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Autore: Gwen Chan    16/09/2011    2 recensioni
Il mio secondo tentativo con la sfida di LJ delle cinquanta frasi.
Sonno.
La prima volta che lo aveva visto, con gli occhi ancora impastati di sonno, maledicendo a mezza voce la domestica che l’aveva buttata giù dal letto a un’ora tanto assurda, Ildegard, la piccola Koenigsberg aveva tredici anni, Gilbert almeno il doppio
Luce
Eppure, mentre si faceva sempre più grande, sempre più alta, insomma, mentre pensava di essere ormai pronta al suo debutto in capitale tra la giovane Berlino e la vivace Bonn, Gilbert si allontanò, come la luce dei treni quando si perdevano nella notte.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: scritta per la sfida 1 frase di LJ

Fandom: Axis Powers Hetalia
Coppia : Prussia/OC!Koenigsberg
Set di temi : gamma
Rating: arancione

La coppia è già stata usata dalla sottoscritta in queste fan fiction:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=769614&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=755318&i=1

INFANZIA

Sonno.
La prima volta che lo aveva visto, con gli occhi ancora impastati di sonno, maledicendo a mezza voce la domestica che l’aveva buttata giù dal letto a un’ora tanto assurda, Ildegard, la piccola Koenigsberg aveva tredici anni, Gilbert almeno il doppio.

Sentimento
Ciò che aveva provato per lui all’inizio non era stato amore, che sentimento sdolcinato, piuttosto un profondo senso di meraviglia e ammirazione.

Desiderio
E da quella primissima visita, in cui a onor del vero, Gilbert l’aveva solo guardata di sfuggita, Ilde si ritrovò a contare i giorni sul calendario, a fremere nel suo desiderio di bambina, aspettando Prussia e le sue promesse.

Fratello
Era il fratello maggiore che non aveva mai avuto, la figura maschile che più si avvicinava a un padre, era un amico, un confidente, un modello; col tempo sarebbe diventato anche il suo primo e unico amore.

Ritmo
Prussia dal canto suo era fermamente convinto che Ilde fosse un maschiaccio in gonnella, che sbraitava peggio di un marinaio ubriaco, eppure quando la ragazza si metteva a danzare sulla spiaggia, al ritmo di una canzone sussurrata a fior di labbra, si trasformava in una creatura dolcissima.

Stupidità
Lui la ripagava in boccali di birra, ridendo sguaiatamente quando si metteva a tossire perché nella fretta il liquido le era andato di traverso e Ilde si puliva la bocca col dorso della mano, sorrideva, nella stupida convinzione che sarebbe durato per sempre.

Bambini
Del resto si era accorta da tempo di essere diversa dagli altri bambini; non si ammalava, i loro giochi non la interessavano, non cresceva; era proprio diversa.

Luce
Eppure, mentre si faceva sempre più grande, sempre più alta, insomma, mentre pensava di essere ormai pronta al suo debutto in capitale tra la giovane Berlino e la vivace Bonn, Gilbert si allontanò, come la luce dei treni quando si perdevano nella notte.

Richiesta
In breve caddero nel vuoto tutte le vane parole con cui Gilbert aveva per anni placato l’insistente richiesta di portarla a conoscere il mondo.

Linea
L’amore incondizionato e infinito di Ilde, perché in fondo di questo si trattava, era destinato a esaurirsi nella cerchia cittadina e a scomparire non appena Prussia oltrepassava la linea di confine di Koenisgberg.

TRADIMENTO E GUERRA

Treno.
Tante volte era stata tentata di salire lei stessa sul treno e di raggiungere Berlino da sola, ma non ne aveva mai avuto il coraggio, colma di dubbi su cosa avrebbe trovato al di là dell’orizzonte.

Vento
Spesso, poi, tendeva le orecchie ad ascoltare il vento quando soffiava da Ovest, infrangendosi sui muri delle case e tra gli alberi, certa che, tra i suoi fischi e refoli, le avrebbe recato notizie di Gilbert.

Premio
Se avesse continuato a crederci, alla fine la sua devozione, la sua lunga attesa sarebbe stata ripagata.

Regno
Era pur sempre la capitale del regno della Prussia orientale, era la grande Koenisgberg, era una città potente, doveva pur contar qualcosa.

Garanzia
Prussia, da par suo, considerava ogni promessa un obbligo, complice la ferrea disciplina unita al forte senso di lealtà con cui era stato cresciuto, ma tenere Ilde lontano dai salotti berlinesi era l’unica garanzia che potesse rimanere spensierata e libera qual era.

Bandiera
Voleva saperla al sicuro dagli intrighi, dalle guerre, che pure la toccavano, ma senza lasciare alcun segno, voleva proteggerla dal malcontento, dall’inflazione, da una nuova ideologia subdola e strisciante, nella inconscia speranza che a est, per il momento, la loro ombra fosse più debole, finché una mattina Ilde trovò una nuova bandiera a sventolare sul piazzale.

Meraviglia
Rossa e nera, si stagliava contro il cielo di gennaio, sotto gli occhi colmi di meraviglia della ragazza, che non sapeva se essere più stupita delle nuove bandiere o della divisa da SS che Gilbert indossava con malcelato orgoglio.

Orrore
Prussia aveva cercato, senza nemmeno sapere bene perché, di proteggerla, a costo di farla soffrire, ma alla fine non aveva potuto impedire che la guerra e i suoi innumerevoli orrori giungessero sino a lei.

Cristallo
Un angolo remoto della sua mente, nascosto nel buio, era pur sempre consacrato a Ilde, persino ora che aveva le mani insanguinate e strinate di polvere da sparo, in una notte scura e limpida come il cristallo da cui avrebbe preso il nome.

Particolare
Ilde sentì tradita, abbandonata, dall’uomo che aveva eletto a modello, il suo amato Gilbert, ma questo, dopo tutto, era un particolare trascurabile in un piano più grande.

PRIGIONIA

Ritornello
A Ovest Prussia senza spazio per lei nei suoi pensieri, a Est Russia, nel mezzo, Ilde di giorno sparava, di notte danzava, pestando i piedi sulla rena al ritmo di un ritornello di guerra.

Delirio
Gli occhi fiammeggianti in mezzo alla polvere, sotto i raggi di un sole invernale, che si rinfrancavano sulla neve e tra le onde del mare, in un delirio di macerie e bombe, furono il suo ultimo atto di ribellione.

Cambiare
In un battito di ciglia, vide sgretolarsi l’impero prussiano sotto i suoi occhi, fu trascinata urlante a casa di Russia, ignara che la stessa sorte fosse toccata a Gilbert, e si aggrappò a qualsiasi cosa, per quanto piccola, che non fosse ancora cambiata.

Favola
C’era una volta una bambina che un giorno incontrò un magnifico principe dagli occhi rosso sangue e gli si dedicò anima e corpo, sicura che ne sarebbe stata ripagata, ma la sua favola non ebbe un lieto fine.

Tentativo
Tuttavia, pur ignara della situazione in cui versava la sua ex nazione sovrana, Ilde, perso ormai tutto, fino al suo stesso nome, non era tipo da arrendersi e, nel tentativo di ripristinare la nomenclatura originaria sui cartelli della città, si ritrovò a boccheggiare sul pavimento, tendendosi la pancia, con le mani rosse di vernice, o era sangue?

Segnale
Voleva gridare e lanciare a Prussia, ovunque si trovasse, il segnale che non si era arresa, né mai lo avrebbe fatto.

Ardere
Sabotaggi, tentativi di fuga, imprecazioni in tedesco sussurrate a fior di labbra, ma abbastanza forte perché Ivan potesse sentire; tutto pur di accendere la fiamma del suo spirito combattivo, dell’orgoglio di Prussia e della rabbia di Russia.

Miseria
Tutto pur di sfuggire alla miseria della condizione in cui era tenuta da Ivan ,almeno finché non avrebbe cessato di comportarsi da bambina cattiva, cioè a congelare il più delle volte in una catapecchia, legata e sanguinante per le percosse.

Incubo
Ma ogni incubo è destinato a terminare, per quanto orribile e reale possa sembrare, e si dissolse anche l’ombra dell’URSS, lasciando a Ilde, se non di andarsene, almeno la possibilità di rincontrare il suo amore di ragazzina: Gilbert.

Muro
Il muro di Berlino era crollato, la cortina di ferro si era sgretolata, Gilbert, con buona pace di Russia, era di nuovo un uomo libero, libero di muoversi, di andare di nuovo da quella ragazza che tempo prima aveva ballato per lui sulla spiaggia.

DI NUOVO INSIEME

Fermata
Ildegard si sfregò nervosa le mani, tendendo il collo a vedere oltre i binari, eppure, quando Prussia scese alla fermata, non gli corse incontro, ma rimase immobile.

Pietra
Non bastarono gli occhi carminio socchiusi e diffidenti, non bastò il volto testo e rigido come pietra a non mostrare alcuna emozione se non indifferenza; Ilde aveva sofferta e Prussia se ne accorse subito.

Acqua
Tuttavia, dopo un primo momento d’incertezza, la città scelse di rilassarsi e, per un giorno, di dimenticare il passato; in un attimo si ritrovò sulla spiaggia, a correre nel mare, con una grinta che credeva perduta, schizzando d’acqua Gilbert.

Specchio
Quando lui la trascinò letteralmente di peso in una locanda lì vicino, perché di scaldasse un po’, ridendo come solo lui sapeva fare, nel vederla scalciare, Ilde non poté evitare di guardare nello specchio appeso alla parete quanto fosse cambiata in tutti quegli anni.

Stranezza
Trovò invece molto strano che Prussia, al contrario, fosse rimasto uguale a se stesso; aveva gli stessi occhi indomiti, la stessa espressione fiera al limite della strafottenza, mentre le posava davanti un boccale di birra.

Rugiada
Il liquido chiaro le irrorò piacevolmente la gola, fresco come la rugiada dell’alba sotto i piedi nudi, del tutto diverso da quella robaccia che era solita bere per compiacere Ivan.

Proiettile
Avvertiva lo sguardo di Prussia su di sé, un proiettile incandescente, e la cosa, suo malgrado, la metteva a disagio; tutte quelle parole non dette, così tante, così tante, erano pesanti, troppo.

Rana
“Non sono mai stata una brava bambina “ esclamò, per rompere il ghiaccio, e scoppiò in una risata che poco aveva di allegro, isterica, simile al gracidio folle di una rana.

Schiaffo
Quel suono, simile a uno schiaffo in pieno viso, colpì Gilbert, che sino a quel momento aveva preferito far vagare la mente, piuttosto che concentrarsi sulla situazione; per fortuna Ilde non sembrava affatto irritata, anzi, sciolta la tensione, era tornata radiosa come un tempo.

Velocità
D’altronde, pur nella sua esigua esperienza in fatto di universo femminile, il Magnifico lui aveva compreso che le ragazze erano in grado di mutare opinione e umore alla velocità della luce e di passare dalla rabbia alla gioia in un secondo.

Ora
Ilde lo sapeva: non poteva certo sprecare un prezioso giorno col suo Magnifico amore a rimuginare su vecchi rancori; preferì concentrarsi sull’ora, sull’adesso.

Illuminare
Concentrarsi sulla splendida atmosfera, che, in uno slancio di audacia, contrario a ogni suo principio, avrebbe osato definire romantica, creatasi grazie alla complicità della pessima illuminazione e dell’alcool.

Profumo
Senza nemmeno capire bene come fosse finita ad avere le labbra dell’albino sulle sue, si ritrovò sopra un letto dalle lenzuola che sapevano di pulito, mentre il lieve sentore del profumo maschile di Prussia le solleticava le narici.

Strappo
Da qualche parte dentro di sé, in un angolo profondo e remoto, dove aveva racchiuso per anni i suoi dolori, i suoi sentimenti, la vera se stessa, avvertì come lo strappo che si era creato tra di loro in quel lontano ’46, si stesse in un certo senso ricucendo, mentre sentiva il corpo forgiato di Gilbert sul suo, mentre gli strati di vestiti diminuivano a vista d’occhio, finché le loro pelli nude non si toccarono.

Essere
Prussia era il Magnifico, avrà pure avuto tanti pregi, ma tra questi non era contemplata la dolcezza quando faceva l’amore, come se il senso della lotta e della supremazia fosse tanto intrinseco il lui da non abbandonarlo nemmeno in quella notte di sesso, eppure Ilde si stringeva a Gilbert col tutto il suo corpo, con l’intero suo essere.

Amanti
Per quella notte sarebbero stati due amanti, nulla di più.

Collo
Il prussiano le sfiorò la linea della mascella, del seno, dei fianchi; quando arrivò al collo, sottile e pallido, coperto da un lieve rossore, si bloccò e Koenigsberg fremette nel sentire i polpastrelli di Gilbert passare sulla ruvida cicatrice che si era procurata la notte che aveva tentato di impiccarsi.

Eclissi
“Adesso è tutto a posto”, pensò Ilde, concentrandosi nel profondo su questa convinzione, perché nulla potesse turbare il calore e la gioia, lieve e placida, mista al dolore del ricordo della sua prima volta, quando l’altro l’aveva violata, che si sprigionò nell’attimo in cui il suo corpo si eclissò nell’orgasmo.

Impressione
La mattina, risvegliandosi semi-nuda, con la testa poggiata sul petto pallido di Prussia, che ronfava alla grossa, Ilde ebbe quasi l’impressione che fosse stato tutto un sogno.

Fine
Si mise in ginocchio, tenendo un lembo del lenzuolo davanti al seno, poi gli passò una mano tra i capelli argentei, e una lacrima silenziosa le solcò il viso, nell’improvviso rammentarsi che, non appena Gilbert si sarebbe destato, sarebbe nuovamente finito tutto, in un cerchio infinito.

   
 
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