Tanti Ricordi

Ero seduta su una panchina della città di Sciroccopoli quando, per la prima volta a distanza di anni, tornai a pensare a lui. Forse perchè la città, la ruota panoramica o tutto il resto mi ricordavano dannatamente il ragazzo innocente e dolce conosciuto anni prima all'inzio del mio viaggio, o forse semplicemente perchè era difficile dimenticare un ragazzo tipo stalker dai capelli verdi che ti ritrovavi in ogni santo posto in cui andavi. Mi misi dietro all'orecchio una ciocca dei miei lunghi capelli castani, segno che ero sovrappensiero. Ammiravo veramente molto il coraggio e la determinazione di N nel cercare di realizzare il suo sogno. Non glielo dissi mai a voce, perchè credevo di fare la figura dell' idiota; insomma, io lottavo per infrangere i suoi sogni. Ma in fin dei conti, era giusto? Ci avevo pensato molto nei giorni dopo la battaglia finale, ma poi mi misi l' animo in pace: ormai avevo vinto io, punto. E non si poteva tornare indietro. Ero felice per gli Allenatori che avevano ritrovato i propri pokèmon, ma comunque mi dispiaceva per quelli che erano stati veramente maltrattati o abbandonati. Io non avrei mai abbandonato i miei pokèmon, su questo non ci pioveva, ma alla fin fine... N, io ti avevo abbandonato? Insomma, non avevo replicato quando tu te ne andasti via, chissà cosa mai avrai pensato, in quel momento. E chissà se ti sei mai pentito della tua fuga... e chissà ancora se un giorno potrò rivedere il tuo caro sorriso.
Mi alzai, rimettendomi in spalla la borsa a tracolla ricordo del mio primo viaggio. Avrei voluto allontanarmi da lì, da quel posto che mi ricorda maledettamente lui, facendomi sentire ancora più uno schifo, ma non ce la facevo. La mente mi diceva di camminare, ma a quanto pare le mie gambe erano di tutt' altro parere. Alzai lo sguardo verso il cielo. Le previsioni dicevano che sarebbe piovuto, ma a quanto pare avevano fatto cilecca, constatando che non c'era nemmeno una nuvola. Sentì una mano sulla mia spalla e sobbalzai, girandomi. Feci un sorriso forzato.
-Hei, Komor.- dissi, senza emozione. Il mio amico mi guardò con sospetto, ed io pensai che sarebbe stato meglio sprofondare.
-Touko, qualcosa non va?- chiese indagatorio. Abbassai lo sguardo.
-No, va tutto bene.-
-Non me la racconti giusta.- obiettò, guardandomi con rimprovero. Sospirai: come aveva solo potuto sfiorarmi la mente il pensiero di poter ingannare Komor? Ci conoscevamo da tutta una vita, era praticamente impossibile dirgli una bugia, capiva subito quando qualcosa non andava in me o in Belle. Sorrisi. Ancora una volta pensai che era un amico fantastico.
-Sì, hai ragione. Sono triste. Tanto triste.- risposi, forzando un sorriso che non voleva proprio uscire dalla mia bocca. Mi morsi il labbro. Cavolo, ora lui mi avrebbe chiesto anche il motivo. Komor rimase a guardarmi per un po', ma poi sospirò togliendosi gli occhiali e mettendoseli a pulire con il bordo della maglietta. Mi guardò negli occhi, come per dirmi che dovevo tranquilizzarmi. Annuì, ringraziandolo telepaticamente per il conforto. Allora mi girai e corsi via lasciandomelo dietro di me. Cominciai a piangere, mentre l'aria fredda d' autunno mi sferzava il viso e mi faceva tremare di freddo. Ad un tratto mi fermai, accucciandomi con le mani sulle gambe col fiato smorzato dalla fatica ed il sudore che mi grondava dalla fronte. Feci un grande sospiro per poi rimettermi in posizione eretta. Guardai il tramonto color rosso che faceva capolino tra gli alberi. Ridacchiai. Se Belle fosse stata qui, certamente si sarebbe emozionata pensando che sarebbe stato un perfetto sceneggiato per un film romantico. Ma la vita non è un film, dove se non ti piace una scena puoi comunque andare avanti lasciando quel pezzo di storia. Mi sarebe piaciuto fare lo stesso con N, dimenticarlo, lasciandolo lì nel dimenticatoio in quel momento e per sempre. Cosicchè la mia vita un giorno possa essere più felice di allora, eliminando i sensi di colpa che ogni notte non mi facevano dormire. Mi sedetti sul terreno con un lieve sorriso. Chiusi gli occhi. Cercai di focalizzare il volto del mio rivale a diciotto anni, ora che io ne avevo sedici. Mi ritrovai un attimo dopo a ridere di tutto quello che era successo da quando avevo lasciato Soffiolieve. Non l' avevo mai fatto, forse perchè avevo paura di poter ferire qualcuno ridendo in quel modo. E quel qualcuno credevo non potesse prendere molto bene il fatto che mi stessi burlando degli anni passati. Sentì un tonfo e sobbalzai, in preda allo spavento totale. Mi girai e, mentre la persona davanti a me si massaggiava la testa per la caduta dall'albero, io risi.
-N, quanto tempo!-

***Angolo Autrice***

Ennesima Ferriswheelshiping. Hehe, pensavate di esservi liberati di me, vero? ...Eh no!
Per questa ff, bisogna ringraziare la mia prof di italiano che parlando di genere fantasy mi ha fatto pensare ai pokèmon e, beh, alla fic.
Ho voluto finire la fan fiction in questo modo cosicchè ognuno possa pensare al continuo, casomai il mio non potesse piacere.
...Sapete, l'ho scritta mentre sentivo la sigla dei Digimon xD So che non interesserà a nessuno, ma io AMO la prima sigla e le prime due serie dei Digimon!
Dedico la ff a tutte le amanti di questa bellissima coppia!
Mi raccomando, recensite *^*
Bye ;)

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