THE BETRAYAL OF TRUST




<< Crede forse che io sia un idiota?! >> urlò infuriato battendo un pugno sul tavolo in legno scuro.
<< G... >> lo richiamò l'amico preoccupato.
<< No Asari! Questa volta ha passato il limite! Si chiama tradimento quello, và punito e se serve lo farò io con le mie mani! >>
<< No... >> sussurrò appena, poggiando la fronte stanca sul palmo della mano.
<< No? No?! Vuoi ancora difenderlo?! dopo tutto quello che sta facendo?! che ti sta facendo! >> gli urlò contro esasperato, la tempia che pulsava pericolosamente.
<< E' un mio guardiano...esattamente come te... >> biascicò stanco, sentiva la pressione sanguigna scendere senza freni.
<< Lui non è come me! Non è come nessuno di noi! Non merita di essere definito guardiano! >> strinse i pugni convulsamente, le unghie che si conficcavano nella carne.
<< Per me lo è... >> alzò gli occhi verso G.
<< Ti sta tradendo e tu nemmeno te ne rendi conto! >> vide i suoi occhi tremare impercettibilmente.
<< Non darmi dello stupido G... >> gli rispose a tono, cercando di tirarsi un pò su.
<< Non ti darei mai dello stupido, ma con questa tua fissazione del vedere il bene nella gente ti stai scavando la tomba da solo! Lo sai questo, oppure no?! >> urlò talmente forte, da far assumere alla voce un tono fin troppo acuto.
<< ... lo sò... >> sussurrò appena e nessuno parve sentirlo.
Sapeva benissimo che il comportamento di Daemon non era ammissibile, nemmeno vagamente comprensibile - non si aspettava che G lo capisse, perchè neanche lui riusciva a comprenderlo fino infondo - .
Abbassò gli occhi sconsolato. Non aveva mai pensato molto alla sua tomba, per quanto la strada che avesse intrapreso fosse pericolosa e piena di minacce. Ci sarebbe stata tanta gente al suo funerale, gente che magari nemmeno gli aveva mai parlato. Ci sarebbero stati i suoi guardiani, forse... lui sarebbe stato lì di sicuro: aveva sempre pensato, dal primo istante in cui aveva incrociato quegli occhi, che lui, Daemon, sarebbe sopravvissuto alla morte di tutti.
Sorrise fra sè, triste di quella consapevolezza. Lo aveva scelto semplicemente perchè era l'unico a poter ricoprire la carica di guardiano della nebbia. Lo aveva scelto perchè in lui, infondo, aveva visto del buono. Era consapevole delle trame di Daemon, non era uno stupido, lui era il primo boss della famiglia Vongola, sapeva tutto ciò che accadeva intorno a lui ancora prima che il resto del mondo se ne rendesse conto. Erano già parecchie notti che faticava ad addormentarsi. Sarebbe morto di tradimento, sentiva il peso della condanna farsi sempre più arduo da sopportare.
Alzò gli occhi speranzoso. Sarebbe morto accanto a loro, sentendo magari le loro voci chiamarlo un'ultima volta. Non c'era paura nè tristezza, la rassegnazione le aveva soppiantate tutte. L'ultima cosa che sperava era di morire con il sorriso di Daemon negli occhi. Se lo si doveva tradire, voleva che almeno lo si facesse ispirandogli fiducia. La morte, sarebbe stata più facile da sopportare.
<< G, mi andresti a prendere un caffè?! >> sorrise, di quei sorrisi malinconici e comprensivi che ci si ritrova addosso senza nemmeno accorgersene.