La tua voce distorta dal registratore della segreteria telefonica. Calma come sempre, quasi sorridente.
Se ci vedremo ancora...
Lo sapevi, bastardo, a cosa andavi incontro. Lo sapevi e non mi hai detto nulla. Ti odio per questo.
Ricordati di me.
E come faccio a dimenticarti ora? Non ci sono mai riuscita. Hai scritto sulla mia pelle parole che non ho mai potuto cancellare.
La verità è con te.
Te ne sei andato e mi hai lasciato tra le mani l'orrore di un altro peso da portare. E l'ultima immagine che ho di te è una porta che si chiude.
Ti odio.
Quando me le dirai adesso quelle parole che non mi hai mai detto? Eh, Ryoji?
Ti sei ostinato a lasciarmi indietro, come mio padre. Cerco di ricordarmi il tuo ultimo bacio e quello che sento in bocca è solo il sapore del rimorso. Vattene. E' stato quello il mio saluto.
E tu te ne sei andato. Da solo, in silenzio, senza nessuno che vedesse in faccia il tuo assassino, senza nessuno che potesse raccogliere il tuo ultimo respiro.
Senza di me.
E ho dovuto ricacciare indietro tutte le mie lacrime. E ho dovuto continuare a cercare quella verità che volevi trovare tu. E di te mi rimangono solo i ricordi, nient'altro.
Ci proverò a salvarli, ci proverò con tutto quello che mi resta dei miei odiosi giorni, che forse non saranno molti, non lo so.
Ma tu
almeno questa volta
aspettami.