Fan Fiction partecipante alla Challenge indetta
dalla Community
Utilizzando il Set Delta
Titolo: Fifty Sunflowers&Guns
Autore:
Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo
Genere: Generale, Commedia, Introspettivo
Avvertimenti: Drabble, What…if?,
Shonen-Ai
Personaggi: Alfred F. Jones/America, Ivan Braginski/Russia, Arthur
Kirkland/Inghilterra, Francis Bonnefoy/Francia.
Pairing: Cold War Pairing – RusAme – Russia/America (Accenni FrUk)
Trama: Ivan
capì che Inghilterra era arrivato al
limite quando Alfred gli si fiondò nel letto, gnaulando qualcosa
su un
AngeloSopraccigliutoUbriacoeMezzoNudocheNonLoVolevaTraviatodaunCosaccoTracannaVodka.
[#26 –
Apparizione]
Dedica: a Silentsky
Note: Per gli dei, ma che
fatica ho fatto per scrivere queste cinquanta frasi?! Bah, meglio non pensarci.
Sono secoli che doveva farle e solo ora sono riuscita a completarle! Lentezza
esasperante, lo so. Quindi, se fanno schifo, scusate, davvero.
Comunque…Partiamo!
La #8, #14, #26, la #29, la #37, la #39 sono una storiella che vede il
nostro Inghilterra alle prese con la relazione tra America e Russia.
La #13 è ispirata a canzone di Dori Ghezzi.
La #10, la #15 e la #44 trattano della Guerra Fredda (Baia dei
Porci-Allunaggio / Fine della Guerra / Guerra di Corea-Guerra del Vietnam)
La #32 riprende una citazione del numero 83 di Ratman.
La #41 e la #42 sono collegate tra loro.
La #25 e la #40 sono collegate tra loro.
La #07 e la #12 sono collegate tra loro.
La #50 fa riferimento a quelle belle zucche che gli americani
trasformano in piccole lanterne la sera di Halloween *W*
Ah! Ecco, ho scoperto che il 19 inizio
l’Università, quindi finché non mi sarò ben regolata tra orari e treni, gli
aggiornamenti rallenteranno. Sorry!
Fifty Sunflowers&Guns
{Cinquanta Girasoli&Pistole}
#01 – Terra
L’uno la
Florida, l’altro la Siberia, un unico sole a brillare per entrambi.
#02 – Orgoglio
Non c’era
romanticismo nella loro relazione, o almeno, era impossibile definire tale quel
loro spropositato orgoglio, quella necessità
di prevalere –anche a letto- l’uno sull’altro.
#03 – Spirito
Forse era
dovuto alla Vodka che quel maledetto cosacco
gli aveva fatto ingurgitare per, testuali parole, scaldare la serata, ma America si preoccupò alquanto nel sognare un
girasole come suo Spirito Guida.
#04 – Storia
Entrambi
nascondevano massacri indicibili dietro un sorriso, e forse era proprio per
quel motivo che riuscivano a capirsi –o
quanto meno a non fingere- tra di loro.
#05 – Tempo
L’unica cosa
che aveva di buono quel maledetto inverno russo era il non dover spiegare a
Braginski perché trovasse così piacevole accoccolarsi contro il suo petto.
#06 – Guerra
Non avevano
altro modo di comunicare: le bombe erano le loro parole, le mitraglie le loro
risate e il sangue dei caduti le loro lacrime.
#07 – Tradimento
Traitor! Avevi promesso che non mi avresti più
corretto la Coca Cola!
#08 – Sentore
Inghilterra
iniziò ad avere qualche presentimento su America e Russia quando Francia si
chinò su di lui e gli sussurrò “Non ti ricordano un po’ noi due, mon cher?”
#09 – Giovinezza
Un brivido
scivolò lungo la schiena di Ivan, mentre sentiva il respiro di Alfred sfiorare
le cicatrici che altri avevano intrecciato sulla sua pelle quando era solo un
bambino.
#10 – Orme
Se a Ivan
era bastato il mare per cancellare quelle orme, quelle maledette orme americane
nel ’61, non c’era vento capace di portare via i segni che sentiva, anche non
vedendoli, quando alzava la testa.
#11 – Preda
Si sentì
nuovamente, inevitabilmente, come un topolino tra gli artigli del gatto.
#12 – Stirpe
Alfred ringraziò
il Cielo di non avere bambini che continuassero la sua patriottica dinastia,
perché a giudicare dalle maledizioni che Ivan stava sibilando per avergli
corretto la Vodka con la Coca Cola –doveva
pur vendicarsi, no?- sarebbero stati leggermente sfortunati negli anni a venire.
#13 – Passi
Se America
si trovava in quella situazione era tutto colpa di Italia, non certo perché aveva
creduto alla storiella di Casatchok e
all’orchestra di balalaike!
#14 – Rito
Secondo me è inutile, chenille mormorò Francis osservando l’altro tutto intento nei suoi Abracabula Per dividere quei due non ci vuole un
incantesimo, ma direttamente un miracolo.
#15 – Vittoria
Erano quelle
labbra gelide, livide, smorte, il premio che gli spettava per aver finalmente
vinto.
#16 – Languore
Lo sguardo
scivolò sulla figura che riposava sul divanetto, sulla testa appena inclinata, sulle
labbra schiuse, sul lembo di pelle lasciato scoperto dal colletto della
camicia.
#17 – Mortale
Nell’ascoltare
la storia di Francia e Jeanne, Alfred lanciò un’occhiata di sbieco ad Ivan,
chiedendosi se le cose sarebbero state le stesse se il russo non fosse stato
una Nazione, ma un semplice essere umano.
#18 – Favorito
Bhè, sì,
d’accordo, avevano entrambi messo in chiaro le proprie piccole manie -Vodkagirasolirubinettida-, ma Russia continuava a trovare
fastidiose tutte le attenzioni che America rivolgeva al suo peluche di Ronald
McDonald.
#19 – Giardino
Ivan fissò
perplesso i girasoli che Alfred –non si
sa bene come, non si sa bene quando- aveva fatto crescere nel giardino
dietro casa.
#20 – Eros
Sospiro
spezzato in gola, silenzio sospeso, labbra, mani, respiro.
#21 – Canto
America si
era chiesto più volte a cosa pensasse Russia mentre, accanto alla finestra, sussurrava
roco le parole di Katyusha.
#22 – Tocchi
Nessuno dei
due aveva particolare grazia nello sfiorare l’altro, ma Ivan non avrebbe mai
fatto a meno della goffaggine di Alfred, e questi della cruda freddezza del
russo.
#23 – Movenze
Lui, lui, il
Paese del balletto, con un essere così goffo..!
#24 – Silenzi
Veloci, di
nascosto, a negare tutto a tutti –anche a
se stessi-, mentre la notte ingoiava ogni sospiro nel silenzio intessuto di
neve e vento.
#25 – Calore
Sei caldo, malen’kaya,
mormorò Russia, posando una mano sul petto di America.
#26 – Apparizione
Ivan capì
che Inghilterra era arrivato al limite quando Alfred gli si fiondò nel letto,
gnaulando qualcosa su un
AngeloSopraccigliutoUbriacoeMezzoNudocheNonLoVolevaTraviatodaunCosaccoTracannaVodka.
#27 – Inebriare
Russia
inarcò un sopracciglio all’ innocente domanda di America: “Preferisci me o la Vodka?”
#28 – Dita
Le dita di
Alfred che gli scivolavano lungo il profilo della mascella portavano ancora il
lezzo della polvere da sparo, sebbene coperto dall’odore untuoso degli
hamburger.
#29 – Nostalgia
Sai, malen’kaya, un po’ mi mancano gli assalti di Inghilterra
a difesa della tua virtù commentò Russia, tra un bacio e una carezza,
immaginandosi con sommo piacere un Francia in versione Infermiera, tutto
intento a curare lo strano livido a forma di rubinetto sulla fronte
dell’inglese.
#30 – Legame
Quando uno
dei due sembrava arrendersi troppo facilmente alle lusinghe dell’altro, non
c’era nulla di meglio di una piccola insinuazione buttata un po’ a caso e un
po’ con maestria, per tendere di nuovo il filo che li univa.
#31 – Erba
Distesi nel
profumo amarognolo della pioggia, ad occhi chiusi, le dita intrecciate contro
il verde incandescente.
#32 – Sembianze
-Sembri uno scoiattolo che ha appena ingoiato una
noce- ghignò Russia, indicando con un cenno l’espressione
vittoriosa di America –Intera-
#33 – Nettare
Sai malen’kaya, non credo che Grecia sarebbe contento di
sentirti inneggiare alla Coca Cola come nuova Ambrosia.
#34 – Rossore
Era
certamente colpa del freddo, non della mano di Ivan stretta alla sua.
#35 – Possesso
Shit sibilò America,
sfiorando il segno rosso che aveva sul collo.
#36 – Crepuscolo
Il bianco
dell’ultima luce, il blu della notte che avanza, il rosso morente del sole..No,
decisamente Alfred aveva visto troppi
tramonti al fianco di Ivan.
#37 - Fautore
Russia, con
tutta la compostezza possibile, tappò la bocca di America con una mano prima
che potesse concludere con il suo sproloquio “Ma, bro! Non essere così
all’antica! Anche Giappone sostiene la nostra relazione! Hai visto le sue
douj-MPF!”
#38 – Sfrontatezza
Era quello
che di lui aveva sempre odiato, quel suo volto ghignante, quel sorriso falso,
quell’espressione che lo ossessionava, che bruciava come fuoco ogni volta che
chiudeva gli occhi.
#39 – Fato
Ivan si
portò sconsolato una mano al volto, chiedendosi perché, fra tutti i modi in cui
poteva leggere la risposta alla fatidica domanda
“MaInghilterraAccetteràMaiLaRelazioneMiaEDelNasone” dovesse scegliere proprio
il modellino della Palla Otto di Toy Story.
#40 – Labbra
Sei così freddo, commie,
rispose America, sfiorando le labbra di Russia.
#41 – Pensiero
Alfred chinò
il capo sul volto inespressivo di Ivan, profondamente addormentato e in attesa
di risvegliarsi come Federazione Russa, e si chiese a chi o a cosa potesse aver
rivolto il suo ultimo pensiero.
#42 – Ritorno
Bentornato, commie, o forse dovrei dire Russian
Federation? Ridacchiò America, sorseggiando la propria Coca-Cola.
#43 – Ferita
Tra tutte le
cicatrici che percorrevano il corpo di Ivan, Alfred non aveva alcuna difficoltà
a riconoscere quelle che gli aveva inflitto lui stesso.
#44 – Confine
Il gelo fra
i due si scioglieva e si tramutava in fuoco solo lungo quelle linee
immaginarie, ma di importanza vitale.
#45 – Furore
Alfred posò
la mano sui cancelli del vecchio Palazzo di Inverno e quando Ivan lo chiamò, prendendolo
poi per il polso per farlo camminare, non gli fu difficile immaginare quel
volto infantile contratto dalla rabbia, le dita insanguinate strette al fucile.
#46 - Volto
Nessuno
riusciva a capire cosa passasse nella mente –contorta- di Russia –o
almeno, tutti tranne America, cui bastava un semplice contrarsi dei muscoli del
viso per sapere ogni cosa.
#47 – Candore
La visione
del grande, temibile Ivan rannicchiato tra le coperte, le mani chiuse a pugno
vicino al viso e il respiro che usciva regolare dalle labbra schiuse, sconvolse
Alfred a tal punto che questi non si accorse di aver teso una mano verso il
compagno fino a quando non sentì i suoi capelli tra le dita.
#48 – Vino
Che cosa inutile litigare su cosa sia meglio, se il
vino o il rhum commentò America Tanto lo sanno tutti che la Cola è la migliore..e non fare quella
faccia schifata, Braginski!
#49 – Incisione
Alfred era
un eroe e gli eroi non avevano mai paura –ma
le minacce di morte che Natalia gli aveva lasciato sulla porta di casa a suon
di unghiate, quelle, ecco, quelle diciamo che un piccolo brivido lungo la
schiena glielo avevano fatto salire.
#50 – Lanterna
Malen’kaya, perché la zucca di Halloween ha il mio
stesso naso?