14/09/2011
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Semplicemente Bulma
Gli sorrise suadente. Lo guardò con quello sguardo ammaliatore che lo catturava e imprigionava in quella stanza fin troppo calda.
Spesso si ritrovava a pensare che quella camera fosse una pigione lussuriosa, rossa come il sangue, come il fuoco che ardeva sulla pelle poco prima di iniziare a scorrere nelle vene, nelle arterie fino ad arrivare al cuore, per poi fermarlo per un attimo, un istante, una frazione di secondo in cui avvertiva che gli mancasse un battito, ma -poi -tutto tornava alla normalità; il cuore ricominciava a pompare sangue e fuoco più forte che mai, più veloce, con potenza.
Era imprigionato in quella stanza, non riusciva ad uscirne nonostante lo volesse, era ammaliato dalla sua bellezza, dalle sue movenze.
Bulma era il carceriere più sadico che avesse mai avuto, non sapeva come respingerla, come combatterla, in fondo, non lottavano ad armi pari, soprattutto su quel letto.
-Non pensi di aver esagerato con Trunks?
Chiese la scienziata all’improvviso, ricevendo come risposta un grugnito contrariato.
Vegeta continuava la sua battaglia con le armi migliori che possedesse.
Iniziò a baciarle il collo con passione, inumidendolo con la lingua che solcava, come una barca nel mare spinta dal vento, ogni centimetro della sua pelle, ignorando così la domanda e la resistenza della donna.
-Ti prego, rispondimi…
Un ringhio animalesco uscì dalle fauci, quasi serrate, del principe che ricadde sul lato opposto del materasso.
-No, lui mi ha chiesto di intensificare gli allenamenti, ma non dovresti preoccuparti è un moccioso…-sospirò annoiato –mezzosangue, si stancherà presto, come il figlio di Kakaroth- disse infine.
-Appunto è un bambino ed è pieno di lividi. Ti rendi conto che domani sarà il primo giorno di scuola e lui ha un occhio nero?
Chiese Bulma stridula.
-Non m’interessa.
Tagliò corto l’uomo sempre più innervosito.
-Penseranno che tu lo picchi!... penseranno che tu sia un violento.
Esclamò sconcertata, conoscendo la differenza tra un allenamento e una punizione inammissibile.
Vegeta rise divertito dell’affermazione della moglie, per quanto non avrebbe mai picchiato suo figlio, non poteva certamente considerarsi una persona pacata e a modo.
Si portò nuovamente sulla donna, sussurrandole all’orecchio
-Dovresti avere paura di me, lo sai?
Bulma sussultò per la sorpresa
-Un tempo ti ho temuto. Ho tremato vedendo la tua furia- con una mano delicatamente carezzò il suo viso –poi ti ho conosciuto e so che non faresti mai del male né a me né a Trunks-
Si avvicinò al volto del saiyan e melliflua sussurrò –dove eravamo rimasti, mio bel principe?-
Era il carceriere più spietato che avesse mai avuto, prima lo puniva interrompendolo con inutili chiacchiere, poi ricominciava suadente a sedurlo e non riusciva a liberarsi dalla sua presa, da quelle esili braccia che avvolgevano il suo collo.
La sua forza deriva semplicemente dall’essere Bulma.
In fine, Vegeta, sorrise malizioso.
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Angoletto di Girl_in_Blu:
Non so voi, ma io quando lunedì ho visto dragon ball mi sono sentita di nuovo piccola, quando al ritorno da scuola mi sedevo sul divano a vederlo e …non potevo resistere alla tentazione di scrivere una storia, anche se è una piccolissima flash fiction sul potere delle donne, al quale nemmeno il nostro principe sa resistere XD
Scherzi a parte, spero vi sia piaciuta.
Baci Jo