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Autore: SexyJames    15/09/2011    8 recensioni
" Lo amerà, ne sono sicura. Forse ora fa fatica ad accettarlo, magari ci vorrà molto tempo prima che lo faccia, ma lo amerà e lo proteggerà come fa con Neil " Leila aveva ragione, Adam amerà il piccolo Tommy. Quel dolce bambino biondo ruberà il suo cuore, occuperà la sua anima e lui lo amerà più di chiunque altro nella sua vita.
[ Adommy ]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Love Child.Capitolo Uno- Welcome Tommy Ciao a tutte\i!
Questa in assoluto è la prima ff che pubblico, in realtà è la seconda che scrivo :P eheh la prima è ancora in fase di elaborazione, è parecchio complessa, mi prenderò ancora del tempo prima di pubblicarne qualche capitolo. Oltre ai temi scolastici non ho mai scritto nulla in vita mia, ho sempre letto moltissimo, ma fino a luglio 2011 non mi era mai sfiorato minimamente il pensiero di scrivere qualcosa! Vi devo avvisare, parlo tantissimo u.u quindi automaticamente mi sono accorta di scrivere papiri ahah e come noterete i miei capitoli sono quasi infiniti, capirò tutti quelli che mi manderanno a quel paese nelle recensioni, se mai qualcuno me ne lascerà x'D Siate clementi eh, sono le mie prime scritture. Spero di non scrivere cose troppo caccose! ahah
Beh, niente, vi auguro buona lettura :) e non fateci caso, sono una folle e il mio cervello partorisce sempre idee folli! Baciiii *.*






Adam 8 anni.
Neil 5 anni.
Tommy Joe 2 anni.

Anno 1990 – San Diego. 

Welcome Tommy!


" Adam, prendi tuo fratello Neil, stiamo andando a casa " Un uomo alto, biondo e massiccio richiamò il figlio maggiore, che lo guardò subito con sguardo arrabbiato. " Ma papà perché? siamo qui al parco da poco. Io voglio giocare ancora!!! " Il bellissimo bambino dai capelli rossi e gli occhi blu come il cielo urlò lamentandosi, mettendo le manine sui fianchi e assumendo un'espressione imbronciata nei confronti del papà.
" Hai otto anni ormai, sei grande, quindi metti via quell'atteggiamento e prendi tuo fratello. La mamma ci sta aspettando a casa " Eber guardò suo figlio negli occhi, parlandogli con tono di voce dolce ma risoluto. " Bene!! Sappi che non ti parlerò più almeno per un milione di anni " Adam si diresse verso il fratellino che si rotolava nell'erba insieme ad altri piccoli bambini, minacciando innocentemente il padre.
"Certo Adam, come se fosse mai possibile una cosa del genere " Eber sorrise, conoscendo quanto fosse chiacchierone il suo bambino.
" Neil, alzati, dobbiamo andare " Adam tirò dalla felpa un piccolo ragazzino moro, facendolo imbronciare. " Ora? Perché? "
" Papà dice che la mamma ci sta aspettando a casa "
" Beh, io non vengo. Ciao! " Neil si girò, cercando di tornare a giocare con i suoi amichetti, ma il fratello maggiore
lo tirò di nuovo dalla felpa, trascinandolo verso il loro papà. " Aspetta, dove vai? Non puoi stare qui da solo, sei piccolo " Anche se il bambino dagli occhi blu aveva soltanto otto anni era molto più alto e massiccio degli altri ragazzini della sua età, aveva preso dal papà. Il suo fratellino invece era piccolo e esile, proprio come la loro bellissima mamma.
" Hey, non sono piccolo, ho cinque anni!!! " Il moro urlò, cercando di liberarsi dalla sua presa, ma fallendo miseramente.
" Anche io volevo stare qui a giocare, ma papà ha assunto quella sua espressione da 'Non accetto capricci'. Gli ho già promesso che non gli parlerò più per un milione di anni " Adam parlò con tono convinto e risoluto, annoiando però il fratello che lo conosceva fin troppo bene. " E' impossibile, tu parli sempre " 

Eber ascoltò lo scambio di battute tra i suoi figli, sorridendo con amore e orgoglio alle due piccole meraviglie che aveva messo al mondo con la sua adorata moglie. Non avevano dubbi, i loro bambini si sarebbero presi cura e avrebbero amato la novità che li aspettava a casa. Non immaginavano però, che il loro magnifico figlio maggiore per lungo tempo avrebbe fatto molta fatica ad accettarla e che in futuro ne avrebbe anche sofferto molto.

I bambini seguiti dal loro papà entrarono di corsa in casa, urlando alla mamma. " Mamma mamma, spero per te che sia una cosa importante, altrimenti non parlerò più per un milione di anni nemmeno a te!! " Adam corse in cucina cercando la sua mamma. Di solito quando tornavano dal parco lei era sempre li a preparare dei biscotti al cioccolato per lui e per il suo fratellino.
" Si! E io metterò a soqquadro tutta la casa con la mia potenza distruttiva " anche Neil urlò, correndogli dietro.
" Ragazzi venite in salotto " Leila rise dolcemente delle adorabili assurdità dei suoi piccoli ragazzi. I bambini la sentirono e guardandosi negli occhi si sfidarono.
" Gara per chi arriva prima ad abbracciare la mamma? " Adam non fece nemmeno in tempo a rispondere che il fratellino sfrecciò velocemente verso il salotto.
" Ho vinto!" Il moro urlò saltando con le braccia al collo della loro mamma che era seduta sul divano. Leila rise di nuovo, stringendo le braccia intorno al piccolo Neil, notando però Adam fermarsi in mezzo al salotto con sguardo arrabbiato. Si alzò, mise giù Neil, che corse dal suo papà, e si avvicinò ad abbracciarlo " Amore mio "  Adam l'abbracciò di rimando, sussurrandole all'orecchio il suo affetto. " Ti voglio bene "
" Anche io ti voglio bene, ragazzo mio"
" Ora tutti a sedersi sul divano, dobbiamo parlare " Eber entrò in salotto con Neil in braccio, mettendolo sul divano vicino a dove si era seduto Adam.
" Ragazzi, sapete che la mamma e io vi amano più della nostra stessa vita, vero? " Il signor Lambert gli fece quella domanda, guardandoli intensamente negli occhi. I due fratelli si guardarono in viso perplessi, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo. Subito dopo Adam parlò " Cosa succede papà? Abbiamo fatto qualcosa di grave? " Era preoccupato. " Oh no, tesoro, non avete fatto nulla. Ma abbiamo una novità, una nuova persona in famiglia " intervenne Leila.
" Un nuovo bambino? " Neil socchiuse minacciosamente gli occhi, guardando i suoi genitori.
" E' un bambino, vero? Non voglio bambine lamentose per casa, mi basta Adam!!" aggiunse poi incrociando le sue piccole braccia al petto. Adam stava per rispondergli, ma il padre lo interruppe ancora prima che potesse aprir bocca. " Si Neil, è un bambino, ed è su in camera " Il ragazzino appena sentì quelle parole si precipitò verso le scale, volendo vedere il nuovo fratellino, ma fortunatamente il padre riuscì a prenderlo prima che potesse correre al piano di sopra.
" Neil calmati, aspetta, non abbiamo ancora finito di parlare " Eber lo prese, rimettendolo accanto a suo fratello.
" Uffa, io voglio incontrarlo. Se mi piace voglio giocarci assieme " Neil si muoveva 
inquieto sul divano, facendo sorridere la madre che lo raccomandò di nuovo. " E' piccolo , più piccolo di te. Non devi essere irruento o si spaventerà "
" Ok, sarò tranquillo. Possiamo vederlo adesso? "
" Va bene, andiamo " Eber finalmente lo prese per mano, portandolo su per le scale.

La signora Lambert vide Adam con un'espressione accigliata e pensierosa in viso, così gli si avvicinò, sedendoglisi accanto. " Adam, amore stai bene? " 
" Mamma, se tu non hai mai avuto la pancia grande e non sei andata in ospedale come è possibile che ora ci sia un altro bimbo in famiglia? " Il bambino la sorprese, facendole quella domanda e guardandola curiosamente con i suoi limpidi occhi blu.
" Lui non è stato concepito da me e tuo padre Adam,  ha già due anni " 
" Oh mio dio! Allora non è nostro fratello " Adam scioccato spalancò gli occhi, mettendosi una mano davanti alla bocca.
" Adam shhhh, tuo fratello Neil non deve sapere nulla, è troppo presto. Questo bambino, Tommy Joe, è il figlio di una mia carissima amica. Lei e suo marito sono morti prematuramente in un incide stradale, è stato lasciato a noi nel loro testamento. E' solo ed indifeso, oltre ad essere molto piccolo, dobbiamo proteggerlo e prenderci cura di lui come se fosse davvero nostro figlio e vostro fratello. Da adesso in poi lui sarà parte della nostra famiglia, e noi lo ameremo "
Adam pensò molto alle parole della madre, non sapeva come sentirsi. Era vero, Neil era fastidioso e arrogante, ma era il suo piccolo fratellino, lo avrebbe avuto accanto tutta la vita. Se quel nuovo bambino fosse stato fastidioso e cattivo? Se avesse trattato male il suo vero fratello? E se i suoi genitori alla fine lo avessero amato più di lui? Mentre pensava a tutte quelle cose Leila lo vide confuso e agitato, così cercò di rassicurarlo.
" Amore, noi continueremo ad amarvi come abbiamo sempre fatto. Resterai sempre il nostro dolcissimo e intelligente Adam, nessuno ci farà dimenticare di te. Sarai sempre il mio amato ragazzo. Hai capito? "
Il piccolo ragazzo dai capelli rossi la guardò attentamente, abbracciandola poi con forza. " Va bene mamma, non dirò niente a Neil. Io sono grande e devo proteggerlo " 
" Certo, baby. Adesso vieni, andiamo a conoscere il fratellino prima che Neil faccia qualche disastro " Leila lo prese per mano, portandolo al piano di sopra.
" ahahah l'hanno messo in camera tua ahahah non potrai più ascoltare la tua stupida musica per tutto il giorno ahahah " Neil
 prese in giro il fratello, guadagnandosi una piccola strigliata dal padre. " Smettila Neil. Si, per un po' starà in camera con Adam, ma solo perché la sua stanza è più grande, troveremo una soluzione. E tuo fratello continuerà ad ascoltare tutta la musica che vorrà, quando vorrà, visto che presto gli faremo un regalo " Eber face l'occhiolino ad Adam, che aveva un sorriso gigante sulle labbra, capendo che il suo papà, finalmente, gli avrebbe comprato quel desideratissimo walkman che aveva visto in centro. - Forse l'arrivo di questo bambino non è così male - Appena entrò in camera vide un piccolissimo bambino biondo addormentato sul suo letto, stringendo con una delle sue piccole manine il lembo superiore della copertina blu che lo copriva. Aveva un nasino carino all'insù e dei lineamenti dolci e rilassati. Si fermò al centro della stanza, osservandolo circospetto mente suo fratello si avvicinava al letto per guardarlo attentamente da vicino. " E' piccolo " sussurrò il moro, stranamente senza fare rumore con il suo tono di voce perennemente alto.
" Si Neil, la mamma te lo ha detto, è piccolo e dobbiamo prenderci cura di lui " gli disse di nuovo Eber, sedendosi all'estremità inferiore del letto di Adam.
Neil gli toccò il nasino con un dito, disturbandolo un po'. Il biondino fece una strana smorfia, arricciando il naso nel sonno, guadagnandosi subito un nomignolo affettuoso. " Sembra un gattino " Il moro ripeté subito il suo gesto, sorridendo alla smorfie buffe del nuovo fratellino. Eber sorrise a sua moglie, forse il carattere di Neil non era così difficile come credevano. Il piccolo Tommy sentendo le carezze di Neil si stropicciò gli occhi con le manine, aprendoli e puntandoli direttamente in quelli blu di Adam. Adam sentì qualcosa dentro di lui, un fastidio, che gli fece rimangiare quello che di buono aveva appena pensato.
- Questo bambino sarà la mia rovina - Fu il suo pensiero quando lo vide sorridere e girare la testa verso Neil che gli stava parlando a raffica.
" Ciao! Io sono Neil, tuo fratello maggiore, e quello li dietro con quella faccia da sfigato è nostro fratello maggiore Adam. Sai, lui è un po' fastidioso, parla sempre, ma non è così male. A volte " Il moro blaterava, accarezzando le manine del piccolo Tommy che rideva divertito.
" Neil, non dire queste cose a tuo fratello " Il padre, come al solito, lo riprese tempestivamente. " Ma.. " tentò di giustificarsi, ma il signor Lambert lo guardò con sguardo severo. Così, sconfitto, bisbigliò velocemente le sue scuse al fratello. " Non vedi che è un marmocchio? Non può mica capire quello che dici, e soprattutto non può risponderti " Adam roteò gli occhi al cielo, annoiato da tutta quella situazione. " Non è vero, lui mi capisce. Vero, mamma? " 
Leila guardò Adam con sguardo d'avviso, subito dopo rivolgendosi a Neil. " Certo, tesoro mio, lui ti sente e ti capisce, ma Adam ha ragione, non può risponderti perché è ancora piccolo, non conosce tutte le parole come facciamo noi. "  Leila accarezzò i capelli del piccolo Tommy, facendolo sospirare felice. Il biondino si tirò a sedere sul letto, liberandosi della copertina e puntando di nuovo i suoi occhi color cioccolato verso Adam. " cia.. cia... ciao " Lo salutò con la manina, entusiasmando il signor Lambert. " Hey, Adam, hai fatto colpo! Gli piaci!"
" Io invece già non lo sopporto " con quelle parole improvvise il bambino uscì di corsa alla sua stanza, scendendo le scale e dirigendosi in cucina. Il piccolo Tommy fissò Leila con
grandi occhi interrogativi, confuso dalla reazione di Adam. " Cucciolo, non ti preoccupare, Adam è solo un po' nervoso oggi. Lui ti amerà, moltissimo " Leila gli accarezzò di nuovo i capelli, rassicurandolo. " Io ti voglio già bene " Neil si sporse verso di lui, baciandogli la guancia e facendolo ridere allegramente. Leila guardò con felicità e soddisfazione il suo piccolo Neil che aveva accettato facilmente il loro nuovo tesoro, ma dentro di sé era preoccupata, Adam sembrava non aver digerito la novità, e non voleva che il suo ragazzo soffrisse. Guardò con preoccupazione il marito, a sua volta molto preoccupato, ma che cercò comunque di rassicurarla. " Non ti preoccupare amore, lo accetterà. Ora è solo confuso e spaventato " 
" Forse dovresti parlare con lui. Sai, da uomo a uomo come gli piace dire "
" Si, ci vado subito. Neil fai il bravo, mi raccomando, adesso sei un fratello maggiore"
" Certo, papà " Neil però non prestò molta attenzione al suo avvertimento, era troppo impegnato a giocare con il fratellino minore. Trovò Adam seduto sul bancone della cucina mente mangiava i biscotti che la madre aveva preparato per lui e Neil, ed ora anche per Tommy.
" Adam, lo sai che la mamma non ti vuole li seduto sul bancone, potresti farti male " Gli si avvicinò, riprendendolo con dolcezza.
" Non sono un idiota, e non sono Neil che cade da qualsiasi superficie piana o rialzata!" Adam era arrabbiato, gli rispose seccamente, continuando a rosicchiare il suo biscotto al cioccolato. " Perché sei così arrabbiato? Persino tuo fratello, che è il carattere più difficile al mondo, sta accettando il piccolo Tommy. Perché non ti piace? " 
" Io ... io .. non lo so, mi da fastidio! "
" Non lo ameremo più di te o- " Il signor Lambert cercò di rassicurarlo, ma lui lo interruppe subito. " Lo so papà, lo so. Non è questo, non voglio essere infastidito! Mi basta Neil, e non vive nemmeno nella mia stanza e nel mio letto! Perché quello deve stare con me? Io voglio stare da solo nella mia camera, con la mia musica, senza marmocchi che tocchino i miei dischi e le mie cose " Il rosso
 gesticolava con le manine, enfatizzò le sue parole.
" Non dormirà con te, Adam. Dopo andremo a comprargli una culla, è troppo piccolo per stare in un letto, potrebbe cadere e farsi male. E sai che non possiamo di certo metterlo con Neil, conosci tuo fratello. Ma, soprattutto, non possiamo metterlo in stanza con me e la mamma, dobbiamo trattarlo come trattiamo voi, non come un privilegiato "
" Avreste dovuto dirmelo prima, mi sarei preparato psicologicamente a quest'intrusione" disse infine Adam con fare dispettoso.
" Hai ragione piccolo, mi dispiace. La prossima volta prima di fare cambiamenti e invadere il tuo spazio ne parleremo con te "
" Bene! Non voglio parlarne più! Ora posso andare a giocare in giardino? "
" Certo, ma prima voglio un abbraccio gigante " Il signor Lambert sollevandolo lo abbracciò con amore, ma Adam borbottò contrariato, cercando di scappare dalla sua presa." Ok ok, basta! Vai " divertito lo mise giù, vedendolo poi saltellare allegramente verso la porta del giardino.

Quella sera, dopo aver preso la culla per il piccolo Tommy e il walkman per Adam, erano tutti a tavola mangiando serenamente la cena, quando ad un certo punto il biondino, che era seduto nel seggiolone vicino alla sua nuova mamma, iniziò a piangere. " Baby, che succede? " La signora Lambert lo prese in braccio, coccolandolo con dolcezza, ma lui invece di smettere cominciò a singhiozzare ancora più forte. " Mamma, che cos'ha il fratellino, sta male ? "
Neil vedendo il biondino disperarsi così si preoccupò molto, avvicinandoglisi anche lui. Adam alla parola 'fratellino', detta con così tanta disinvoltura dal fratello, fece una smorfia disgustata. " No, Neil, non sta male. Dobbiamo solo imparare a capire di cosa ha bisogno " Leila continuava a cullare Tommy, che però non aveva nessuna intenzione di smettere di strillare. " Perché non lo fai tenere un po' ad Adam mentre canta? Quando sono agitato e non riesco a dormire viene sempre a cantare per me nella mia stanza, 
mi addormento subito! " Neil parlò con innocenza, rivelando inconsapevolmente quel piccolo segreto. Adam cantava solo per lui o nella solitudine della sua stanza, mai davanti agli altri, nemmeno in presenza dei genitori. Quest'ultimi interessati lo guardarono, ma il bambino riprendendo il fratello minore cercò di evitarli, mettendosi a fissare il piatto davanti a sé. " Vuoi provare Adam ?" Il padre glielo chiese dolcemente, sperando che accettasse. " NO! " Gli rispose risoluto, non voleva cantare per un marmocchio piagnucoloso. "Adam, per favore, non vorrai mica che continui così per tutta la sera? Lo so che ascolti la musica prima di andare a dormire,  e con un bambino che singhiozza in questo modo non potrai farlo tranquillamente " Leila persuasiva cercò di convincerlo, toccando il suo punto debole. - Perché devo amare così tanto la mia mamma e cedere a tutte le sue richieste? - Adam sbuffò, alzandosi velocemente dal tavolo e dirigendosi in camera sua, sedendosi sul letto. Leila lo seguì immediatamente, posando il piccolo urlante Tommy nelle sue braccia morbide, per poi allontanarsi e mettersi accanto a suo marito e Neil che erano fermi appena fuori dalla camera di Adam. In un primo momento il piccolo Tommy continuò a piangere e ad agitarsi, ma Adam lo strinse al petto, cominciando a canticchiare una delle sue canzoni preferite. Imagine di John Lennon. Tommy smise immediatamente di piangere, guardando con occhi arrossati il bambino più grande che era completamente assorto nel suo lieve canto. Adam involontariamente lo strinse ancora di più a sé, e il biondino, posando la testa nell'incavo del suo collo, chiuse lentamente gli occhi. Dopo nemmeno cinque minuti era profondamente addormentato nelle braccia del fratello maggiore. I signori Lambert erano sorpresi ed emozionati, conoscevano la passione innata di Adam per la musica, e sapevano anche che si divertiva a cantare ogni tanto nella sua stanza, ma non sapevano che possedesse quel dono. Aveva una voce meravigliosa per essere solo un ragazzino di 8 anni. " Ve lo avevo detto che avrebbe funzionato! " Neil parlò compiaciuto, rivolgendosi ai genitori. " Neil, è ora di andare a letto anche per te! Non sarai più il fratello minore, ma sei sempre un bambino. Fila a nanna" Il padre gli ricordò la sua posizione, riprendendolo. " Non sono un bambino, quante volte ve lo devo ripetere? " Infine il ragazzino protestando si diresse in camera sua, seguito immediatamente dal padre. " Vado a rimboccargli le coperte "
Leila invece si avvicinò ad Adam, complimentandosi con lui. " Amore mio, sei stato bravissimo, sono orgogliosa di te "
" Grazie " Il bambino imbarazzato la ringraziò, continuando a guardare il piccolo e fragile bambino che ancora aveva tra le braccia.
" Non è così male come sembra vero? Dai, mettilo nella sua culla "  Lo mise nella culla situata nell'altra parte della sua stanza, coprendolo con la sua copertina blu. All'improvviso gli scappò una frase di cui si vergognò, arrossendo nella penombra della sua stanza " E' bello, diventerà un bel ragazzo da grande " 
" Si, hai ragione. Sarà bello, come te e tuo fratello. Buonanotte, amore mio " Leila lo salutò abbracciandolo, uscendo poi dalla stanza e chiudendo la porta dietro di sé. Adam si mise il pigiama e accese lo stereo, regolandone il volume così che non potesse dare fastidio al piccolo Tommy ma cullarlo nei suoi sogni. Mentre si coricava nel suo letto lo guardò mettersi il pollice in bocca come se fosse un ciuccio, continuando a sentire dentro di sé quella strana sensazione di disturbo e disagio che aveva provato qualche ora prima. Ma sentiva anche qualcos'altro che non riusciva a capire, una sensazione troppo difficile da decifrare alla sua giovane età. Il suo cuore emozionato gli batteva forte nel petto, agitandolo un po'.

I signori Lambert, dopo aver controllato che Neil dormisse, sentirono della lieve musica uscire dalla stanza di Adam, e guardandosi negli occhi dolcemente si sorrisero a vicenda. " Tommy si è già legato a lui " Eber sussurrò quella frase alla moglie, abbracciandola.
" Si, 
sentendosi al sicuro si è addormentato serenamente. " Lei gli rispose felice, ricambiando la stretta.
" Il nostro Adam è speciale, lo abbiamo sempre saputo, fin da quando è nato ed ha pianto e urlato ininterrottamente per tutto l'anno successivo " L'uomo sorrise al ricordo, non riuscendo a fare a meno di ricordare quei bei momenti fastidiosi ma pieni di gioia.
"Lo amerà, ne sono sicura. Forse ora fa fatica ad accettarlo, magari ci vorrà molto tempo prima che lo faccia, ma lo amerà e lo proteggerà come fa con Neil" Leila aveva ragione, Adam amerà il piccolo Tommy. Quel dolce bambino biondo ruberà il suo cuore, occuperà la sua anima e lui lo amerà più di chiunque altro nella sua vita.



Ps. Questo primo capitolo lo dedico a quell'altra folle della mia amour Frankie *.* è colpa sua se sono qui, quindi prendetevela con lei u.u
   
 
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