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Autore: Audrey Shadows    14/09/2011    5 recensioni
Ember, 20 anni, ha perso suo padre quando aveva 10 anni. Oggi è il decimo anniversario della sua morte e come ogni anno è davanti alla sua tomba, o meglio, quella che dovrebbe essere la sua tomba. sta per andasene quando in lontananza vede un ragazzo alto, vestito come un rapper che la fissa insistentemente. Chi è? Cosa vorrà? si chiede Ember. Scopritelo insieme a lei, in una New York piena di sorprese e ricordi..
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

-mamma!-
Una bambina sui 10 anni, bionda con occhi grandi e castani, stava guardando un cartone animato alla TV.
Stava guardando la TV quando sentì quel boato e cominciò a gridare.
-mamma!!- una donna con lunghi capelli castani accorse nel piccolo salotto dell’appartamento.
-tesoro stai bene? Che è success…- si fermò e rimase pietrificata.
Guardò fuori dalla finestra e rimase completamente allibita da quello che stava succedendo.
La TorreNordera in fiamme.
Guardò la sua bimba, la sua piccola Ember, e decise che lei non doveva vedere tutto quello.
-tesoro non è nulla … vai in camera tua a giocare con le bambole… e vestiti che fra poco andiamo via-
-uffa…- e intanto la piccola, ignara, si dirigeva nella sua stanza.
Carol, la madre , volse dinuovo lo sguardo alla torre in fiamme. Accese la TV, sulla CNN, e ascoltò paziente.
“sembrerebbe, dalle testimonianze, che un grosso aereo si sia schiantato nella torre nord…” le parole si persero per la stanza.
Un aereo.
Guardò l’orologio, le 9 meno 5. prese il cellulare e compose il numero del marito Jhon.
-ciao amore… hai visto quello che è successo? Io.. non so. Puoi uscire dall’ufficio e raggiungerci a casa? Vuoi che ti veniamo a prendere?-
-amore stai tranquilla, ok? Andrà tutto bene. Ci stanno facendo sgombrare dall’ufficio… e beh… credo che prima delle 2 io non possa essere a casa… mi fai parlare con Ember?-
-certo… Ember! C’è papà al telefono vuole parlarti!-
La piccola bimba corse al centro del salotto e si appropriò del telefono –ciao papi!!- Jhon sorrise a sentire la sua voce
-ciao piccolo terremoto! Come stai?-
-bene te?-
-bene, tranquilla. Dai retta alla mamma?-
-si papà… che c’è?-
-niente, volevo solo dirti che ti voglio un sacco di bene… ricordalo.- Jhon sentiva una strana sensazione, e sentiva il bisogno di far sapere alla sua bambina quanto le volesse bene.
-fai la brava, dai retta alla mamma  e pensami!- rise insieme alla figlia –mi passi la mamma?-
Ember tornò in camera sua, dove Ken e Barbie la stavano aspettando.
-tesoro… non ti preoccupare… sto benone, capito?-
-si…-
-adesso devo andare tesoro… ti amo!
-anche io ti amo jhon- la chiamata si concluse.
Carol rimase a fissare le torri, pregando per suo marito. Era ancora intenta a ripetersi il suo mantra “carol va tutto bene andrà tutto bene” quando un secondo enorme boato le spezzo i pensieri.
La TorreSudera in fiamme.
-ODDIO!!- riprese freneticamente in mano il telefono e chiamò il marito.
Squilli squilli squilli.
Buttò giù e iniziò a piangere e girare freneticamente per la stanza.
-mamma che succede? Perché piangi?-  cosa avrebbe dovuto risponderle? Cosa avrebbe potuto risponderle?
-nulla amore… torna in camera tua e restaci-
Riprese il telefono e chiamo dinuovo il marito.
-carol oddio… stai bene?- le chiedeva se LEI stava bene.
-JHON! Che succede?! Avevi detto che andava tutto bene.. che non sarebbe successo niente…-
-ed è così infatti…- Jhon in realtà, in quel momento era bloccato nel suo ufficio. Non aveva altra via d’uscita se non la finestra… e l’idea non l’allettava affatto.
Stava male, entrava fumo da sotto alla porta, e l’unico suo desiderio era uscire da quell’incubo, ma sapeva in cuor suo che non sarebbe mai successo. In quel momento aveva dato un senso al bisogno impellente di far sapere alla sua bambina e a sua moglie che le amava. –andrà tutto bene… stai con Ember… e dille che la amo ok?- la linea cadde, jhon scaraventò il telefono dall’altra parte dell’ufficio. Sapeva che non sarebbe sopravvissuto.
Fumo nero continuava ad entrare nell’ufficio.
 
Carol era entrata nella stanza della bambina, si comportava come se niente fosse e aveva ripreso a ripetersi il suo mantra.
-Ember? Che ne dici se guardiamo un po’ di TV assieme?-
-non dovevamo uscire?-
-no amore.. ho cambiato idea-
Ember seguì la sua mamma nel salottino di casa. Aveva visto fuori dalla finestra. Lei sapeva. Sapeva che qualcosa non andava.
Vedeva la torre dove lavorava il suo papà in fiamme, e in cuor suo … sapeva che non l’avrebbe più rivisto.
 
 
   
 
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