che, secondo le descrizioni, odia tutto e tutti, compreso se stesso.
Come non amarlo?

http://quizilla.teennick.com/user_images/F/FE/FET/FETISHFUELS/1306566419_8345_full.png