Just a
typical morning
Se
c’era una cosa che Chris Colfer odiava più di tutte,
era vedere il suo meritato riposo stroncato ingiustamente.
E,
dall’altro lato, se c’era una cosa, o meglio una persona, che poteva attenuare
la furia, che sarebbe seguita al risveglio del giovane soprano, quella era
Darren Criss.
Le
mattinate di Chris iniziavano tutte allo stesso modo, da un po’ di tempo a
quella parte, e precisamente da quando Darren era entrato a far parte del cast
di Glee. Il suddetto hobbit
giungeva come un tornado in camera sua, strappava quasi le tende dalle finestre
ed urlava a squarciagola il suo entusiasmo per l’inizio di una nuova giornata.
‹‹Sveglia!
Il tempo incalza!››
Al
silenzio dell’amico, che come al solito si voltava dalla parte opposta alla
quale proveniva la luce del sole, Darren osava di più. Spesso prendeva una sana
boccata di coraggio, una rincorsa e si fiondava sul ghiro accovacciato nel
letto, ottenendo come risposta un pugno, o qualcosa di simile, e il malumore
del suddetto animale in coma; oppure gli si spalmava dolcemente accanto, nel caso
in cui avesse voglia di una reazione più temperata.
Chris
era il suo migliore amico e, come tale, spesso gli causava un forte attacco glicemico.
Lo trovava talmente adorabile che, almeno una volta alla settimana, sentiva il
bisogno di svegliarlo con qualche coccola. Perciò, una volta al suo fianco, gli
passava più volte una mano tra i capelli castani ed, in base alla quantità di
ardimento a portata di mano, si arrischiava a soffiargli contro una guancia,
teneramente rosea per la permanenza sul cuscino. Infine gli sussurrava qualcosa
tipo: ‹‹Svegliati, Sleeping Beauty›› e quello incurvava le labbra per dare vita
ad un sorriso, come in balia di un bel sogno; ma, nel lasciar vagare le sue
iridi cerulee per la stanza e per il viso di Darren – dal canto suo, incantato
dal suo stesso stucchevole gesto – il malumore arrivava ugualmente puntuale,
seguito a ruota da un delizioso rossore alle gote.
‹‹Ti
odio›› era la frase più dolce che potesse sentirsi dire a quell’ora del mattino;
ma lui, Darren Criss, non avrebbe riposto le armi
così presto. Probabilmente gli sarebbe piombato addosso comunque, anche se con
qualche minuto di ritardo, causato dall’attimo altamente zuccheroso, e lo
avrebbe stretto in un abbraccio, dando all’amico più di quello che realmente
desiderava.
In fondo quello che
voglio è che tu sia contento, vederti sorridere… e niente di più.
~
Dal
covo segreto dell’autrice
Salve a tutti e grazie a chiunque si sia
ritrovato a leggere questa pazzia. Sinceramente non me la sentivo di scrivere
qualcosa di più sostanzioso – ultimamente ho un calo di ispirazione pazzesco –
ma, siccome sono una delle tante che si è fissata con questo pairing e siccome questa scenetta mi balenava in testa da
un paio di giorni, ho voluto contribuire anche io al “CrissColfer
is on!”.
Riguardo questa sorta di missing moment,
non ho molto da dire: l’ho scritto così come l’ho immaginato – che mente
malata, penserete: nulla d’impegnativo, nessuna scena erotica, solo sano fluff.
La frase finale ha un non so che di non-sense, devo ammetterlo; tuttavia, mentre immaginavo la
scena mi sono messa a canticchiarla e devo dire che come colonna sonora non era
male, inoltre s’intona con quello che voglio far provare a Chris. Nasconde
molte cose dietro all’imbarazzo ed al malumore mattutino, ma gli va bene così.
Darren gli va bene così.
Eh, sì. Non posso fare a meno di
aggregarmi anche io all’orda di sostenitrici del CrissColfer.
Ahimè, c’est la vie.
Ora vi lascio. Fatemi sapere cosa avete
pensato di noi (me e la fic).
Un bacio e alla prossima (se sopravvivo).
Vale