I
personaggi di questa storia non mi appartengono (uffi!). Non scrivo a
scopo di
lucro ma solo perché ho bisogno di svuotare la mia testa
(che è piena di
stupidaggini!) e quello che scrivo non è reale ma
è frutto della mia fantasia.
Venerdì
sera.
Dean camminava tranquillo e beato per le affollate vie del centro. Era una sera come tante, una normale serata alla Dean Winchester: pub, qualche birra e poi magari un giro per night club alla ricerca di una bella preda da portarsi a casa… sì, era decisamente un cacciatore nato! Grazie al suo sorriso malizioso, agli occhioni verdi e al fisico mozzafiato nessuna donna poteva resistergli; aggiungiamo poi che aveva una parlantina invidiabile - roba da vendere il ghiaccio agli eschimesi - insomma, un mix che lo rendeva un casanova di tutto rispetto.
In fondo era
quella l’occupazione principale della vita del
ragazzo, considerato che viveva sulle spalle di suo fratello minore
Sam,
avvocato, e dello zio Bobby, meccanico formidabile che col tempo
s’era
costruito il suo piccolo impero formato da una catena di auto officine.
Zio
Bobby aveva anche tentato di inserire Dean, di insegnargli il mestiere
con la
speranza di lasciare tutto nelle sue mani in un futuro, ma il nipote
aveva
chiaramente dimostrato che l’unica auto di cui si sarebbe mai
preso cura era la
sua amata Chevrolet Impala del ‘67, eredità di suo
padre.
Così
viveva la sua vita da viziato scansafatiche: si
svegliava tardissimo e passava i pomeriggi a mantenersi in forma in
piscina e in
palestra oppure a bighellonare con gli amici. La sera poi si dedicava
anima e
corpo al suo ‘sport’ preferito, che era appunto la
caccia alle belle ragazze…
in questo, bisogna ammetterlo, era un vero campione, uno di quelli da
medaglia
d’oro alle Olimpiadi.
Quella sera
non aveva una meta precisa. I suoi due amici
più stretti, nonché suoi compagni di avventure,
in quel periodo avevano delle
ragazze fisse – ‘Che
idioti’ pensò
Dean - e gli avevano quindi dato buca. Gironzolò quindi solo
soletto per
parecchie ore, passando almeno da due o tre pub, finché
un’insegna luminosa
attirò la sua attenzione: Between Heaven and Hell*. Il nome
gli suonò familiare;
ci pensò qualche secondo, poi ricordò di averlo
letto su un volantino… una sola
parola gli si parò lampante davanti agli occhi:
SPOGLIARELLISTE! E secondo voi
Dean Winchester poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di
vedere un nuovo night
club in cui ballavano bellissime ragazze poco vestite?! Ovviamente no,
sapere
che c’erano le cubiste era una motivazione più che
valida per entrare! Quello che
Dean NON sapeva era che oltre alle ballerine mezze nude
c’erano anche degli
SPOGLIARELLISTI molto belli e… molto nudi!
Il nome del
locale era quanto meno azzeccato:
ambientazione “paradisiaca”, con nuvolette candide
appese a ridosso
dell’altissimo soffitto e musica
“infernale” a tutto volume; luci rosse e
azzurre che saettavano ovunque e cocktail in tinta decorati da aureole
o forconi.
Quel che Dean
apprezzò di più, però, furono le sexy
diavolesse sui cubi: portavano succinti costumini rossi, cerchietti con
corna e
una deliziosa codina sul fondoschiena.
Dopo un
attimo il ragazzo si accorse però di qualcosa di
strano: mancavano le pupe angeliche. Guardandosi attorno
notò con stupore che
le angiolette erano dei… sì insomma, erano degli
ANGIOLETTI. Cazzo, erano
BALLERINI! MASCHI!
Dopo un primo
momento di sorpresa, Dean si disse: ‘Ehi,
va bene, anche le ragazze hanno il
diritto di rifarsi gli occhi, per carità.’
Decise di non pensare più a quei
cubisti mezzi nudi e di dedicarsi allo studio delle prede: la prima
fase della
caccia serale aveva inizio. Il locale era affollatissimo vista
l’ora tarda e le
ragazze non mancavano sicuramente. Una volta agguantata la prima birra,
Dean
prese a guardarsi attorno, impaziente di trovare la fortunata che
sarebbe
tornata a casa con lui quella sera; il suo sguardo saettò
veloce per tutto il
locale, fino a quando, per puro caso, si soffermò su uno dei
ballerini. Proprio
in quel momento il ragazzo fu illuminato da un fascio di luce
azzurrina: Dean
notò grandi occhi, un bel viso dai tratti mascolini ma
delicati allo stesso
tempo e dei corti capelli scuri e un po’ spettinati.
Spettinati in modo incantevole
effettivamente. Dean lo guardò qualche istante, poi
concentrò la sua attenzione
su una bella biondina che gli passava davanti in quel momento; con
somma
abilità (anni e anni di allenamento davano i loro frutti)
attaccò discorso
mentre la ragazza aspettava il suo turno al bar. Stava quasi per
ottenere il
suo numero di telefono (e magari anche qualcosa di più),
quando notò, poco distante
da loro, lo stesso ballerino di poco prima: era in piedi vicino al
bancone e
beveva una semplice bottiglietta di acqua naturale. Solo in quel
momento Dean si
accorse del suo abbigliamento: il ragazzo portava solo un paio di
aderenti
boxer bianchi e sulla schiena aveva delle alucce di piume candide;
sulla testa,
cosa che non aveva potuto vedere prima, c’era un sottile
cerchietto di metallo
argentato tra le ciocche scure così adorabilmente
incasinate. Per qualche
secondo Dean non poté staccargli gli occhi di dosso, poi
sembrò tornare in sé,
pensando: ‘Che diavolo mi prende?!’
Quando si
voltò di nuovo, però, la biondina si stava
già
allontanando, probabilmente scocciata per il fatto di aver perso la sua
attenzione.
‘Perfetto, Dean,
davvero perfetto’ disse tra sé e
sé afferrando la sua birra e dirigendosi
verso l’uscita per una boccata d’aria fresca.
Appoggiato al muro, iniziò a
pensare di aver bevuto troppo quella sera: da quando in qua Dean
Winchester si
soffermava a guardare i ragazzi? Ok, va bene, aveva solo notato che
l’angioletto aveva davvero un bel fisico, magro ma molto
tonico e sì, aveva
trovato bello il suo viso, ma non c’era nulla di male in
tutto ciò! Si ripeté
queste cose scolandosi l’ultimo sorso dalla bottiglia, poi
decise di tornare a
casa, tanto quella sera non era aria.
Controvoglia
si staccò dal muro e si avviò verso il
parcheggio, ma qualcosa lo fece distrarre: qualcuno stava imprecando
nella
stradina accanto al locale; era una voce maschile, una voce un
po’ roca e profonda.
Incuriosito, Dean si avvicinò e scorse una figura seduta sul
marciapiede, la
testa tra le mani in un atteggiamento davvero disperato.
«Amico,
tutto bene?» chiese. L’altro alzò subito
la testa,
sorpreso, e Dean lo riconobbe: era l’angelo! Era quel dannato
ragazzo attraente!
«Ehm,
sì… cioè no» rispose
l’altro, un po’ imbarazzato per
essere stato beccato in quel momento di debolezza. «Mi hanno
rubato la
bicicletta…» disse indicando una catena scassinata
e lasciata a terra vicino ad
un palo. «È la perfetta conclusione di questa
settimana d’inferno» terminò in
tono sconsolato.
«Woohoo,
mi spiace… che bastardi! Ma dai, non buttarti giù
per questo, ok?» rispose Dean mentre gli si sedeva accanto.
«Non
è solo questo. La mia vita è un gran casino. Ma
che
stupido sono… sto qui a piangermi addosso con un perfetto
estraneo. Ti chiedo
scusa!»
«Ma
no, che dici? Io mi fermo sempre a chiacchierare con
gli estranei, sai? Soprattutto dopo parecchie birre, proprio come
stasera! Vai,
spara, raccontami la tua storia, amico. Ah, io sono Dean
comunque!» disse
allungandogli la mano e sfoderando un gran sorriso. Solo dopo si rese
conto del
fatto che quello era il classico sorriso che sfoggiava di solito con le
signorine.
«Grazie.
Io sono Castiel. Lavoro qui dentro, al Between
Heaven and Hell. Pensa che sono venuto qui perché cercavano
baristi, ma quello
stronzo del proprietario, il signor Crowley, mi ha squadrato dalla
testa ai
piedi e mi ha chiesto di lavorare come ballerino dicendo che i posti da
barista
erano già stati assegnati. Ovviamente non era vero.
Quell’uomo è un demonio, te
lo dico io, ma ero talmente disperato che ho dovuto accettare»
«Ah,
lavori in questo locale?» chiese Dean, fingendosi
sorpreso. «Ci ho fatto un giretto veloce poco fa…
quindi sei uno di quelli in
mutande con le ali?»
«Già…
che fortuna, eh?» rispose l’altro, svilito.
«Sto
facendo il mio dottorato di ricerca in storia e guarda come sono
ridotto: per
guadagnare qualche soldo ballo in mutande in uno squallido locale da
una
settimana. Inoltre…»
Castiel
continuò, raccontando della bici rubata, ma Dean
s’era distratto già da un po’; si rese
conto, infatti, di star fissando le
labbra del ragazzo senza capire una sola parola di quel che stava
dicendo.
Aveva delle belle labbra, fin troppo ben disegnate e piene per esser le
labbra
di un uomo. Le guardava muoversi lentamente mentre formavano le parole
e gli
sembravano sempre più appetibili, morbide… ok,
era un ragazzo ma… ‘Ma
quindi? Chi se ne frega!’ pensò Dean.
Passò ad osservare più da vicino il viso di
Castiel, i suoi lineamenti: la
linea della mascella, gli zigomi, il naso… tutto era
armonico e l’insieme era
pressoché perfetto.
Poi Castiel
si interruppe e lo fissò negli occhi. Ecco,
quella fu la cosa che lasciò Dean senza fiato e senza
più dubbi: gli occhi blu
di quel ragazzo. Profondi, espressivi. Lo incantarono.
‘Al diavolo’
pensò Dean, mandando mentalmente a quel paese le sue
incertezze. Si rese conto
con un piccolo brivido che la novità non lo spaventava,
anzi…
«Ehi,
Cas, pare che tu abbia avuto la peggior settimana
della tua vita» gli disse alzandosi e invitandolo a far lo
stesso. «Vieni, ti
do un passaggio a casa» aggiunse poi mettendogli un braccio
sulle spalle in
modo assolutamente amichevole.
«Ok»
fece l’altro, sorridendo. «Grazie, Dean»
«Figurati,
è un piacere. Senti, per curiosità…
hai delle
altre ali a casa?»
«Ehm,
effettivamente sì, ho le ali nere che dovremo usare
per la serata Fallen Angels. Perché?»
«Ma
no, nulla, ero solo curioso,
tutto qui!» sghignazzò Dean mentre pensava tra
sé e sé che il tema della serata
fosse davvero molto azzeccato.
«D’accordo»
rispose Cas
sorridendo, mentre a sua volta faceva scivolare il braccio attorno alla
vita di
Dean.
*
è un verso di Kings
and Queens, l’ennesimo riferimento ai 30 Seconds To
Mars!
Piccolo
angolo dell’autrice
Un
ringraziamento speciale a Eli perchè questa ff è
nata
grazie ai nostri sproloqui su SPN via sms… mi viene ancora
da ridere a ripensarci!
La mia dedica
è per la suddetta Eli e per Giulietta, le
mie amate sorelline che hanno il fegato di leggere in anteprima le mie
scemenze, che mi sostengono quando nemmeno io credo in quel che faccio
e che mi
risollevano il morale quando sono giù mandandomi sms
pucciosi o foto di Misha! XD
Siete
stupende e nemmeno ve ne rendete conto! <3
Un grazie di
cuore a chiunque si fermerà a leggere e
magari a lasciare i suoi commenti!
Kisses,
Vale