Anime & Manga > Clannad
Ricorda la storia  |      
Autore: YayaChan    15/09/2011    4 recensioni
Sai è da qualche giorno che ci penso, non ho mai realizzato la tua mancanza in questi cinque anni, questo ha fatto soffrire molto Ushio, che è stata costretta a vivere con i nonni. Questo perchè io non mi sono comportato mai da buon genitore, accusando della tua morte. Ma solo ripensandoci e incontrando nuovamente mia nonna mi sono reso conto che io per lei ci devo sempre esserci. Devo essere un esempio da seguire, non voglio seguire le orme di mio padre.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Un' altra faticosa giornata di lavoro svolgeva al termine.

Erano quasi le 19.00, solitamente il giovane Tomoya a quell'ora terminava il suo turno di lavoro, per poi rientrare in casa dopo una ventina di minuti circa.

"E con oggi un' altra giornata termina... Fammi ritornare a casa và..."

Il ragazzo giovane, alto, dalla capigliatura di un blu elettrico e dagli occhi dello stesso colore, abitava in una casa nelle vicinanze di Tokyo con la sua bella moglie Nagisa. Tomoya lavorava come elettricista presso una ditta che si occupava solo ed esclusivamente di lavori elettrici per il comune.

Il ragazzo anche quella sera si ritirò a casa alla solita ora, aprì la porta e con un sorriso smagliante annunciò il suo rientro. "Eccomi amore mio..." Ma fu subito inghiottito dalle tenebre, dal silenzio e dal gelo che regnavano ormai sovrani in quella casa. Chiuse la porta alle sue spalle e cadde a terra.

"Giorni che trascorrono sempre uguali, senza un obiettivo. Arriverà mai il giorno in cui le cose cambierenno?"

Mentre parlava tra se e se sul viso del giovane ragazzo comparvero due calde lacrime che iniziarono a scendergli lungo le guancie.

"Lei ormai non c'è più... Lei ormai non c'è piùùùùù!"

Tomoya non si era ancora rassegnato alla perdita della sua dolce Nagisa. La sua dolce fidanzata e poi sposa, non accettava ancora il fatto di dover vivere senza di lei, di dover trascorrere i suoi giorni nell'oblio. Infatti ormai Nagisa non c'era più, aveva abbandonato il suo amato ad un destino più grande di lui, ad un destino chiamato Ushio.

Tomoya si alzò dal pavimento dirigendosi verso la sala da pranzo, accese le luci e andò verso il mobiletto accanto alla vetrata del balcone. Su quel mobiletto era posata una piccola foto in una deliziosa cornice, tutta colorata con enormi Dango.

Tomoya prese quella tra le sue mani e con sguardo triste e malinconico salutò la sua Nagisa.

"Buonasera amore mio. Eccomi anche questa sera sono a casa, scusami se ti ho spaventato prima, non era nelle mie intenzioni. Sai... dopo vengono i tuoi genitori e Ushio, ceniamo assieme e poi la piccola resta qualche giorno con me. Contenta? Così domani ne approfittiamo per venirti a trovare, si veniamo insieme."

Mentre il ragazzo finiva di parlare sentì bussare alla sua porta.

"Eccoli amore, sono loro. La senti la vocina di Ushio?"

Dicendo quella parole Tomoya ripose la foto sul mobiletto e andò ad aprire la porta. Come sospettava erano Akio, Sanae e la sua piccola Ushio.

"Pa- papà..." La piccola Ushio corse verso il padre saltando al suo collo e dandogli qualche bacino.

*Il suo modo di parlare con voce tremolante, il colore dei suoi capelli, i suo occhi, il piccolo pupazzo che ha tra le mani... Nagisa la nostra piccola Ushio ti somiglia sempre di più, giorno dopo giorno* pensò il ragazzo.

"Ushio... non ci vediamo da tanto vero? Hai portato il pigiamino che stasera dormi con me."

"Si papà!" Disse la piccola bambina guardandolo negli occhi e offrendogli un dolce e candido sorriso, uno di quei sorrise che solo lei e la madre sapevano offrire.

"Sanae è un piacere rivedereti." Disse guardando la donna, poi rivolse lo sguardo verso l'uomo e con area seccata "Tu non mi sei mancato vecchiaccio."

Quell'affermazione fece ridere a crepapelle Sanae e Ushio, mentre il povero Akio rimase un po' irritato,ma in fondo sapeva che Tomoya scherzasse e quindi anche lui rise di gusto alla battuta del padre di sua nipote.

I tre si accomodarono in casa, Ushio andò verso la foto della madre accompagnata da Tomoya, mentre Sanae andò in cucina seguita da Akio.

"Hai visto quando sono carini assieme? Non si vedono spesso come un normale genitore ed una figlia, ma quando si incontrano scatta qualcosa in loro che li unisce, non so spiegare bene cosa, ma so con certezza che il loro rapporto è stupendo ed è legato da un filo invisibile chiamato Nagisa." Disse Sanae rivolgendosi al marito.

"Hai proprio ragione." Rispose Akio.

Sanae e il marito continuarono a restare in cucina chiacchierando mentre la donna finiva di preparare la cena.

Quella serata passò velocemente e in allegra, rispetto alle solite serate che trascorreva Tomoya ronchiuso in casa tutto solo. Arrivò l'ora in cui i nonni della piccola Ushio dovettero andare via, affidando la piccola a suo padre.

"Ushio, i nonni sono andati via, cosa ne pensi di farti un bel bagnetto e metterti il pigiamino? Su che domani dobbiamo svegliarci presto che andiamo dalla mamma."

"Va bene papà, vado."

Dopo pochi minuti la bambina uscì dal bagno tutta pulita e profumata, intanto Tomoya aveva sistemato i letti e soffuso le luci.

"Papà? Mi daresti quello lì?" Chiese la piccola indicando un peluche sistemato su uno scaffale.

"V- vuoi un dango? Quello la.."

"Papà ti prego. So che quel peluche prima apparteneva alla mamma. Io... io vorrei solo dormire accanto a lei, per favore papà..."

Tomoya rimase molto colpito dalla parole della piccola Ushio tanto che decise di prendere il peluche dallo scaffale e darlo alla bambina.

I due si misero a letto e Ushio abbracciando quel soffice e profumato peluche si addormentò in pochi minuti. Tomoya le stava accanto, accarezzando e giocando con i capelli della piccola, che tanto somigliavano a quelli di Nagisa. Riaffiorò così alla mente il ricordo della sua amata, di tutte le sere in cui lei in preda al sonno crollava sul suo torace e lui giocava con i suoi capelli, che emanavano un lieve odore di vaniglia.

Ricordò la prima volta che la incontrò sulla collina dei ciliegi che portava alla scuola, ricordò le prime parole che le disse e ricordò la prima volta che quella ragazza le fece battere il cuore, forse la prima e anche unica volta in tutta la sua vita. Tomoya allora si alzò e andò a sedersi fuori al balcone.

"Sai amore mio Ushio è il tuo ritratto, ma questo lo vedi anche da sola. Prima ripensavo alla prima volta che ci siamo incontrati. Era il primo giorno di scuola.. ricordi? Tu camminavi sola e triste lungo la collina che portava alla scuola e quando io ti passai accanto tu dicesti che per te era inutile salire quella collina, che non avevi più la forza nelle gambe, che nessuno più ti aspettava. Inizialemnte non capii le tue parole, ma fui pervaso da una sensazione che mi spingeva ad aiutarti, ad affrontare quella tua paura, insieme. Quello fu l'inizio, il nostro inizio. E le mille avventure passate insieme? Chi le dimentica... Poi la decisione di sposarci una volta finito il liceo. Poi la gravidanza e poi... beh poi tu te ne sei andata via lasciando me e Ushio qui senza di te....

Sai è da qualche giorno che ci penso, non ho mai realizzato la tua mancanza in questi cinque anni, questo ha fatto soffrire molto Ushio, che è stata costretta a vivere con i nonni. Questo perchè io non mi sono comportato mai da buon genitore, accusando della tua morte. Ma solo ripensandoci e incontrando nuovamente mia nonna mi sono reso conto che io per lei ci devo sempre esserci. Devo essere un esempio da seguire, non voglio seguire le orme di mio padre. Non voglio che lei viva ciò che ho vissuto io in passato. Voglio per lei un fututo migliore, voglio per lei tutto il bene di questo mondo. Quindi da oggi lei starà con me. In questi giorni ho parlato con Sanae e Akio che approvano la mia decisione e sono disposti ad aiutarmi ancora in caso di bisogno. Buonanotte amore mio."

 

*Anima libera,
ti senti candida,
lassù nel cielo volerai
Anima libera,
sempre mi illumina,
nel buio dei pensieri miei
Anima libera,
sovente e magica,
sei la speranza dentro me
Anima libera,
leggera e unica,
nel cosmo azzurro brillerai
E non lasciare che,
paure inutili,
nascondano la luce in te
Io non ti scorderò,
io ti celebrerò,
col ritmo di questa canzone... *


 

 

...:Angolo dello scrittore:...

Allora questa mini mini mini-shot è dedicata ad un anime poco conosciuto qui in Italia, sfortunatamente. Forse uno dei più belli che sia mai stato fatto. L'unico anime che mi ha appassionata tanto al punto di versare veramente un fiume di lacrime.

Pochissimi di voi conoscono quest'anime perchè in Italia non è ancora stato doppiato ed è presente solo in sub-ita. Ringrazio chi ha letto, chi ci ha dato un occhiata e chi recensirà, anche se ho i miei dubbi perchè il fandom di Clannad è molto misero.

Gli ultimi righi non sono una poesia ma una canzone, che non mi appartiene, si chiama Anima Libera di Dj Provenzano. Non sta molto nel contesto, però mi è piaciuta e l'ho inserita anche perchè possono essere i pensieri di Tomoya rivolti alla sua Nagisa.

Grazie per aver letto baci Yaya

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Clannad / Vai alla pagina dell'autore: YayaChan