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Autore: Shileny Kimiko    15/09/2011    4 recensioni
una ragazza ed un ragazzo passeggiano a Cuoripoli.
lei cerca un po' di pace, era ancora scombussolata da ciò che era successo due anni prima.
lui, cerca lei, ancora sotto il rimorso di aver fatto quell'errore.
come sarà il loro incontro?
please, recensite!!!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucinda, Paul
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'One love, more loves '
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Cuoripoli, città dell’amore

Era la mattina di una grigia e gelida giornata invernale. Una giornata perfetta per starsene a casa davanti ad un bel caminetto acceso, con un bel fuocherello scoppiettante. I fiocchi di neve cadevano a Cuoripoli, città dell’amore.

Mentre passeggiava, la ragazza dagli occhi blu osservava divertita la gente che correva a lavoro per non fare tardi, i gruppi di turisti un po’ spaesati per la città e i bambini che giocavano a palle di neve.

Vedeva anche i negozi che addobbavano in stile natalizio e preparavano le scritte “saldi” o “sconti del 50%”.

Ma, uno si fa questa domanda spontaneamente, perché una ragazza bella come lei era in giro sola soletta nella città dell’amore?

Cercava di fuggire. Fuggire da una realtà crudele.

Fuggire da un amore non corrisposto.

Fuggire dai suoi amici.

Essere sola, indipendente e solitaria, almeno una volta nella sua vita.

Anche se erano passati due anni da quel spiacevole fatto.

Lei era la ragazza più solare della terra, ma in certi giorni, tutti ci sentiamo un po’ tristi.

È normale.

A volte si è tristi persino senza una causa.

Per lei, era una di quelle volte.

O almeno era quello che credeva lei.

Si stava isolando da tutti in quel Natale, come un ragazzo. L’unica differenza era che lui non stava fuggendo. Lui stava andando incontro.

Era anche lui a Cuoripoli. Un ragazzo dall’aria fredda, scontrosa. Un ragazzo con occhi nero pece e capelli viola.

Anche lui osservava.

Ma non era divertito.

Lui.. Era indifferente.

Perché lui non pensava altro che una cosa. Anzi, una persona.

Capace di svegliarlo dal suo stato di “coma con effetti collaterali altamente scontrosi e indifferenti”.

Lei era la ragazza più solare della terra.

Lui era rimasto contagiato.

Ma quando venne a sapere da Kenny, precedentemente rifiutato proprio da lei, che lui le piaceva, agì troppo d’istinto.

Fece un errore che, dopo due anni, ancora non si era perdonato.

Se ne andò e la rifiutò, seguendo l’orgoglio.

Continuando a tenere la maschera da duro.

La maschera di ghiaccio, apparentemente perenne.

Apparentemente.

Perché quando se ne andò anche lei, da sola, come un lupo solitario, la maschera si infranse.

E lui tornò a casa, trattenendo a stento le lacrime.

Dopo due anni i due giovani erano cambiati.

Lei non era più una bambina.

Era una supercoordinatrice, e durante il passare del tempo, divenne un po’ più silenziosa e solitaria. Lei non si costruì una maschera di ghiaccio, bensì un cuore.

Molto più difficile da sciogliere.

Lui, intanto, abbandonò la sua maschera da duro e divenne un po’ più socievole.

Continuando però ad amare silenzio e tranquillità.

Diventò campione si Sinnoh, ed era amato da tutti, nonostante non lo dessero troppo a vedere, temendo una sua azione scortese.

E quel giorno era anche lui a Cuoripoli.

La cercava.

Aveva saputo che lei avrebbe dovuto giudicare una gara, e il ragazzo non perse tempo e arrivò in quella città.

Attraversò il parco, pieno di bambini e mamme.

La piazza principale, dove si poteva sentire la voce della gente, tutto quel rumore creato dai passanti che chiacchieravano del più e del meno, godendosi un po’ di riposo.

Cuoripoli in fondo, era una città attiva.

Arrivò alla piazza principale.

Aveva l’ingresso all’arena dove si tenevano le gare.

E la trovò.

Seduta sul muretto a guardare tutti i suoi fiocchi.

Lui ebbe timore ad avvicinarsi.

Però ebbe coraggio.

“Lucinda, ho bisogno di parlarti”

La blu non credeva ai suoi occhi. Davanti a sé aveva il motivo -in parte- del suo cambiamento.

Paul.

Un ragazzo che le aveva procurato un sacco di problemi

“dimmi”

“ecco… mi dispiace.”

“e di che? Anzi, sei stato molto sincero ad avermi detto la verità.”

“sono passati due anni e ancora ho il rimorso”

Mentre la blu non credeva a quello che sentiva, il ragazzo continuò

“non dovevo lasciarti andare così. Ho sbagliato a pensare che se cedevo all’amore, tutti mi avrebbero preso in giro. Si sarebbero stupiti. Ma ho sbagliato. Adesso non mi importa più se mi prendono in giro. Che lo facessero. In questi anni sono diventato un po’ più socievole.”

“ho capito. Ma… mi ami ancora?”

“si Lucinda. Io ti amo. Ti ho sempre amata, solo che non riuscito ad ammetterlo. Il punto non sono io. Sei tu. In questi anni mi hanno raccontato che sei diventata più fredda. Devo averti segnato tanto”

“si. L’hai fatto. Ma anche adesso… io ti amo. Non ho mai smesso di farlo.”

Paul e Lucinda si guardarono negli occhi. Si tolsero le loro sciarpe che li avvolgevano fino al naso, pur sapendo che sarebbero morti congelati.

E poi… ci fu il tanto atteso bacio.

Il sofferto bacio.

Il più bel bacio.

Lui riuscì a compiere l’impresa più ardita. Come Lucinda sciolse la maschera di Paul, anche lui riuscì a sciogliere il suo cuore di ghiaccio.

I due si staccarono e si riguardarono negli occhi.

Non parlarono più. Perché avevano già capito, che si amavano tantissimo, e che il loro amore li avrebbe portati lontano.

Poi ripresero a camminare, mano nella mano, per Cuoripoli, città dell’amore.

 

Allora… premettendo che, non mi facevo viva da un bel pezzo… sono tornata in scena con una bella Ikari… anche se non so se mi è venuta bene…

L’idea mi è venuta mentre facevo una noiosissima ricerca.

Sostengo ancora che lo studio fa male.

Please, recensite e ditemi cosa ne pensate… è di vitale importanza per me!

Comunque i cappy delle long sono quasi finiti, quindi penso che nel week-end aggiornerò!

Un bacione

Dark Empiress

 

Cuoripoli, città dell’amore 

Era la mattina di una grigia e gelida giornata invernale. Una giornata perfetta per starsene a casa davanti ad un bel caminetto acceso, con un bel fuocherello scoppiettante. I fiocchi di neve cadevano a Cuoripoli, città dell’amore.

Mentre passeggiava, la ragazza dagli occhi blu osservava divertita la gente che correva a lavoro per non fare tardi, i gruppi di turisti un po’ spaesati per la città e i bambini che giocavano a palle di neve.

Vedeva anche i negozi che addobbavano in stile natalizio e preparavano le scritte “saldi” o “sconti del 50%”.

Ma, uno si fa questa domanda spontaneamente, perché una ragazza bella come lei era in giro sola soletta nella città dell’amore?

Cercava di fuggire. Fuggire da una realtà crudele.

Fuggire da un amore non corrisposto.

Fuggire dai suoi amici.

Essere sola, indipendente e solitaria, almeno una volta nella sua vita.

Anche se erano passati due anni da quel spiacevole fatto.

Lei era la ragazza più solare della terra, ma in certi giorni, tutti ci sentiamo un po’ tristi.

È normale.

A volte si è tristi persino senza una causa.

Per lei, era una di quelle volte.

O almeno era quello che credeva lei.

Si stava isolando da tutti in quel Natale, come un ragazzo. L’unica differenza era che lui non stava fuggendo. Lui stava andando incontro.

Era anche lui a Cuoripoli. Un ragazzo dall’aria fredda, scontrosa. Un ragazzo con occhi nero pece e capelli viola.

Anche lui osservava.

Ma non era divertito.

Lui.. Era indifferente.

Perché lui non pensava altro che una cosa. Anzi, una persona.

Capace di svegliarlo dal suo stato di “coma con effetti collaterali altamente scontrosi e indifferenti”.

Lei era la ragazza più solare della terra.

Lui era rimasto contagiato.

Ma quando venne a sapere da Kenny, precedentemente rifiutato proprio da lei, che lui le piaceva, agì troppo d’istinto.

Fece un errore che, dopo due anni, ancora non si era perdonato.

Se ne andò e la rifiutò, seguendo l’orgoglio.

Continuando a tenere la maschera da duro.

La maschera di ghiaccio, apparentemente perenne.

Apparentemente.

Perché quando se ne andò anche lei, da sola, come un lupo solitario, la maschera si infranse.

E lui tornò a casa, trattenendo a stento le lacrime.

Dopo due anni i due giovani erano cambiati.

Lei non era più una bambina.

Era una supercoordinatrice, e durante il passare del tempo, divenne un po’ più silenziosa e solitaria. Lei non si costruì una maschera di ghiaccio, bensì un cuore.

Molto più difficile da sciogliere.

Lui, intanto, abbandonò la sua maschera da duro e divenne un po’ più socievole.

Continuando però ad amare silenzio e tranquillità.

Diventò campione si Sinnoh, ed era amato da tutti, nonostante non lo dessero troppo a vedere, temendo una sua azione scortese.

E quel giorno era anche lui a Cuoripoli.

La cercava.

Aveva saputo che lei avrebbe dovuto giudicare una gara, e il ragazzo non perse tempo e arrivò in quella città.

Attraversò il parco, pieno di bambini e mamme.

La piazza principale, dove si poteva sentire la voce della gente, tutto quel rumore creato dai passanti che chiacchieravano del più e del meno, godendosi un po’ di riposo.

Cuoripoli in fondo, era una città attiva.

Arrivò alla piazza principale.

Aveva l’ingresso all’arena dove si tenevano le gare.

E la trovò.

Seduta sul muretto a guardare tutti i suoi fiocchi.

Lui ebbe timore ad avvicinarsi.

Però ebbe coraggio.

“Lucinda, ho bisogno di parlarti”

La blu non credeva ai suoi occhi. Davanti a sé aveva il motivo -in parte- del suo cambiamento.

Paul.

Un ragazzo che le aveva procurato un sacco di problemi

“dimmi”

“ecco… mi dispiace.”

“e di che? Anzi, sei stato molto sincero ad avermi detto la verità.”

“sono passati due anni e ancora ho il rimorso”

Mentre la blu non credeva a quello che sentiva, il ragazzo continuò

“non dovevo lasciarti andare così. Ho sbagliato a pensare che se cedevo all’amore, tutti mi avrebbero preso in giro. Si sarebbero stupiti. Ma ho sbagliato. Adesso non mi importa più se mi prendono in giro. Che lo facessero. In questi anni sono diventato un po’ più socievole.”

“ho capito. Ma… mi ami ancora?”

“si Lucinda. Io ti amo. Ti ho sempre amata, solo che non riuscito ad ammetterlo. Il punto non sono io. Sei tu. In questi anni mi hanno raccontato che sei diventata più fredda. Devo averti segnato tanto”

“si. L’hai fatto. Ma anche adesso… io ti amo. Non ho mai smesso di farlo.”

Paul e Lucinda si guardarono negli occhi. Si tolsero le loro sciarpe che li avvolgevano fino al naso, pur sapendo che sarebbero morti congelati.

E poi… ci fu il tanto atteso bacio.

Il sofferto bacio.

Il più bel bacio.

Lui riuscì a compiere l’impresa più ardita. Come Lucinda sciolse la maschera di Paul, anche lui riuscì a sciogliere il suo cuore di ghiaccio.

I due si staccarono e si riguardarono negli occhi.

Non parlarono più. Perché avevano già capito, che si amavano tantissimo, e che il loro amore li avrebbe portati lontano.

Poi ripresero a camminare, mano nella mano, per Cuoripoli, città dell’amore.

 

Allora… premettendo che, non mi facevo viva da un bel pezzo… sono tornata in scena con una bella Ikari… anche se non so se mi è venuta bene…

L’idea mi è venuta mentre facevo una noiosissima ricerca.

Sostengo ancora che lo studio fa male.

Please, recensite e ditemi cosa ne pensate… è di vitale importanza per me!

Comunque i cappy delle long sono quasi finiti, quindi penso che nel week-end aggiornerò!

Un bacione

Dark Empiress

   
 
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